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vespa90ss
Utente Super


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Inserito il - 22 luglio 2009 : 07:46:19 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Classe: Dicotyledones Ordine: Myrtales Famiglia: Onagraceae Genere: Oenothera Specie:Oenothera biennis
Pianta dunale 1 - Principina

Avrei alcune piante dunali da determinare che non sono riuscito a rintracciare nei libri specifici in mio possesso. Potreste darmi una mano?
Vi chiedo solo di perdonare se talune mancheranno dei dettagli ma considerate che operavo in un ambiente piuttosto ostile popolato densamente dalle serafiche che ti aggrediscono in nuvolette e non ti consentono di sostare nei luoghi se non per pochi secondi.
Come potete vedere l'ambiente appartiene all'immediato retroduna: alcuni esemplari preferivano le zone leggermente più umide soggette a moderato ristagno d'acqua piovana.
Grazie, Beppe

Ecco la prima pianta:


Principina a Mare (GR) fine mese di giugno:
Oenothera biennis / Enagra comune




Modificato da - Centaurea in Data 22 giugno 2016 17:39:22

vespa90ss
Utente Super


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Inserito il - 22 luglio 2009 : 07:46:50 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Principina a Mare (GR) metà luglio:
Oenothera biennis / Enagra comune






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vespa90ss
Utente Super


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Inserito il - 22 luglio 2009 : 07:47:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Principina a Mare (GR) metà luglio:
Oenothera biennis / Enagra comune



Arriviamo alla verità, non solo con la ragione, ma anche con il cuore.
Blaise Pascal - Pensées 1670.



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nani2
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Fotografia Naturalistica

Inserito il - 22 luglio 2009 : 08:32:58 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ciao
penso sia una Oenothera probabile O.biennis ho qualche dubbio perchè i fiori li ho sempre visti al vertice della pianta.

Ciao Angelo

nani2
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vespa90ss
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Inserito il - 22 luglio 2009 : 08:37:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Splendido, Angelo.
Se ritieni che sia necessario fotografare qualche particolare specifico fammi sapere, tanto Principina è diventata per me una tappa obbligata
Grazie per ora,
Beppe



Arriviamo alla verità, non solo con la ragione, ma anche con il cuore.
Blaise Pascal - Pensées 1670.



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eliozoo
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Inserito il - 22 luglio 2009 : 09:08:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Caro Giuseppe, la pianta che posti (correttamente inclusa nel genere Oenothera) è SPECIE ALIENA NATURALIZZATA!

Dunque, potenzialmente, dannosa, specialmente per gli ambiti costieri, particolarmente sensibili anche a ridotte variazioni dei fattori ambientali.
Dunque, non si tratta affatto di "pianta dunale".

In ogni caso (e per quanto detto), interessante rinvenimento.

Ciao! ;)
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giova80
Utente Senior




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Flora e Fauna

Inserito il - 22 luglio 2009 : 10:28:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di eliozoo:

Caro Giuseppe, la pianta che posti (correttamente inclusa nel genere Oenothera) è SPECIE ALIENA NATURALIZZATA!

Dunque, potenzialmente, dannosa, specialmente per gli ambiti costieri, particolarmente sensibili anche a ridotte variazioni dei fattori ambientali.
Dunque, non si tratta affatto di "pianta dunale".

In ogni caso (e per quanto detto), interessante rinvenimento.

Ciao! ;)


purtroppo una delle tante specie aliene che sta creando grossi problemi alla flora dunale autoctona..

Giovanni A difesa della natura..
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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

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Inserito il - 22 luglio 2009 : 10:33:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Cari Eliozoo e Giova80
vi ringrazio per l'interessante osservazione che avete fatto e ne prendo atto. Vorrei però che teneste ben presente un fattore: ci troviamo a circa due chilometri dalla foce di un grande fiume, l'Ombrone, che durante l'esondazioni trasporta in mare una quantità impressionante (credetemi...davvero incredibile) di materiale organico e non. Chiaramente i marosi ributtano a riva, nelle immediate vicinanze, tutto ciò che galleggia. Ecco perchè è facile rinvenire specie botaniche non propriamente collegate all'ambiente dunale.
Ma io faccio anche una considerazione: se queste piante riescono a sopravvivere, fiorire e moltiplicarsi.... se riescono a resistere ad un tasso così forte di salinità nel suolo (perchè soggetto a periodiche inondazioni da parte delle forti mareggiate di libeccio), ad un substrato prevalentemente siliceo-calcareo, ad una fortissima irradiazione solare, all'azione dei venti e del salso trasportato da questi......beh..perchè allora non annoverarle fra le piante dunali? Quelle che non ci sono lo devono al fatto che sono morte nel corso di questi tentativi. O sbaglio?
Beppe


Arriviamo alla verità, non solo con la ragione, ma anche con il cuore.
Blaise Pascal - Pensées 1670.




