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Fabio F
Utente Senior

Città: -

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1079 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 24 aprile 2009 : 10:56:20 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Salve a tutti! Ieri sono stato in un sito molto favorevole alla riproduzione degli anfibi, si tratta della parte terminale del fiume chienti, che avendo un letto abbastanza ampio in questi periodi dell'anno vicino agli argini si formano innumerevoli stagni e raccolte d'acqua. Qui si riproduce in gran quantità la rana verde, ma sembra l'unico anfibio reperibile in quest'area! Mi è sembrato talmente strano visto che il sito sembrerebbe adatto anche ai tritoni,rospi e quant'alro... Pescando a caso ho trovato questo

Immagine:
Nemici naturali degli anfibi
164,76 KB

Una femmina di procambarus clarckii.
Secondo voi può essere responsabile della non presenza dei tritoni? E le rane verdi? C'erano moltissimi esemplari giovanissimi, sembra quindi che la presenza di procambarus non abbia influito più di tanto. L'esemplare in questione si trova nel mio acquario, voglio studiarne la dieta per capire se è davvero tutto il male che se ne dice. Voi cosa ne pensate di questo gambero? Bisognerebbe conoscere davvero tutti quelli che consideriamo nemici degli anfibi (persici sole, persici trota, pesci gatto, gamberi ecc) per poter poi agire con cognizione di causa e non spinti da deduzioni...
Che ne pensate?

Aie
Utente V.I.P.

Città: Firenze
Prov.: Firenze

Regione: Toscana


446 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 24 aprile 2009 : 13:44:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
provo a risponderti io: il gambero è secondo me una delle cause principali del declino dei nostri anfibi... e questo lo dico per esperienza diretta, avendolo visto predare larve e girini, e adulti di tritoni che comunque talvolta riescono a scappare riportando amputazioni agli arti e alla coda... per quanto riguarda i vari pesci di sicuro il persico trota e i vari pesci gatto (qui da me ormai ce ne sono almeno 3 specie, senza contare il siluro) si nutrono di anfibi sia allo stadio larvale che adulto, basti pensare che per la cattura del primo spesso si utilizzano esche che ricordano una rana... il persico sole invece per le sue modeste dimensioni potrebbe essere una minaccia per le uova e per le larve nei primi stadi vitali, ma escluderei una predazione agli stadi più avanzati.
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AleP
Utente V.I.P.


Città: Verona


434 Messaggi
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Inserito il - 24 aprile 2009 : 14:02:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao, purtroppo anche dalle mie parti si stanno diffondendo i gamberacci. Di sicuro sono nemici delle fauna autoctona ad anfibi e invertebrati. Pero', nella mia esperienza, conosco siti dove i gamberi abbondano gia' da anni eppure permane una discreta abbondanza anche di anfibi (x es Hyla intermedia, Triturus vulgaris, rana dalmatina ecc. oltre alle rane verdi)e insetti acquatici.
Purtroppo a quel che so il gambero e' impossibile da eliminare per cui l'unica speranza e' che si instauri un equilibrio con cali ma non scomparse di specie autoctone. Forse come quelli che ho osservato io. Certo andrebbe fatta divulgazione del problema invitando la gente a non diffondere ulteriormente il Procambarus, anche perche' ci pensa gia' lui da solo...





AleP
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Aie
Utente V.I.P.

Città: Firenze
Prov.: Firenze

Regione: Toscana


446 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 24 aprile 2009 : 14:26:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
da quello che sono riuscito a vedere il gambero è preda a sua volta di trampolieri e grossi roditori (ratti e nutrie), e nella lista non escludo nemmeno trote o grossi persici. ho sentito dire che anche i lucci sono formidabili predatori e che in alcuni luoghi li avevano addirittura scelti come possibile soluzione al problema... ma ve lo immaginate un lago o uno stagno ricco di anfibi se oltre ai gamberi ci introducessero anche i lucci?
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triturus
Utente Senior


