Il biacco
Il nome scientifico di
questo ofide, viridiflavus, deriva dalla livrea degli adulti, che
sfoggiano una colorazione di fondo giallastra, più o meno coperta da
macchie verde scuro. Il nome italiano biacco deriva invece dal
longobardo biaich (pallido), in quanto con questo nome venivano indicati
piccoli serpenti terricoli, privi di macchie scure sul dorso e sulla coda,
che abbastanza comunemente si potevano trovare nelle abitazioni,
soprattutto di campagna. In Italia è stato chiamato anche milordo, cioè
bello ed elegante. Questo serpente è molto veloce ed agile, sia
terricolo che arrampicatore. E' vivacissimo e se disturbato è molto
aggressivo e mordace, tanto da trattenere ciò che ha ghermito (pantaloni,
scarpe) con molta violenza. Malgrado ciò no è pericoloso e i suoi morsi
possono provocare soltanto leggere lacerazioni epidermiche. Quando però lo
si stacca dalla pelle bisogna tirarlo all'indietro, per non provocare
strappi, in quanto i suoi denti sono leggermente uncinati. E' un
serpente piuttosto snello e robusto, con testa piccola e ben distinta, con
occhi a pupilla rotonda. Raggiunge una lunghezza di 2 metri. Diffuso in
quasi tutta Italia, frequenta boscaglie e foreste sempreverdi di clima
mediterraneo, e comunque località soleggiate con rocce, pietraie o boschi
aperti. La femmina depone dalle 5 alle 15 uova, ai primi di luglio, in
crepe o buchi del terreno. Caccia a vista e uccide per costrizione
lucertole, micromammiferi, uccelli e serpenti (anche della stessa specie).
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