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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Nota! La determinazione degli insetti necessita quasi sempre di un'indicazione geografica e temporale precisa. Invitiamo quindi gli utenti ad inserire questi dati ogni volta che viene richiesta una determinazione o viene postata una foto di un insetto. I dati forniti dagli utenti ci consentiranno anche di attribuire un valore scientifico alle segnalazioni, contribuendo a migliorare e integrare le attuali conoscenze sulla distribuzione delle specie postate.
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Autore |
Discussione |
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Velvet ant
Moderatore
Città: Capaci
Prov.: Palermo
Regione: Sicilia
3768 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 03 febbraio 2006 : 00:33:01
Classe: Hexapoda Ordine: Coleoptera Famiglia: Carabidae Genere: Brachinus Specie:Brachinus crepitans
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Oggi pomeriggio, profittando della seconda splendida giornata di sole, ho fatto una piccola escursione alla ricerca di qualche insetto da fotografare. Malgrado un piacevole tepore, non si vedeva volare una mosca (oddio, qualche mosca a dire il vero volava, ma niente di più)!
Così ho cominciato a dare un'occhiata sotto le pietre e i tronchi abbattuti che in questo periodo risultano ottimi ricoveri invernali per molte specie di insetti. Sollevando un ceppo, probabilmente di olivo, ho fatto il primo incontro interessante di quest'anno.
Si tratta di un piccolo Coleottero Carabidae,lungo intorno ai 10 mm, appartenente al Genere Brachinus, i cui rappresentanti (circa 18 specie in Italia, tutte assai simili) posseggono una caratteristica comune assai particolare e veramente curiosa. In italiano sono noti come "Coleotteri bombardieri" e anche i nomi latini attribuiti dagli specialisti a queste specie (crepitans, exhalans, sclopeta, explodens e via discorrendo), già esplicitano chiaramente il loro perlomeno singolare requisito. Questi graziosi e colorati coleotteri, quando sono disturbati, emettono... dall'ano delle piccole ma visibili nuvole di gas tossico e producono contemporaneamente una piccola detonazione chiaramente udibile. Riescono a ripetere questa performance più volte di seguito. Questo veri e propri scoppi spaventano i predatori mentre il liquido nebulizzato risulta leggermente irritante per la pelle del malcapitato aggressore.
Fotografare queste bestiole costa una gran fatica: appena si solleva la pietra o il ricovero sotto il quale, talvolta anche in gran numero, esse sono nascoste, si danno tutte a una fuga precipitosa cercando un riparo o una crepa nel terreno dove nascondersi. Comunque sono riuscito lo stesso a immortalarle per gli amici del forum.
Per chi ancora non lo conoscesse, ecco a voi il Carbidae petomane:
Capaci (PA), contrada Zarcati, 2 febbraio 2006 © M.Romano
© M.Romano
© M.Romano ]
© M.Romano
© M.Romano
Riuscire a cogliere con uno scatto fotografico l'istante in cui il Brachino spara la sua puzzetta meriterebbe a mio avviso il premio Pulitzer per la macrofotografia: credo che nessuno ci sia ancora riuscito.
Ciao, Marcello
"Se una cosa non ti è costata nessuna fatica, vuol dire che l'hai fatta male"
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Modificato da - Velvet ant in Data 03 febbraio 2006 01:16:24
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hyles
Utente Senior
Città: Roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
555 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 03 febbraio 2006 : 01:08:56
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Carini, è un po' che non ne vedo. Forse perchè ormai guardo solo ragni. Il prossimo che trovo ci provo a fotografare la nebulosa fetida del Brachinus. Male che vada fotografo la mia... Ciao Diego
Tutte le verità che sto per dirvi sono spudorate menzogne. (Ghiaccio Nove-Kurt Vonnegut) |
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EffeCi
Utente Senior
Città: Milano
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
2668 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 03 febbraio 2006 : 02:06:28
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Bestiacce ignobili da fotografare in ogni caso, a meno di non approfittare del freddo come ha fatto Velvet...agitati, velocissimi e isterici...
Comunque non solo i Brachinus emettono nebulose fetide... io una volta sono stato messo praticamente KO da un Carabus intricatus...
-------------------------------------- Dubito, ergo sum.
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lynkos
Con altri occhi
Città: Sant'Eufemia a Maiella
Prov.: Pescara
Regione: Abruzzo
17647 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 03 febbraio 2006 : 06:01:51
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Un "ottimo" per Marcello per entrambi la descrizione e le foto. Nemmeno io sono mai riuscita a fotografare questa bestia singolare. Un'altra sfida per la stagione prossima .