Città: latina
Prov.: Latina

Regione: Lazio


1918 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 24 aprile 2009 : 14:34:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
c'è un metodo semplice per calcolare i danni del procambarus. qualche anno dopo il suo arrivo c'è un cambiamento nella biodiversità: rimane soltanto lui.
non hanno scampo tritoni,raganelle,invertebrati, persino le piante acquatiche.
le rane verdi se la cavano con la velocità che le contraddistingue, anche se nel tuo caso potrebbero anche riprodursi nel fiume stesso, magari più profondo e meno ricco di gamberi. qui non si tratta di pesci gatto e persici trota, che bene o male non possono allontarsi dal bacino di origine. i procambarus possono percorrere centinaia e centinaia di metri, scavano, sopravvivono all siccità in tane nel terreno. sopravvivono persino in pozze che si disseccano ai primi di aprile. e non c'è al momento un modo per eliminarlo definitivamente da uno stagno, l'unica possibilità è la creazione di nuovi stagni, da popolare con anfibi e da circondare con un muretto anti gambero.
non conosco la reale distribuzione del gambero, ma immagino popoli ormai la gran parte delle pianure e colline del centro e del nord italia. se qualcuno conosce l'attuale distribuzione del procambarus nella penisola, sarei "felice" di conoscerla.


.....qualunque cosa capita alla terra, capita anche ai figli della terra.......
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triturus
Utente Senior


Città: latina
Prov.: Latina

Regione: Lazio


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Flora e Fauna

Inserito il - 24 aprile 2009 : 14:36:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
sulla questione die predatori dle gambero, oltre ai già nominati uccelli acquatici e nutrie, abbiamo vari pesci come il luccio e il persico trota. si era già parlato con bernardo della possibilità di utilizzarli in stagni molto isolati e con rive scoscese. ho sentito anche che se ne nutrono le talpe, una volta che lo stagno si è seccato e si sono rifugiati nel sottosuolo.


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Fabio F
Utente Senior

Città: -

Regione: Marche


1079 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 24 aprile 2009 : 15:07:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Riporto le prime osservazioni sul gambero. Messo in un acquario di 20 lt con abbondante vegetazione e molte gambusie. Per ora si comporta da "detritivoro" nel senso che smuove in continuazione il fondo ripulendolo con le sue zampette, il comportamento è molto simile alla caridina japonica, per chi ha avuto modo di osservarne una. Predare pesci o cose simili la vedo un ipotesi molto remota, non ha l'agilità necessaria! E considerate che nell'acquario la densità è elevata e le gambusie finiscono spesso a tiro del gambero. Avete mai visto il gambero nel suo tipico atteggiamento difensivo quando alza le chele? Provate a passargli anche lentamente un dito davanti, non riuscirà mai a prendervi! Ora immaginate di prendere un girino, un pesce o una rana a mani nude, difficile! E quanto siete più veloci del gambero?
Quello che voglio dire è che un gambero adulto non è capace di prendere prede veloci! Discorso a parte per i tritoni e magari le ovature...
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Coluber
Utente Senior


Città: S. Alessio Siculo
Prov.: Messina

Regione: Sicilia


3708 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 24 aprile 2009 : 15:10:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Se posso contribuire, le Natrici sono grandi predatrici di pesci e soprattutto anuri.

Melo
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Fabio F
Utente Senior

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Flora e Fauna

Inserito il - 24 aprile 2009 : 15:23:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Del luccio come rimedio al gambero si parla qui:

Link

Secondo me è sbagliato rispondere ad un predatore con un altro predatore dove non sia già presente, ovvio. Per il discorso pesca le esche artificiali che ricordano anfibi sono più efficaci per il persico trota o black bass. Questo sosta in prevalenza sotto riva e dove c'è fitta vegetazione, luogo dove si trovano anche anfibi. Inoltre ci sono esche chiamate jig che ricordano dei gamberi, anche queste molto appetibili ai black ma poco ai lucci. Il luccio si pesca meglio con delle imitazioni di pesci e nei periodi freddi. Ne deduco che i black sono molto pericolosi per gli anfibi, più del luccio sicuramente. Per quanto riguarda l'efficacia sul gambero propendo più per il black...
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triturus
Utente Senior


