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Nota! La determinazione degli insetti necessita quasi sempre di un'indicazione geografica e temporale precisa.
Invitiamo quindi gli utenti ad inserire questi dati ogni volta che viene richiesta una determinazione o viene postata una foto di un insetto. I dati forniti dagli utenti ci consentiranno anche di attribuire un valore scientifico alle segnalazioni, contribuendo a migliorare e integrare le attuali conoscenze sulla distribuzione delle specie postate.


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 Tropidotilla litoralis (Mutillidae): l'accoppiamento.
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Velvet ant
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Città: Capaci
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Flora e Fauna

Inserito il - 17 luglio 2008 : 08:05:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Roberto
Ovviamente la tua opportuna precisazione sulla ovideposizione degli Aculeati è correttissima. L'aculeo dei Mutillidi non è un organo preposto alla ovideposizione.
La mia frase: "con l'aculeo attraversano il bozzolo o il pupario dell’ospite e depongono poi un uovo..." (del resto ripresa integralmente dal “nostro” Grandi - 1951) si presta certamente a qualche equivoco, ma si riferisce, forse in maniera troppo sintetica, ad un’osservazione compiuta da più di un Autore, senza spiegare però i precisi meccanismi attraverso i quali ciò avvenga: meccanismi che restano ancora da svelare.
Per esempio Maneval, nel 1937, sorprese una Smicromyrme rufipes in fase di deposizione, a cavallo sul bozzolo di un Hoplisoides latifrons (Hym. Crabronidae). Aperto il bozzolo, perfettamente integro, trovò, già fissato sulla faccia ventrale del secondo segmento addominale della larva in diapausa, l’uovo bianco e traslucido della Smicromyrme!
L'osservazione, più volte ripetuta su altre specie da altri Autori porta Invrea, nel Volume della Fauna d’Italia dedicato ai Mutillidi (1964), a esprimersi in questo modo:
“…Gli organi della riproduzione dei Mutillidi sono analoghi a quelli degli altri Imenotteri, ma, quanto al meccanismo della ovodeposizione, in rapporto agli speciali costumi della Famiglia, ritengo non sia ancora stato studiato a fondo e offra molte incertezze. Le femmine sono armate di lunghissimo e sottilissimo pungiglione, retratto in quiete nell’interno dell’addome e fatto fuoriuscire in speciali circostanze. Le uova invece scendono da una camera genitale posta alla base dell’aculeo stesso, secondo lo schema noto per gli Aculeati. Ma certo vi deve essere un adattamento che permetta il particolare modo di deposizione delle uova in rapporto allo speciale genere di parassitismo proprio dei Mutillidi, il quale esige la perforazione della parete, spesso assai consistente, del bozzolo chiuso della vittima e il collocamento dell’uovo o sulla parte interna della parete stessa o sulla larva in diapausa oppure sulla pupa. Il meccanismo di tali complesse operazioni non è stato bene studiato e messo in luce”.

In quanto all’utilizzo del pungiglione, ottimo organo di difesa delle femmine, quando avvertono un pericolo (ne sanno qualcosa i miei polpastrelli ) non ci sono ad oggi, che io sappia, osservazioni dirette del suo utilizzo per paralizzare la preda.
Proprio per questo le femmine ricercano pupe o larve quiescenti e il Ferton (1920), che dedicò le sue ricerche entomologiche osservando e descrivendo la biologia di numerosi imenotteri, giustamente sottolinea le straordinarie capacità istintive della femmina dei Mutillidi “non soltanto per il rinvenimento della cella pedotrofica, ma anche per l’intuizione, che si verifica quasi sempre, che il nido contenga la larva o la pupa nelle richieste condizioni”.

Ovviamente le osservazioni compiute sono, a tutt’oggi, pochissime (purtroppo ancora, personalmente, non mi è mai capitato) ed è probabile che vi siano comportamenti diversi fra le varie specie, ma quelli fino ad ora noti riportano quasi sempre queste modalità.



