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leonella55edo47
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leonella55edo47
Utente Super
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Inserito il - 15 ottobre 2009 : 15:48:31
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leonella55edo47
Utente Super
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Inserito il - 15 ottobre 2009 : 15:49:19
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leonella55edo47
Utente Super
5652 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 15 ottobre 2009 : 15:50:43
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leonella55edo47
Utente Super
5652 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 15 ottobre 2009 : 15:51:52
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Il monte Gleno (2882m.)
Immagine:05 |
Modificato da - leonella55edo47 in data 15 ottobre 2009 15:54:31 |
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OrchidsLover
Utente V.I.P.
Città: Stezzano
Prov.: Bergamo
Regione: Lombardia
268 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 15 ottobre 2009 : 16:20:30
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si, si, è proprio Thlaspi rotundifolium, comunissimo in zona. |
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UFO74
Utente Senior
Città: Mele
Prov.: Genova
Regione: Liguria
2549 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 15 ottobre 2009 : 17:53:40
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Dovrebbe trattarsi di Thlaspi lerescheanum (Burnat) A. W. Hill, perché il vero Thlaspi rotundifolium (L.) Gaudin è rigidamente calcifilo.
Ciao Umberto |
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leonella55edo47
Utente Super
5652 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 16 ottobre 2009 : 09:52:02
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Grazie a Federico e Umberto.
L'aspetto del suolo non ci sembrava del colore tipico di quelli calcarei; non essendo particolarmente ferrati in materia, abbiamo pensato che la componente silicea fosse predominante.
Anche per questo motivo ho postato sia l'immagine dell'habitat, sia la n.4, dove si vedono le rocce da vicino.
Resta da vedere se una piccola percentuale di calcare può essere sufficiente per permettere la crescita di una pianta rigidamente calcifila, come fa notare Umberto.
Vi ringrazio ancora e vi saluto.
Paola |
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OrchidsLover
Utente V.I.P.
Città: Stezzano
Prov.: Bergamo
Regione: Lombardia
268 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 16 ottobre 2009 : 15:55:09
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| Messaggio originario di UFO74:
Dovrebbe trattarsi di Thlaspi lerescheanum (Burnat) A. W. Hill, perché il vero Thlaspi rotundifolium (L.) Gaudin è rigidamente calcifilo.
Ciao Umberto
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Questa cosa non la sapevo. Una certa percentuale di basi nel suolo della zona è certamente presente: per esempio, nella stessa area è molto frequente anche Papaver rhaeticum, altra specie che in bibliografia è data come basifila.
Thlaspi lerescheanum non l'avevo mai sentito, è per caso un nome recente? |
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leonella55edo47
Utente Super
5652 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 16 ottobre 2009 : 18:13:50
Classe: Dicotyledones Ordine: Ranunculales Famiglia: Papaveraceae Genere: Specie:
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Ecco il Papaver, fotografato a pochi metri dal Thlaspi, appena 10 giorni prima (30 settembre 2009).
Immagine: Pendici del Gleno, 30 set 2009 |
Modificato da - Centaurea in data 10 luglio 2019 08:45:42 |
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leonella55edo47
Utente Super
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Inserito il - 16 ottobre 2009 : 18:14:57
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Immagine: Pendici del Gleno, 30 set 2009
p&e |
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leonella55edo47
Utente Super
5652 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 16 ottobre 2009 : 18:21:30
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Il 30 settembre c'era Papaver dappertutto. L'11 ottobre restavano solo le foglie: di fiori neppure l'ombra.
Immagine:
p&e |
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UFO74
Utente Senior
Città: Mele
Prov.: Genova
Regione: Liguria
2549 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 16 ottobre 2009 : 19:20:50
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Thlaspi lerescheanum (Burnat) A.W. Hill è il nome oggi accettato di Thlaspi rotundifolium (L.) Gaudin subsp. corymbosum (Gaudin) Gremli, un'entità che vicaria Thlaspi rotundifolium (L.) Gaudin s.l. su suoli silicei.
Il papavero alpino, Papaver alpinum L. subsp. rhaeticum (Leresche) Markgr. mostra una certa predilezione per i substrati carbonatici, ma può crescere anche su silice, specialmente nelle catene interne.
Comunque i caratteri morfologici (orecchiette delle foglie caulinari) che possono permettere di distinguere queste entità difficilmente si possono osservare in fotografia.
Ciao Umberto |
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012
9799 Messaggi
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Inserito il - 16 ottobre 2009 : 20:24:56
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Una specie per volta per cortesia, grazie
Alessandro PD
Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori |
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OrchidsLover
Utente V.I.P.
Città: Stezzano
Prov.: Bergamo
Regione: Lombardia
268 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 17 ottobre 2009 : 18:42:59
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| Messaggio originario di UFO74:
Thlaspi lerescheanum (Burnat) A.W. Hill è il nome oggi accettato di Thlaspi rotundifolium (L.) Gaudin subsp. corymbosum (Gaudin) Gremli, un'entità che vicaria Thlaspi rotundifolium (L.) Gaudin s.l. su suoli silicei.
Il papavero alpino, Papaver alpinum L. subsp. rhaeticum (Leresche) Markgr. mostra una certa predilezione per i substrati carbonatici, ma può crescere anche su silice, specialmente nelle catene interne.
Comunque i caratteri morfologici (orecchiette delle foglie caulinari) che possono permettere di distinguere queste entità difficilmente si possono osservare in fotografia.
Ciao Umberto
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Grazie 10000, ora ne so qualcosa di più! |
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leonella55edo47
Utente Super
5652 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 18 ottobre 2009 : 09:51:57
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Grazie Federico e grazie Umberto per la bella discussione e le tante notizie utili. Speriamo voi conveniate che le immagini del Papaver postate erano funzionali alla discussione stessa. Aggiungiamo due curiosità: Il Papaver lo abbiamo incontrato e fotografato anche sui macereti sotto il Torrione di Albiolo, anch'essi silicei, a conferma di quanto detto da Umberto. E' invece eccezionale la longevità dei fiori sul macereto a sud del monte Gleno, intorno ai 2500mt. Mentre tutto intorno non si trovava più nulla, l'11 ottobre abbiamo trovato non solo il Thlaspi, ma anche splendidi esemplari di S.paniculata, mentre il Papaver è durato fino ai primi giorni di ottobre. Naturalmente vi erano poi fiori più autunnali come la S.aizoides, abbondantissima, o le campanule e altri.
p&e |
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