Città: latina
Prov.: Latina

Regione: Lazio


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Flora e Fauna

Inserito il - 24 aprile 2009 : 16:00:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
magari il procambarus non riesce a predare le rane adulte, ma fa piazza pulita di ovature e girini.parlando del gambero nel tuo acquario: sulla sicurezza delle gambusie non ci conterei, mentre è assicurato che molte piante faranno una brutta fine. inoltre non so quanto possa influire, ma le femmine sono meno predatrici dei maschi. se ne era parlato a proposito di una nuova "popolazione" di gamberi che si rirpoducono per partenogenesi, dando individui femminili. potrebbero sembrare più pericolosi per la loro prolifictà, ma in realtà creano meno danni nutrendosi principalmente di vegetali, com'è tipico delle femmine.


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Modificato da - triturus in data 24 aprile 2009 16:04:01
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triturus
Utente Senior


Città: latina
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Regione: Lazio


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Flora e Fauna

Inserito il - 24 aprile 2009 : 16:17:09 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
a proposito die pesci, posso dire che il luccio non viveva e vive tuttora in modo naturale in molti fiumi e laghi, e a mio parere è il predatore che danneggia meno le popolazioni anfibie(naturalmente in ambienti in cui è presente naturalmente o quasi, non in piccoli stagni). il pesce che ritengo più pericoloso è il persico trota, che divora veramente TUTTO ciò che gli entra in bocca, gamberi compresi. sui vari pesci gatto e siluri non posso dire nulla, ma in generale sono un gruppo animale che non fa parte delle acque italiane, un pò come per il gambero della luisiana, per cui immagino che facciano un bel lavoro di "pulizia". infine in presenza dei vari ciprinidi autoctoni (caso a parte le carpe e i carassi) gli anfibi non vengono danneggiati molto, vi è più che altro un equilibro diverso e le popolazioni sono meno numerose. le carpe infine danneggiano molto i laghetti per il loro appettito vegetale, che denuda ogni sponda e aspira anche le ovature dei nostri amici anfibi.
insomma, alcuni pesci(soprattutto quelli autoctoni) possono convivere pacificamente con i pesci, soprattutto in ambienti acquatici vasti e ben articolati, ricchi di vegetazione e nascondigli. immagino che un tempo, persino i grandi fiumi e laghi italiano erano popolati nelle loro rive da tritoni, raganelle ed altri anfibi. quando invece si introducono sconsideratamente grandi predatori, vari aspirapolvere e mandrie di brucatori, la situazione volge al peggio. la regola naturalmente è sempre quella di non introdurre pesci in luoghi che ne sono privi!


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Samuele
Utente nuovo

Città: Camorino

Regione: Switzerland


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Inserito il - 24 aprile 2009 : 16:29:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sto svolgendo un lavoro di maturità per determinare l'impatto di carpe koi e carassi sulla popolazione di anfibi in uno stagno. Qualcuno ha testimonianze di predazione di uova, girini o adulti di anuri da parte di quest pesci?

Samuele


"Quando avrete abbattuto l'ultimo albero, quando avrete ucciso l'ultimo bisonte, quando avrete pescato l'ultimo pesce, quando avrete inquinato l'ultimo fiume, allora vi accorgerete che non si può mangiare il denaro"

(proverbio indiano)
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Fabio F
Utente Senior

Città: -

Regione: Marche


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Flora e Fauna

Inserito il - 24 aprile 2009 : 16:57:33 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
bisogna distinguere tra carpe e carassi.
Le carpe si nutrono di tutto quello che trovano di commestibile nel fango del fondo: vermi, molluschi, materiale vegetale.
I carassi sono più insettivori e cacciano anche negli strati di acqua più alti. Per me il pericolo di queste due specie per gli anuri è rappresentato esclusivamente dalla predazione delle uova
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Aie
Utente V.I.P.

