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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Autore |
Discussione |
Riccardo Banchi
Utente Super
Città: PIOMBINO
Prov.: Livorno
Regione: Toscana
5312 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 20 gennaio 2009 : 10:41:34
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Inserirò prestissimo altre immagini, ma prima voglio rispondere - o meglio, tentare di rispondere - a Bernardo.
Il tannino. Beh, a dire il vero non lo so. Il fondo è costituito da foglie, rametti, rami più grandi e anche tronchi veri e propri. Desumo che l'acqua abbia in soluzione sostanze particolari. Che poi queste possano essere dannose o meno, non sono all'altezza per dirlo. Ragionando, però mi pare strano che la probabilità riproduttiva sia zero: in tal caso, essendo la situazione della Troscia più o meno uguale da anni, in un decennio gli alpestri sarebbero scomparsi, cosa tutt'altro che vera. Diciamo che a seconda delle piogge l'ambiente può aumentare o ridurre l'acidità dell'acqua e delle varie sostanze disciolte, ma parlo senza una precisa cognizione di causa. Ripilire lo stagno e realizzarne altri. A quanto o letto qua e là, pare che, un po' come tutti gli acquitrini, il rischio di interramento non sia inventato. Dannosi sono soprattutto i cinghiali (un po' tutti gli ungulati in generale, ma i cinghiali sono decisamente più irruenti e numerosi), che possono mettere a rischio, soprattutto lungo le sponde, le larve e le ovature dei vari anfibi presenti. C'è chi propone una staccionata (studenti dell'Università di Siena, se non vado errando...). La proposta di Bernardo, e cioè quella di "pulire" lo stagno da tronchetti e rami, sarebbe sicuramente positiva (il tutto andrebbe però fatto in maniera parziale, in più volte, per non traumatizzare eccessivamente l’ambiente subacqueo e i suoi piccoli abitanti). E anche la creazione di nuove pozze nel bosco sarebbe una proposta molto interessante. Il problema è che sul luogo ci si arriva a piedi, senza mezzi; pertanto ogni operazione potrebbe essere fatta solo a mano, quindi sarebbe molto impegnativa: occorrerebbe un progetto universitario o della forestale o qualsiasi altro ente, che con un numero considerevole di persone si mettesse al lavoro. Con le piogge di quest’inverno penso che a primavera lo stagno goda comunque di ottima salute!
Ciao, Ric
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michelebacci
Utente Junior
Città: venturina
Prov.: Livorno
Regione: Toscana
28 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 20 gennaio 2009 : 12:16:14
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@Riccardo Mi raccomando, fammi sapere quando ci vai, così una volta ci vengo anch'io e mi imparo la strada. Anche via mail. |
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Riccardo Banchi
Utente Super
Città: PIOMBINO
Prov.: Livorno
Regione: Toscana
5312 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 22 gennaio 2009 : 09:25:52
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Certamente Michele! Se vado (o se organizzo con altri un'escursione) te lo farò sapere.
- * - * -
Riprendo adesso con le immagini di quel 7 Maggio 2005, e cioè di quel giorno che trovai lo “Stagno della Troscia”. Ecco altre foto di quel giorno:
Immagine: 225,95 KB Il sottoscritto con gambali e retino. E sullo sfondo il mitico "Stagno della Troscia".
Immagine: 211,06 KB Qui osservo il fondo dello stagno, o meglio, la superficie dell'acqua, poiché la tipologia di substrato dell'acquitrino (foglie e rametti che rendono l'acqua scura) e i riflessi sul pelo dell'acqua non permottono di vedere niente.
Immagine: 271,5 KB Ultima foto, prima di cominciare la vera ricerca del tritone alpestre apuano.
Dunque eccomi in primo piano, in tenuta da “Troscia”, immortalato sempre con lo sfondo del particolarissimo acquitrino! E adessso,tramite retino, la ricerca del triturus alpestris apuanus stava per cominciare…
Ric
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Riccardo Banchi
Utente Super
Città: PIOMBINO
Prov.: Livorno
Regione: Toscana
5312 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 29 gennaio 2009 : 14:04:16
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Riprendo per l’ennesima volta il filo del discorso.