Sarah
Lynkos - attraverso altri occhi
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Velvet ant
Moderatore
Città: Capaci
Prov.: Palermo
Regione: Sicilia
3768 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 03 febbraio 2006 : 10:15:47
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| Messaggio originario di hyles:
... Il prossimo che trovo ci provo a fotografare la nebulosa fetida del Brachinus. Male che vada fotografo la mia... Ciao Diego
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Una foto del genere più che il Pulitzer meriterebbe l'Oscar...da bagno
| Messaggio originario di EffeCi:
Comunque non solo i Brachinus emettono nebulose fetide... io una volta sono stato messo praticamente KO da un Carabus intricatus...
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In effetti anche i Carabus, altri Carabidae e alcuni Coleotteri Stafilinidi posseggono ghiandole anali che secernono o spruzzano liquidi maleodoranti e più o meno irritanti (il bruciore è terribile se viene colpito l'occhio! ), ma i Brachinus producono in più una scarica in parte gassosa che è quella che poi produce l'effetto detonante.
| Messaggio originario di lynkos:
Un "ottimo" per Marcello per entrambi la descrizione e le foto. Nemmeno io sono mai riuscita a fotografare questa bestia singolare. Un'altra sfida per la stagione prossima .
Sarah
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Grazie Sarah, i tuoi apprezzamenti compensano le nostre fatiche e ci spronano a continuare e a migliorarci. Se non ci fossi, bisognerebbe inventarti.
Ciao, Marcello
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Modificato da - Velvet ant in data 03 febbraio 2006 10:17:03 |
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EffeCi
Utente Senior
Città: Milano
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
2668 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 03 febbraio 2006 : 15:13:36
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| Messaggio originario di Velvet ant:
In effetti anche i Carabus, altri Carabidae e alcuni Coleotteri Stafilinidi posseggono ghiandole anali che secernono o spruzzano liquidi maleodoranti e più o meno irritanti (il bruciore è terribile se viene colpito l'occhio! ), ma i Brachinus producono in più una scarica in parte gassosa che è quella che poi produce l'effetto detonante.
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Certo, e il meccanismo biochimico alla base di questo fenomeno è affascinante... in più è dimostrato che sono in grado di dirigere il getto con notevole precisione, aumentandone di fatto l'efficacia.
Nel mio incontro "troppo ravvicinato" con il Carabus intricatus (specie piuttosto frequente sul Lago Maggiore), per fortuna ero a poca distanza da un lavandino, per cui ho potuto sciacquarmi occhi e faccia nel breve volgere di pochi secondi, però è stata un'esperienza davvero spiacevole... di colpo mi sono trovato immerso in una nuvola irritante di sostanze chimiche sgradevoli (aldeidi, chetoni? boh?), completamente cieco e con difficoltà di respirazione... e comunque la mucosa nasale è rimasta fuori combattimento per un paio di giorni, in quanto continuavo a sentire un odore terrificante...
Mi ricordo che ebbi occasione di parlarne con Bucciarelli, quando ancora lavorava al Museo di Milano, e mi disse che c'è una specie spagnola di grosse dimensioni capace di performances anche peggiori...
-------------------------------------- Dubito, ergo sum.
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MarcoU
Utente Senior
Città: Codevigo
Prov.: Padova
Regione: Veneto
697 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 03 febbraio 2006 : 16:18:33
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Anch'io ho incontrato ripetutamente i Brachynus. Se provate a farvi scoppiettare tra le dita il loro sederino esplosivo non sentirete alcunchè a parte il debore rumore esplosivo, ma vi ritroverete con delle macchie giallo-marroni praticamente indelebili.
Fra i caranidi più puzzolenti in assoluto devo ricordare anche i bellissimi Chlaenius, che spesso convivono con i Brachynus nelle zone paludose. Una volta stavo facendo dei campionamenti con l'aspiratore a bocca e introdussi nel barattolino anche qualche Chlaenius. Questi, disturbati, pensarono bene di dar fondo alle proprie scorte di acido irritante. Non posso descrivervi cosa sentii in gola e in bocca quando, cinque minuti dopo, aspirai dal tubetto per raccogliere altri esemplari.
Provare per credere
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lynkos
Con altri occhi
Città: Sant'Eufemia a Maiella
Prov.: Pescara
Regione: Abruzzo
17647 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 03 febbraio 2006 : 16:23:09
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| Messaggio originario di MarcoU:
Non posso descrivervi cosa sentii in gola e in bocca quando, cinque minuti dopo, aspirai dal tubetto per raccogliere altri esemplari. |
Mamma mia, mi sento male .
