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 Forum Geologia e Paleontologia - Natura Mediterraneo
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mauriziocaprarigeologo
Moderatore



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Inserito il - 06 settembre 2014 : 08:52:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Kaiman:

Si, Maurizio, credo che sia un conglomerato di tipo verrucano anche se nella vecchia cartina geologica 25k (anni 60) non viene riportato in tali termini.


Nel senso che non è cartografato o che non è definito come tale?

Nel secondo caso può essere giustificato dal fatto che, in effetti, col nome di “verrucano” si indica una formazione piuttosto diffusa in Italia, ma con caratteristiche diverse e soprattutto di età diverse;

qui nelle Marche, ad esempio, non affiora mai ed è stato incontrato solo in sondaggi profondi per le ricerche petrolifere degli anni ’60 fatte dall’Agip nella vicina Umbria, e poggerebbe al di sopra di un ipotizzato basamento ercinico (quest’ultimo mai neppure raggiunto in pozzi profondi);

dunque la posizione stratigrafica che riferisci è caratteristica della formazione, e il suo significato poaleoambientale è molto importante: il primo smantellamento in ambiente continentale di rilievi precedenti e alla base della trasgressione successiva;

comunque le litofacies sono molto variabili e comprendono anche arenarie rosse come quella della seconda immagine;

buona giornata

maurizio
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“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu

“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)
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Pezzo da Gaeta
Utente Senior


Città: Lecco
Prov.: Lecco

Regione: Lombardia


2268 Messaggi
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Inserito il - 06 settembre 2014 : 14:55:39 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Entro in punta di piedi in questa discussione perché nella mia zona vi sono abbondanti manifestazioni di conglomerati sui quali avete posto l'attenzione.

In effetti "Verrucano Lombardo" è un termine che ricorre molto spesso e per i meno attenti si attribuisce ad esso anche un'altra importante formazione, ma questo solo per somiglianza.

Semplificherò molto la stratigrafia locale circoscritta a tali formazioni. I nostri conglomerati sono compresi fra:
-il basamento cristallino pre-Carbonifero, costituito da paragneiss quarzitici a muscovite e biotite, intrusi da corpi plutonici di età permiana inferiore come la Diorite della Val Biandino,
-la Formazione di Collio, composta da depositi vulcanici, vulcanoclastici e terrigeni di ambiente continentale del Permiano inferiore,
-il Conglomerato di Ponteranica, coevo alla Formazione di Collio e composto da conglomerati grossolani di conoide alluvionale e contenenti clasti eterometrici sia di rocce vulcaniche sia di rocce cristalline (Permiano inferiore),
-il Verrucano Lombardo, costituito da conglomerati e conglomerati arenacei rossi, con ciottoli di porfido e quarzo, e da arenarie e siltiti rosso-violaceo del Permiano superiore,
-il Servino, comprendente nella parte bassa conglomerati quarzosi e quarzareniti, spesso grossolane, ad abbondante matrice di dolomia ferrosa, passando verso l'alto a marne policrome e dolomie gialle.

Tutta la serie descritta è osservabile nell'area del Pizzo dei Tre Signori, dal fondovalle (Valsassina) e attraverso la Val Biandino fino alla cima del Pizzo dei Te Signori (2554 m).

Dopo il Servino ha inizio la serie delle formazioni di calcari e dolomie. Il Servino può essere dunque considerato localmente il transito dall'ambiente continentale all'ambiente marino.

Non dispongo di fotografie dei particolari di queste rocce.

Pezzo da Gaeta

Più conosco, più mi accorgo di non conoscere.

Modificato da - Pezzo da Gaeta in data 06 settembre 2014 15:50:51
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Kaiman
Utente Senior

Città: Cosenza


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Inserito il - 08 settembre 2014 : 18:15:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Cerco di essere più preciso aggiungendo delle immagini. Ricordo che io ho fotografato i conglomerati in piena massa granitica nel punto indicato,nella prima foto che allego,con un quadratino verde. La seconda immagine riporta parte delle legenda della mappa geologica precedente. L'area rossa è quella dei graniti localmente porfiroidi. Questo mi ha tratto in inganno pensando al porfido.

