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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Autore |
Discussione |
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raphitoma
Utente V.I.P.
Città: anguillara
Prov.: Roma
Regione: Lazio
450 Messaggi Biologia Marina |
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Paoloerre
Utente Senior
Città: Venezia
Prov.: Venezia
Regione: Veneto
1541 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 13 aprile 2009 : 19:43:32
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Ciao Stefano concordo con te che il solo Benaki merita il viaggio: uno scrigno di tesori. Ricordo le Cipree e non riesco ad immaginare come potessero avvenire gli "scambi culturali" nel 4000 a.c.! |
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Subpoto
Moderatore
Città: Roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
9027 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 14 aprile 2009 : 15:42:04
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Gli scambi culturali ed i contatti commerciali nel periodo neolitico sono stati molto maggiori di quello che ci immaginiamo,a cominciare dal commercio di Ossidiana delle Isole Eolie che raggiungeva ogni parte del Mediterraneo. Sulle sponde orientali del Mediterraneo vi erano i terminali delle vie carovaniere dove una Ciprea comunissima nel golfo Persico raggiungeva un inestimabile valore,un vero gioiello. Non dimentichiamo che le prime civiltà nacquero proprio in quelle zone,e certamente Babilonia che ci ha tramandato la sua immagine nel periodo di massimo splendore non si costruì in un giorno.Su queste vie fiorì Petra dove i Nabatei si arricchirono vendendo acqua alle carovane. Anche nelle culture Masai degli altipiani dell'Africa Orientale sono frequentissime le cipree come decorazioni,in genere Monetaria moneta mentre i pendagli delle collane sono realizzati con grandi Conus.Queste polazioni,quando le nostre spedizoni le raggiunsero non credo che avessero mai visto e nemmeno immaginato il mare.
La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo Sandro |
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wendover
Utente V.I.P.
Città: Otranto
Prov.: Lecce
Regione: Puglia
473 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 16 luglio 2011 : 09:52:49
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Riesumo questo post in quanto l'argomento mi è particolarmente caro. Stefano ha ragione, archeologi e biologi non si parlano, ma non (credo) per propria supponenza, probabilmente solo per questioni logistico-lavorative: tanto tempo fa (non parliamo di neolitico, ma quasi ) avevo un buon rapporto di collaborazione con il Dipartimento delle Antichità che mi affidava il materiale malacologico risultante dagli scavi per lo studio, con piena soddisfazione da entrambe le parti e produzione della relativa letteratura. L'argomento introdotto da Subpoto è senza dubbio molto affascinante, in quanto interessa gli aspetti psichicamente più complessi della weltanschauung dell'uomo preistorico, coinvolgendo concetti estetici e simbolici che sono alla base della moderna psicologia umana, come la storia delle famose laminette semilunari. Tra gli altri, ricordo un sito della Puglia settentrionale ricchissimo di frammenti e semilavorati di conchiglie di origine indopacifica tipo Cypraecassis, Cypraea, ecc. (che vidi ma che non mi furono dati in studio) che suggerivano l'esistenza di un'industria stabile locale su materiali d'importazione. Quanto agli scambi più marcatamente culturali, come non ricordare la storia dei wampum dei pellirosse americani e della modifica del suo significato a opera dei visipallidi? Scusatemi se mi sono dilungato su un argomento "marginale" nell'ambito del forum, ma - come ho già detto - sta molto a cuore. Ciao a tutti
Gabriele |
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