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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Autore |
Discussione |
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remar88
Utente Senior
Città: pescara
Regione: Abruzzo
1552 Messaggi Flora e Fauna |
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circus
Utente Senior
Città: Pisa
Prov.: Pisa
Regione: Toscana
1677 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 25 settembre 2009 : 20:00:27
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Come fai a distunguerla da Gentianella columnae pure presente in Abruzzo ?
Ciao, Roberto |
Modificato da - circus in data 25 settembre 2009 20:01:49 |
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gorzano
Utente Senior
Città: nettuno
Prov.: Roma
Regione: Lazio
1731 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 25 settembre 2009 : 21:35:34
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il problema è stato sviscerato qui: Link e in effetti, se ho ben capito quanto affermato in questa discussione, (...lacinie del calice. nella campestris due delle quattro sono talmente più grandi delle altre che praticamente le ricoprono quasi totalmente...) si dovrebbe trattare di G. columnae e non G. campestris Ciao |
Modificato da - gorzano in data 25 settembre 2009 21:37:05 |
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remar88
Utente Senior
Città: pescara
Regione: Abruzzo
1552 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 26 settembre 2009 : 08:30:04
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Dalla foto del calice le lacinie...non sembrano proprio uguali..anzi! Comunque capisco che è quasi impossibile distinguere le due Genziane differenti solo per minutissimi particolari...specialmente poi guardando foto!! ciaoantonio |
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gorzano
Utente Senior
Città: nettuno
Prov.: Roma
Regione: Lazio
1731 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 26 settembre 2009 : 13:56:51
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Antonio, anch'io ho cercato la G. campestris, ma mi sono convinto di non averla mai fotografata e anche di non averla mai vista dal vivo... Questo perché dando un'occhiata sul web, mi è sembrato che la differenza tra le famose lacinie si possa riconoscere: si vede chiaramente anche nelle foto che due di esse sono nettamente più larghe, oltre che più lunghe, delle altre due, che pertanto rimangono praticamente coperte. D'altra parte è anche utile tenere presente quanto riporta Barbadoro sempre nella stessa discussione: "Secondo BEGUINOT (1906, sub G. neapolitana Wettst.) G. columnae costituirebbe la vicariante di G. campestris nell'Appennino centrale; opinione che, almeno per quanto concerne l'Appennino marchigiano, condividiamo pienamente." Ciao Gorzano |
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SEDANACCIO
Utente Senior
Città: Livorno
Prov.: Livorno
Regione: Toscana
4448 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 26 settembre 2009 : 15:42:40
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Quest'estate, probabilmente, ho avuto un po' più di fortuna di Gorzano e l'ho trovata sotto la Pania della Croce ma in un unico esemplare che si riparava dalla calura e dalal siccità in mezzo ad altre piante.
Immagine: 61,78 KB Immagine: 77,43 KB
Valerio |
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remar88
Utente Senior
Città: pescara
Regione: Abruzzo
1552 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 26 settembre 2009 : 17:03:19
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OK..mi arrendo.....mi avete convinto ciaoantonio |
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circus
Utente Senior
Città: Pisa
Prov.: Pisa
Regione: Toscana
1677 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 26 settembre 2009 : 20:55:46
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| Messaggio originario di SEDANACCIO:
Quest'estate, probabilmente, ho avuto un po' più di fortuna di Gorzano e l'ho trovata sotto la Pania della Croce ma in un unico esemplare che si riparava dalla calura e dalal siccità in mezzo ad altre piante.
Valerio
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E vabbè cosi è troppo facile, la G. columnae non c'è sulle Apuane ! Scherzo ovviamente
Ciao, Roberto |
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SEDANACCIO
Utente Senior
Città: Livorno
Prov.: Livorno
Regione: Toscana
4448 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 27 settembre 2009 : 11:11:32
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Mannaggia 'sti pisani...
Valerio |
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UFO74
Utente Senior
Città: Mele
Prov.: Genova
Regione: Liguria
2549 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 28 settembre 2009 : 12:29:46
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| Messaggio originario di SEDANACCIO:
Mannaggia 'sti pisani...
