Un delfino etrusco in terra di Siena. E' un genere di mammifero marino finora sconosciuto
E' un genere di mammifero marino finora sconosciuto, si chiama "Etruridelphis giulii" il genere di mammifero marino finora sconosciuto, di cui sono stati rinvenuti i fossili in terra senese. Un ritrovamento importante che ha suscitato interesse nelle cronache locali ma anche nella comunità scientifica internazionale. Lo studio del reperto è stato coordinato dal dottor Giovanni Bianucci, ricercatore del Dipartimento di Scienze della Terra dell'ateneo pisano ed è stato recentemente pubblicato in una rivista scientifica internazionale.
"Durante il Pliocene gran parte della Toscana era coperta dal mare - racconta Bianucci - e sul fondo di questo mare, nel corso di milioni di anni, si sono deposte ed accumulate le argille che oggi affiorano nelle colline della regione. I resti del cetaceo fossile sono stati scoperti nel senese, vicino a Pienza, proprio all'interno di questi sedimenti argillosi".
La scoperta è avvenuta per caso, dal ritrovamento di un piccolo dente e di un frammento osseo che l'acqua piovana ha fatto emergere dal fango della campagna. Si tratta di uno scheletro incompleto appartenente a un giovane delfino lungo circa due metri. La carcassa del delfino si depositò circa 4 milioni di anni fa su un fondale profondo circa 200 metri, al margine esterno della piattaforma continentale.
Il delfino fossile è stato oggetto di uno studio multidisciplinare che si è avvalso anche dell'uso della tomografia assiale computerizzata realizzata presso l'ospedale di Santa Maria Nuova di Firenze che ha permesso di ricostruire in dettaglio l'anatomia del cranio. Il delfino è oggi esposto nel piccolo Museo Geopaleontologico del Gamps di Scandicci. Uno spazio espositivo realizzato nell'edificio della ex scuola elementare di Badia a Settimo, messo a disposizione dall'Amministrazione Comunale di Scandicci.
Modificato da - zodiac in Data 10 aprile 2010 16:35:31
Molto interessante non solo il ritrovamento ma anche il grande lavoro per il recupero del reperto. Quanto tempo è trascorso tra il ritrovamento e l'esposizione finale?
La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo