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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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vespa90ss
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Inserito il - 16 febbraio 2009 : 20:12:31
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Microscopio Biologico L2050HTG Plan
Ho atteso tantissimi anni, sicuramente troppi, prima di togliermi la soddisfazione di acquistare un vero microscopio con caratteristiche professionali. Nell'ultimissimo periodo, in verità un po' grigio per tutta una serie di circostanze sfavorevoli, ho sentito la necessità di mettere un po’ da parte la macrofotografia per avvicinarmi nuovamente alla microscopia che avevo abbandonato negli anni dell'università. Tutto ciò anche per proporre nuovi stimoli ed altri traguardi al mio entusiasmo che andava perdendo colpi. E finalmente, dopo una miriade di priorità di spesa che ne hanno rimandato l'acquisto mi sono deciso a regalarmi un bell'oggetto proposto ed accettato sul mercato della microscopia come professionale. Non è della massima qualità in assoluto perché altrimenti sarei dovuto cadere su Carl Zeiss, Nikon, Olympus….ma è pur sempre un microscopio che offre caratteristiche abbastanza simili pur essendo messo in vendita ad un costo molto ma molto più contenuto in quanto è fabbricato in Cina. Si tratta di un Microscopio Prof. Biologico L2050HTG Plan (forse è lo stesso che viene commercializzato col nome di Optech Biostar B5 HPT) provvisto di ottiche planari, il cui aspetto ricorda in maniera troppo impressionante un modello fuori listino della Nikon… Queste le sue caratteristiche tecniche:
Microscopio trinoculare professionale biologico con ingrandimenti da 40x a 1000x. Possibilità di raggiungere 1600x con la coppia di oculari wf16x/11 opzionali. Fornito di serie con torretta portaobiettivi quintupla rivolta internamente, una coppia di oculari wf 10x/20, cinque obiettivi planari: obiettivo PL 4x apertura 0,10 160/- distanza di lavoro 17,9 mm colore rosso, obiettivo PL 10x apertura 0,25 160/0,17 distanza di lavoro 8,8 mm colore giallo, obiettivo PL 25x apertura 0,40 160/01,7 distanza di lavoro 0,65 mm colore verde, obiettivo PL 40x retrattile apertura 0,65 160/01,7 distanza di lavoro 0,56 mm colore blu, obiettivo PL 100x retrattile ad immersione in olio apertura 1,25 160/0,17 distanza di lavoro 0,33 mm colore bianco. Portaoculari con dispositivo per la regolazione della distanza interpupillare da 54 a 75 mm e correzione diottrica +/- 5 diottrie posta sul porta oculari sinistro. Illuminazione alogena secondo Kohler 12V - 50W centrabile con edicola metallica montata posteriormente. Alimentatore e regolatore di luminosità esterni. Messa a fuoco coassiale macro e micrometrica con scala graduata, blocco e regolatore della tensione. Condensatore di Abbe N.A. 1,25 con diaframma ad iride, centrabile e regolabile in altezza tramite pignone e cremagliera, secondo diaframma di campo ad iride posto sulla lampada, tavolo porta preparati translatore graduato con comandi coassiali e dimensioni di cm 14 x 16, lampada di ricambio, fusibile olio per immersione, filtri in vetro colorati blu lucido e bianco satinato, stativo in metallo. Possibilità di applicare macchina fotografica.
Diciamo che l' approccio immediato è stato quello di trovarsi di fronte ad un oggetto estremamente solido (con il raccordo e la Pentax k20D siamo sugli 8,5 kg), esteticamente molto curato e nell’insieme al passo con i tempi.