Fatto l’intero giro dello stagno con gioia indescrivibile per aver trovato il sito e fatte varie foto, mi misi a cercare i tritoni alpestri. Non era possibile vedere il fondo, essendo, come ho già detto, l’acqua molto scura. Occorreva procedere a casaccio col retino. Alle prime pescate, tirai su foglie e melma; guardando con più attenzione nel retino, si vedevano muovere notonecte, oppure larve di libellula, ogni tanto qualche ditiscide. Spesso il retino si incagliava fra i rametti del fondo. Altre pescate, ma solo foglie e invertebrati. Del resto, anche se lo stagno fosse stato pieno di tritoni, difficile sarebbe stato pescarli in questo modo. L’entusiasmo stava per calare. Ancora una pescata e osservai il contenuto nel retino. Fra la melma si muoveva qualcosa: non una grossa larva di libellula, ma un tritone. Era scuro, ma lateralmente, lungo i fianchi, si notava una fascia azzurra: era un maschio di tritone alpestre! Rovesciandolo delicatamente con un dito, spiccò il ventre arancio, con la gola macchiettata di nero: come era logico fosse, era un apuanus. Provai una grande gioia, che un po’ si ridusse quando provai a fotografarlo: la macchinetta aveva le pile scariche! Liberai l’animaletto, che goffamente, dalla sponda raggiunge l’acqua. Davvero animaletti indifesi! Mi spostai di pochi metri e tentai un’altra pescata a caso. Stavolta catturai una femmina, un po’ più grande! Se in due pescate consecutive avevo catturato due tritoni, mi venne da pensare che in quello stagno ce n’era davvero parecchi! Le ore di luce si erano ormai quasi esaurite. Era ora di tornare indietro. Dunque missione compiuta, anche se una documentazione fotografica del mitico triturus alpestris apuanus non c’era. Le emozioni furono però realissime!
L’avventura della Troscia termina qui (è su questa vicenda che scrissi a quattro mani il racconto “Lo stagno introvabile”, tanta fu l’emozione che provai nel trovare quel luogo e il suo prezioso abitante). Dovetti aspettare fino al 2008 per tornare in quel posto incantato (ho altra documentazione fotografica, interessante…), ma come si dice in questi casi, questa è un’altra storia!
A presto, Ric |
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FOX
Moderatore
Città: BAGNO A RIPOLI
Regione: Toscana
21536 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 30 gennaio 2009 : 10:08:31
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Ciao Riccardo,
anche io sono partita, anzi trascinata da Saltimpalo, alla ricerca del lago della Troscia, ma siamo arrivati solo fino al fiume Farma, passando dal Begalaio, poi ai massoni.
E' un meraviglioso luogo pieno di tante specie botaniche particolari, compreso la faggeta, insolita a queste basse altitudini.
Ottimo lavoro e documentazione
grazie
simo
Alto è il prezzo quando si sfida per vanità il mistero della Natura - I. Sheehan |
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Riccardo Banchi
Utente Super
Città: PIOMBINO
Prov.: Livorno
Regione: Toscana
5312 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 30 gennaio 2009 : 14:14:32
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L'avevo detto che trovare lo "Stagno della Troscia" non è facile! O ci si è già stati oppure è davvero complicato trovare il sito. Io stesso, se la seconda volta non venissi aiutato da due persone che mi accompagnarono praticamente davanti, dalla sponda opposta, non sarei qui a scrivere di questa vicenda...
Un giorno ornganizziamo una gruppata! Saremo numerosi ed esaltati...
Ric |
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Riccardo Banchi
Utente Super
Città: PIOMBINO
Prov.: Livorno
Regione: Toscana
5312 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 12 febbraio 2009 : 10:49:34
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E’ arrivato il momento di riprendere in mano l’avventura della Troscia, che rimase in sospeso, dopo l’esito positivo del 2005 per ben tre anni!
Durante il tempo trascorso, le immagini di quel posto si erano impresse nella mia mente a tal punto da far diventare quel posto come un sogno mitico. Era venuto il momento di rinverdire il ricordo di quel luogo favoloso con una nuova escursione, stavolta con la macchina fotografica provvista di pile ultracariche… Ciò avvenne il 26 Aprile 2008. Dal momento che lo Stagno della Troscia adesso sapevo dov’era, io e la mia ragazza affrontammo il “viaggio” con la giusta calma, godendoci i luoghi che si incontrarono lungo il tragitto. Infatti questa volta non si fece la variante Aurelia fino a Grosseto per poi prendere la Siena–Grosseto, ma si attraversò con tutta calma la sinuosa campagna toscana attraverso strade internarne.