Valerio
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Al di là della presenza di Gentianella campestris (L.) Börner nell'Appennino centrale, è riportata come accertata anche dalla Checklist della Flora vascolare italiana per tutte le regioni (Umbria e Molise incerta) fino alla Campania, però tenderei a non sottovalutare l'opinione di Brilli-Cattarini, comunque le piante fotografate sul Velino, a mio parere, sono tutti esemplari di Gentianella columnae (Ten.) Holub, vista la forma delle lacinie, che sono sub-eguali tra loro (sub-eguale sta ad indicare che non sono del tutto eguali) e lesiniformi... la pianta apuana è sicuramente G. campestris... Considerate poi un'altro fattore, G. campestris è calcifuga, può comparire anche su substrati tendenzialmente basici, ma devono essere stati dilavati da gran parte del carbonato di calcio...
Ciao Umberto |
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SEDANACCIO
Utente Senior
Città: Livorno
Prov.: Livorno
Regione: Toscana
4448 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 28 settembre 2009 : 14:28:58
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Quotando Umberto, vi dico che le pendici della Pania della Croce è il regno del carbonato di calcio. Allora, l'unica possibilità di sopravvivenza della G. campestris deve essere stata che localmente si deve essere formato un microambiente relativamente povero di calcio magari tramite un pH che ne prevenga la solubilizzazione.
Valerio |
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UFO74
Utente Senior
Città: Mele
Prov.: Genova
Regione: Liguria
2549 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 28 settembre 2009 : 16:09:37
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| Messaggio originario di SEDANACCIO:
Quotando Umberto, vi dico che le pendici della Pania della Croce è il regno del carbonato di calcio. Allora, l'unica possibilità di sopravvivenza della G. campestris deve essere stata che localmente si deve essere formato un microambiente relativamente povero di calcio magari tramite un pH che ne prevenga la solubilizzazione.
Valerio
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Si può verificare anche un altro fenomeno: laddove vi è un minimo di accumulo di humus e laddove si hanno abbondanti precipitazioni (e l'area apuana è contraddistinta da medie pluviometriche molto elevate) i substrati superficiali si acidificano per dilavamento, in pratica le piogge disciolgono il carbonato di calcio (solubile in acqua) il cotico superficiale diviene mano a mano più acido, fino ad isolare la matrice rocciosa carbonatica; sul super-strato di terreno, ormai acidificato possono insediarsi specie calcifughe... succede regolarmente (a quote alpine) nelle doline del Gruppo del Marguareis e in alcune aree di crinale tra il Monte Fronté e il M. Saccarello ed è un fenomeno tipico di molti altri distretti montagnosi contraddistinti da precipitazioni abbondanti.
Nella mia zona (Appennino Ligure occidentale) si verifica un fenomeno molto interessante: le rocce hanno quantità insignificanti di carbonato di calcio, ma essendo di natura ultrafemica hanno comunque Ph fortemente basico (non contengono praticamente silice libera), il carbonato di calcio è sostituito da carbonato di magnesio, anch'esso molto solubile in acqua; nelle zone di dorsale dove piove parecchio (fino a 2200 mm/m2 all'anno) il carbonato di magnesio viene dissolte e trascinato via dalle piogge e il suolo viene rapidamente acidificato; dove la morfologia è poco acclive, si formano strati di terreno scuro e sciolto, talvolta di aspetto quasi torboso (fortemente acidificato), su questi strati superficiali (poche decine di cm) crescono specie calcifughe, come Gentianella campestris e Antennaria dioica, la cosa strana è che sulla matrice ultrafemica (le ofioliti, come detto, sono basiche) tu trovi anche specie calcifile, come Iberis sempervirens, Robertia taraxacoides, Leontodon anomalus...
Ciao Umberto |
Modificato da - UFO74 in data 28 settembre 2009 16:17:05 |
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circus
Utente Senior
Città: Pisa
Prov.: Pisa
Regione: Toscana
1677 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 29 settembre 2009 : 22:13:39
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Molto interessante ! Considerazioni analoghe si dovrebbero poter fare per le due specie vicarianti G. clusii e G. acaulis.
Ciao, Roberto |
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gorzano
Utente Senior
Città: nettuno
Prov.: Roma
Regione: Lazio
1731 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 30 settembre 2009 : 08:56:21
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...interessantissimo! 2 brevi considerazioni: - evidentemente la prossima estate dovrò tornare sulle arenarie dei Monti della Laga (dove manco da troppo tempo...), vuoi vedere che lì la G. campestris si trova? - Antennaria dioica è calcifuga? dopo aver visto le foto di AngelaI non l'avrei mai pensato, in questa discussione Link se ne vedono a perdita d'occhio sui calcari del Gran Sasso... Ciao |
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