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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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ATTENZIONE! Gli Amministratori ed i Moderatori di questa sezione del Forum di Natura Mediterraneo desiderano che l'argomento caccia sia evitato perchè ritengono che Associazioni come il WWF, Legambiente e Lipu, siano molto ben organizzate e coerentemente molto attive su questo argomento. Inutile dire che siamo completamente in linea con gli ideali di queste associazioni.
Per contribuire alle finalità di salvaguardia che il forum si propone chiediamo inoltre a tutti gli utenti di collaborare con noi affinchè si possa contribuire a diffondere un'etica di approccio all'osservazione della fauna che rechi il minor disturbo possibile agli animali.
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Autore |
Discussione |
Frustone
Utente Senior
Città: Siena
Prov.: Siena
Regione: Toscana
1823 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 25 febbraio 2010 : 00:05:13
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Certo Luigi,certo, ma c'è zoo e zoo e bambino e bambino.. Mi spiego meglio, negli anni ne abbiamo sentite di notizie su zoo mal tenuti che in certi casi assomigliavano più ad "ammassi" di animali mal tenuti.. che altro. Non mi riferisco a casi particolari, ma notizie negli anni ne abbiamo lette,come ad onor del vero ci sono bambini che già a 5-6 anni vivendo a contatto di animali seppur domestici come un cane, o un gatto, possano percepire un qualcosa che non và. Nei post precedenti ho letto delle scimmie, bene, io stesso rimasi colpito quando mi portarono i miei genitori per la prima volta allo zoo della condizione di questi animali, gli occhi parlano e mio padre ci rimase di sasso, quando gli dissi: -oh babbo, ma queste scimmie quì stanno male, sono tristi!- bene,mio padre questa frase se la è ricordata tutta la vita! Mi ricordo che il vecchio ci rimase male e tentò di alleviare la mia delusione andandomi a comprare nel negozio dello zoo una statuina di Barbapapà... ma non servì, oramai ero rattristito come pochi e avevo 6anni! Mio padre stesso ci rimase male, ma ad onor del vero, parliamo di 32 anni fa!!
Oggi è diverso, c'è molta più sensibilità, certi zoo sono all'avanguardia e possiedono recinti molto,molto più dignitosi di un tempo, e poi ci sono anche altre forme di cattività senza dubbio validissime!
P-s- : i circhi, teniamoli fuori da questo discorso, la loro finalità è molto,molto diversa dalla didattica,dal divulgare la conoscenza dell'animale e dalla sua salvaguardia sia genetica che non,per quanto mi riguarda (nessuno si offenda,è una mia opinione) potrebbero benissimo non esserci più!!
Massimo.
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Modificato da - Frustone in data 25 febbraio 2010 00:10:36 |
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elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
32993 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 25 febbraio 2010 : 18:13:26
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Sui circhi sono perfettamente d'accordo con te. E' impossibile tenere in condizioni decenti gli animali dei circhi; lo spazio non c'è. Penso che certi animali, come gli elefanti, non dovrebbero essere permessi come animali da circo.
Le scimmie antropomorfe, secondo me, non si dovrebbero tenere negli zoo, a meno che non gli mettiamo a disposizione del personale dedicato per farle giocare, con tutti i rischi del caso. Io ho visto zoo fai da te. Per esempio, a Falconara c'era uno zoo modesto, ma con alcune specie interessanti e abbastanza bene ambientate; altre un po' meno, ma nell'insieme non era male. A mio figlio che frequentava la scuola elementare era piaciuto molto.
Ho visto anche zoo veramente miseri (per esempio, a Rispescia, vicino a Grosseto) con animali in maggioranza male ambientati; perfino gatti tenuti in gabbia. Ma si trattava di iniziative di privati del tutto privi di fondi, animati da buone intenzioni, ma con una concezione tutta loro dell'amore per gli animali.
Comunque, quelli che dicono che una tartaruga e un orango soffrono allo stesso modo si dovrebbero leggere qualche libro e, magari, provare ad andarci veramente allo zoo e starci una mezza giornata ad osservare i vari animali. luigi
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Modificato da - elleelle in data 25 febbraio 2010 18:15:00 |
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theco
Utente Super
6117 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 25 febbraio 2010 : 18:29:52
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Non credo che la differenza tra un giudizio positivo ed uno negativo dipenda dalle condizioni in cui è tenuto l'animale, nè dal tipo di animale, forse può dipendere dalle finalità.
Se un animale è tenuto dignitosamente tanto meglio, ma resta sempre un animale in cattività, privato del suo ambiente e del suo tessuto relazionale, tanto che si tratti di animali in cima alla catena evolutiva o di esseri più 'in basso'.