Sarah
Lynkos - attraverso altri occhi
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EffeCi
Utente Senior
Città: Milano
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
2668 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 03 febbraio 2006 : 17:02:57
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Bucciarelli, nella stessa occasione, mi raccontò che una volta aveva aspirato un Chrysidae, e questo gli è finito in gola e l'ha punto...
-------------------------------------- Dubito, ergo sum.
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Modificato da - EffeCi in data 03 febbraio 2006 17:03:24 |
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Velvet ant
Moderatore
Città: Capaci
Prov.: Palermo
Regione: Sicilia
3768 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 03 febbraio 2006 : 19:13:31
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| Messaggio originario di MarcoU:
Anch'io ho incontrato ripetutamente i Brachynus. Se provate a farvi scoppiettare tra le dita il loro sederino esplosivo... vi ritroverete con delle macchie giallo-marroni praticamente indelebili.
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A proposito di Coleotteri che lasciano macchie più o meno indelebili, oltre a diverse specie di Tenebrionidae soprattutto del Genere Blaps, non so se qualcuno di voi ha avuto modo di provare sulla propria pelle quelle delle Meloe. Questi strani Coleotteri (Famiglia Meloidae) sono estremamente caratteristici per la loro corpulenza, le elitre accorciate e divaricate e per le dimensioni dell'addome che, specie nelle femmine piene d'uova, è veramente enorme. Se si sentono minacciate, le diverse specie di Meloe emettono da vari punti del corpo delle gocce di un liquido giallastro e tossico, che respingono l'eventuale aggressore. La macchia che rimane sulle dita, se si prova a toccarli, va via solo dopo alcuni giorni!
Questa Meloe sp. (probabilmente M. proscarabaeus) l'ho fotografata in aprile alle falde dell'Etna, nei pressi del lago Gurrida. Si tratta di un esemplare di sesso maschile, riconoscibile sia per l'addome meno rigonfio rispetto alla femmina,sia per le antenne genicolate, cioè piegate a gomito.
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EffeCi
Utente Senior
Città: Milano
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
2668 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 03 febbraio 2006 : 20:37:51
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Anche il cosiddetto "cantaride" o "mosca spagnola" (Lytta vesicatoria) è in realtà un Meloidae, e la sua emolinfa ha una violenta azione vescicante.
-------------------------------------- Dubito, ergo sum.
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Modificato da - vladim in data 29 novembre 2015 07:31:28 |
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MarcoU
Utente Senior
Città: Codevigo
Prov.: Padova
Regione: Veneto
697 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 04 febbraio 2006 : 11:36:20
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Sì è vero, la cantaridina (questo il nome del principio attivo) è in grado di provocare vescicazioni e ulcere durature (almeno questo, fortunatamente, non l'ho mai provato) In dosi consistenti però. A piccole dosi la sua azione deve evidentemente essere più modesta, chissà forse un pizzicore... è per questo che questi insetti, polverizzati e applicati 'sapientemente' venivano un tempo usati come afrodisiaco. Figuratevi! Insomma, sebra che gli antichi speziali usassero la cantaride come prototipo del viagra A proposito di bestie ulcerose, non bisogna dimenticare gli stafinilidi colorati del genere Paederus, frequenti nei luoghi umidi. La pederina, sostanza isolata da questi insetti, viene usata a scopo terapeutico perchè è un potente cicatrizzante.
Una curiosità circa l'essudato dei meloidi ricordato da Velevt Ant: questo liquido, per motivi poco chiari, ha un potente effetto attrattivo sui coleotteri anticidi, che a volte accorrono in numero sui meloidi morti... Che gusti...
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Paris
Moderatore
Città: Sondrio
Prov.: Sondrio
Regione: Lombardia
5737 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 30 novembre 2006 : 03:59:47
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Vi posso aiutare con i Carabidi, si tratta di:
Brachinus crepitans (Linnaeus, 1758)
----------- "La vita è l'arte dell'incontro" (Vinicius De Moraes) |
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vespa90ss
Utente Super
Città: Firenze
Regione: Toscana
6434 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 29 febbraio 2008 : 20:41:04
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Sono andato a riesumare questo post in quanto mi stavo domandando: ma nessuno trova mai dei Brachynus? Ho fatto la ricerca sul forum ed è venuto fuori questo post dove peraltro solo in pochi ne parlano. La mia esperienza incredibilmente ricca di ritrovamenti avvenuti negli anni settanta in Umbria, non trova più riscontro attualmente. Ma dove sono finiti tutti i Brachynus? Non se ne trovano più..... Ma qualcuno di voi ne trova ancora? Eppure prima sollevando i sassi se ne trovavano colonie di 40 / 50 esemplari alla volta ed insieme a loro Anchomenus dorsalis, Callistus lunatus, Drypta dentata, Chlaenius di varie specie. Tutto sparito nel nulla..... Ma cosa è successo nel frattempo?