Eccoci quindi di nuovo all’inizio del viaggio verso la valle del Farma. Passammo da Massa Marittima, gemma toscana, lambendo il paesino di Prata (vedi foto) in direzione Siena.
Immagine: 172,02 KB
Passato il bivio per Montieri, ma mantenendosi sempre sulla strada in direzione di Siena, si comincia a costeggiare per un pezzo i primi tratti del Merse; strane formazioni rocciose, legate alle cave di rosso ammonitici, colpiscono inevitabilmente chi passa da quel tratto di strada:
Immagine: 220,21 KB
Il bello del paesaggio doveva ancora arrivare, per non parlare dei piacevoli incontri con gli anfibi...
Ric
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triturus
Utente Senior
Città: latina
Prov.: Latina
Regione: Lazio
1918 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 13 febbraio 2009 : 15:36:20
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se bello del paesaggio deve ancora venire, mi prenoto subito per una lunga visita della zona! vi sono davvero dei paesaggi stupendi!!! le formazioni rocciose sono spettacolari! sembra un canyon californiano!
.....qualunque cosa capita alla terra, capita anche ai figli della terra....... |
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Riccardo Banchi
Utente Super
Città: PIOMBINO
Prov.: Livorno
Regione: Toscana
5312 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 18 febbraio 2009 : 09:26:16
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Riprendiamo il viaggio, l’ultimo, fino ad ora, verso la Troscia!
Dunque proseguimmo piacevolmente. Passato il bivio per Chiusino, ecco apparire la bella e unica abbazia di San Galgano, caratteristica perché ormai senza tetto. E accanto, sulla collinetta vicina, la Cappella di Montesiepi, dove è custodita la vera “spada nella roccia”, che sta lì, secondo la leggenda, da dopo che il santo abbandonò la sua vita militare.
Immagine: 163,19 KB L'abbazia di S. Galgano
Immagine: 172,14 KB La cappella di Montesiepi
Immagine: 127,39 KB La spada nella roccia
Mi permetto di inserire una foto del sottoscritto, da Montesiepi, con lo sfondo della campagna toscana e delle Colline Metallifere (sulla sinistra si vede il Poggio di Montieri, con i suoi 1.051 m di altezza; sulla destra il paese di Chiusdino):
Immagine: 114,42 KB
Queste premesse servono solo a dare pathos alla narrazione e per contestualizzare i luoghi. State tranquilli, il mondo degli anfibi sta per arrivare...
Ric |
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AleP
Utente V.I.P.
Città: Verona
434 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 18 febbraio 2009 : 10:36:04
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Bei posti Riccardo e il bello e' che l'Abazia di S Galgano con annessa spada nella roccia le ho visitate molti anni fa con amici. Purtroppo la nostra "guida" cioe' colui che conosceva le zone non e' appassionato di bestie e quindi non mi ha nenache lontanamente accennato al bellissimo stagno che hai descritto. Altrimenti ci sarei andato di corsa!
AleP |
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Riccardo Banchi
Utente Super
Città: PIOMBINO
Prov.: Livorno
Regione: Toscana
5312 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 18 febbraio 2009 : 10:57:31
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... ma non lo avresti trovato... Senza una guida che già ci è stata o senza aver letto attentamente il mio racconto "Lo stagno introvabile", penso che sia quasi improponibile rintracciare la Troscia.
Ric |
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AleP
Utente V.I.P.
Città: Verona
434 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 18 febbraio 2009 : 13:44:31
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AleP |
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vespa90ss
Utente Super
Città: Firenze
Regione: Toscana
6434 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 18 febbraio 2009 : 18:36:26
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Bravo Riccardo, ottimo lavoro. Ho letto con grande attenzione questa tua avventura e devo dire che i posti sono veramente invitanti. Il tuo racconto poi, "lo stagno introvabile" si beve come un bicchier d'acqua tanto è fresco e limpido. Che dirti...oltre a farti i miei complimenti per l'ottimo lavoro compiuto insieme a Cinzia, sia di ricerca sul luogo che di relazione successivamente, ti dico che ci andrò di sicuro (ma non per toccare i tritoni) da solo o con chi vorrà aggregarsi a me. E se lo stagno sarà bello come appare....forse non verrò più a stapparti la vasca dei tritoni al Centro di Entomologia .