Sinceramenre nell'era dei media e di internet credo che le finalità didattiche di un giardino zoologico (o come altro volete chiamarlo) siano risibili, un cucciolo d'uomo può facilmente accedere (con l'aiuto dei suoi adulti) a immagini, suoni e filmati di animali di ogni parte del mondo, compresi quelli delle sue campagne. Può vederli interagire con il loro ambiente e può ascoltarli, non può toccarli (ma questo non potrebbe farlo nemmeno allo zoo) e non può sentirne l'odore, e qui devo invece dare agli zoo ampio merito
Personalmente, per rispondere alla domanda di Friul, direi che la cattività ha un senso solo là dove sia vantaggiosa per chi sta dietro le sbarre, non per chi sta dalla nostra parte delle sbarre: mi riferisco ad animali nati in cattività o comunque ridotti in stato tale da non potere più affrontare con successo il loro ambiente, oppure ad individui appartenenti a specie in pericolo di sopravvivenza, a condizione che la loro detenzione sia finalizzata alla reintroduzione e che questa pratica non vada minimamente ad influire sui già precari equilibri riproduttivi della specie.
Ciao, Andrea |
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Andrea Boscherini
Moderatore
Prov.: Forlì-Cesena
Regione: Emilia Romagna
5114 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 25 febbraio 2010 : 19:03:48
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| Messaggio originario di theco:
Non credo che la differenza tra un giudizio positivo ed uno negativo dipenda dalle condizioni in cui è tenuto l'animale, nè dal tipo di animale, forse può dipendere dalle finalità.
Se un animale è tenuto dignitosamente tanto meglio, ma resta sempre un animale in cattività, privato del suo ambiente e del suo tessuto relazionale, tanto che si tratti di animali in cima alla catena evolutiva o di esseri più 'in basso'.
Sinceramenre nell'era dei media e di internet credo che le finalità didattiche di un giardino zoologico (o come altro volete chiamarlo) siano risibili, un cucciolo d'uomo può facilmente accedere (con l'aiuto dei suoi adulti) a immagini, suoni e filmati di animali di ogni parte del mondo, compresi quelli delle sue campagne. Può vederli interagire con il loro ambiente e può ascoltarli, non può toccarli (ma questo non potrebbe farlo nemmeno allo zoo) e non può sentirne l'odore, e qui devo invece dare agli zoo ampio merito
Personalmente, per rispondere alla domanda di Friul, direi che la cattività ha un senso solo là dove sia vantaggiosa per chi sta dietro le sbarre, non per chi sta dalla nostra parte delle sbarre: mi riferisco ad animali nati in cattività o comunque ridotti in stato tale da non potere più affrontare con successo il loro ambiente, oppure ad individui appartenenti a specie in pericolo di sopravvivenza, a condizione che la loro detenzione sia finalizzata alla reintroduzione e che questa pratica non vada minimamente ad influire sui già precari equilibri riproduttivi della specie.
Ciao, Andrea
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condivido a pieno!
e per chiarire una piccola sottigliezza di prima ( che già frustone ha rimediato pefettamente ): c'è bambino e bambino,genitore e genitore! i miei genitori erano entusiasti degli animali....non essendo amanti della natura in se,vedevano lo zoo solo dal lato prettamente del divertimento.... e quindi non mi hanno condizionato in alcun modo perchè loro la pensavano diversamente da me! la mia reazione è stata simile a quella di Frustone,con effetti successivi pressochè identici!
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Modificato da - Andrea Boscherini in data 25 febbraio 2010 19:09:02 |
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Danius
Moderatore
Città: Bastia
Prov.: Ravenna
Regione: Italy
3056 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 26 febbraio 2010 : 16:03:16
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Secondo me, avere la possibilità di avere a che fare con specie diverse dall' Homo sapiens, dovrebbe essere una possibilità aperta, a chiunque, ma avvicinandosi con rispetto, mi spiego meglio: A mio modesto parere, e parlo a grandi(ssime) linee, la nostra specie ha due tendenze: quella di modificare, spesso drasticamente, gli ambienti in cui vive, e di dimenticarsi di tutto il resto, come se "noi" fossimo una cosa a parte, e già il mettere una parete divisoria tra la nostra specie e le altre è cominciare con il piede sbagliato, la biodiversità è qualcosa di irripetibile, a cui volenti o nolenti, siamo legati a filo doppio. Quindi gli sforzi per la conservazione, possibilmente in situ, devono essere considerati obiettivi primari. E fermandoci al caso delle specie che in cattività se la cavano bene: il problema diventa poi ben presto genetico, in quanto si ha a che fare all'inizio con pochisimi esemplari, che finiscono poi per diventare consanguinei nel tempo di qualche generazione. Ma scendiamo dal pero, il punto di partenza della passione per la natura da dove parte? Da un qualche tipo di contatto, con animali in libertà o meno. Quando tenevo degli insetti stecco in un terrario sulla scrivania ho avuto modo di osservare comportamenti altrimenti impossibili o quasi. Diciamocelo, la cattività è comoda a noi umani, e può essere sopportata solo da alcune specie. Più o meno ciò che è avvenuto con gli antenati delle attuali specie domestiche, selezionati poi nel corso di millenni. Che differenza c'è tra incontrare dei bisonti in cattività, anche se in un ambiente ampio e seminaturale, e levarsi prima dell'alba, viaggiare verso un punto in cui è possibile incontrarli, seguirne le tracce, e magari, con fortuna, poterli osservare a loro insaputa? Tantissima! La presenza dell'habitat adatto è ciò che permette alle specie più esigenti (quelle che assai spesso sopportano male la cattività) di continuare ad esistere, e le sostituzioni con spazi controllati non durano a lungo nel tempo. Certo, una Zicrona coerulea non richiede un avvicinamento così laborioso, ma un certo habitat sì, ed un Rattus norvegicus se ne infischia dell'habitat, ma non è facile da sorprendere, ma, come avete già scritto, dipende da caso e caso
La Rana non s'ingozza mai di tutta l'acqua dello stagno in cui vive [Proverbio Teton] |
Modificato da - Danius in data 26 febbraio 2010 16:06:12 |
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bob
Utente V.I.P.