Modificato da - vespa90ss in data 22 luglio 2009 10:36:12
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eliozoo
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Inserito il - 22 luglio 2009 : 12:01:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di vespa90ss:

Cari Eliozoo e Giova80.....Ma io faccio anche una considerazione: se queste piante riescono a sopravvivere, fiorire e moltiplicarsi.... se riescono a resistere ad un tasso così forte di salinità nel suolo (perchè soggetto a periodiche inondazioni da parte delle forti mareggiate di libeccio), ad un substrato prevalentemente siliceo-calcareo, ad una fortissima irradiazione solare, all'azione dei venti e del salso trasportato da questi......beh..perchè allora non annoverarle fra le piante dunali? Quelle che non ci sono lo devono al fatto che sono morte nel corso di questi tentativi. O sbaglio?
Beppe


Non posso essere considerate pinte dunali, perchè specie esotiche naturalizzate, spesso si comportano diversamente da luogo di origine.
In tal caso, le specie di Oenothera possono rinvenirsi anche in luoghi incolti o margini di strade, ben distanti dalle coste.
Piante adattate ad ambienti dunali sono quelle presenti esclusivamente sulle coste sabbiose, ad es.: Pancratium maritimum, Polygonum maritimum, Euphorbia paralias, Cakile maritima, Ammophila arenaria, Crucianella maritima, Eryngium maritimum, Ciperus kalli.

Si può dire che ben si adattano ANCHE agli ambienti dunali.

Ciao! ;)
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vespa90ss
Utente Super


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Inserito il - 22 luglio 2009 : 14:31:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Scusami Eliozoo,
conosciamo quali sono normalmente le piante dunali: ma se c'è una nuova specie di pianta che per un motivo qualsiasi si sta adattando all'ambiente dunale e lo sta popolando sovrapponendosi alle autoctone in maniera così pesante da creare problemi alle altre come dici tu, non vedo perchè non debba essere considerata pianta dunale.
Poi che sia aliena o meno è un altro paio di maniche, come nel caso della Yucca gloriosa, vedi qui , tanto da richiedere interventi periodici di eradicazione massiva.
Ma a mio avviso, sia l'una che l'altra hanno tutti i titoli per essere ottimamente inserite fra le piante dunali. Perdona questa mia insistenza.
Ciao Beppe


Arriviamo alla verità, non solo con la ragione, ma anche con il cuore.
Blaise Pascal - Pensées 1670.



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nani2
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Fotografia Naturalistica

Inserito il - 22 luglio 2009 : 15:02:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao a tutti
Con l'esperienza che ho fatto con O.erythrosepala ho notato che se trova intorno spazio diventa infestante,spazio che non trova nei terreni fertini dove crescono rigogliose le altre piante,le oenothere sono biennali e il primo anno crescie solo la rosetta basale perciò sono soffocate dalle piante piu alte,in un terreno disboscato ho visto crescere i primi due anni parecchie decine di piante di oenothera per poi con la scescita delle altre piante ridursi a pochi esemplari,ma in terreni aridi dove la vegetazione stenta a crescere lei trova il terreno giusto e ridurre lo spazio alla vegetazione spontanea.

ciao Angelo

nani2
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giova80
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Inserito il - 22 luglio 2009 : 15:33:30 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di vespa90ss:

Scusami Eliozoo,
conosciamo quali sono normalmente le piante dunali: ma se c'è una nuova specie di pianta che per un motivo qualsiasi si sta adattando all'ambiente dunale e lo sta popolando sovrapponendosi alle autoctone in maniera così pesante da creare problemi alle altre come dici tu, non vedo perchè non debba essere considerata pianta dunale.
Poi che sia aliena o meno è un altro paio di maniche, come nel caso della Yucca gloriosa, vedi qui , tanto da richiedere interventi periodici di eradicazione massiva.
Ma a mio avviso, sia l'una che l'altra hanno tutti i titoli per essere ottimamente inserite fra le piante dunali. Perdona questa mia insistenza.
Ciao Beppe


Arriviamo alla verità, non solo con la ragione, ma anche con il cuore.
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Bisogna entrare nell'ottica dell'ecosistema naturale , perché queste piante vanno ad occupare nicchie ecologiche di altre specie considerate di prioritaria importanza ,sia perché in quanto autoctone sia perché sempre più rare ( minacciate o vulnerabili). Rare perché? per prima cosa come saprai sicuramente questi habitat stanno estinguendosi anno dopo anno , l'altro motivo e' dovuto al fatto che queste piante aliene o esotiche, come ho scritto precedentemente impediscono alle altre autoctone di crescere e svilupparsi perché hanno degli adattamenti talmente forti che una volta che la pianta si e' instaurata nel terreno e' difficilissimo eliminarla ,colonizza in maniera spaventosa . Altro motivo non di secondaria importanza . La maggioranza delle piante esotiche dunali, non si trovano nei nostri luoghi per motivi naturali ma sempre o quasi per fattori antropici legati alla diffusione dei semi tramite navi,aerei e quant'altro.

Oggi decine di specie dunali autoctone sono rischio estinzione, anche per la colonizzazione delle specie alloctone ed e' per questo che si cerca di estirparle altrimenti nel giro di pochi anni, avremo una flora dunale monospecifica o quasi, ai danni della biodiversità locale che andrebbe persa definitivamente .






