Da un po di tempo ho ricominciato a riprendere la macrofotografia in studio e con l'arrivo del nuovo obiettivo Laowa 25 ultra macro, mi è nata la necessità di utilizzare la tecnica del focus stacking. Disponevo della slitta Manfrotto, e cosi ho provato a motorizzarla applicando un motore passo-passo, ma all'atto pratico si è rivelata molto instabile e imprecisa.
Cosi, visto i costi elevati delle slitte dedicate e che comunque non mi convincevano per come realizzate, ho deciso di procedere con una mia realizzazione personalizzata utilizzando una guida lineare a ricircolo di sfere e controllo del motore passo-passo realizzato con Arduino.
Come prima prova, con il controllo ancora allo stato prototipale, ho fatto qualche scatto veloce con Helicon Remote, ad un fossile, per poi lavorare in post produzione con Helicon Focus.
Il risultato mi sembra molto interessante, se la cosa può interessare, non mancherò di aggiungere altri sviluppi!
Notevole realizzazione! Essendo ignorante di elettronica e di programmazione, e assai poco paziente col bricolage, rimango sempre ammirato da chi le cose le costruisce da sé. Riguardo alla macro, dopo due anni e mezzo di slitte manuali, il caso vuole che anch'io abbia recentemente cominciato ad usarne una elettronica. Per recentemente intendo da ieri, quando mi è arrivata la WeMacro che progettavo di acquistare da mesi. Certamente l'uso di uno strumento simile è più indicato "in studio", ma vorrei destinarla, seppur saltuariamente, a stacking da effettuare la mattina all'aperto ad insetti addormentati. I parametri si impostano tramite app del telefono via Bluetooth (ma anche tramite software su PC collegandola via USB) e senza prese di corrente si può alimentare con un powerbank. Il passo minimo è di 0,001 mm che però è una misura adatta alla fotomicrografia. A me che raramente vado oltre il 3-4x, basta una precisione minore.
Ho fatto una breve prova ieri sera: prima di tutto si è accesa ed è già qualcosa, poi ho eseguito uno stacking con passo "largo" di 0,2 mm e RR 2x. Che dire, è bello vedere le macchine che lavorano mentre io non faccio niente! Contro? Tra slitta, scatola di controllo, powerbank e cavi, saranno più o meno 2 Kg di peso.
Le slitte in commercio non mi danno molto affidamento, mi sembrano realizzate in modo piuttosto economico ed hanno costi molto elevati. Oggi ho ultimato la realizzazione del contenitore e la programmazione del controllo...
la cosa bella di questo controllo è che può essere abbinato a qualsiasi slitta motorizzata con passo-passo e quindi diventa molto versatile!
Le più costose sono senza dubbio le Novoflex che raggiungono i 2000 euro. Non ci sono molti costruttori al mondo, credo che si contino sulle dita di una mano o due. Un mercato con pochi concorrenti per chi volesse produrne una ma evidentemente anche con poca domanda. Io avevo da tempo, diciamo pure fin da quando ho cominciato a fare macro, una grande curiosità di provare una slitta motorizzata. Al di là del modello, lo strumento è esattamente come me lo aspettavo: rende più comoda e precisa l'esecuzione ma non risolve questioni a cui in ogni caso deve pensare il fotografo ovvero l'illuminazione (se artificiale) e la più o meno scarsa collaborazione del soggetto (per chi come me li fotografa vivi).
Da quel che vedo nel video, ci sono di mezzo anche programmazione e lavorazione a controllo numerico. Anni fa studiai qualcosa e ricordo i nomi di alcuni software usati: CNC Simulator, nccad e SolidWorks. Solo a livello teorico e ho ormai dimenticato tutto, anche il poco che sapevo fare con AutoCAD.
Modificato da - Pangur Bán in data 06 marzo 2024 13:26:06
La lavorazione della scocca l'ho eseguita con la CNC, come sw di disegno uso solido works. Ma questo è per lavoro... La programmazione è quella di Arduino! Ho realizzato anche divisori di precisione con servomotori con encoder per il taglio delle ruote dentate.
Questo va di sicuro al di là dei semplici esercizi che provai con il simulatore. Anche perché appena mi scontrai con i listati di programmazione CNC dissi: non fa per me! ^_^ I software non erano miei, erano sul portatile di un mio amico che li usava e per un po' me ne interessai. Era affascinante rendersi conto che con piccoli torni e frese a CNC, stampanti 3D e le giuste conoscenze, si può costruire da sé quasi tutto.