Città: città di castello
Prov.: Perugia
Regione: Umbria
208 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 26 febbraio 2010 : 16:19:49
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credo che gli unici animali che devono stare in cattività sono quelli che non potrebbero vivere liberi (animali feriti o vissuti sempre in gabbia non abituati a vivere allo stato selvatico non riuscendo a procurarsi il cibo )un recinto per quanto grande possa essere sempre un recinto rimane ! Per quanto riguarda lo scopo didattico oppure la passione per gli animali che queste strutture possono dare posso dire che io non sono mai andato in queste strutture e non ho avuto genitori appassionati della natura ma sono venuto amante di questa semplicemente guardando da bambino molti bellissimi documentari in tv di animali liberi e felici nel loro habitat naturale,e ora che sono grande ho la possibilità anche di vederla dal vero nei boschi vicino casa e facendo km nei posti più lontani
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Fedeco
Utente V.I.P.
Città: Vicenza
Prov.: Vicenza
Regione: Veneto
182 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 26 febbraio 2010 : 18:49:41
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io sarei contrario a qualsiasi forma di non libertà degli animali devono stare liberi nel loro ambiente ma devo ammettere che grazie ai parchi faunistici,zoo..... si sono salvate specie o aiutate che si sarebbero estinte come l'orice dalle corna a sciabola estinto in natura e lo stanno reintroducendo in libertà da parchi e zoo |
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elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
32993 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 26 febbraio 2010 : 23:04:22
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Certamente, se ci attestiamo su posizioni puramente animaliste, le differenze non contano e gli animali sono tutti una specie di omini, o omoni, con un diverso numero di zampe, di peli e quant'altro. Però, le differenze ci sono e come! Ci sono studi etologici ben noti che le hanno individuate. E chi, come me, ha tenuto qualche animale in allevamento, si trattasse di pesci, anfibi, insetti o ragni, ha sicuramente realizzato che, per certi animali, vivere in cattività non è un problema, semplicemente perché non si rendono neppure conto di essere in cattività. Altri, invece, anche piuttosto semplici come livello evolutivo, cercano continuamente di scappare (e io mi sono affrettato a lasciarli scappare). Gli animali non sono affatto tutti uguali e non è una questione di scala evolutiva; è una questione di modo di vivere. Comunque, se ragioniamo sul piano del principio facendo finta di non conoscere l'etologia e l'ecologia, posso essere d'accordo anch'io che gli animali in cattività non sono una bella cosa. luigi
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Modificato da - elleelle in data 26 febbraio 2010 23:06:48 |
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arrampicatoreasociale
Utente V.I.P.
Città: anagni
Prov.: Frosinone
Regione: Lazio
341 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 02 marzo 2010 : 21:28:22
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il racconto raccapricciante che ha fatto luposibillino sulle aree faunistiche di civitella alfedena mi sembra si passato un pò inosservato in questa discussione...anche io ho avuto la stessa impressione l'ultima volta che ci sono stato
"Occorre essere attenti per essere padroni di se stessi"
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Friulscottish
Utente V.I.P.
Città: Udine/ Cambridge
Prov.: Udine
Regione: Friuli-Venezia Giulia
151 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 02 marzo 2010 : 22:22:37
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Pensa che io ho aperto il post sbandierando proprio quelle Aree che più di 10 anni fa mi fecero amare la gestione del Parco. Per il resto che dire? Ognuno ha le proprie idee e tutti hanno una parte di ragione. L'unica cosa indubbia è che certi animali la cattività la soffrono più di altri, i canidi in particolare molto di più dei felini. Pensate che il selvatico più vicino a noi, la volpe, è facilissimo imprintarla da libera e selvatica, ma in gabbia si lascia morire d'inedia.
Io me ne vado nella brughiera scozzese, non voglio diventare qua il più ricco del cimitero. |
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