Beppe
A volte Madre Natura decide di lanciare una palla ad effetto. (Charles Bronson)
cliccami: codice di comportamento del Birdwatcher |
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Eopteryx
Utente Senior
Città: Roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
1297 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 29 febbraio 2008 : 21:33:39
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Guarda Beppe, a sentire voci di esperti entomologi come il mio prof. e co., il mondo di oggi offre ben poco... Io, personalmente, di recente ho osservato una colonia di B. sclopeta, a pochi gg. di distanza da quella fotografata da Pietro (uloin), ma non so quanto siano diventate rare o meno rispetto a prima. Rimane l'affermazione del mio prof. "Voi non sapete come era il mondo. Vedete l'immondizia e pensate sia la normalità..." (spiaggia di Civitavecchia)
Ciao, Pippo
"Verità irrazionalmente difese possono essere più dannose di errori ragionati" Thomas Henry Huxley Ciao, Pippo |
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Velvet ant
Moderatore
Città: Capaci
Prov.: Palermo
Regione: Sicilia
3768 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 29 febbraio 2008 : 21:42:15
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Ciao Beppe Sicuramente l'abbondanza di esemplari che si potevano incontrare sotto i sassi negli anni '70, in località siciliane come, per esempio, Piana degli Albanesi, in provincia di Palermo, è solo un lontano ricordo. Proprio un paio di settimane fa ho passato qualche ora in quelle località e di Brachinus ne ho incontrato in tutto un paio. Uno sono riuscito a fotografarlo: lo posto qui, a ricordo di quelle moltitudini, composte spesso da più specie, che incontravo quando ero ragazzo in questa stessa località: Maganoce (tu la conosci bene, perchè ho visto che la suggerivi a Gigi). Ecco un Brachinus "sopravvissuto": a proposito, si può identificare la specie?
SICILIA - Piana Albanesi (PA), contrada Maganoce, 8 febbraio 2008
Marcello
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vespa90ss
Utente Super
Città: Firenze
Regione: Toscana
6434 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 01 marzo 2008 : 00:38:41
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| Messaggio originario di Velvet ant:
Ciao Beppe Sicuramente l'abbondanza di esemplari che si potevano incontrare sotto i sassi negli anni '70, in località siciliane come, per esempio, Piana degli Albanesi, in provincia di Palermo, è solo un lontano ricordo. Proprio un paio di settimane fa ho passato qualche ora in quelle località e di Brachinus ne ho incontrato in tutto un paio. Uno sono riuscito a fotografarlo: lo posto qui, a ricordo di quelle moltitudini, composte spesso da più specie, che incontravo quando ero ragazzo in questa stessa località: Maganoce (tu la conosci bene, perchè ho visto che la suggerivi a Gigi). Ecco un Brachinus "sopravvissuto": a proposito, si può identificare la specie? Marcello |
Ciao Marcello,
a Piana degli Albanesi c'era un brulicare di carabidi lungo le rive del lago. Una cosa impressionante. Ma sono ricordi di un bel po' di anni fa. Anni 70. Credo che la colpa sia degli insetticidi. Non c'è altra spiegazione. Beppe
A volte Madre Natura decide di lanciare una palla ad effetto. (Charles Bronson)
cliccami: codice di comportamento del Birdwatcher |
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anillus
Utente Junior
Città: Asciano
Prov.: Siena
Regione: Toscana
73 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 01 marzo 2008 : 16:10:47
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Ciao Marcello, alcuni Brachinus si riconoscono bene dalle macchie che presentano sulle elitre (omeri e/o scutello) altri, purtroppo, sono pressoché indistinguibili se non per la conformazione dell'edeago. Per quanto riguarda l'abbondanza delle varie specie, sarei tentato di confermare l'ipotesi di Beppe, se non fosse che mi è capitato di vedere per alcuni anni consecutivi (2004-2006) centinaia di Brachinus (a dominanza B. crepitans con alcuni B. italicus e B. psophia) all'interno di colture intensive sia di grano che di erba medica (substrato argilloso nella provincia di Siena). Tali colonie presentavano quasi sempre Anchomenus dorsalis e Chlaenius chrysocephalus (ma mai Callistus lunatus). Per avvalorare quanto osservato da Marcello devo ammettere che in alcuni ambienti umidi dove ritrovavo con una certa abbondanza e regolarità B. elegans e B. plagiatus sono anni che non ne vedo più uno (...e in questo caso l'ambiente è più conservato, almeno all'apparenza).
Andrea |
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