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ospitone
Utente Senior
Città: Cagliari
Prov.: Cagliari
Regione: Sardegna
1518 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 30 gennaio 2009 : 19:30:44
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Asserire che il C.hippocrepis si trova in Sardegna in seguito a importazione umana avvenuta in epoca storica non è un po' dubbio? Se ciò fosse vero bisognerebbe in primo luogo
1)avere delle prove certe di questo presunto trasferimento 2) e soprattutto fornire una motivazione plausibile per la sua importazione
La mia impressione è che per spiegare la 'strana' distribuzione di alcune specie, non solo di animali ma anche di piante e insetti, la soluzione della importazione umana in epoche antiche sia una soluzione più che altro di ripiego..
E poi sarebbe anche da stabilire la direzionalità della importazione: perchè l'hippocrepis sarebbe giunto in Sardegna dal continente e non magari il contrario?
Che ne pensate? |
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Coluber
Utente Senior
Città: S. Alessio Siculo
Prov.: Messina
Regione: Sicilia
3708 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 30 gennaio 2009 : 20:24:32
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| Messaggio originario di ospitone:
Asserire che il H. hippocrepis si trova in Sardegna in seguito a importazione umana avvenuta in epoca storica non è un po' dubbio? Se ciò fosse vero bisognerebbe in primo luogo
1)avere delle prove certe di questo presunto trasferimento 2) e soprattutto fornire una motivazione plausibile per la sua importazione
La mia impressione è che per spiegare la 'strana' distribuzione di alcune specie, non solo di animali ma anche di piante e insetti, la soluzione della importazione umana in epoche antiche sia una soluzione più che altro di ripiego..
E poi sarebbe anche da stabilire la direzionalità della importazione: perchè l'hippocrepis sarebbe giunto in Sardegna dal continente e non magari il contrario?
Che ne pensate?
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L'importazione del Colubro ferro di cavallo in Sardegna, è avvenuta verosimilmente durante la colonizzazione punica, e questo spiegherebbe perchè la maggior parte degli esemplari sono stati osservati nei dintorni della zona di Cagliari.
L'Hemorrhois hippocrepis è senza dubbio un colubro di origini nord - Africane, e solo dopo venne osservato in Sardegna, quindi non credo che fù esso ad inondare l'Africa, ma come già si sà, il contrario.
Melo |
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ospitone
Utente Senior
Città: Cagliari
Prov.: Cagliari
Regione: Sardegna
1518 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 30 gennaio 2009 : 20:29:09
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Ciò però contraddice l'effettiva colonizzazione punica in Sardegna dato che è tutta la metà meridionale dell'isola ad essere stata colonizzata dai Punici: inoltre perchè e con quali modalità dovrebbero averlo importato? E quanti esemplari dovrebbero aver portato per far sì che la specie possa aver proliferato sino a conservarsi ai giorni nostri? |
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Coluber
Utente Senior
Città: S. Alessio Siculo
Prov.: Messina
Regione: Sicilia
3708 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 30 gennaio 2009 : 20:36:17
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| Messaggio originario di ospitone:
Ciò però contraddice l'effettiva colonizzazione punica in Sardegna dato che è tutta la metà meridionale dell'isola ad essere stata colonizzata dai Punici: inoltre perchè e con quali modalità dovrebbero averlo importato? E quanti esemplari dovrebbero aver portato per far sì che la specie possa aver proliferato sino a conservarsi ai giorni nostri?
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Onestamente non ti so rispondere sulla tua prima domanda, nel senso che non ti saprei dire con quali modalità fù importato sull'isola.
Posso però scrivere che "conservarsi" sia una parola un pò grossa..è vero, inizialmente gli esemplari erano molti di più, ma verso la metà del 900 molti terraristi e collezionisti ne fecero una "scorpacciata" tanto che poi la presenza della specie fù rimessa in dubbio. Concludendo, credo che gli esemplari importati furono parecchi.
Melo |
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Estuans Interius
Moderatore
Città: Pisa
Prov.: Pisa
Regione: Toscana
2987 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 30 gennaio 2009 : 21:10:44
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Riguardo a Haemorrhois hippocrepis non so se si possa parlare di importazione punica - la specie è innocua. Questo discorso, però, se non ricordo male, è stato fatto riguardo alle vipere di Montecristo, che, oggigiorno disabitata, era una base punica. La morfologia delle vipere di Montecristo è molto più vicina a quella delle vipere del sud Italia che non a quelle dell'Elba, molto vicina in linea d'aria, e analisi genetiche hanno suffragato la teoria che le vipere di Montecristo provengano dall'Italia meridionale. Pare che i fenici avessero l'abitudine di liberare sulle navi avversarie questi animali - perlomeno così dicono gli storici antichi. La cosa mi sembra una mezza bischerata, però va tenuto sempre conto che le vipere di Montecristo sono estremamente simili a quelle del sud Italia. Cosa poi i fenici potessero farsi di un innocuo colubro ferro di cavallo, non lo so. |
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ospitone
Utente Senior
Città: Cagliari
Prov.: Cagliari
Regione: Sardegna
1518 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 30 gennaio 2009 : 21:16:00
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Si hai ragione, in effetti 'conservarsi' non era l'espressione migliore : quello che non mi convince è proprio la necessità di postulare una importazione massiccia di esemplari tale da consentirne la stabilizzazione in Sardegna: in che misura è possibile che i Punici abbiamo importato casualmente un alto numero di esemplari? mah....... |
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aspisatra
Moderatore
Città: Svizzera
Regione: Switzerland
2170 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 30 gennaio 2009 : 21:39:09
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Per le questioni dei trasferimenti di animali da un posto all'altro ci possono essere varie spiegazioni.