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vespa90ss
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Inserito il - 16 febbraio 2009 : 20:13:18
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Non è stato però dei migliori il primo sguardo gettato dentro l’oculare in quanto la prima evidenza saltata all'occhio (è proprio il caso di dirlo), mi ha abbastanza deluso: l'esemplare già montato ed esposto in vetrina nel negozio di ottica, non offriva una visione con perfetta convergenza delle immagini, tanto che il mio sguardo aveva necessità di adattarsi per una buona decina di secondi prima di farle collimare attraverso i due oculari. Speravo che l'esemplare che mi è stato consegnato imballato e smontato (acquistato in un negozio specializzato nella provincia di Pistoia), potesse essere perfettamente collimato nei prismi interni: a volte capita che in quelli già montati e disponibili per le prove, la disavventura di un urto possa averli fatti perdere di collimazione. Eventualità questa peraltro rarissima e magari più probabile in un binocolo soggetto a cadute.
Purtroppo anche questo secondo esemplare presentava lo stesso difetto, al punto tale che a 400x un minuscolo granello scuro inquadrato al centro mi appariva disassato di molti micron fra l'immagine destra e la sinistra. Un difetto che la vista riesce a correggere automaticamente (con un certo sforzo cerebrale) dopo qualche secondo. Ho riportato quindi il mio esemplare al negozio di ottica per la sostituzione, cosa che è stata fatta con solerzia.
Purtroppo anche il terzo esemplare, ancora perfettamente imballato nel polistirolo ed estratto da una scatola assolutamente sigillata, presentava lo stesso identico problema.
A parere del venditore dipendeva dalla incapacità di adattamento della mia vista alla visione attraverso un microscopio, in quanto non era possibile che su tre esemplari provati il difetto si presentasse su tutti, mentre risultava quasi certo che il problema fosse unicamente dipeso dalle mie capacità visive non molto performanti. Non volendo piantare troppe grane, considerata anche la serietà universalmente riconosciuta e la buona volontà del negoziante nonché la possibilità di raggiungere la collimazione delle immagini dopo un piccolo sforzo visivo (che col trascorrere dei giorni è diventata sempre più breve da ottenere) ho preso per buone le sue argomentazioni e mi sono accontentato della sostituzione dell'oggetto. Oltretutto ero soddisfatto perchè quello che stavo rendendo indietro presentava anche un allentamento della cremagliera di sostegno del condensatore che tendeva a scendere verso il basso sotto il suo stesso peso. Alcuni giorni dopo ho dovuto notare con una certa meraviglia che sullo splendido Galileo con ottiche Zeiss del carissimo amico Riccardo Cecchi, Direttore Tecnico al Museo della Specola di Firenze, sia sull'Olympus, lo Zeiss ed il Wild di Fox, la mia vista convergeva all'istante, ricevendo una visione di perfetta sovrapposizione delle due immagini.
Ritengo a questo punto che l'allineamento dei prismi sia stato eseguito mediante un generico ed approssimativo montaggio seriale, quindi poco preciso, senza effettuare le operazioni di convergenza per contenere i costi di produzione: tutto ciò confidando sul fatto che con un semplice adattamento della vista (ma è pur sempre una forzatura) si riesce comunque ad ottenere dopo poco tempo un risultato soddisfacente. Chiaramente le marche di maggior prestigio eseguono la convergenza dei prismi manualmente, esemplare per esemplare, con un procedimento di taratura attento e certosino. Altro particolare non perfettamente messo a punto è l'esatta corrispondenza dei piani di fuoco tra la visione degli oculari e quella del terzo tubo fotografico, il quale, seppure di pochissimo, va rimesso leggermente a fuoco con la vite micrometrica, quando si estrae la levetta che aziona lo specchio per consentire il trasferimento dell’immagine allo scatto fotografico. Una differenza davvero minima ma si perde il fuoco perfetto che deve essere ritrovato (si lavora meglio sullo schermo LCD con la visione live view o sullo schermo di un televisore collegato alla reflex). Qualche altro elemento che possa giustificare il costo così contenuto è da individuare nella generale mancanza di pulizia di tutti i pezzi in quanto ho rilevato scagliette di vernice nera staccate e depositate sulla lente posta nel corpo del microscopio, all'interno della parte iniziale del terzo oculare, proprio sotto il tubo di prolunga (accessorio) che collega la reflex al microscopio.