A presto,
Beppe
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zodiac
Utente Senior
Città: Sesto Fiorentino
Prov.: Firenze
Regione: Toscana
953 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 18 febbraio 2009 : 19:20:39
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le formazioni rocciose rosse chiamate "Le Roste" non sono rosso ammonitico, ma sono le discariche di scarti di lavorazione di rame delle miniere di Bocchegiano.
da Link
..... "Nella seconda metà dell'Ottocento si cercò di riprendere i lavori con metodi più razionali, fino a che le miniere passarono alla Società Montecatini. Risale a questo periodo l'invenzione del "metodo Conedera" per la produzione del rame: i suggestivi resti di questa tecnica di lavorazione sono gli imponenti cumuli di scorie di colore rosso presenti lungo la strada Massetana, noti come "Le Roste". In questo periodo la miniera contava già quasi 300 dipendenti che aumentarono negli anni seguenti fino a farla diventare la prima in Italia."......
Stefano |
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FOX
Moderatore
Città: BAGNO A RIPOLI
Regione: Toscana
21536 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 18 febbraio 2009 : 19:25:28
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| vespa90ss:
forse non verrò più a stapparti la vasca dei tritoni al Centro di Entomologia [
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Il loro Centro Entomologico è molto bello, sono ben attrezzati e hanno tantissimo spazio. Lì si trova anche il Gruppo micologico piombinese.
Grazie Stefano per questa tua precisazione, .....molto interessante!
simo
Alto è il prezzo quando si sfida per vanità il mistero della Natura - I. Sheehan |
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zodiac
Utente Senior
Città: Sesto Fiorentino
Prov.: Firenze
Regione: Toscana
953 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 18 febbraio 2009 : 20:54:38
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bel posto, Lo stagno della Troscia!!! uno di questi giorni si fissa per andarci.
Stefano |
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zodiac
Utente Senior
Città: Sesto Fiorentino
Prov.: Firenze
Regione: Toscana
953 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 18 febbraio 2009 : 21:06:25
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Ed è sempre suggestiva "la spada nella roccia", quando ero piccolo non c'era la protezione in plexiglas e si poteva toccare provando l'emozione di essere per qualche istante Re Artù.
"esiste sulla faccia della terra una sola una vera spada nella roccia: è quella di San Galgano..."
Sulla chiesa di Montesiepi e la spada nella roccia ci sono diverse leggende e nel 2001 il Prof Luigi Garlaschelli ha fatto degli studi sulla spada e la chiesa di cui qui potete trovare gli atti delle analisi svolte
Link Link Link Link
Link
"...Garlaschelli ha passato in rassegna varie fonti nelle quali, nel corso dei secoli, la spada è descritta o raffigurata, comprovando un costante culto fin dalle origini. Le fonti storiche medievali e le raffigurazioni corrispondono perfettamente alla Spada che è ancora oggi visibile.
La Spada sembra corrispondere esattamente, per quanto concerne lo stile, a una vera spada del XII secolo, e più esattamente del tipo X.a della classificazione ormai universalmente accettata di Ewart Oakeshott. Si tratta di uno dei massimi esperti di spade medievali, consulente alle Royal Armouries di Leeds.
Sono stati ripercorsi gli avvenimenti che hanno interessato la spada dal 1915 in poi, anche grazie a testimoni oculari ancora in vita.
La Spada fino al 1924 circa era conficcata in una fessura della roccia e poteva essere estratta al contrario di quanto riportano le più antiche testimonianze tutte, di sicuro dev’essere accaduto qualcosa alla Spada tra il 1750 ed il 1915.
La roccia era coperta da una sorta di grata metallica.
L’allora parroco don Ciompi bloccò la lama versando del piombo fuso nella fessura. La grata fu eliminata.
La spada fu però spezzata negli anni 60 durante un atto vandalico. Il moncone fu fissato sopra la parte di lama ancora nella roccia applicando del cemento. Il cemento fu poi sostituito con altro di colore adeguato.
La spada fu spezzata di nuovo nel 1991 da un secondo vandalo, e ancora sistemata con cemento. Fu poi applicata l’attuale cupola protettiva di plexiglas.