Città: Firenze
Prov.: Firenze

Regione: Toscana


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Flora e Fauna

Inserito il - 24 aprile 2009 : 17:48:09 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
esatto fabio è proprio quello l'articolo che avevo letto

in quanto alle gambusie... ti posso giurare che l'anno scorso, per la precisione il 13 aprile (appunto ogni cosa su un'agenda) ho trovato circa 30 procambarus su una superfice di 1,5-2 metri quadri intenti a predare pesci di piccole dimensioni (non so dire se fossero gambusie). voglio precisare comunque che il livello dell'acqua era molto basso, sui 15cm massimo.

per quanto riguarda i ciprinidi... non ho esperienze dirette ma 3 anni fa vidi in costiera amalfitana una fontana che ospitava qualche carassio con un numero enorme di girini di Bufo bufo... in ogni caso si tratta pur sempre della specie anfibia meglio adattabile a vivere con i pesci
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Fabio F
Utente Senior

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Regione: Marche


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Flora e Fauna

Inserito il - 24 aprile 2009 : 18:19:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
30 procambarus su 2 metri quadri???
Da paura! Ogni ecosistema per chiudere la catena alimentare ha bisogno di prede e predatori, ma quando i predatori sono troppi l'equilibrio si rompe come in questo caso che citi. Sicuramente i pesci in quel caso avranno fatto una brutta fine. In natura ci sono precisi meccanismi che regolano il numero di predatori e prede: in condizioni normali (senza il nostro "aiuto") più prede ci sono più i predatori si sviluppano, quando il numero di prede diminuirà i predatori moriranno o si sposteranno in un altro luogo idoneo ad accoglierli. Il problema dei gamberi killer è che qui da noi non hanno abbastanza predatori naturali ma troppi gamberi nello stesso posto finiranno sicuramente per estinguersi perchè alla fine si mangeranno tra di loro raggiungendo un equilibrio. Ma intanto il danno l'avranno fatto direte voi...purtroppo sì, ed ecco che qui potremmo intervenire noi in aiuto agli anfibi riducendo la popolazione di gamberi.
Come? Così:

Immagine:
Nemici naturali degli anfibi
37,83 KB

(l'immagine è stata tratta da un pdf della azienda agricola ossolana acque che ha effettuato un censimento del gambero nostrano)

Calando queste reti in acqua formate da due imbuti riempite con cibo umido per gatti il pieno di gamberi è assicurato (se presente in zona). Così facendo si può intervenire sul numero di procambarus...
Che ne pensate? Una sciocchezza o può essere utile?
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triturus
Utente Senior


Città: latina
Prov.: Latina

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Flora e Fauna

Inserito il - 24 aprile 2009 : 19:07:57 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
in realtà è molto difficile che i procambarus si estinguano da soli, una popolazione puo tranquillamente vivere cannibalizzandosi, con i gmaberi che si mangiano tra loro e divorano le larve....
una volta che i gamberi sono al massimo della popolazione le gabbie servono a poco, visto che i gamberi eliminati lasciano semplicemente spazio a nuove larve che sarebbero altrimenti morte....


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Aie
Utente V.I.P.

Città: Firenze
Prov.: Firenze

Regione: Toscana


446 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 24 aprile 2009 : 19:38:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
stavo scrivendo esattamente la stessa cosa triturus. una specie difficilmente potrà estinguersi per predazione intraspecifica poichè si giungerebbe comunque ad un equilibrio. per quanto riguarda le trappole credo che oltre alla loro straordinaria capacità riproduttiva, ci sia da tenere in considerazione anche il vastissimo areale attualmente colonizzato e purtroppo sempre in aumento, che richiederebbe un numero spropositato di reti per dei risultati che sarebbero comunque scarsi. Purtroppo siamo, e saremo ancora per molto, in una situazione di stallo.
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perspicillata
Utente V.I.P.

