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 Erophila verna / Draba primaverile
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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

Regione: Toscana


6434 Messaggi
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Inserito il - 28 febbraio 2009 : 22:35:33 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Classe: Dicotyledones Ordine: Brassicales Famiglia: Brassicaceae Genere: Erophila Specie:Erophila praecox
Pianta retrodunale da determinare

Principina a Mare, 28 febbraio 2009. Oggi ho rinvenuto in una piccola e umida radura semiombreggiata del retroduna, fra le piante di ginepro coccolone quasi a ridosso dei primi pini, una cinquantina di queste piantine che non ho rinvenuto altrove in quel tratto di costa nonostante avessi girato a lungo. Le piantine erano molto piccole e fiorite, con i gambi dei fiori non più lunghi di 5 cm. I fiori grandi 2/3 mm. E' possibile sapere di cosa può trattarsi? Grazie, Beppe

Erophila verna
Erophila verna / Draba primaverile


Erophila verna / Draba primaverile


Erophila verna / Draba primaverile



I gatti vengono a sedersi al tavolo dello scrittore tenendo compagnia al suo pensiero e guardandolo dal fondo delle loro pupille spruzzate d’oro

Théophile Gautier

Modificato da - Centaurea in Data 20 giugno 2019 22:10:41

Barbadoro
Utente Senior

Città: Casalecchio di Reno
Prov.: Bologna

Regione: Emilia Romagna


2494 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 28 febbraio 2009 : 22:55:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Erophila verna (L.) Chevall. s.l.
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Phobos
Utente Super


Città: Cellatica
Prov.: Brescia

Regione: Lombardia


7290 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 01 marzo 2009 : 07:18:37 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Erophila verna (L.) Chevall. s.l.

... la meno appariscente, ma non per questo meno bella, fra le brassicaceae dai fiori bianchi che iniziano a fiorire già verso la fine dell' Inverno ...

Un saluto da phobos.
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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

Regione: Toscana


6434 Messaggi
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Inserito il - 01 marzo 2009 : 09:58:44 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Barbadoro:

Erophila verna (L.) Chevall. s.l.


Grazie Barbadoro
Beppe
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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

Regione: Toscana


6434 Messaggi
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Inserito il - 01 marzo 2009 : 10:07:43 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Phobos:


Erophila verna (L.) Chevall. s.l.

... la meno appariscente, ma non per questo meno bella, fra le brassicaceae dai fiori bianchi che iniziano a fiorire già verso la fine dell' Inverno ...

Un saluto da phobos.

Grazie Phobos...
sto cominciando ad osservare con maggiore attenzione alcuni ambienti che mi interessano particolarmente (fra questi la fascia dunale e retrodunale) e mi incuriosisce il modo timido ma allo stesso tempo sfacciato ed arrogante di colonizzare un ambiente per certi versi estremamente specializzato come quello del retroduna.
Credo che in quel punto esatto si fosse creato un microclima e delle condizioni di illuminazione particolari perchè pur cercando altrove, sempre sulla stessa linea di costa, non ne ho trovate altre.
Quella piccola peluria sulle foglie suggerisce quasi un certa capacità di assorbire l'umidità notturna dall'aria per sopportare brevi periodi di siccità.

Ciao Beppe




I gatti vengono a sedersi al tavolo dello scrittore tenendo compagnia al suo pensiero e guardandolo dal fondo delle loro pupille spruzzate d’oro

Théophile Gautier
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



9799 Messaggi

Inserito il - 01 marzo 2009 : 10:14:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Concordo sull'osticità di questi ambienti soggetti ad erosione, salinità, aridità, ventosità, ecc. che richiedono adattamenti morfo-fisio-ecologici delle piante che vivono in questi habitat. In questo caso sono molto appariscenti; di solito, infatti, Erophila verna non ha una pelosità così accentuata come nelle foto. In questo caso l'adattamento morfologico permette alla pianta di contrastare l'evapotraspirazione, trattandosi di un ambiente ventoso e dove la presenza di sale nel terreno rende meno disponibile l'acqua nel terreno per un effetto osmotico.

Vorrei fare a tal fine un parallelismo con la mia amata flora alpina, dove gli stessi fenomeni sono presenti nell'orizzonte alpino e le piante subiscono degli adattamenti molto simili.

Alessandro PD


Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori
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giova80
Utente Senior




1390 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 01 marzo 2009 : 10:36:43 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di vespa90ss:

Messaggio originario di Phobos:


Erophila verna (L.) Chevall. s.l.

... la meno appariscente, ma non per questo meno bella, fra le brassicaceae dai fiori bianchi che iniziano a fiorire già verso la fine dell' Inverno ...

Un saluto da phobos.