Marcello


Tropidotilla litoralis (Mutillidae): l''accoppiamento.
 
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Hemerobius
Moderatore


Città: Alghero
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Regione: Sardegna


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Flora e Fauna

Inserito il - 17 luglio 2008 : 08:23:52 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Devo dire che questa discussione mi sta veramente appassionando.
Viene da pensare che l'uovo possa scorrere lungo l'aculeo, ma in questo caso dovrebbe avere qualche piccolo adattamento morfologico.
Due curiosità che forse Marcello riesce a soddisfare:
Sono state osservate Mutille che aggredivano il ricovero di un ospite "dall'inizio" dell'operazione?
Esistono Mutille abbastanza comuni per le quali sono noti ospiti altrettanto comuni? In altre parole, sarebbe fattibile un esperimento in cui si fornisce ex novo ad una Mutilla il ricovero (pieno) di un suo ospite?

Sul fatto che non venga paralizzata la pupa o l'eopupa, pur senza alcuna conoscenza diretta ma solo sulla base di quel che ho visto in molti altri insetti, lasciatemi la mie perplessità che verranno fugate solo a dimostrazione del contrario!

E bravo Beppe! Grazie ancora per la documentazione .

Ciao Roberto

verum stabile cetera fumus
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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

Regione: Toscana


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Inserito il - 17 luglio 2008 : 08:56:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Hemerobius:

Devo dire che questa discussione mi sta veramente appassionando.
Viene da pensare che l'uovo possa scorrere lungo l'aculeo, ma in questo caso dovrebbe avere qualche piccolo adattamento morfologico.
Due curiosità che forse Marcello riesce a soddisfare:
Sono state osservate Mutille che aggredivano il ricovero di un ospite "dall'inizio" dell'operazione?
Esistono Mutille abbastanza comuni per le quali sono noti ospiti altrettanto comuni? In altre parole, sarebbe fattibile un esperimento in cui si fornisce ex novo ad una Mutilla il ricovero (pieno) di un suo ospite?

Sul fatto che non venga paralizzata la pupa o l'eopupa, pur senza alcuna conoscenza diretta ma solo sulla base di quel che ho visto in molti altri insetti, lasciatemi la mie perplessità che verranno fugate solo a dimostrazione del contrario!

E bravo Beppe! Grazie ancora per la documentazione .

Ciao Roberto

verum stabile cetera fumus


penso che andrebbe preparato un terrario in vetro che visto in sezione abbia la forma ad Y cioè di un imbuto: la parte del collo dovrebbe essere stretta quanto le dimensioni della cella pupale, per consentire una adeguata osservazione. Chiaramente questa parte terminale (il collo) non dovrebbe essere più lunga di qualche cm. per raggiungere facilmente la pupa senza lunghi scavi. Magari si potrà aiutare nel percorso la Mutilla creando con un tubicino (tipo cannuccia) una stretta galleria che conduca accanto alla pupa(si possono inserire più specie di insetti per verificare anche la predisposizione ad aggredirne solo certe particolari).
Forse è un'idea poco aderente alla realtà: magari una Mutilla in cattività eviterebbe di accoppiarsi o se già accoppiata non si cimenterebbe nell'ovodeposizione in un ambiente così artificiale. Ma se il terrario avesse dimensioni adeguate tipo 50x20x20 forse qualcosa succederebbe.
Un terrario costruito in questo modo mi sembra interessante. I pezzi andrebbero incollati non con silicone perchè puzza troppo a lungo ma con colla cianidrica. Lo farei io questo tentativo se solo avessi più tempo, ma purtroppo la cosa non si concilia con la mia attività di fotografo naturalista part time.
Un saluto, Beppe




La Natura è vibrazione e ci pervade: ingrato compito coglierne la Luce e condividerla.