Città: Ancona

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Inserito il - 24 aprile 2009 : 20:42:57 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ciao,
ci sono innumerevoli articoli scientifici che trattano della problematica "gambero rosso / anfibi" e "pesci alloctoni / anfibi".
Qualche citazione relativa all'effetto di Procambarus clarkii la incollo in calce al messaggio (alcuni lavori li puoi trovare facilmente sul web).

Per quanto riguarda la predazione diretta da parte del procambarus sugli anfibi, ci sono osservazioni recenti anche per un paio di siti marchigiani dove si riproducono Triturus carnifex, Lissotriton vulgaris, Pelophylax kl. hispanicus/P. bergeri. I procambarus osservati cacciavano "all'aspetto", pronti a ghermire qualsiasi "oggetto mobile" che passava a tiro: larve-girini, neometamorfosati e giovani.
In alcuni casi, alimentandosi nei pressi delle piante acquatiche, sono andate perdute anche le ovature degli anfibi che vi avevano deposto (i due urodeli).
ciao

PS: alla foce del fiume Chienti, sia nella sponda civitanovese che in quella elpidiense, trovare rane verdi e rospo comune è, oggi, il massimo che ci possiamo purtroppo aspettare. Qualcosa di più se si sale lungo il corso del fiume, in alcuni laghetti perifluviali. Ma nella zona del basso bacino del Chienti (perimetrato a livello nazionale con decreto ministeriale) c'è un elevatissimo inquinamento da solventi chimici che interessa da anni il suolo, la falda e gli specchi idrici, con conseguenze molto negative (e ancora non indagate a fondo) soprattutto per la fauna dulciacquicola.


Aquiloni L., Becciolini A., Berti R., Gherardi F. & Tronfio C., 2006 – Effetto delle radiazioni sul successo riproduttivo del gambero invasivo Procambarus clarkii. In: Atti del XI° Congresso Nazionale Associazione Italiana Ittiologia Acque Dolci, Treviso, 31 Marzo – 1° Aprile 2006 (in stampa).

Barbaresi S., 2002 – Proprietà invasive di Procambarus clarkii. In: Petrini R. & Venturato E. (Eds), 2002. La gestione delle specie alloctone in Italia: il caso della nutria e del gambero rosso della Louisiana. Atti del convegno nazionale, Firenze, 24-25 ottobre 2002. Centro di Ricerca, Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio. Serie “I Quaderni del Padule di Fucecchio”, n. 2: 89-94.

Barbaresi S. & Gherardi F., 2000 – The invasion of the alien crayfish Procambarus clarkii in Europe, with particular reference to Italy. Biological Invasions, 2: 259-264

Colombari P.T., Berera R., Danieli P., Venanzi D., Maurizi D. & Nascetti G., 2006 – Osservazioni sulla distribuzione e consistenza di Gambero della Louisiana (Procambarus clarkii) nel lago di Bolsena e nel fiume Marta. In: Atti del XI° Congresso Nazionale Associazione Italiana Ittiologia Acque Dolci, Treviso, 31 Marzo – 1° Aprile 2006 (in stampa).

Cruz M.J., Rebelo R., Crespo E.G., 2006 - Effects of an introduced crayfish, Procambarus clarkii, on the distribution of south-western Iberian amphibians in their breeding habitats. Ecography, 29: 329-338

Cruz M.J., Pascoal S., Tejedo M., 2006 - Predation by an exotic crayfish, Procambarus clarkii, on Natterjack Toad, Bufo calamita, embryos: Its role on the exclusion of this amphibian from its breeding ponds. Copeia, (2): 274-280

Cruz M.J. & Rebelo R., 2005 - Vulnerability of Southwest Iberian amphibians to an introduced crayfish, Procambarus clarkii. Amphibia-Reptilia, 26 (3): 293-303

