Davvero bellissimi! potresti far vedere anche la parte inferiore delle conchiglie? (se fosse possibile anche del fluviatilis) così da apprezzarne le differenze. Grazie, anche perché purtroppo quest'immagine assomiglia moltissimo a quella del T.fluviatilis sul Cossignani a p.31.
Inoltre chiunque fosse in grado di dire quali sono i tratti diagnostici delle due conchiglie mi farebbe un grande piacere e non credo solo a me Ciao
Davvero bellissimi! potresti far vedere anche la parte inferiore delle conchiglie? (se fosse possibile anche del fluviatilis) così da apprezzarne le differenze. Grazie, anche perché purtroppo quest'immagine assomiglia moltissimo a quella del T.fluviatilis sul Cossignani a p.31.
In effetti di fotografie ne avevo scattate anche alla parte inferiore di entrambe le specie, ma stavo facendo delle prove tecnico/fotografiche in casa e come volevasi dimostrare, da perfetto imbranato, ho fatto un buco nell' acqua e le uniche accettabili rimaste sono appunto quelle che ho postato. Comunque appena avrò occasione di ripetere i suddetti esperimenti (speriamo con migliori risultati ) vedrò di riuscire a farne di accettabili anche alla parte inferiore.
Ma allora come facciamo ad avere la conferma che la prima immagine ritrae effettivamente una T. danubialis?
Se ti riferisci alla mia immagine ti dirò che la determinazione è stata fatta da un amico malacologo solo dopo aver visto personalmente le mie due conchigliette raccolte sulla spiaggia di Iseo. Personalmente ero arrivato al genere spingendomi ad ipotizzare Theodoxus danubialis solo ed esclusivamente per la somiglianza con quella ritratta a p.31 del "Cossignani", come giustamente hai notato anche tu. Non sono un esperto ... Inoltre devo dire (fra parentesi) che quando vidi per la prima volta le immagini delle specie di Theodoxus sul sopraccitato testo, fra me e me pensai: "che belle ... chissà se riuscirò mai a vederle da qualche parte". Pensavo fossero delle vere e proprie rarità, invece devo dire che qui da noi nel bresciano, almeno per quanto riguarda Theodoxus fluviatilis e danubialis (che dovrebbero essere le uniche due specie del genere presenti nella provincia di BS) sono relativamente comuni.
Un ciao da phobos.
Modificato da - Phobos in data 07 dicembre 2006 11:39:56
Se ti riferisci alla mia immagine ti dirò che la determinazione è stata fatta da un amico malacologo solo dopo aver visto personalmente le mie due conchigliette raccolte sulla spiaggia di Iseo. Personalmente ero arrivato al genere spingendomi ad ipotizzare Theodoxus danubialis solo ed esclusivamente per la somiglianza con quella ritratta a p.31 del "Cossignani", come giustamente hai notato anche tu. Non sono un esperto ...
Non trovi che assomigli di più alla T.fluviatilis della seconda foto? comunque le differenze sono quasi impercettibili...sarebbe interessante, visto che hai un amico malacologo "sfruttarlo" per sapere quali tratti della conchiglia lo hanno indotto a pensare si tratti di T.Danubialis piuttosto che di T.fluviatilis. Purtroppo noi appassionati di conchiglie continentali non abbiamo un supporto bibliografio adeguato e soprattutto mancano descrizioni precise delle specie...ogni volta che qualcuno viene a conoscenza di elementi diagnostici ed è così gentile da farci partecipi, per me è sempre un grande piacere!
Inoltre devo dire (fra parentesi) che quando vidi per la prima volta le immagini delle specie di Theodoxus sul sopraccitato testo, fra me e me pensai: "che belle ... chissà se riuscirò mai a vederle da qualche parte". Pensavo fossero delle vere e proprie rarità, invece devo dire che qui da noi nel bresciano, almeno per quanto riguarda Theodoxus fluviatilis e danubialis (che dovrebbero essere le uniche due specie del genere presenti nella provincia di BS) sono relativamente comuni.