Beppe Miceli
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Velvet ant
Moderatore


Città: Capaci
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Regione: Sicilia


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Flora e Fauna

Inserito il - 19 luglio 2008 : 18:29:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Stimolato dalle puntuali e precise osservazioni di Roberto, ho cercato di ampliare la ricerca sulle modalità di deposizione dei Mutillidi documentandomi su testi stranieri e più recenti.
Devo ammettere che le prime informazioni trovate spiegano un po' meglio l'apparente e misteriosa deposizione attraverso il bozzolo dell'ospite.

Intanto va detto che nella ricerca dei nidi e dei bozzoli "utili" giocano un ruolo fondamentale le antenne delle femmine, dotate di particolari "sensilli".
Infatti, se vi capita di osservarne una, vedrete come continuamente fa vibrare le antenne sul terreno, mentre si muove veloce e zigzagante.
La femmina, come abbiamo già detto, penetra nel nido o nella costruzione dell'ospite dal foro di ingresso.
Gli ospiti possono essere, in alcune specie, anche insetti sociali: in questo caso, come pure quando la femmina si imbatte in specie che sorvegliano il nido, essa ingaggia vere e proprie lotte, che talvolta portano anche alla morte del guardiano.
Nel caso di insetti sociali, la permanenza della femmina di Mutillide nel nido può protrarsi anche per parecchi giorni, in quanto l'oogenesi procede con relativa lentezza.
La mutilla femmina cerca il bozzoletto o il favo contenente preferibilmente una pupa dell'ospite per deporvi, sopra o nelle immediate vicinanze, un singolo uovo. Spesso, per effettuare questa operazione, è necessario aprire prima parzialmente il bozzolo. Dopo la deposizione, segue un'attenta e scrupolosa chiusura del bozzoletto da parte della stessa Mutilla!

Altra cosa sulla quale Roberto aveva ragione: può avere luogo una paralisi della pupa dell'ospite, attraverso l'inoculazione di piccole quantità di veleno. La paralisi degli stadi pupali serve probabilmente a rallentare o addirittura arrestare lo sviluppo di una cuticola pupale più spessa e dura, facilitando così l'assunzione del cibo da parte della giovane larvetta appena sgusciata.



Marcello


Tropidotilla litoralis (Mutillidae): l''accoppiamento.
 
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vespa90ss
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Inserito il - 22 luglio 2008 : 08:13:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Proseguo con la mia documentazione fotografica che al momento si limita all'osservazione delle coppie in copula che, ripeto, come evento è da considerarsi particolarmente raro da documentare. Altri particolari comportamentali comuni alla famiglia sono riportati qui.
A distanza di una settimana, infatti, tornato al mare, ho avuto la fortuna di potermi imbattere nella stessa identica situazione che avevo lasciato. Devo confessare che non ci avrei affatto sperato perchè l'esperienza che ho maturato in tanti anni di osservazioni entomologiche mi ha insegnato che eventi particolari, oltre ad essere rarissimi, perdurano molto poco nel tempo. In questo caso dovevo ricredermi. Assolutamente nulla era cambiato, anzi ho avuto la possibilità di notare nuove specie che convivevano con la T. litoralis esattamente nello stesso fazzoletto di terra, forse sfuggitemi in prima istanza.
Mi sono quindi messo a cercare con la massima cura prestando grande attenzione laddove i maschi si addensavano maggiormente e guardando in controluce dopo essermi quasi steso al suolo. In questa posizione è facile intravedere qualsiasi piccolo movimento fra le stoppie, un po' come si fa quando cade un piccolissimo oggetto sul pavimento di casa e si cerca di individuarlo con una lampadina appoggiata alle mattonelle, in luce radente. Nell'assoluta immobilità guardavo tutt'intorno per poi spostarmi di qualche metro. Sembrerà incredibile, ma si riescono a scorgere movimenti piccolissimi che dalla posizione eretta è impossibile notare, particolarmente alla base dei ciuffi delle margherite.
Mi sentivo un mezzo cretino guardandomi con gli occhi dell'estraneo. Con lo sguardo di chi avrebbe potuto giungere da un momento all'altro alla piccola discarica lì accanto e prendermi per pazzo come è accaduto centinaia di volte nella mia vita di entomologo. Eppure per qualche interminabile minuto riesci a diventare parte del tutto mentre il sole, ancora molto basso, traccia al suolo un ricamo di ombre lunghissime. Perdi cognizione del tempo e nel silenzio appena rotto dal canto dei gruccioni i quarti d'ora si susseguono rapidamente.
E finalmente, dopo essermi bucato le ginocchia più e più volte con i semi spinosi, scopro due esemplari in lotta.
Si intravede a distanza questo loro tramestìo fra le pagliuzze della stoppia tanto è violento il loro modo di unirsi. Già.... un maschio ed una femmina.

