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 Le cave di granito di Capo Testa
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elleelle
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Flora e Fauna

Inserito il - 19 dicembre 2008 : 20:48:50 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Capo Testa è la punta occidentale dell'estremità nord della Sardegna. E' collegato alla terraferma con un istmo sottile che si stringe fino ad un centinaio di metri di larghezza e 3-4 metri di altezza.
Come l'Argentario, probabilmente era un isola e l'istmo si è formato in un periodo geologico recente.

Le rocce sono particolarmente belle e molto erose dal vento; tra le più spettacolari, quelle della Valle della Luna.


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Le cave di granito di Capo Testa
267,08 KB




elleelle
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Flora e Fauna

Inserito il - 19 dicembre 2008 : 20:50:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il vento, specialmente il maestrale che viene dal largo, è molto forte e soffia anche per più di una settimana.
Molte piante sono cresciute al riparo di una roccia, assumendo la stessa forma. Il cespuglio della foto si presenta come il prolungamento del masso: il vento lo ha potato come uno scrupoloso giardiniere.

Immagine:
Le cave di granito di Capo Testa
237,09 KB



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elleelle
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Flora e Fauna

Inserito il - 19 dicembre 2008 : 20:51:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
I Romani, sempre attenti alle risorse del territorio, avevano notato che ci sono grandi blocchi di granito massiccio senza fenditure, anche a pochi metri dal mare; l'ideale per farci delle colonne e trasportarle facilmente.

Come per gli obelischi di Assuan, la colonna veniva sbozzata sul posto; se si rompeva, era abbandonata lì perché non valeva la pena di trasportarla.
Per arrivare alla colonna si doveva tagliare il masso a fette e poi le fette a listelli.
Il masso della foto era già stato tagliato su vari piani.


Immagine:
Le cave di granito di Capo Testa
246,15 KB




Modificato da - elleelle in data 19 dicembre 2008 21:09:55
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elleelle
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Inserito il - 19 dicembre 2008 : 20:52:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

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Le cave di granito di Capo Testa
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elleelle
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Inserito il - 19 dicembre 2008 : 20:53:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

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Le cave di granito di Capo Testa
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elleelle
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Flora e Fauna

Inserito il - 19 dicembre 2008 : 20:55:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
A quanto pare, la tecnica di taglio consisteva nel praticare una serie di fori rettangolari allineati ed inserirci dei cunei di legno che, poi, erano bagnati.


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Le cave di granito di Capo Testa
247,82 KB



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elleelle
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Flora e Fauna

Inserito il - 19 dicembre 2008 : 20:56:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Immagine:
Le cave di granito di Capo Testa
240,36 KB


La cava sembra abbandonata all'improvviso, con i lavori lasciati a metà. Forse fino dai tempi dei Romani o forse in tempi più recenti; alcune superfici di granito non sono coperte di licheni.



Modificato da - elleelle in data 19 dicembre 2008 21:04:16
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elleelle
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Flora e Fauna

Inserito il - 19 dicembre 2008 : 20:57:27 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Lungo i sentieri del promontorio capita di incontrare grosse tartarughe, pesanti anche 3 o 4 chili.


Immagine:
Le cave di granito di Capo Testa
255,74 KB



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elleelle
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Flora e Fauna

Inserito il - 19 dicembre 2008 : 21:06:18 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Tra gli insetti, in luglio sono particolarmente numerose delle piccole cicale, forse del genere Tettigetta, che emettono un canto stridente uniforme.


Immagine:
Le cave di granito di Capo Testa
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gigi58
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Città: Trapani
Prov.: Trapani

Regione: Sicilia


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Inserito il - 19 dicembre 2008 : 21:06:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Luigi per il magnifico reportage

Gigi
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elleelle
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Città: roma

Regione: Lazio


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Flora e Fauna

Inserito il - 19 dicembre 2008 : 21:08:37 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
E non mancani le onnipresenti Pimelia.


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Le cave di granito di Capo Testa
238,99 KB


Portate pazienza; è il mio primo tentativo di reportage paesaggistico.

luigi



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FOX
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Città: BAGNO A RIPOLI

Regione: Toscana


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Inserito il - 19 dicembre 2008 : 22:43:38 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia


Grazie Luigi,

non conosco assolutamnete la Sardegna, ma conosco bene la Corsica, e nella parte sud ovest si rispecchia lo stesso habitat..