Ercolini P., 2002 – Andamento temporale della popolazione del crostaceo Procambarus clarkii nel comprensorio del Lago di Massaciuccoli. In: Petrini R. & Venturato E. (Eds), 2002. La gestione delle specie alloctone in Italia: il caso della nutria e del gambero rosso della Louisiana. Atti del convegno nazionale, Firenze, 24-25 ottobre 2002. Centro di Ricerca, Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio. Serie “I Quaderni del Padule di Fucecchio”, n. 2: 101-107

Ferri M., Gianaroli M. & Sala L., 2006 – Il gambero della Louisiana Procambarus clarkii in Provincia di Modena. In: Atti del XI° Congresso Nazionale Associazione Italiana Ittiologia Acque Dolci, Treviso, 31 Marzo – 1° Aprile 2006 (in stampa).

Gherardi F. & Acquistapace P., 2002 – Tecniche di controllo e di eradicazione dei gamberi invasivi. In: Petrini R. & Venturato E. (Eds), 2002. La gestione delle specie alloctone in Italia: il caso della nutria e del gambero rosso della Louisiana. Atti del convegno nazionale, Firenze, 24-25 ottobre 2002. Centro di Ricerca, Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio. Serie “I Quaderni del Padule di Fucecchio”, n. 2: 89-94.

Gherardi F., Aquiloni L., Berti R., Paglianti A., Parisi G. & Tricarico E., 2006 – The impact of Procambarus clarkii in Mediterranean wetlands and proposals for its mitigation. 14th International Conference on Aquatic Invasive Species, Florida (USA)

Hiley P.D. & Peay S., 2006. Signal Crayfish Eradication: preliminary Biocides Trial. Freshwater Crayfish, 15: 261-270

Holdich D.M., Gydemo R. & Rogers W.D., 1999 – A review of possible methods for controlling nuisance populations of alien crayfish. In: Gherardi F. & Holdich D.M. (Eds). Crayfish in Europe as alien species. How to make the best of a bad situation? A.A. Balkema: 245-270

Ielli F. & Gibertoni P., 2006 - Variazioni di densità in popolazioni di Procambarus clarkii in alcuni canali della pianura reggiana. In: Atti del XI° Congresso Nazionale Associazione Italiana Ittiologia Acque Dolci, Treviso, 31 Marzo – 1° Aprile 2006 (in stampa).

IUCN, 2000 – IUCN Guidelines for the Prevention of Biodiversity Loss caused by Alien Invasive Species. Fifth Meeting of the Conference of the Parties to the Convention on Biological Diversity. Nairobi (Kenya), pp. 21

Johnson J.B., Saenz. D., Adams C.K. & Conner R.N., 2003 – The influence of predator threat on the timing of a life-history switch point: predator-induced hatching in the southern leopard frog (Rana sphenocephala). Can. Journ. Zool., 81: 1608-1613.

Renai B. & Gherardi F., 2004 – Predatory efficiency of crayfish: comparison between indigenous and non-indigenous species. Biological Invasions, 6: 89-99

Rodrýguez C.F., Becares E., Fernandez-Alaez M. & Fernandez-Alaez C., 2005 – Loss of diversity and degradation of wetlands as a result of introducing exotic crayfish. Biological Invasions, 7: 75–85

Saenz D., Johnson J.B., Adams C.K., Dayton G.H., 2003 – Accelerated hatching of southern leopard frog (Rana sphenocephala) eggs in response to the presence of crayfish (Procambarus nigrocinctus) predator. Copeia, 203: 646-649

Scalici M. & Gibertini G., 2002 – I gamberi alloctoni nel Lazio (Italia). In: Petrini R. & Venturato E. (Eds), 2002. La gestione delle specie alloctone in Italia: il caso della nutria e del gambero rosso della Louisiana. Atti del convegno nazionale, Firenze, 24-25 ottobre 2002. Centro di Ricerca, Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio. Serie “I Quaderni del Padule di Fucecchio”, n. 2: 109-115

