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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Nota! La determinazione degli insetti necessita quasi sempre di un'indicazione geografica e temporale precisa. Invitiamo quindi gli utenti ad inserire questi dati ogni volta che viene richiesta una determinazione o viene postata una foto di un insetto. I dati forniti dagli utenti ci consentiranno anche di attribuire un valore scientifico alle segnalazioni, contribuendo a migliorare e integrare le attuali conoscenze sulla distribuzione delle specie postate.
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Autore |
Discussione |
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bernardo borri
Utente Senior
Città: Firenze
Prov.: Firenze
Regione: Toscana
3002 Messaggi Flora e Fauna |
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ospitone
Utente Senior
Città: Cagliari
Prov.: Cagliari
Regione: Sardegna
1518 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 22 luglio 2009 : 12:27:53
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Credo che qui Link potrai trovare qualcosa di interessante!
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gabrif
Moderatore
Città: Milano
Regione: Lombardia
3483 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 23 luglio 2009 : 22:41:14
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Ciao,
Purtroppo facciamo prima a elencare quelli che NON si stanno rarefacendo: blatte e zanzare, essenzialmente.
G.
E quannd te imparet a vèss pipistrell a gulà senza schema e cürvà senza cürva Te pruvereet el tragitto impussibil del viagg che te feet senza moev gnanca un pàss. (Davide Van De Sfroos)
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Vitalfranz
Utente Senior
Città: Luxembourg
Regione: Luxembourg
2500 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 27 luglio 2009 : 12:03:48
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Caro Bernardo, penso che meriti una risposta un po' più articolata...
Il nocciolo del problema sta nel fatto che gli insetti più grandi sono normalmente meno abbondanti di quelli più piccoli. Questo dipende da diversi fattori. Primo la biomassa, cioè il fatto che insetti più grandi hanno bisogno di una maggiore quantità di cibo di quelli piccoli. Infatti, nonostante venga spesso detto che gli insetti più grandi vivono in posti più caldi, questo é solo vero solo in parte. Gli insetti più grandi si trovano in località più calde e più umide, perché ciò favorisce una vegetazione più abbondante (= maggiore quantità´di cibo). Nel caso dei cerambici, il Titanus giganteus é equatoriale perché legato alla foresta Amazzonica, ma il secondo più grande, lo Xixuthrus heros, vive alle Fiji, molto più a sud. E non a caso, gli insetti più grandi d'Italia non si trovano al sud, ma molto spesso la nord. Il Lucanus cervus é più grande del tetraodon e del barbarossa di Spagna, eppure vive in località più fresche... così come i Lucanus più grandi li trovi spesso in Trentino o Lombardia, e i Cerambyx o i Polyphylla non sono affatto più comuni al sud, ma al nord.
Il secondo motivo é che un clima mediamente più caldo (meglio se costante) consente la presenza di specie di maggiori dimensioni in quanto permette la respirazione di questi organismi, che non hanno polmoni, ma trachee, in cui l'ossigeno raggiunge i tessuti per diffusione diretta.
La rarefazione delle specie più grandi é la conseguenza della rarefazioni di queste condizioni. Nel caso dei grandi xylofagi, i motivi sono molteplici: 1) La sparizione dell'habitat, in questo caso, quella delle vecchie foreste, non tanto per loro estensione, quanto per la scomparsa di grandi alberi vecchi e legno vecchio lasciato sul posto. Le specie più grosse hanno bisogno di più cibo e sono perció più sensibili alla restrizione del loro habitat ...e in questo si inserisce la sciagurata gestione ambientale proprio della Regione Toscana, che da una parte, ha proibito la raccolta di specie banali o persino di dubbio valore tassonomico, dall'altra continua a ripulire i boschi dal legno caduto, estinguendo di fatto ogni specie xylofaga.
2) Le mutate condizioni climatiche. La differenza tra una zona temperata e una tropicale, non é infatti data dalla temperatura massima che si può raggiungere in estate (che anzi é uguale o persino inferiore a quella delle nostre latitudini), ma da quella invernale (uguale a quella estiva nei tropici). Quello che avviene in molte parti d'Europa, é l'estremizzazione, cioè la continentalizzazione, del clima (estati più caldi e inverni più freddi), fatto che elimina le specie calde (in inverno) e quelle fredde (in estate), col solo risultato di selezionare le specie euriecie, cioè quelle più banali.
Francesco Vitali
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