Immagine 1:
Tropidotilla litoralis (Mutillidae): l''accoppiamento.


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vespa90ss
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Inserito il - 22 luglio 2008 : 08:13:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ma dopo alcuni secondi la coppia si immobilizza: infatti, unendosi, restano bloccati da una foglia secca d'erba che rimane incastrata fra i due corpi. Un'occasione eccezionale per averli assolutamente immobili.



Immagine 2:
Tropidotilla litoralis (Mutillidae): l''accoppiamento.
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vespa90ss
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Inserito il - 22 luglio 2008 : 08:14:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Immagine 3:
Tropidotilla litoralis (Mutillidae): l''accoppiamento.
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vespa90ss
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Inserito il - 22 luglio 2008 : 08:14:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il maschio morde la femmina sul collo esattamente come può fare un ragno che sta paralizzando una preda. La femmina è congelata: l'unico suo movimento piuttosto visibile è determinato dall'estroflessione dell'aculeo che viene sguainato e retratto con una certa frequenza.

Immagine 4:
Tropidotilla litoralis (Mutillidae): l''accoppiamento.

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Inserito il - 22 luglio 2008 : 08:15:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mantiene le sue antenne ripiegate verso l'interno ed in basso, facendole passare conserte di fronte al muso. Quelle stesse antenne così vibratili e mai immobili che ora la fanno sembrare un animale morto, paralizzato, in balìa del suo predatore.



Immagine 5:
Tropidotilla litoralis (Mutillidae): l''accoppiamento.

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vespa90ss
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Inserito il - 22 luglio 2008 : 08:15:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

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Tropidotilla litoralis (Mutillidae): l''accoppiamento.

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vespa90ss
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Inserito il - 22 luglio 2008 : 08:16:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Il maschio è piuttosto violento nel suo amplesso ed ha un addome molto mobile.
Ho potuto anche notare e documentare con le foto, grazie alla fortunata posizione che avevano assunto, come il maschio possieda particolarmente sviluppata la porzione basale (credo si tratti della fallobase) con delle specie di uncini cornei per facilitare la presa nella copula.
Sono riuscito a scattare moltissime foto ma cerco di postare le più interessanti e quelle che offrono il dettaglio del maggior numero di particolari. Scusate se ad un primo esame tutto possa apparire ripetitivo ma una lettura più attenta mostra una quantità di particolari assolutamente inedita.


Immagine 7:
Tropidotilla litoralis (Mutillidae): l''accoppiamento.

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vespa90ss
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Inserito il - 22 luglio 2008 : 08:16:58 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

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vespa90ss
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Inserito il - 22 luglio 2008 : 08:17:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia


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vespa90ss
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Inserito il - 22 luglio 2008 : 08:18:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Termina così questa mia documentazione nella speranza di aver contribuito a chiarire le modalità che da sempre hanno incuriosito gli entomologi intorno a questo evento assai raro da osservare.


Immagine 10:
Tropidotilla litoralis (Mutillidae): l''accoppiamento.





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Beppe Miceli
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