Poco distante, segnate in azzurro, iniziano le aree sedimentarie del giurassico. E' probabile che qualche lembo non cartografato si trovi nella zona dei graniti e abbia prodotto gli erratici fotografati.

Quindi, i conglomerati potrebbero appartenere allo strato indicato nella mappa con la sigla Gcl-s e definito "Conglomerati ad arenarie rossi afossiliferi".

Nella terza foto inserisco la legenda di una mappa più recente che indica lo stesso strato col numero 17 (Hettangiano) appartenente alla formazione del torrente Duno: Conglomerati quarzosi, quarzoareniti, litoareniti e peliti da colore rosso ...."

In altri documenti su internet che non sono riuscito a scaricare integralmente si parla direttamente di Verrucano.

Spero di essere stato chiaro

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mauriziocaprarigeologo
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Inserito il - 09 settembre 2014 : 08:08:33 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Kaiman:
Poco distante, segnate in azzurro, iniziano le aree sedimentarie del giurassico. E' probabile che qualche lembo non cartografato si trovi nella zona dei graniti e abbia prodotto gli erratici fotografati.

Spero di essere stato chiaro



...chiarissimo;
riguardo al come siano finiti lì i blocchi di conglomerato, dovresti verificare se il limite con il cristallino (tettonico a quanto vedo) prosegua, verso nord ovest, fino ad oltrepassare lo spartiacque del fosso lungo il quale li hai trovati, per entrare poi nel bacino idrografico del fosso stesso (questa è la mia impressione);
ringrazio anche Pezzo per il flash sulla geologia regionale delle sue terre...mi ha fatto pensare che, come quasi sempre accade in geologia, ciò che noi distinguiamo con estrema dovizia di particolari, è spesso una manifestazione locale degli stessi processi a scala globale.

buona giornata

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maurizio
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“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu

“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)
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Kaiman
Utente Senior

Città: Cosenza


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Inserito il - 09 settembre 2014 : 16:18:52 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Maurizio, aggiungo un'altra mappa più ampia. Come vedi il bacino del Trionto dal ponte a salire è tutto nel cristallino. Non si può escludere che i conglomerati abbiamo seguito un percorso come quello che ho segnato in verde. Cioè rotolando lungo un torrente affluente del Trionto. Credo però che sia improbabile. I massi, sotto il ponte, erano troppo numerosi e alcuni di grosse dimensioni mentre il torrente credo abbia una portata limitata. Credo sia più probabile che si tratti di un lembo non cartografato residuo nei graniti. Se Francesco va da quelle parti e risale il fiume per qualche centinaio di metri o forse meno scopre probabilmente l'affioramento.

Ciao

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k3kk091
Utente V.I.P.

Città: cosenza
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Inserito il - 09 settembre 2014 : 19:56:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Luigi purtroppo dal 14 al 20 sono in Sicilia e sulle Eolie.. :) mentre il 3 ottobre avrò il test della specialistica e devo preparare qualcosa.. dal 3 ottobre sarò completamente libero e credo di andare sicuramente

Francesco L.
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Kaiman
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Inserito il - 10 settembre 2014 : 15:33:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Auguri per il test. Se andrai da quelle parti dai un'occhiata anche ai graniti, se scorgi filoni bianchi o rosa potrebbero essere mineralizzazioni a solfuri in ganga di calcite.

Ciao


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k3kk091
Utente V.I.P.