Scalici M., Chiesa S. & Gibertini G., 2006 – Contrazione di A. italicus ed espansione dei gamberi alloctoni nel Lazio. In: Atti del XI° Congresso Nazionale Associazione Italiana Ittiologia Acque Dolci, Treviso, 31 Marzo – 1° Aprile 2006


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Marmoratus
Utente Senior

Città: Ferrara
Prov.: Ferrara

Regione: Emilia Romagna


570 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 24 aprile 2009 : 23:55:18 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
A mio avviso si arriverà ad un equilibrio. Per quanto alieno e killer il procambarus proviene comunque da un biotopo con anfibi e idrofite. Nella mia zona, dopo pochi anni dall'arrivo del gambero, c'è stata un'esplosione demografica di aironi, pesci gatto e emys. Il gambero è entrato nella catena alimentare e adesso c'è un gran numero di predatori. Tra qualche tempo, dopo qualche oscillazione predatore/preda, si arriverà ad un equilibrio e il gambero sarà molto meno nefasto. Il procambarus non è il primo ''alieno'' che viene immesso nelle nostre acque: la carpa è forse il più antico (fu introdotta dai romani), il pesce gatto arriva dall'America, la gambusia idem, e tanti altri. Fino a poco tempo fa gli anfibi se la cavavano bene nonostante tutto questo, adesso sono arrivati alla frutta... Il problema sono anche le nutrie, (che mangiando le idrofite lasciano gli anfibi esposti ai predatori) e le costanti pulizie che vengono fatte sulle sponde dei canali non aiutano la ripresa ambientale. Secondo me, il gambero potrebbe anche essere integrato nell'ambiente senza danni eccessivi, ma la nutria non ha un predatore naturale in Italia( a parte l'uomo) e di certo non si possono liberare delle linci o degli alligatori per mettere equilibrio... Le pulizie degli argini basterebbe farle a rive alternate o saltare dei tratti, almeno ci sarebbe un minimo di vegetazione come riparo per anfibi, uccelli e altri animali

Gazzotti Roberto
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Lorenz
Utente V.I.P.

Città: Vicenza


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Flora e Fauna

Inserito il - 25 aprile 2009 : 00:11:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
a proposito di gamberi vi riporto la mia esperienza (copiandola da un'altra discussione dove ne avevo appena parlato)...

Oasi WWF degli stagni di Casale (vicenza).

Il custode che lavora in oasi all'inizio della sua attività nel 2000 aveva contato ai bordi di certi grandi stagni o in pozze, anche 100 gamberi per mq!!! (altro che 30... eravamo davvero a livelli di infestazione totale). oggi se ne vedete uno siete bravi.

Quest'inverno camminando sulle zone prosciugate ho trovato una misera chela e un paio di tane. Sono veramente stati decimati.ma, e qui stà il bello della cosa, in modo del tutto naturale.
In questi anni abbiamo avuto un incremento della presenza di Ardeidi (oltretutto nidificanti con casi unici in provincia come per garzetta e nitticora). Abbiamo visto più volte questi aironi predare i gamberi e farli a pezzi per cibarsene e alimentare anche i pulcini.
Certo potrebbe essere solo una concausa di qualche altro fenomeno più significativo ma comunque è certo che con più ardeidi ci sono oggi molti molti meno gamberi (direi quasi pochi).


Lorenzo
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Aie
Utente V.I.P.

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Prov.: Firenze

Regione: Toscana


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Flora e Fauna

Inserito il - 25 aprile 2009 : 09:57:51 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
100 gamberi per mq???? e io che mi stupivo del mio ritrovamento...
del ruolo degli ardeidi ne prendo atto anch'io, vedendo numerosi carapaci frantumati nelle immediate vicinanze delle pozze, e assisetndo a qualche sporadico attacco, anche se il numero dei procambarus sembra essere sostanzialmente invariato...
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