una scaglietta di vernice depositata sulla lente del tubo di prolunga che ho rimosso e si è spezzata in vari frammentil
Quest'ultimo accessorio (nonché la parte di raccordo presente nel corpo del microscopio) potrebbe essere curato meglio nella verniciatura nera interna, che in vari punti è stata trascurata totalmente: anche due viti a croce necessarie per il fissaggio interno dei pezzi sono piuttosto dozzinali e nichelate anziché esserci al loro posto delle brugole nere.
le famose viti nichelate – è visibile sulla parte inferiore della lente la scaglietta di vernice nera
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vespa90ss
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Inserito il - 16 febbraio 2009 : 20:13:51
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In linea di principio, il percorso compiuto da un raggio di luce all’interno di una sistema ottico, deve essere circondato da un ambiente nero e privo di superfici riflettenti. Al contrario, tutte le viti interne sono nichelate, a croce e piuttosto poco professionali come aspetto.
la parte femmina dell’affusto dove si innesta la torretta: visibile l’unica vite esterna di serraggio
Sono tutti particolari che ad un occhio attento non sfuggono: forse sarò pedante….ma 1200 euro IVA compresa, nonostante un certo sconto, non sono poi tanto pochi. Basterebbe in verità un piccolissimo sforzo in più per garantire almeno la pulizia degli obiettivi dalla presenza di sporcizia (due su cinque li ho dovuti soffiare perché presentavano all’interno sporcizia grossolana: sto parlando di obiettivi con lenti planari, quindi di un certo pregio).
Per quanto riguarda la precisione e la fluidità dello scorrimento del tavolo di lavoro e di tutte le altre regolazioni, posso affermare che è assoluta. Quindi sono pienamente soddisfatto.
il tavolo perfettamente funzionante e molto preciso nei movimenti
notare la vite coassiale per esercitare gli spostamenti del tavolo
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vespa90ss
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Inserito il - 16 febbraio 2009 : 20:14:15
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Gli obiettivi planari sono luminosi, estremamente nitidi e corretti in modo esemplare contro i difetti di planarità. Mi sono sembrati di notevole qualità: i miei sono acromatici e planari (ma non apocromatici). La mia serie intera costa 500 euro mentre se avessi voluto acquistare una serie di obiettivi planapocromatici avrei dovuto spendere 1150 euro solo per 4 obiettivi + il 100 in olio semplicemente acromatico e planare da comprare a parte perché non compreso nella serie. Sia il 40x che il 100x sono ammortizzati e rientranti.
Le conchiglie in gomma per gli oculari che mi sono state consegnate (credo non fossero in dotazione al micro) erano troppo lasche al punto che ad ogni minimo sfioramento si sfilavano per cadere in terra e finire sotto i mobili: fra l’oculare e la conchiglia ho inserito un anellino di gomma ritagliato da una camera d’aria di bicicletta ed il problema s’è risolto.
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vespa90ss
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Inserito il - 16 febbraio 2009 : 20:14:40
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La distribuzione del fascio luminoso è potente e versatilissima anche in funzione del doppio diaframma nonché di una generale progettazione e realizzazione meccanica indovinata.
molto professionali i comandi del condensatore
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vespa90ss
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Inserito il - 16 febbraio 2009 : 20:15:04
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Un piccolissimo neo per il diaframma inferiore a 12 lamelle che a tutta chiusura mostra in maniera random una leggera imprecisione nella sua forma dodecagonale: ma a è un particolare da ritenere abbastanza irrilevante in quanto nell'uso corrente questo difetto non si nota.
i filtri bianco ed azzurro smerigliato vanno sovrapposti a questo vetrino copridiaframma
notare l’imprecisione del diaframma a tutta chiusura e lo sporco che vi ho trovato
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vespa90ss
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Inserito il - 16 febbraio 2009 : 20:15:30
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Il condensatore è progettato per un utilizzo generico a secco mentre è venduto come accessorio a parte quello in bagno d'olio per certa microscopia un po' più sofisticata dove la quantità di luce utilizzata deve essere ben distribuita e costante nella misurazione della sua intensità, per essere impiegata come parametro di riferimento.
il condensatore di serie
Il secondo diaframma, quello superiore, nonostante dall’esterno si noti molto chiaramente che funziona in maniera egregia, traguardando attraverso gli oculari non trasferisce all’occhio praticamente un’ apprezzabile variazione della luminosità…ma credo che ancora non sono riuscito io a comprendere bene quando e come utilizzarlo.