Giovanni A difesa della natura..

Modificato da - giova80 in data 22 luglio 2009 15:37:29
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vespa90ss
Utente Super


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Inserito il - 22 luglio 2009 : 15:48:38 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sì, sì, Giovanni,
in questo che dici tu concordo pienamente e ne ho piena consapevolezza anche perchè mi sto interessando particolarmente a questo problema della sopravvivenza dei nostri ambienti dunali (non so se hai visto su Facebook il gruppo Bottled beetles che ho fondato a tal scopo - iscriviti anche tu se ti va).
E' il fatto di non considerarle "piante dunali" che non mi convince.
Ciao Beppe


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giova80
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Flora e Fauna

Inserito il - 22 luglio 2009 : 16:08:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di vespa90ss:

Sì, sì, Giovanni,
in questo che dici tu concordo pienamente e ne ho piena consapevolezza anche perchè mi sto interessando particolarmente a questo problema della sopravvivenza dei nostri ambienti dunali (non so se hai visto su Facebook il gruppo Bottled beetles che ho fondato a tal scopo - iscriviti anche tu se ti va).
E' il fatto di non considerarle "piante dunali" che non mi convince.
Ciao Beppe


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e' un discorso molto complesso secondo me, personalmente non saprei se fossilizzarmi sul fatto di definirle dunali o meno visto che per es. il papavero delle spiagge e' stato ritrovato anche in zone ripariali sabbiose ad 300, 400 m slm, io credo che sia importarte porre il problema sul ruolo ecologico che ha la specie all'interno dell'escosistema.

Mi iscrivo subito dato che sono un grande appassionato delle zone umide .(dune comprese)

Giovanni A difesa della natura..

Modificato da - giova80 in data 22 luglio 2009 16:16:11
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a p
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Inserito il - 22 luglio 2009 : 19:33:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di vespa90ss:

Scusami Eliozoo,
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Sarà poco scientifico quanto aggiungo, ma è un dato di fatto!

Se è una specie aliena naturalizzata, perché deve essere considerata una pianta dunale? Se questo è un sistema di classificazione ormai consolidato, perché forzare le cose?

La sua presenza in un sistema dunale è un'anomalia non un adattamento, accettalo così come può essere un dogma. Vedi anche qui

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Alessandro PD


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vespa90ss
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Inserito il - 22 luglio 2009 : 19:59:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia


Oenothera biennis / Enagra comune


beppe





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a p
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Inserito il - 22 luglio 2009 : 20:13:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Bella l'ultima foto, ma non capisco il significato delle faccine (sarò duro)

Alessandro PD


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vespa90ss
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Inserito il - 22 luglio 2009 : 21:07:38 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sei duro infatti
Dai facciamo pace e iscriviti subito su Bottled beetles
il progetto ha bisogno di ruoli autorevoli fra i suoi 220 iscritti fatti in pochi giorni
Ciao Beppe


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vespa90ss
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Inserito il - 10 agosto 2009 : 21:39:09 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Devo ammettere che avevate ragione nel riconoscere che l'Onothera è una pianta davvero infestante: negli utlimi giorni sono cresciute a dismisura raggiungendo dimensioni e fioriture impressionanti. Avrò contato qualche migliaio di esemplari in una sottile striscia lunga duecento metri di retroduna. Hanno già invaso tutte le zone che questo inverno sono state soggette ad allagamento per via delle abbondantissime piogge. Comunque, si sta rivelando una pianta che ha capacità di sopravvivenza superiore a tutte le altre piante dunali, vista la rapidità con cui prospera e si diffonde.
Ma se desiderate, mi adatterò all'idea di considerarla pianta non dunale, accettando come un dogma questa scelta del mondo botanico.
A me non cambierà assolutamente nulla: anzi, ci ridacchierò sopra molto più di prima.
Beppe


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Inserito il - 10 agosto 2009 : 22:28:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ovunque sia presente, mare - monti - lago - campagna, è letteralmente infestante. Sfugge dai giardini senza controlli (è infatti anche una pianta coltivata), dove cadono i semi prende il sopravvento.
Beppe devi aver più fiducia su quello che diciamo (possiamo anche sbagliare, io per primo) ma quendo scriviamo qualcosa è perché ci siamo documentati.

Alessandro PD


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vespa90ss
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Inserito il - 11 agosto 2009 : 12:45:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Alessandro, io ho fiducia in quello che dite. Mai vi ho dato di incompetenti, lo sai bene. E' su altri aspetti che non ci intendiamo.
Nel caso in questione avevo semplicemente sottolineato che è una pianta che ha trovato nell'ambiente retrodunale un luogo splendido per riprodursi e lo sta facendo in maniera assolutamente esplosiva. Tutto qui.
Ostinarsi a non volerla annoverare fra le piante dunali mi sembra fuori luogo, ma accetto queste scelte pur sorridendo dopo aver visto la foresta che si è creata a Principina.
Bepppe


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