Grazie Phobos...
sto cominciando ad osservare con maggiore attenzione alcuni ambienti che mi interessano particolarmente (fra questi la fascia dunale e retrodunale) e mi incuriosisce il modo timido ma allo stesso tempo sfacciato ed arrogante di colonizzare un ambiente per certi versi estremamente specializzato come quello del retroduna.
Credo che in quel punto esatto si fosse creato un microclima e delle condizioni di illuminazione particolari perchè pur cercando altrove, sempre sulla stessa linea di costa, non ne ho trovate altre.
Quella piccola peluria sulle foglie suggerisce quasi un certa capacità di assorbire l'umidità notturna dall'aria per sopportare brevi periodi di siccità.

Ciao Beppe




I gatti vengono a sedersi al tavolo dello scrittore tenendo compagnia al suo pensiero e guardandolo dal fondo delle loro pupille spruzzate d’oro

Théophile Gautier



mi hai fatto un assist che non posso prendere al volo

allora circa qualche mese nella mia provincia , su uno dei tratti di costa ancora inabitati dove la vegetazione riesce ancora a prevaricare
, hanno avuto il coraggio di realizzare uno chalet , facendo estinguere una stazione di Calystegia soldanella

uno dei fiori piu belli delle zone dunali

Link

Link

purtroppo era una delle poche stazioni presenti nella nostra regione e non solo credo..

pochi metri più in la ,sono partite le procedure per far diventare area floristica, un'altro tratto di costa ancora parzialmente intatto . Questo e' stato possibile grazie alla presenza dell'Euphorbia terracina ,una specie che nel libro rosso e' segnalata come gravemente minacciata e la rarità di questa specie e' dimostrata dalla presenza in un all'allegato nella direttiva Habitat .Ovviamente questo allegato ha permesso di far partire le varie procedure. Purtroppo pero anche questa stazione e' stata compromessa a causa della realizzazione dello stabilimento balneare.

tutto questo e' allucinante perche a 50 m hanno permesso di farci costruire uno chalet , tra l'altro lontano dal centro nevralgico.

questo per dire che bisogna muoverci se vogliamo che qualche lembo di costa rimanga inalterato nel tempo

quando andiamo sulle nostre coste , e troviamo delle specie che possono far attivare le procedure per convertire queste zone in aree floristiche, segnaliamole subito agli addetti ai lavori.


Non aspettiamo che ci pensino gli altri, perché poi sarà troppo tardi.

purtroppo in questi casi il tempo e' tiranno.



Giovanni A difesa della natura..

Modificato da - giova80 in data 01 marzo 2009 11:29:01
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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

Regione: Toscana


6434 Messaggi
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Inserito il - 01 marzo 2009 : 12:18:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Giova80 e Alessandro per questi vostri interventi che lasciano comprendere quanto precari siano gli equilibri che sostengono queste propaggini di sopravvivenza vegetale adattate in mille modi a caratteristiche ambientali estreme.
Riuscire a modificare persino la propria struttura morfologica per sopravvivere all'aridità del suolo ed alla sua salinità è una forma talmente esasperata di volontà di esistere e colonizzare che non possiamo lasciare che l'imbecillità umana possa sopraffare in due minuti qualcosa di così magicamente energetico e portentoso.

Talvolta purtroppo nemmeno la creazione di un Parco è in grado di salvaguardare le nostre coste: classico esempio è il Parco dell'Uccellina, dove, proprio all'interno di esso e più precisamente nel lato a sud della foce dell'Ombrone, la costa con tutta la fascia dunale e retrodunale viene abbandonata per lunghissimo tratto all'invasione di migliaia di naturisti che per otto mesi all'anno esercitano una pressione pesantissima su quegli ambienti così delicati.
Quindi incompetenza e vocazione turistica più che naturalistica sono la piaga peggiore che appesta le amministrazioni dei nostri parchi (vi prego di perdonare questo off topic con relativo sfogo).


I gatti vengono a sedersi al tavolo dello scrittore tenendo compagnia al suo pensiero e guardandolo dal fondo delle loro pupille spruzzate d’oro

Théophile Gautier
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giova80
Utente Senior




1390 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 01 marzo 2009 : 12:28:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
hai pienamente ragione, purtroppo basta un individuo che non so come definire,per rovinare il lavoro di decine di anni..se a questo ci si aggiunge l'incapacita di certi personaggi che lavorano nelle riserve o nei parchi.. fa capire quando sia difficile conservare e tutelare questi habitat delicatissimi.

Bisogna pero dire che in un marasma generale ci sono anche persone competenti che danno anima e cuore per il loro lavoro e di questo bisogna ringraziarli seppur con miseri finanziamenti riescono a mandar avanti la baracca. E vi assicuro che di soldi in queste aree protette ( per lo meno nelle Riserve)se ne vedono pochissimi. Pero se si sfruttano nella giusta maniera si possono fare grandi cose.



Giovanni A difesa della natura..

Modificato da - giova80 in data 01 marzo 2009 12:31:50
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