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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Autore |
Discussione |
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marcocrusca
Moderatore
Città: Castiglione della Pescaia
Prov.: Grosseto
Regione: Toscana
1339 Messaggi Tutti i Forum |
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Regaleco
Utente Senior
Città: Gela
Prov.: Caltanisetta
Regione: Sicilia
1870 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 02 febbraio 2009 : 22:56:52
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è capitato anche a me . . . stessa quantità e stessi generi . . . non è nulla di eccezionale . . . quanto ai ragni mi pare di vedere Araniella, Araneus e Thomisidae vari P.S. anche i salticidae a volte fanno questa fine
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Henry
Moderatore
Città: Cervignano del Friuli
Prov.: Udine
Regione: Friuli-Venezia Giulia
1269 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 02 febbraio 2009 : 23:14:59
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Due guide fotografiche molto buone sono queste:
Link
Link
Per sapere quali specie sono presenti in territorio italiano puoi scaricare da una discussione creata da Piergy, il file pdf della società entomologica italiana; E' un lavoro dell'aracnologo Alessio Trotta con chiavi dicotomiche e Checklist.
ps: dalla foto posso riconiscere: Araniella sp., Agalenatea redii, Xysticus sp. e Runcinia grammica
Ciao
Mandi..! |
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elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
32990 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 03 febbraio 2009 : 08:29:53
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Io ci vedrei anche un Argiope sp., probabilmente maschio, all'estrema sinistra. A volersi buttare, mi sembra di intravedere anche Gibbaranea sp.. Interessantissimo come documento ecologico/etologico: mi sembra di capire che lo Sceliphron sp. cerca i suoi ragni soprattutto sulla vegetazione. I Thomisidae li trova in campo aperto e vari Araneidae li trova al centro della loro ragnatela, ma l'Araniella sp. deve andare a cercarla nel suo rifugio laterale e non è tanto facile. Io, quest'estate, ho osservato una femmina che riforniva il nido che aveva costruito in casa mia e, in media, tornava con un ragnetto ogni 10 minuti. Quante erano le celle rotte? A occhio, dalla quantità dei ragni, direi almeno due. luigi
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Modificato da - elleelle in data 03 febbraio 2009 08:33:52 |
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StagBeetle
Moderatore
Città: Ancona
Prov.: Ancona
Regione: Marche
6321 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 03 febbraio 2009 : 09:06:16
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Visto l'argomento vi collego a questa mia vecchia discussione, dove anche io mi ero imbattuto nel nido di uno Sceliphron.
Potete dirmi due parole sui miei ragni??
Ciao
Giacomo |
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elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
32990 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 03 febbraio 2009 : 10:40:50
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Molto interessanti quelli del tuo reportage, in particolare le uova e la larva. Io ci vedrei 4 Philodromidae, 3 Salticidae, un paio di Araneidae; probabilmente, la presenza di ragni dalle tue parti è diversa, ma non escluderei che ogni individuo sviluppi una particolare abilità ad avvistare e catturare certe specie piuttosto che altre. Sarebbe interessante sapere se qualcuno ha mai fatto studi su questa materia; mi ricordano gli studi sulle borre dei rapaci notturni. luigi
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marcocrusca
Moderatore
Città: Castiglione della Pescaia
Prov.: Grosseto
Regione: Toscana
1339 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 03 febbraio 2009 : 11:45:45
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| Messaggio originario di elleelle:
Io ci vedrei anche un Argiope sp., probabilmente maschio, all'estrema sinistra. A volersi buttare, mi sembra di intravedere anche Gibbaranea sp.. Interessantissimo come documento ecologico/etologico: mi sembra di capire che lo Sceliphron sp. cerca i suoi ragni soprattutto sulla vegetazione. I Thomisidae li trova in campo aperto e vari Araneidae li trova al centro della loro ragnatela, ma l'Araniella sp. deve andare a cercarla nel suo rifugio laterale e non è tanto facile. Io, quest'estate, ho osservato una femmina che riforniva il nido che aveva costruito in casa mia e, in media, tornava con un ragnetto ogni 10 minuti. Quante erano le celle rotte? A occhio, dalla quantità dei ragni, direi almeno due. luigi
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A me sembrava una sola cella, ma non ci potrei giurare, visto che è andato tutto in frantumi. Grazie mille per le interessantissime informazioni. Solo la conoscenza fa apprezzare appieno ciò che ci circonda! |
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andreaEanto
Utente Senior
Città: Parma
Prov.: Parma
1404 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 03 febbraio 2009 : 12:47:36
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Ciao, ti posto la tua foto con alcuni riconoscimenti, poi se hai conservato i ragni puoi verificare se la corrispondenza tra i nomi suggeriti e i corpi sono esatti (magari con l'aiuto di una guida o internet).