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vespa90ss
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Inserito il - 16 febbraio 2009 : 20:16:40
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Nella parte superiore di questo tubo di raccordo va avvitata una flangia con i vari attacchi dedicati (nel mio caso Pentax K) per innestarlo in sostituzione dell'obiettivo della reflex. Quindi il corpo macchina si innesta direttamente ad esso. Ho dovuto però rilevare che la visione dell'immagine non è esattamente dettagliata come quella visibile attraverso i due oculari. Qualcosa purtroppo si perde forse a causa delle due lenti che interessano il percorso del tubo di raccordo. Nelle prove effettuate ho rilevato che a 1000 ingrandimenti la tendenza al mosso è difficilmente controllabile con la luce di cui si dispone anche se si utilizzano ISO elevati per abbreviare i tempi di scatto. Ho visto che oltre 800 ISO non conviene spingersi per la quantità di rumore che si innesca: con questa sensibilità il tempo che si ottiene è al massimo 1/400 e sinceramente per le microvibrazioni introdotte dallo scatto, è un tempo di scatto ancora troooppo lungo. La sensazione che si ricava traguardando dal mirino della reflex a 1000x montata sul tubo di raccordo è quella di un tele 500mm con il quale tenti di fotografare su un cavalletto da due lire.
L’inconveniente è per me da individuarsi negli accoppiamenti della torretta rotante contenente i prismi ed i portaoculari: comodissima per l'utilizzo come microscopio classico ma imprecisa per sostenere con sicurezza circa 1.280 grammi di peso. Oltretutto si tratta di una massa sospesa su un braccio di leva piuttosto lungo, anche se posto in verticale.
con questo assetto il peso complessivo (trasformatore escluso) è 8,5 Kg
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vespa90ss
Utente Super
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Inserito il - 16 febbraio 2009 : 20:17:03
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Questo inconveniente poteva essere risolto semplicemente montando tre viti di fissaggio disposte a triangolo anziché una soltanto. La torretta portaoculari è fissata sull’affusto mediante un innesto tronco conico con profilo a coda di rondine. Se si desidera usare il micro "liscio" cioè senza il tubo con la reflex montata, ci si può limitare a serrare una sola vite, altrimenti si serrano bene tutte e tre e la stabilità diventa assoluta.
innesto maschio della torretta con profilo a coda di rondine: la vite interviene su di esso
l’innesto della torretta visto dal basso
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vespa90ss
Utente Super
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Inserito il - 16 febbraio 2009 : 20:17:27
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Lo stesso dicasi per il fissaggio del tubo di prolunga all'affusto, anch’esso dotato di un’unica vite anziché tre. Sarò più preciso in seguito quando avrò trovato un sistema valido (oltre al sollevamento preventivo dello specchio che attualmente uso) per ovviare all’inconveniente delle vibrazioni.
Devo far notare ai signori progettisti Pentax che nella mia K20D il tempo d’attesa con la funzione specchio sollevato è a mio avviso troppo breve. Purtroppo il telecomando non può intervenire su tale opzione (ma perché poi?), quindi bisogna schiacciare il pulsante con il dito. La macchina, essendo montata su un tubo molto lungo entra in oscillazione, seppur in maniera apparentemente impercettibile: 2 secondi sono in verità troppo brevi per smorzare ogni pericolo di mosso. E ad un ingrandimento elevatissimo come 1000x è sufficiente davvero “un respiro” per innescarlo. Un tipo di utilizzo particolare che la casa del sol levante non ha tenuto in buona considerazione. Per risolvere tale problema ho pensato allora di operare così: mettere a fuoco l’immagine sul monitor tv, spegnere la lanterna del microscopio e scattare al buio con l’opzione specchio sollevato: poi, dopo una buona decina di secondi, accendere sul trasformatore l’interruttore della luce ed attendere che il sensore si potesse saturare della giusta quantità di luce per far chiudere in automatismo otturatore e specchio. Eseguirò un po’ di prove che quanto prima vi proporrò (le prove in verità le ho già eseguite ma… non è andata propriamente così). Ve ne parlerò in un prossimo articolo che accoderò a questo.