Sono stati effettuati rigorosi test per accertarsi che la roccia non fosse cava lì dove fu infissa la spada facilitandone quindi l’entrata, gli scettici teorizzavano anche che la spada in realtà fosse senza lama e che quindi si avrebbe solo l’illusione ottica di una spada piantata così in profondità in una roccia. I risultati dei test sono ancora una volta sbalorditivi, non solo la roccia non presenta alcuna cavità, ma la lama è all’interno di essa e sembra aver passato la pietra come fosse burro caldo...."
Link " .... Un sarcofago o un sepolcro?
Dalle indagini condotte dall' equipe del prof. Garlaschelli, si è captata,con il georadar, una struttura sul lato Nord, a circa due metri di profondità,a forma di parallelepipedo che misura 2,2 metri x 1 x 1.Compatibile con un sarcofago o un sepolcro.
Si è anche pensato ai resti di un locale seminterrato che era annesso ad una piccola casa colonica,addossata alla Rotonda,che esisteva fino alla fine del 1800 e che venne abbattuta nel 1924.Ma il Georadar non ha rilevato la minima traccia di una struttura residua di questo tipo in quel punto,frattanto rimane valida la prima ipotesi,che andrà approfondita con degli scavi..."
altri approfondimenti si possono cercare su google
Stefano |
Modificato da - zodiac in data 18 febbraio 2009 21:11:57 |
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Riccardo Banchi
Utente Super
Città: PIOMBINO
Prov.: Livorno
Regione: Toscana
5312 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 19 febbraio 2009 : 09:03:53
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Grazie Stefano per la correzione sulle Roste. Avevo letto delle cave di del rosso ammonitico a proposito del sito, ma in effetti quel materiale eroso non ha i connotati di una pietra da costruzione; sapevo delle lavorazioni del rame e in effetti quei cumuli strani sono effettivamente lo scarto delle lavorazioni. Ha i fatto bene a precisare il mio errore, lasciato lì senza poi tornarci sopra. ogni volta che uno sbaglia è doveroso correggerlo.
Quanto a San Galgano, il posto è unico. Interessanti i tuoi resoconti e i link. I forum sono davvero un grande invenzione! Io a casa ho un libro, autografato dall'autore (ora non ne ricordo il nome), che tratta proprio di San Galgano. Eh sì, la Toscana nasconde tante piccole meraviglie...
Ma ora ritornerò a parlare dell'altra meraviglia, quella che ci interessa a noi tutti: la Troscia! E ripeto, prima di affrontare l'escursione, andate con qualcuno che ci è già stato, altrimenti rischiate di tornare a bocca quasi asciutta ("quasi", perché i posti là intorno sono comunque bellissimi!).
Ric |
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Riccardo Banchi
Utente Super
Città: PIOMBINO
Prov.: Livorno
Regione: Toscana
5312 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 25 febbraio 2009 : 16:40:08
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Torniamo alla seconda escursione verso la Troscia, in quel dì del 26 Aprile 2008.
Dopo la pausa pranzo ad un bar di San Galgano, ci siamo diretti verso Manciano. Per strada mi sono dovuto fermare, per immortalare un coloratissimo campo di colza:
Immagine: 148,92 KB
Un po’ più avanti, entrando ormai in zona pressoché completamente boscosa, si è attraversato un bellissimo torrente (non il Farma, ma un affluente del Merse). Ha valso la pena parcheggiare la macchina e scendere giu…
Immagine: 290,59 KB L'affluente del Merse visto su dal ponte.
Immagine: 264,12 KB
Immagine: 200,38 KB Immagini del torrente dal livello dell'acqua.
In realtà qualcuna di queste immagini dovrei averla già postata (e anche qualcun altra che seguirà), poiché è qui che osservai palle di rospi in amore - discussione "Orgia di rospi"... - Ho voluto ugualmente riproporre il bel luogo. Mi scuserete.
Ric
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Modificato da - Riccardo Banchi in data 25 febbraio 2009 16:43:46 |
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cloude
Utente Senior
Città: chiavari
Prov.: Genova
Regione: Liguria
1161 Messaggi Fotografia Naturalistica |
Inserito il - 25 febbraio 2009 : 19:22:58
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Sei scusato ma solo se continui questa bella storia che seguo con passione!!!!
Ciao!!
Cloude
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GUARDA QUI CHI SONO E COSA FACCIO |
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