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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Nota! La determinazione degli insetti necessita quasi sempre di un'indicazione geografica e temporale precisa. Invitiamo quindi gli utenti ad inserire questi dati ogni volta che viene richiesta una determinazione o viene postata una foto di un insetto. I dati forniti dagli utenti ci consentiranno anche di attribuire un valore scientifico alle segnalazioni, contribuendo a migliorare e integrare le attuali conoscenze sulla distribuzione delle specie postate.
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Autore |
Discussione |
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burroparda
Utente nuovo
Città: Cernusco sul Naviglio
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
4 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 19 gennaio 2010 : 09:54:43
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Buongiorno a tutti, sono qui a chiedere un vostro consiglio in merito ad alcuni bruchi di Chrysodeixis che mi son trovata a dover gestire. Ecco la storia dall'inizio. Vivo in una casa di ringhiera e la mia finestra e' ricoperta tutto l'anno da una vegetazione abbastanza folta perche' e' l'unica cosa che mi posso permettere al momento, non avendo altri spazi a disposizione. In particolare ho diversi vasi contenenti abbondanti piante di Tradescantia;non ne conosco purtroppo la varieta', sono tutte riprodotte da piante che mi ha dato mia nonna molti anni fa, comunque e' quella piu' "semplice", foglie verdi uniforme e aspetto molto liscio, solo un anno mi hanno fatto pochi fiorellini minuscoli bianchi. Ogni anno queste piante sono prese di mira da queste falene e ospitano una moltitudine di bruchi, con buona pace della mia vicina che probabilmente ormai mi odia per la quantita'palline nere che inondano il ballatoio. Io ovviamente mi guardo bene dal disturbarli e non ho in realta' mai capito bene finora che cosa ne venisse fuori. Quest'anno mi sono trovata in una situazione particolare: prima di Natale qui ha fatto molto freddo, siamo andati a -7 e le mie tradescatie sono gelate in buona parte. Togliendo i rami ormai morti e mollicci ho trovato tantissimi bruchi ancora vivi, delle dimensioni piu' varie e parecchi morti, quelli piu' grossi e quelli piu' piccoli. Questi poveretti si sarebbero ben presto trovati senza alcun cibo, quindi ho deciso di recuperarli prima che facessero una brutta fine, pur non spaendo bene come trattarli. Grazie alle info trovate su questo forum sono riuscita a capire piu' o meno di che genere di bruchi si trattasse e ne ho avuta poi la conferma quando e' nata la prima falenina, che tra l'altro e' finita a sorpresa in casa: il ramo sul quale si era' gia' trasformata in crisalide infatti l'avevo casualmente raccolto insieme ad altri superstiti per far radicare nuovamente la piantina in casa, ma non mi ero accorta che fosse gia' abitato, e quindi mi sono trovata un piccolo ospite alato, nato nella notte a mia insaputa, solo due giorni dopo averle portate in casa. In definitiva: mi son trovata con ben 25 bruchetti da allevare, due minuscoli non ce l'hanno fatta e sono morti il giorno successivo, ma altri si sono aggiunti nei giorni seguenti. Tutti si sono ormai imbozzolati (sono molto orgogliosa!) e due sono nate tra ieri e oggi, e qui viene il dilemma. Cosa ne faccio??? Posso lasciarle fuori, facendole magari acclimatare prima in un ambiente a temperatura piu' bassa e poi lasciandole libere? Qui in casa, con i gatti non avrebbero molte possibilita' di vita e mi sembra assurdo tenerle rinchiuse. Avevo letto da qualche parte che i bruchi vanno in uan specie di "stasi" quando fa freddo, ma il fatto che un paio di essi fossero gia' crisalide quando ho raccolto le piantine e siano nati poco dopo mi fa pensare che sarebbero nate comunque al freddo... Qualcuno puo' darmi consiglio per favore? Mi spiacerebbe fare la cosa sbagliata, sono cosi' belline...
Grazie a tutti in anticipo!
Jeanne
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Andromeda
Moderatore
Città: Viadana
Prov.: Mantova
Regione: Lombardia
12503 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 19 gennaio 2010 : 15:31:21
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Ciao Jeanne,queste Chrysodeixis hanno fatto impensierire anche me. Io ho avuto un'altra esperienza: una falena è venuta fuori dalla crisalide proprio durante una nevicata. Per evitare sorprese mi hanno consigliato di tenere le crisalidi al freddo di un balcone o di una cantina o addirittura in frigo, secondo le indicazioni di un allevatore di lepidotteri canadese. Io non so inserire il link perchè mi sono iscritta da poco anch'io, ma se vai indietro di poco trovi il post (Falena sotto la neve)che ho messo io con le indicazioni che gentilmente mi hanno dato.