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vespa90ss
Utente Super
Città: Firenze
Regione: Toscana
6434 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 16 febbraio 2009 : 20:17:52
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Conclusioni
Il prezzo dell'oggetto acquistato è da considerarsi nella sua globalità più che adeguato alle caratteristiche generali dello strumento, raffrontandolo a quello di altre marche che ti costringono a spendere cifre sostanzialmente più corpose. Per un utilizzo pesantemente fotografico il microscopio L2050HTG Plan non è consigliabile se si desidera fotografare prevalentemente a 1000x in olio mentre per gli ingrandimenti minori tutto diventa più facile…ma anche i soggetti sono meno interessanti….
Utilizzando alcuni trucchetti però il problema vibrazioni si può superare alla grande ma pur sempre di trucchi si tratta e non sempre tutti vogliono diventare grulli con tecniche da camera oscura. Quindi, sapendosi accontentare di un micro che non è proprio al top ma che offre caratteristiche di buon rilievo, posso sentirmi di consigliarlo a chi desidera un oggetto nuovo di zecca e di facile reperibilità (viene spedito in tutt’Italia acquistandolo sul web). Al limite però vi proporrei in prima battuta di spulciare il mercato dell'usato cercando oggetti di grande marca come quelli da me menzionati sopra, compreso il Wild fuori commercio, ma anche in quei casi bisogna saper controllare la bontà delle ottiche (originali) e che tutto sia perfettamente a punto, senza la necessità di costosi interventi di manutenzione o di sostituzione di pezzi introvabili. E spesso fare tutto ciò per internet non è possibile dato che un acquisto così delicato richiede un esame diretto ed attento dell’oggetto.
Beppe Miceli
Credo che moralità significhi trovare il coraggio di fare una scelta |
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gigi58
Moderatore Trasversale
Città: Trapani
Prov.: Trapani
Regione: Sicilia
17657 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 16 febbraio 2009 : 20:26:35
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Un vero e proprio reportage sul tuo nuovo acquisto, Beppe, bravo, spero ti riservi emozioni pari alle tue aspettative, io aspetto gli scatti Ciao
Gigi |
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Volvox
Utente Senior
Città: Pisa
Prov.: Pisa
Regione: Toscana
3685 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 16 febbraio 2009 : 22:05:37
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| Messaggio originario di vespa90ss:
...non offriva una visione con perfetta convergenza delle immagini, tanto che il mio sguardo aveva necessità di adattarsi per una buona decina di secondi prima di farle collimare attraverso i due oculari ... ...Oltretutto ero soddisfatto perchè quello che stavo rendendo indietro presentava anche un allentamento della cremagliera di sostegno del condensatore che tendeva a scendere verso il basso sotto il suo stesso peso... Altro particolare non perfettamente messo a punto è l'esatta corrispondenza dei piani di fuoco tra la visione degli oculari e quella del terzo tubo fotografico, il quale, seppure di pochissimo, va rimesso leggermente a fuoco con la vite micrometrica, quando si estrae la levetta che aziona lo specchio per consentire il trasferimento dell’immagine allo scatto fotografico ... ...generale mancanza di pulizia di tutti i pezzi in quanto ho rilevato scagliette di vernice nera staccate e depositate sulla lente posta nel corpo del microscopio, all'interno della parte iniziale del terzo oculare ...
Quest'ultimo accessorio (nonché la parte di raccordo presente nel corpo del microscopio) potrebbe essere curato meglio nella verniciatura nera interna, che in vari punti è stata trascurata totalmente: anche due viti a croce necessarie per il fissaggio interno dei pezzi sono piuttosto dozzinali e nichelate anziché esserci al loro posto delle brugole nere... |
Beppe, ti ringrazio per aver frazionato gli argomenti, così da poterli commentare in più riprese.