"Importazioni" accidentali in carichi di materiale, cibo o altro, come è avvenuto coi topi e i ratti in varie parti del mondo.
Altre importazioni sono state pensate con specifici scopi. Per esempio da me in Ticino, con ogni probabilità il colubro di Esculapio è stato portato dai Romani con lo scopo di tenerli nel tempio e venerarlo. Per il colubro ferro di cavallo in sardegna non saprei, bisognerebbe studiare la cultura degli "invasori", sapere che credenze avevano, cosa trasportavano e perche si fermavano in Sardegna...
Greg Meier
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Coluber
Utente Senior
Città: S. Alessio Siculo
Prov.: Messina
Regione: Sicilia
3708 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 30 gennaio 2009 : 21:40:48
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| Messaggio originario di aspisatra:
Per le questioni dei trasferimenti di animali da un posto all'altro ci possono essere varie spiegazioni.
"Importazioni" accidentali in carichi di materiale, cibo o altro, come è avvenuto coi topi e i ratti in varie parti del mondo.
Altre importazioni sono state pensate con specifici scopi. Per esempio da me in Ticino, con ogni probabilità il colubro di Esculapio è stato portato dai Romani con lo scopo di tenerli nel tempio e venerarlo. Per il colubro ferro di cavallo in sardegna non saprei, bisognerebbe studiare la cultura degli "invasori", sapere che credenze avevano, cosa trasportavano e perche si fermavano in Sardegna...
Greg Meier
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Esatto Greg, questa è come la penso anche io.
Melo |
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Hierophis99
Utente V.I.P.
Città: La Spezia
Prov.: La Spezia
Regione: Liguria
263 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 30 gennaio 2009 : 22:08:39
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Ragazzi il perchè dell' importazione non lo so, ma lo afferma Silvio Bruno aggiungendo: "La presenza di questa specie in Sardegna, come pure ulteriori specie animali in altre zone geografiche mediterrane, è certamente dovuta a importazione storica verificatasi forse inizialmente durante la colonizzazione punica. Questo spiega la presenza dell' ofidio nei pressi di alcune delle più prestigiose colonie. Anche in Pantelleria il colubro è stato quasi certamente importato o dai punici o più probabilmente dai romani perchè le galere che portavano in Italia gli animali catturati in Africaper i motivi più disparati, facevano abitualmente scalo a Pantelleria"
mattia |
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aspisatra
Moderatore
Città: Svizzera
Regione: Switzerland
2170 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 31 gennaio 2009 : 10:24:46
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Dopo qualche veloce ricerca, posso dirvi che i Punici o Cartaginesi veneravano varie divinità, tra cui una derivazione della Dea Madre. In tutte le culture "primitive" questa figura è stata legata alla fecondità e al serpente. Anche i Punici avevano un culto del serpente, quindi il fatto che abbiano portato con loro un tale animale non è così anomalo, anzi. Non dimentichiamoci che questi popoli erano grandiosi e non saprei dirvi il numero di serpenti importati, ma probabilmente non erano pochi...
Greg Meier
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ospitone
Utente Senior
Città: Cagliari
Prov.: Cagliari
Regione: Sardegna
1518 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 31 gennaio 2009 : 20:36:49
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Grazie per tutti i contributi, davvero interessanti! |
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triturus
Utente Senior
Città: latina
Prov.: Latina
Regione: Lazio
1918 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 01 febbraio 2009 : 19:33:24
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ho visto recentemente un documentario sui cartaginesi in cui si parlava proprio dell'abitudine dei punici di gettare serpenti tra i nemici per alimentare panico sulle navi. la cosa non stupisce molto pensando che veniva fatto più o meno lo stesso uso degli elefanti.....
.....qualunque cosa capita alla terra, capita anche ai figli della terra....... |
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marciopop
Utente V.I.P.
Città: Selargius
Prov.: Cagliari
Regione: Sardegna
178 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 01 febbraio 2009 : 21:54:41
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bel ritrovamento e bellissima foto, io ne trovai un esemplare giovanissimo durante la notte, probabilmente era a caccia di Gechi..