Un ciao da phobos.
Ma lo sai che è esattamente quello che mi son detto anch'io aprendo il Cossignani? Poi anch'io ho cominciato a trovarne spiaggiate...restano comunque eccezionalmente belle per la loro variabilità cromatica.. Ti saluto anch'io Francesco
... comunque le differenze sono quasi impercettibili ... sarebbe interessante, visto che hai un amico malacologo "sfruttarlo" per sapere quali tratti della conchiglia lo hanno indotto a pensare si tratti di T.Danubialis piuttosto che di T.fluviatilis.
Infatti, il caro e paziente amico malacologo lo sto "sfruttando" per bene (ciao Gianbattista ... ) In compenso, seppur con i miei limiti, cerco di ricambiare la sua gentile disponibilità con qualche informazione botanica. Sabato scorso, ad esempio, abbiamo fatto una fruttuosa uscita insieme sul lago di Garda. Lui mi ha spiegato un sacco di cose nuove che non sapevo e io gli ho fatto conoscere alcune felci presenti in loco ... Ma a prescindere da questo, veniamo al problema relativo al riconoscimento dei nostri Theodoxus. Innanzitutto mi ha confermato che in provincia di Brescia sono presenti solo il Theodoxus danubialis e il Theodoxus fluviatilis ... e pertanto la questione è già semplificata. Le due specie, mi diceva, si possono riconoscere abbastanza bene anche dai solo disegni presenti sulla conchiglia. Il Theodoxus danubialis ha una specie di "greca" a zig-zag scura e ben definita su sfondo più chiaro, mentre il Theodoxus fluviatilis, come si vede qui, ha un disegno evidentemente meno regolare, più confuso, fatto come un insieme di "scagliette o tegoline" messe una sopra l' altra. Come conferma, mi ha citato GUIDE PER IL RICONOSCIMENTO DELLE SPECIE ANIMALI DELLE ACQUE INTERNE ITALIANE / GASTEROPODI (Albero Girod, Irene Bianchi, mauro Mariani - Consiglio Nazionale Delle Ricerche - 1980) dove si dice testualmente: Theodoxus danubialis (Pfeiffer) si differenzia da Theodoxus fluviatilis (L.) per il colore più chiaro della conchiglia, biancastro o paglierino ed il tipo di disegno a segmenti molto marcati disposti a zig-zag, non sovrapposti, di colore violaceo o verdastro. Forma della conchiglia più globosa, con ultima spira meno svasata. Allegato a questa descrizione ci sono anche i disegni generalmente presenti sulle conchiglie delle rispettive specie, che sono identici a quelli presenti sulle due specie di Theodoxus che ho postato. Inoltre, per concludere, Theodoxus danubialis ha dimensioni leggermente inferiori rispetto al Theodoxus fluviatilis.
Un ciao da phobos.
Modificato da - Phobos in data 08 dicembre 2006 06:21:10
Ecco un altra conchiglia di Theodoxus danubialis, fotografata anche dal basso, rinvenuta spiaggiata in località Porto Bergamini nei pressi di Peschiera del Garda (VR) in data 16/12/06. Misura 9 mm. Anche in questo caso è ben evidente la "greca" scura a zig-zag su sfondo chiaro di cui si parlava.
Città: Cerretti di Santa Maria A Monte
Prov.: Pisa
Regione: Toscana
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Inserito il - 16 dicembre 2007 : 19:17:03
Mi riallaccio ad una vecchia discussione relativa ai Theodoxus per presentare due popolazioni rinvenute in aree relativamente vicine e per certi versi simili trattandosi di due corsi d'acqua termale conosciuti per essere due delle poche stazioni dove vivono Melanopsis dufouri. Credo non vi siano dubbi sul fatto che si tratti in entrambi i casi di Theodoxus fluviatilis ma, mentre in un caso si rinvengono quasi esclusivamente esemplari dalla colorazione rossa e macule ben evidenti più o meno grossolane, nell'altro caso si rinvengono esclusivamente esemplari scuri dalla colorazione omogenea ed in cui si intravedono solo striature radiali. Le due stazioni hanno valori fisico chimici abbastanza diversi fra loro, in particolare nel primo caso la temperatura è compresa fra i 18 ed i 20 gradi, ed il PH 6,8, nel secondo caso la temperatura varia fra i 31 ed i 44 gradi ed il PH 7,1.