A me non è mancata, con questo microscopio, la collimazione dei prismi: la visione è stata da subito perfettamente allineata.
Anche la parte più prettamente meccanica del mio è perfettamente assemblata e non riscontra problemi di sconnessione tra le parti.
Circa "l'esatta corrispondenza dei piani di fuoco tra la visione degli oculari e quella del terzo tubo fotografico" non ti posso dir nulla: io sto tentando di raccordare i mezzi di ripresa con un oculare 10x aggiuntivo, per cui la messa a fuoco potrà essere regolata ingegnandosi a trovare e a mantenere la giusta distanza di quest'ultimo.
Effettivamente, il diaframma di campo non è perfettissimo e presenta delle impurità, ma ciò non costituisce un problema sotto il profilo operativo. Tuttavia, ancorché io non abbia trovato frammenti di vernice sparsi, ho motivo di ritenere che i problemi siano da ascriversi soprattutto allo stoccaggio dei vari pezzi nei magazzini della fabbrica.
La verniciatura nera all'interno del vano d'innesto della testata, per la verità, non mi sembra rilevante: la lente di raccordo, infatti, è protetta da un tubo che esclude riflessi estranei. Sulla qualità scadente delli viti, non si discute.
Volvox
"Omnia ab ovo". Le còcce, pe' piacere, ner biologgico! |
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Volvox
Utente Senior
Città: Pisa
Prov.: Pisa
Regione: Toscana
3685 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 16 febbraio 2009 : 22:19:02
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| Messaggio originario di vespa90ss: Gli obiettivi planari sono luminosi, estremamente nitidi e corretti in modo esemplare contro i difetti di planarità. Mi sono sembrati di notevole qualità: i miei sono acromatici e planari ... Le conchiglie in gomma per gli oculari che mi sono state consegnate ...erano troppo lasche ... |
Gli obiettivi sono, ovviamente, il puntum dolens di qualunque microscopio, ma anche dell'abilità del microscopista. Li sto sperimentando, ma, ultimamente, tra nuovo olio per immersione e vetrino a 8 forme di Kemp, sto verificando che anche il 100x dà buone speranze.
Sicuramente ottimi mi sembrano gli oculari, estremamente panoramici e, a quel che ho appreso da ultimo, ottimamente utilizzabili anche con obiettivi apocromatici, perché semi compensatori.
Non ho acquistato le conchiglie in gomma, quindi ...non so.
Volvox
"Omnia ab ovo". Le còcce, pe' piacere, ner biologgico! |
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Volvox
Utente Senior
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3685 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 16 febbraio 2009 : 22:30:29
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| Messaggio originario di vespa90ss: Il condensatore è progettato per un utilizzo generico a secco mentre è venduto come accessorio a parte quello in bagno d'olio per certa microscopia un po' più sofisticata ...
Il ...diaframma ...non trasferisce all’occhio praticamente un’ apprezzabile variazione della luminosità ... |
Io l'ho sperimentato utilmente anche in immersione, ma non posso garantire che non vi siano infiltrazioni.
Il problema del diaframma ...è un problema tuo! Sì, non ne hai ancora maturato, evidentemente, il corretto uso.
Il vero problema del condensatore di questo microscopio, a mio avviso, è, invece, la mancanza di una ghiera portafiltri subito sopra la lente a grande campo, quella traslabile. E' vero che i filtri colorati si pongono sopra il diaframma di campo, ma la disponibilità di una ghiera portafiltri sotto il condensatore agevolerebbe grandemente la realizzazione del campo scuro e dell'illuminazione obliqua.