Città: cosenza
Prov.: Cosenza

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Inserito il - 10 settembre 2014 : 18:03:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie mille :) ci sentiamo presto.. se organizzi fammi sapere..
Un saluto

Francesco L.
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mauriziocaprarigeologo
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Inserito il - 19 settembre 2014 : 16:48:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Kaiman:

Maurizio, aggiungo un'altra mappa più ampia. Come vedi il bacino del Trionto dal ponte a salire è tutto nel cristallino. Non si può escludere che i conglomerati abbiamo seguito un percorso come quello che ho segnato in verde. Cioè rotolando lungo un torrente affluente del Trionto. Credo però che sia improbabile. I massi, sotto il ponte, erano troppo numerosi e alcuni di grosse dimensioni mentre il torrente credo abbia una portata limitata. Credo sia più probabile che si tratti di un lembo non cartografato residuo nei graniti. Se Francesco va da quelle parti e risale il fiume per qualche centinaio di metri o forse meno scopre probabilmente l'affioramento.

Ciao



ciao kaiman,

è possibile che ci siano piccole plaghe di questi conglomerati isolati rispetto all’affiormento principale, ma lungo l’incisione del Trionto li reputo poco probabili, perché ti trovi ad un livello strutturale della massa plutonica, diciamo così, troppo basso; in proposito sarebbe importante controllare cosa dice lo schema dei rapporti stratigrafici della carta che hai allegato;

se consideriamo che l'ampliamento del bacino idrografico del Trionto deve essersi attuato tramite una erosione regressiva dei terreni su cui scorre, e che questa si è trasmessa via via anche alla rete dei suoi affluenti, quella dell’asta fluviale del Trionto e dei suoi tributari è l’unica via di uscita per le masse erose anche alle testate delle valli degli affluenti;
pertanto dovrebbero trovarsi blocchi del conglomerato (certo meno frequenti del cristallino vero e proprio) sia per un tratto dell’asta del Trionto sia dei suoi affluenti che hai segnato in verde (e forse anche su qualcun altro più a nord ancora);

riguardo alle dimensioni di questi blocchi, non dimentichiamo che gran parte dei depositi alluvionali anche recenti (che sembrano incompatibili con la competenza delle correnti fluviali attuali), ma anche i depositi che coprono i versanti, sono stati messi in posto in condizioni climatiche diverse, più fredde dell’attuale, in cui, come dicono i geomorfologi, il paesaggio si trovava in condizioni di “resistasia”, cioè in periodi di intensa morfogenesi;
anche le dinamiche di versante e di fondovalle (in sostanza il denudamento dei versanti e il trasporto solido sui corsi d’acqua) erano molto più intense dell’attuale; sui corsi d’acqua sovralluvionati si realizzava un tipo di trasporto solido che adesso si verifica molto più raramente.

buona giornata

maurizio
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Kaiman
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Inserito il - 22 settembre 2014 : 18:30:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Maurizio,

inserisco lo schema dei rapporti stratigrafici. Non so se può aiutare ...

Spero di fare un salto sul posto, appena possibile (magari con Francesco), e dare un'occhiata ad un affluente dei Trionto per visitare delle antiche miniere di galena. Non mancherò di osservare se i conglomerati sono presenti anche lungo l'alveo di questo fiume non distante dal ponte sul Trionto.

Saluti

Luigi
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mauriziocaprarigeologo
Moderatore



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Inserito il - 23 settembre 2014 : 20:59:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
beh, buona escursione allora;
dallo schema dei rapporti stratigrafici sembrerebbe che il contatto tra il plutone granitico e i conglomerati sia di natura tettonica, o che si interponga tra questi e i graniti un'altra formazione ancora, mentre nell'estremo lembo nord occidentale della carta che hai allegato, mi sembra di vedere (ma non ne sono sicuro) una sovrapposizione diretta dei conglomerati alla massa plutonica...non saprei...il dubbio rimane anche se, come ti dicevo, mi aspetterei un loro affioramento, se in posto, come "testimoni" in zone di alto morfologico...

ciao, buona serata

maurizio
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Inserito il - 23 settembre 2014 : 22:46:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Buona sera a tutti.. scusate ragazzi ma mi sono perso la discussione perchè sono stato fuori.. comunque Luigi quando vuoi andiamo.. andare insieme è meglio perchè sai già dove andare.. io no..

Francesco L.
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