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 Fase scura, fase chiara: definizione.
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Forest
Moderatore Tutor


Città: Sesto San Giovanni
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10117 Messaggi
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Inserito il - 19 giugno 2009 : 21:04:03 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Ho una domanda. Vorrei capire esattamente cosa si intende per "fase". Quando vedo su un manuale "Pecchiaiolo in fase scura" o "Cuculo in fase bruna (o rossa)", che cosa si intende, esattamente? Il termine, se inteso nel suo consueto signiicato, potrebbe far pensare ad una "fase" della vita dell'animale (un individuo che è temporaneamente di quel colore, ma poi lo cambierà), ma non sono sicuro che si intenda questo (queste situazioni vengono di solito indicate diversamente: "juv.", "primo inverno", ecc…). Si fa forse riferimento a forme geografiche? Oppure si sta indicando una variabilità della specie, casuale e statisticamente significativa? Ma allora, la variabilità indicata tecnicamente con il termine "fase" si presenta dovunque vi sia quella specie? E solo con gli adulti? Dando per scontato il fatto che ovviamente non si tratta di categorie valide per la tassonomia, c'è differenza tra il concetto di "fase" e quelli di "forma", "varietà" o "razza", che talora si leggono sui testi?

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Bigeye
Moderatore


Città: viterbo
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Flora e Fauna

Inserito il - 24 giugno 2009 : 10:36:27 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
domanda interessante,

ti linko un articolo di andrea corso (macrourus)

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la querelle è appunto quella se è appropriato il termine fase o morfismo.


il punto centrale colto da andrea e da te è che fase è un termine che indica uno dei passaggi che porta da A a B.

quindi per la situazioni statiche tipo: Aquila minore chiara, si dirà morfismo chiaro e non fase chiara.

fose con andrea, ma potrei aver capito male il suo pensiero non concordo sul fatto che non possa usarsi fase nei casi di : fase giovanile o fase di muta. I processi biologici in divenire si possono definire fasi.

per me....


ciao e tolgo l'altra discussione



okkione

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Forest
Moderatore Tutor


Città: Sesto San Giovanni
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10117 Messaggi
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Inserito il - 24 giugno 2009 : 13:38:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie! Ma allora, perché non usare la più comune parola "forma", che oltretutto ha la stessa radice di "morfismo" e sostanzialmente lo stesso significato? Naturalmente capisco che "morfismo" suona più simile al termine inglese "morph", ma pensi che sia necessario?
Vorrei chiedere ancora un paio di cose… la prima: capita che un "morfismo" (o "fase") sia legato ad un'area geografica precisa, venendo a costituire così una "varietà locale" o "razza geografica"? Oppure si usa "morfismo" proprio solo quando vi sono due forme differenti nella stessa area?
Poi, un'altra domanda… è sicuramente una domanda ingenua, ma come viene deciso il limite tra quando ci si trova davanti a semplici morfismi differenti della stessa specie e, invece, quando si riconoscono diverse sottospecie (categoria valida nella tassonomia)?

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Modificato da - Forest in data 24 giugno 2009 13:40:29
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Bigeye
Moderatore


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Regione: Lazio


6269 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 26 giugno 2009 : 10:28:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
provo a risponderti, soprattutto alla seconda domanda.

la nuova sistematica si avvale di tecniche di analisi del DNA (i famosi PCR), si analizza la variabilità genetica intraspecifica e si settano "distanze genetiche" sufficienti per definire una sottospecie, oppure splittare una sottspecie a specie.
gli altri parametri della sistematica però non si trascurano o almeno non dovrebbero essere trascurati, embriologia, anatomia, comportamento ecc.

tornando alle applicazioni della genetica molecolare alle scienze naturali avverto e mi avverto che le soglie di distanza genetica per separare taxa, sono per quanto accurate e metodolgicamente validate, pur sempre frutto di una nostra valutazione del pensiero.


:)


angelo

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