La tartaruga dovrebbe essere una Testudo marginata, forse ssp sarda.

Bel reportage....


simo


Alto è il prezzo quando si sfida per vanità il mistero della Natura - I. Sheehan
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ninocasola43
Utente Super

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Inserito il - 20 dicembre 2008 : 08:53:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Caro Luigi,
permettimi una piccola correzione per quel che riguarda il taglio e l'estrazione di grossi blocchi di pietra.
Il cavapietre disegnava col gesso la linea (o le linee) di rottura su cui successivamente venivano scavati gli alloggiamenti dei cunei. Tra un cuneo e l'altro veniva picchettata una linea punteggiata che definiva il punto di rottura e infine veniva assestato con la mazzola un colpo violento sul cuneo centrale provocando la rottura della roccia.
questo sistema era, e forse lo è ancora, in uso in alcune cave vesuviane.
nin
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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

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Inserito il - 20 dicembre 2008 : 09:48:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
E' possibile; la mia era solo una supposizione. Pensavo a dei cunei di legno perché i fori scavati sono piuttosto grandi, larghi anche qualche centimetro, ma può darsi lo stesso che ci alloggiassero dei cunei di ferro.
D'altra parte, non so a quando risale il tentativo di lavorazione di quel masso; in altri punti ci sono cave certamente del periodo romano (ma non avevo le foto), mentre quella potrebbe essere anche molto più recente.
luigi



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CarloAG
Moderatore


Città: Napoli
Prov.: Napoli

Regione: Campania


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Inserito il - 20 dicembre 2008 : 15:39:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Eccellente reportage. Conosco benissimo Capo Testa ( se andate in Gallura è tappa da non saltare), ho qualche dubbio sull'età del tentativo lasciato a metà di separare il blocco che farei risalire al massimo a 100 anni. E' un lavoro avviato di sfruttamento fraudolento con relativo arresto dei lavori.... Il granito di Capo Testa, pur essendo...."granitico" ha una granulometria piuttosto grossolana con grandi cristalli per cuinon è indenne al maestrale sardo. E a Capo Testa c'è vento anche quando non c'è'il maestrale! I fori sono stati adeguatamente "lavorati" dall'azione degli agenti atmosferici.

Carlo A.G.
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ninocasola43
Utente Super

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Inserito il - 20 dicembre 2008 : 18:49:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di elleelle:

E' possibile; la mia era solo una supposizione. Pensavo a dei cunei di legno perché i fori scavati sono piuttosto grandi, larghi anche qualche centimetro, ma può darsi lo stesso che ci alloggiassero dei cunei di ferro.
D'altra parte, non so a quando risale il tentativo di lavorazione di quel masso; in altri punti ci sono cave certamente del periodo romano (ma non avevo le foto), mentre quella potrebbe essere anche molto più recente.
luigi
è un metodo di spaccatura dei blocchi che ho avuto modo di vedere una quarantina di anni fa ma non ricordo dove. successivamente ne ho trovato riscontro in un volume: Jean Pierre Adam - L'ARTE DI COSTRUIRE PRESSO I ROMANI - Milano 1990
nin




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elleelle
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Flora e Fauna

Inserito il - 22 dicembre 2008 : 23:22:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di CarloAG:

Eccellente reportage. Conosco benissimo Capo Testa ( se andate in Gallura è tappa da non saltare), ho qualche dubbio sull'età del tentativo lasciato a metà di separare il blocco che farei risalire al massimo a 100 anni. E' un lavoro avviato di sfruttamento fraudolento con relativo arresto dei lavori.... Il granito di Capo Testa, pur essendo...."granitico" ha una granulometria piuttosto grossolana con grandi cristalli per cuinon è indenne al maestrale sardo. E a Capo Testa c'è vento anche quando non c'è'il maestrale! I fori sono stati adeguatamente "lavorati" dall'azione degli agenti atmosferici.

Carlo A.G.


Effettivamente, il dubbio che quel tentativo di taglio fosse recente era venuto anche a me.
La cava che ha più probabilità di essere di epoca romana è quella che si trova proprio in corrispondenza della fine della spiaggia di ponente, dove ci sono delle colonne sbozzate e abbandonate.
L'estate prossima, vedrò di fotografarle.
La lavorazione del masso isolato che ho fotografato qui si presenta un po' diversa e potrebbe essere più recente.
Comunque, non era presente sul forum e mi sembra un reperto abbastanza caratteristico.

luigi





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