Andrea
Immagine: 276,45 KB |
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marcocrusca
Moderatore
Città: Castiglione della Pescaia
Prov.: Grosseto
Regione: Toscana
1339 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 04 febbraio 2009 : 13:53:17
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| Messaggio originario di andreaEanto:
Ciao, ti posto la tua foto con alcuni riconoscimenti, poi se hai conservato i ragni puoi verificare se la corrispondenza tra i nomi suggeriti e i corpi sono esatti (magari con l'aiuto di una guida o internet).
Andrea
Immagine: 276,45 KB
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Grazie per l'aiuto, purtroppo i ragni non li ho conservati. Dopo l'immobilizzazione che avviene con la puntura della vespa, in casi in cui viene rotta la cella, i ragni hanno possibilità di recuperare la mobilità o sono spacciati comunque? Eventualmente qual è il modo migliore per conservarli? Grazie ancora. Marco |
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ugandensis
Utente Senior
Città: Firenze
Prov.: Firenze
Regione: Toscana
1263 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 04 febbraio 2009 : 14:02:34
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Mi aggancio qua per postare un ritrovamento della scorsa primavera, Valdarno fiorentino.
Immagine: 62,1 KB |
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StagBeetle
Moderatore
Città: Ancona
Prov.: Ancona
Regione: Marche
6321 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 04 febbraio 2009 : 14:03:29
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Penso siano spacciati. Quelli che avevo trovato io erano rimasti immobili, ma non si erano decomposti, finche la larva non se li è pappati.
Mi pare che siano vivi e immobilizzati, non credo che siano morti e farciti di conservanti...
Ciao
Giacomo |
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elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
32990 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 04 febbraio 2009 : 16:16:49
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Sono d'accordo con Giacomo.
Sarebbe interessante che intervenisse un imenotterologo per cercare di determinare il costruttore, dalla forma della cella e dal fatto che è isolata e non "a schiera" come quelle di vari Sceliphron. Nel caso, si potrebbe taxare il nido e il suo contenuto.
Provo a postare un link nella sezione apposita. luigi
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gomphus
Moderatore
Città: Milano
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
10487 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 04 febbraio 2009 : 16:48:13
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| Messaggio originario di elleelle:
... Sarebbe interessante che intervenisse un imenotterologo per cercare di determinare il costruttore, dalla forma della cella e dal fatto che è isolata e non "a schiera" come quelle di vari Sceliphron. Nel caso, si potrebbe taxare il nido e il suo contenuto. |
detto e fatto
le cellette come quella, cioè di quella forma e costruite "a schiera", vicine ma non fuse le une alle altre come negli altri Sceliphron, sono caratteristiche dello Sceliphron curvatum
si tratta di una specie originaria dell'asia meridionale, introdotta e acclimatata, ma in apparenza non disastrosamente invasiva come l'americano Sceliphron caementarium, apparentemente rimasta più o meno confinata alle aree circostanti gli abitati, dato che probabilmente per passare senza inconvenienti l'inverno ha bisogno di costruire il nido a ridosso di ambienti almeno parzialmente riscaldati, come muri esterni di edifici, sottotetti e simili
ovviamente, come vediamo, questo modo di fare presenta alcuni possibili effetti collaterali indesiderati
maurizio
quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto, l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato, allora ci accorgeremo che i soldi non si possono mangiare
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marcocrusca
Moderatore
Città: Castiglione della Pescaia
Prov.: Grosseto
Regione: Toscana
1339 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 04 febbraio 2009 : 17:11:17
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| Messaggio originario di gomphus:
| Messaggio originario di elleelle:
... Sarebbe interessante che intervenisse un imenotterologo per cercare di determinare il costruttore, dalla forma della cella e dal fatto che è isolata e non "a schiera" come quelle di vari Sceliphron. Nel caso, si potrebbe taxare il nido e il suo contenuto. |
detto e fatto
le cellette come quella, cioè di quella forma e costruite "a schiera", vicine ma non fuse le une alle altre come negli altri Sceliphron, sono caratteristiche dello Sceliphron curvatum
si tratta di una specie originaria dell'asia meridionale, introdotta e acclimatata, ma in apparenza non disastrosamente invasiva come l'americano Sceliphron caementarium, apparentemente rimasta più o meno confinata alle aree circostanti gli abitati, dato che probabilmente per passare senza inconvenienti l'inverno ha bisogno di costruire il nido a ridosso di ambienti almeno parzialmente riscaldati, come muri esterni di edifici, sottotetti e simili
ovviamente, come vediamo, questo modo di fare presenta alcuni possibili effetti collaterali indesiderati
maurizio
quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto, l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato, allora ci accorgeremo che i soldi non si possono mangiare
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Ti ringrazio per il messaggio, non sono riuscito a risponderti in pvt! Marco |
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