Tiziana Dinolfo |
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burroparda
Utente nuovo
Città: Cernusco sul Naviglio
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
4 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 19 gennaio 2010 : 22:21:26
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Grazie mille Tiziana. Immaginavo di fare danni...domani provvedo subito a trovare una sistemazione fresca ai bozzoli, anche se non sara' facile a casa mia. Mi rimane ancora qualche perplessita': uno e' il fatto che la prima sfarfallata era in casa solo da due giorni, immagino si sarebbe schiusa lo stesso al gelo. E tutti gli anni vedo questi bruchi sempre nei mesi invernali e mai in primavera o nei mesi caldi. Mi chiedo quindi se riescano a sopravvivere anche per conto loro in inverno. Il secondo dubbio e': se metto fuori le crisalidi ritardo lo stesso lo sfarfallamento oppure dovevo tenere fuori proprio i bruchi?
grazie ancora
Jeanne |
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Goliathus
Utente Senior
Città: Roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
1815 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 20 gennaio 2010 : 02:28:03
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Beh, forse l'esemplare è sfarfallato perchè la temperatura interna di casa è molto maggiore di quella esterna, anche se dipende da quanto freddo faceva fuori... Di norma i bruchi superano l'inverno, a meno che nn ci siano rigide gelate che uccidono gran parte di loro (come loro, anche altri insetti in tutti gli stadi di sviluppo). Se rimetti fuori le crisalidi (o cmq nel frigo, basta che la temperatura sia il più prossima a quella dell'ambiente) ritardi lo sfarfallamento, anzi rispetti il loro ciclo vitale senza alterarlo ed è meglio: infatti crei delle condizioni analoghe a quelle che troverebbero in natura e così sfarfallerebbero in primavera (la specie in questione, come altre simili, è attiva da adulta dalla primavera al tardo autunno), periodo giusto in cui possono sopravvivere e magari riprodursi... Se invece gli adulti escono in pieno inverno, come a volte capita, hanno poche possibilità di sopravvivere a causa delle temperature troppo basse. Sai, anch'io ogni anno trovo bruchi di questa specie su alcune piante del mio balcone (a me però capita d'estate e quindi nn ho questi problemi, con il caldo che fa!) e ogni anno li allevo fino allo sfarfallamento: dopodichè lascio libere le falene sperando che qualcuna di loro faccia le uova sulle mie piante; beh, fin'ora mi hanno sempre accontentato!
Luca
I need to be myself, I can't be no one else... (Noel Gallagher) |
Modificato da - Goliathus in data 20 gennaio 2010 02:31:48 |
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mazzeip
Moderatore
Città: Rocca di Papa
Prov.: Roma
Regione: Lazio
13572 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 20 gennaio 2010 : 07:26:04
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La regola generale è sempre la stessa: i bruchi o le pupe svernanti delle specie non tropicali, cioè rinvenute all'esterno qui da noi, NON devono essere portate in casa.
Capisco che la cosa viene sempre fatta a fin di bene, per "salvarli" dal gelo, che noi, in quanto animali omeotermi, percepiamo come grande pericolo. Ma l'effetto delle nostre "cure" è lo sfarfallamento precoce, se non la morte degli esemplari. E non è una tirata d'orecchi , tra le "mamme preoccupate" mi ci metto anch'io, ho fatto questi sbagli più volte, trovandomi a dover gestire un Charaxes jasius nato a natale o una Argynnis pandora a fine novembre ...
I bruchi, però, sono già stati "attrezzati" dall'evoluzione a sopportare i climi più estremi: le erebie ad esempio passano l'inverno tutte come bruchi, senza eccezioni, in montagna fino ad oltre 3000 metri, e lassù il clima non va tanto per il sottile: è vero che la neve fa un po' da ammortizzatore termico, ma il termometro scende comunque di alcune decine di gradi sotto zero, e loro non ne risentono nemmeno un po', essendo dotati di una sorta di "antigelo" naturale. Se provate ad allevarli fin da piccoli, cioè da prima dell'inverno, a temperature più alte, avrete una mortalità elevatissima, se non totale.
Quindi, lasciamoli fuori; tutt'al più, se proprio vogliamo, aiutando le specie "generaliste", come le plusiine, contro gli estremi del clima (gelo profondo e prolungato) che probablmente le farebbero fuori in massa, approntando dei ripari o trasferendole in contenitori protetti ma comunque tenendoli all'esterno o in locali non riscaldati: garage, cantine, soffitte aperte, e mai al sole diretto dentro ai contenitori. E se proprio sfarfalla qualcosa in inverno, deve essere mantenuta al freddo all'esterno, dandole comunque la possibilità di volar via e trovarsi un riparo da sola: la nostra sfinge più comune, Macroglossum stellatarum, viene spesso a svernare spontaneamente nelle nostre case, ma quelle che entrano nei locali riscaldati fanno quasi sempre una brutta fine.
A disposizione per approfondimenti eventuali...
Paolo Mazzei Link Moths and Butterflies of Europe and North Africa Link Amphibians and Reptiles of Europe |
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burroparda
Utente nuovo
Città: Cernusco sul Naviglio
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
4 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 20 gennaio 2010 : 08:32:18
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Grazie mille! In effetti l'ho fatto a fin di bene solo perche' ne ho trovati alcuni proprio morti surgelati e comunque gli altri non avrebbero avuto di che cibarsi (di mettere fuori dell'insalata sui vasi non mi era proprio venuto in mente). Sto per mettermi a preparare la scatola proprio ora, vediamo se riusciro' a rallentarne lo sviluppo. Pero' devo dire che sono stata tratta in inganno da quella sfarfallata subito dopo essere stata portata in casa, avevo pensato che forse il periodo per loro fosse proprio questo, visto anche che tutti gli anni vedo i bruchi proprio in inverno. Cerchero' di fare del mio meglio per rimediare, quantomeno adesso lo so.
Jeanne |
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