Volvox
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FOX
Moderatore
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21536 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 16 febbraio 2009 : 22:37:17
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| vespa90ss:
il condensatore di serie
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Però il filtro colorato potrebbe essere inserito sopra alla lente raffigurata qui a sinistra, essendo estraibile, o sbaglio?
simo
Alto è il prezzo quando si sfida per vanità il mistero della Natura - I. Sheehan |
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Volvox
Utente Senior
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3685 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 16 febbraio 2009 : 22:37:57
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| Messaggio originario di vespa90ss: ...imprecisa per sostenere con sicurezza circa 1.280 grammi di peso. Oltretutto si tratta di una massa sospesa su un braccio di leva piuttosto lungo ... |
Ho perplessità, in effetti, sull'indeformabilità elastica del braccio porta-torretta: già solo adattando la distanza interpupillare si percepisce una variazione nella messa a fuoco, dovuta ad un lieve allontanamento o avvicinamento del sistema ottico rispetto al tavolino portaoggetti.
Volvox
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Volvox
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3685 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 16 febbraio 2009 : 22:42:18
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| Messaggio originario di vespa90ss: ...Questo inconveniente poteva essere risolto semplicemente montando tre viti di fissaggio disposte a triangolo anziché una soltanto. La torretta portaoculari è fissata sull’affusto mediante un innesto tronco conico con profilo a coda di rondine ... |
Mi richiamo a quanto ho detto poco sopra: l'innesto a coda di rondine è un metodo generalizzato e che garantisce l'assoluta stabilità del sistema, se il braccio porta-torretta è adeguatamente stabile.
Volvox
"Omnia ab ovo". Le còcce, pe' piacere, ner biologgico! |
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Volvox
Utente Senior
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3685 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 16 febbraio 2009 : 22:54:18
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| Messaggio originario di vespa90ss: Lo stesso dicasi per il fissaggio del tubo di prolunga all'affusto, anch’esso dotato di un’unica vite anziché tre. Sarò più preciso in seguito quando avrò trovato un sistema valido (oltre al sollevamento preventivo dello specchio che attualmente uso) per ovviare all’inconveniente delle vibrazioni ... |
Io ho fissato la videocamera a un tubo esterno, fissato lateralmente/dietro il microscopio, di fianco all'edicola portalampada, su una base di legno su cui il tutto è assemblato. Il tubo esterno (una zampa di ventilatore a piantana - rotto - privato del piede a croce e sostenuto, all'interno, da una barra filettata che serve anche per la regolazione precisa dell'altezza della videocamera rispetto al terzo oculare del microscopio). Non è il massimo, ma evita di far gravare sullo stativo del microscopio il peso dell'apparecchio di ripresa.
Volvox
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vespa90ss
Utente Super
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6434 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 16 febbraio 2009 : 23:13:14
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Domattina ti rispondo punto per punto, Volvox. Grazie per l'attenzione.. e buona notte.... Beppe
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Volvox
Utente Senior
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Prov.: Pisa
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3685 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 16 febbraio 2009 : 23:24:30
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| Messaggio originario di vespa90ss: Conclusioni Il prezzo dell'oggetto acquistato è da considerarsi nella sua globalità più che adeguato alle caratteristiche generali dello strumento, raffrontandolo a quello di altre marche che ti costringono a spendere cifre sostanzialmente più corpose ... |
Non è uno Zeiss, non è un Nikon, non è un Olympus, ma non è neanche un cesso inteso nel senso di latrina o di vespasiano: richiede d'ingegnarsi un po' per trovare accorgimenti che ne limitino i difetti, ma, in fondo, anche questo è essere microscopisti storici!
Personalmente, sotto il profilo meccanico, rilevo i seguenti difetti principali: 1) non ineccepibile stabilità del braccio porta-testata; 2) mancanza di una ghiera porta-filtri sotto il condensatore; 3) non agevole centrabilità della fonte luminosa nell'edicola portalampada, ancorché dotata di lente satinata.
Sotto il profilo ottico, per quanto mi riguarda, c'è ancora molto da verificare e sperimentare: tuttavia, le splendide immagini cui ho fatto riferimento, realizzate con questo microscopio da altri Amici, mi fanno ben sperare.
Volvox
"Omnia ab ovo". Le còcce, pe' piacere, ner biologgico! |
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