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Sa Stria
Utente V.I.P.
Città: Cagliari
Prov.: Cagliari
Regione: Sardegna
156 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 02 febbraio 2009 : 10:43:19
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Un altro ritrovamento notturno. Fino ad ora ho sentito più di ritrovamenti notturni che diurni. Da quanto traspare in questa discussione dovrebbe essere abbastanza comune e normale trovare serpenti in giro di notte, soprattutto durante le calde notti d'estate. Non metto in discussione questo, ma vorrei cercare di capire il perchè, essendo comune e abbondante, non mi è ancora capitato di vedere un biacco in caccia notturna. Quello che sto pensando è che l'Hippocrepis scelga la notte come momento di caccia per non entrare in competizione (inteso come divisione delle risorse trofiche e come contatto diretto) col Biacco. Questo spiegherebbe anche la rarità della speciè, in quanto se esce prevalentemente di notte, gli avvistamenti saranno di gran lunga meno frequenti. Comunque la mancanza di un buon numero di dati per quanto riguarda la Sardegna, non permette di andare oltre le ipotesi. |
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Coluber
Utente Senior
Città: S. Alessio Siculo
Prov.: Messina
Regione: Sicilia
3708 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 02 febbraio 2009 : 10:54:30
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| Messaggio originario di Sa Stria:
Un altro ritrovamento notturno. Fino ad ora ho sentito più di ritrovamenti notturni che diurni. Da quanto traspare in questa discussione dovrebbe essere abbastanza comune e normale trovare serpenti in giro di notte, soprattutto durante le calde notti d'estate. Non metto in discussione questo, ma vorrei cercare di capire il perchè, essendo comune e abbondante, non mi è ancora capitato di vedere un biacco in caccia notturna. Quello che sto pensando è che l'Hippocrepis scelga la notte come momento di caccia per non entrare in competizione (inteso come divisione delle risorse trofiche e come contatto diretto) col Biacco. Questo spiegherebbe anche la rarità della speciè, in quanto se esce prevalentemente di notte, gli avvistamenti saranno di gran lunga meno frequenti. Comunque la mancanza di un buon numero di dati per quanto riguarda la Sardegna, non permette di andare oltre le ipotesi.
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E' questione del serpente e delle sue abitudini...serpenti come il Colubro di riccioli e il Colubro dal cappuccio sono di propria abitudine notturni..tutti gli altri diventano tali solo in estate per sfuggire all'alta temperatura di giorno..però c'è chi preferisce la notte maggiormente come c'è chi la preferisce di meno.
Ad esempio il Saettone in estate è più facile incontrarlo al crepuscolo, solo occasionalmente lo si trova in giro di notte.
Il Cervone e il Biacco sono i 2 serpenti che al meglio tollerano le alte temperature e difficilmente si troveranno allo scoperto di notte, soprattutto il primo, infatti per quanto mi riguarda nelle caldi giornate estive l'unico serpente che riesco ad incontrare è proprio il Biacco, anche perchè purtroppo il Cervone non vive in Sicilia, ma questa è un altra storia.
Il Colubro ferro di cavallo invece è spesso notturno, anche Silvio Bruno riporta tale specie con abitudini notturne, ma questo non vuol dire che è impossibile incontrarlo di giorno! o viceversa.. poi si aggiunge anche il fatto "rarità".. ed ecco quà, che le probabilità di incontrarlo vanno sempre a diminuire!
Melo |
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Sa Stria
Utente V.I.P.
Città: Cagliari
Prov.: Cagliari
Regione: Sardegna
156 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 02 febbraio 2009 : 11:47:15
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grazie coluber! |
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Domenico Verducci
Utente V.I.P.
Città: Lucca
Prov.: Lucca
Regione: Toscana
247 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 29 ottobre 2014 : 19:04:53
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Salve a tutti, la rarità del colubro ferro di cavallo mi ha spinto a cercare notizie recenti sulla sua distribuzione in Sardegna. A questo proposito segnalo un'interessante articolo dove si parla di:
- 61 ess. catturati (e poi rilasciati): non sono pochi se pensiamo che precedenti studi facevano riferimento a pochissimi ess.;
altre interessanti conclusioni:
- gli ess. sardi non sono più piccoli di quelli panteschi o africani;
- alimentazione prevalentemente a base di roditori, mentre il biacco simpatrico si nutre prevalentemente di lucertole;
- habitat frequentati macchia su suolo sabbioso o roccioso e presso corpi d'acqua anche salmastri;
- non è vero che il colubro in Sardegna è più piccolo perché frequenta habitat subottimali e per limitazioni di cibo dovuto alla concorrenza del biacco;
- la differenza di dieta e di habitat frequentato non è dovuto alla competizione con il biacco ma alle preferenze specie-specifiche del colubro, che ha abitudini notturne e che è più frequente nella macchia che lungo i corpi d'acqua;
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D.Verducci |
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