Trovo interessante citare il lavoro "Sulla sistematica e distribuzione di Theodoxus danubialis (Pfeiffer, 1828) in Italia. M Bodon, MM Giovannelli. Bollettino del Museo Refionale di Scienze Naturali, Torino, Vol. 13, n. 2, 1995. Nel presente lavoro si fa il punto della distribuzione in Italia e della morfologia e morfometria delle popolazioni. In particolare: p. 510: "La conchiglia di T. danubialis si differenzia da quella di T. fluviatilis per le dimensioni un poco superiori, forma generalmente più tondeggiante e per la diversa colorazione. Solo in rari casi, quando il disegno è formato da linee o fasce trasversali irregolari, sottili ed alquanto ravvicinate, l'aspetto delle due specie appare simile. In T. fluviatilis, solitamente, il disegno è più vario, da uniforme a maculato, anche con fasce longitudinali più o meno ampie e flammule di vario aspetto, ma mai a grosse bande trasversali nerastre....... L'opercolo offre, nelle tre specie italiane, caratteri discriminanti sempre costanti. T. danubialis presenta solo la costa e un'apofisi rudimentale mentre T. fluviatilis presenta una lamella che collega la costa alla superfice interna dell'opercolo....." L'analisi della distribuzione, basata sui reperti presenti in collezioni storiche, quelli in letteratura ed i ritrovamenti recenti non presenta notevoli variazioni, essendo tutti più o meno localizzati nella parte centro orientale del bacino padano. Ciao. A presto.
Città: Cerretti di Santa Maria A Monte
Prov.: Pisa
Regione: Toscana
3514 Messaggi Flora e Fauna
Inserito il - 16 dicembre 2007 : 20:17:04
Ciao Maurizio, in effetti le differenze fra le specie presenti in Italia penso siano ormai ben chiare, il mio intervento è riallacciato alla discussione in oggetto in quanto, abbracciando tale discussione le tre specie conosciute, mi è sembrato interessante presentare due variazioni che in due popolazioni vicine fra loro siano così evidenti e costanti, ciò a confermare la variabilità cromatica di Theodoxus fluviatilis e non certo per mettere in discussione l'entità del T. danubialis che mi pare facilmente riconoscibile. Ciao Alessandro
... mi è sembrato interessante presentare due variazioni che in due popolazioni vicine fra loro siano così evidenti e costanti, ciò a confermare la variabilità cromatica di Theodoxus fluviatilis ...
Bellissime quelle rosse maculate di bianco Alessandro!!!
I tratti diagnostici???? Magari!!!......in attesa ecco le mie NERITIDAE. Lago d'Iseo, diam. 5,3, lungo le sponde del lago.
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Sergio -------------------- Indagare per conoscere la natura è vivere (Settepassi)
Dando per buono quanto visto fino ad ora (collezioni museali e campionamenti fatti dal collega Dalfreddo, purtroppo scomparso) nel fluviatilis, molto più comune del danubialis, l'ornamentazione è spesso data da picchettature fitte a volte sovrapposte in bande che lasciano intravedere il colore chiaro della base come se fossero lacune. Nel vivo, l'opercolo non ha apofisi. Nel danubialis l'opercolo è dotato di apofisi, l'apertura si allarga all'esterno, è più svasata, più a coppa, (termine non tecnico...) e l'ornamentazione è data da righe di solito sempre staccate tra loro, per lo più delle spezzate più o meno a zig-zag, ma mai quell'impressione di picchettatura con rare lacune chiare tipica di fluviatilis.
Giovanna Zobele Lipparini
Modificato da - ang in data 31 agosto 2010 16:56:44