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 Loranthus europaeus / vischio
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ELAFO
Utente Senior


Città: Olbia
Prov.: Sassari

Regione: Sardegna


4216 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 14 dicembre 2008 : 13:04:27 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Piuttosto frequentemente noto dalle mie parti, quercie "parassitate" dal vischio quercino (Loranthus europaeus).

Immagine:
Loranthus europaeus / vischio
273,61 KB

Alessandro
"ELAFO"
___________________________

Ho parcheggiato e camminato non so quanto non so dove sono...qua
ma so soltanto che si sente un buon profumo, un bel silenzio e l'acqua che va... (L.Ligabue)

Modificato da - limbarae in Data 12 ottobre 2011 14:38:43

ELAFO
Utente Senior


Città: Olbia
Prov.: Sassari

Regione: Sardegna


4216 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 14 dicembre 2008 : 13:05:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Particolare delle bacche

Immagine:
Loranthus europaeus / vischio
246,27 KB

Alessandro
"ELAFO"
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Ho parcheggiato e camminato non so quanto non so dove sono...qua
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ELAFO
Utente Senior


Città: Olbia
Prov.: Sassari

Regione: Sardegna


4216 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 14 dicembre 2008 : 13:08:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Particolare della zona dove gli austori del vischio si sono "infiltrati" nella quercia

Immagine:
Loranthus europaeus / vischio
245,45 KB

Questa la mia domanda:

Si può considerare dannosa per le Quercie la presenza massiccia di questa pianta epifita?


Ciao!


Alessandro
"ELAFO"
___________________________

Ho parcheggiato e camminato non so quanto non so dove sono...qua
ma so soltanto che si sente un buon profumo, un bel silenzio e l'acqua che va... (L.Ligabue)

Modificato da - ELAFO in data 14 dicembre 2008 13:09:13
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ELAFO
Utente Senior


Città: Olbia
Prov.: Sassari

Regione: Sardegna


4216 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 15 dicembre 2008 : 20:49:44 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Nessuno mi sa rispondere?

Alessandro
"ELAFO"
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



9799 Messaggi

Inserito il - 15 dicembre 2008 : 20:59:30 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Si tratta di specie molto dannosa proprio perché parassita

Alessandro PD


Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori
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jo
Utente Junior

Città: Torino
Prov.: Torino

Regione: Piemonte


28 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 26 dicembre 2008 : 14:39:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Alessandro:

Si tratta di specie molto dannosa proprio perché parassita




Non conosco il vischio quercino (dalle mie parti - Appennino Piemontese - non lo trovo); pero' capita di trovare alberi ricoperti di edera: qualcuno sa dirmi se l'edera che "attacca" un albero in maniera massiccia puo' portarlo alla morte?
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gnoma
Utente V.I.P.


Città: Senigallia


132 Messaggi
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Inserito il - 26 dicembre 2008 : 23:19:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Trovato sul web:

E’ una pianta strana, il vischio, e per questo ha sempre suscitato curiosità. Già il fatto di cre-scere su altri alberi è singolare. Se poi lo si osserva con attenzione, si resta affascinati dalle sue caratteristiche. Potete anche seminarlo, ma è bene che ricordiate che è un parassita; qualcuno lo definisce un semi parassita, poi vedremo perché.

Il seme grigio verdastro e piatto è contenuto in una bacca, una opalescente perla piena di una sostanza appiccicosa detta viscina, così appiccicosa che veniva usata per catturare uccelli e anche topolini. Posato il seme su un ramo, preferibilmente di melo o quercia, (il ramo deve essere giovane, altrimenti le piccole radici che si sviluppano dal seme - si chiamano austori - non riescono a oltrepassare la corteccia), armatevi di pazienza e aspettate. Durante il primo anno il seme non farà altro che infiltrare gli austori nel ramo che lo ospita e da adagiato che era si raddrizzerà. Però la pianta che lo ospita ha capito che quella minuscola presenza è pericolosa. Tenterà di respingerlo, generando nuovo tessuto e formando un piccolo rigonfiamento per impedire agli austori di raggiungere i canali legnosi di conduzione, dove assorbiranno la linfa grezza che sale dalle radici. Di solito, ma non sempre, vince il vischio e il secondo anno aprirà due minuscoli cotiledoni.

L’anno successivo emetterà le prime due piccole foglioline. Sono passati tre anni, e praticamente se non si è più che attenti il nostro vischio non si vede ancora, ma ormai si è insediato, non lo spodesterà più nessuno. Le sue ramificazioni dicotomiche raddoppieranno ogni anno, ci vorranno 5-6 anni prima che raggiunga una dimensione apprezzabile. Poi la crescita diventa veloce e l’albero che lo ospita comincerà a patirne la presenza.

Non pensate, soddisfatta ormai la curiosità, di poterlo eliminare senza mettere in pericolo la vita della pianta stessa: anche se asportato dalla base, ricrescerà sul ramo dove si è insediato, allargandosi sempre di più. L’albero che lo ospita è condannato. C’è chi considera il vischio un semi-parassita perché sottrae all’albero linfa grezza e, avendo clorofilla, la elabora in proprio, contrariamente a quelle piante parassite che ne sono prive (cuscuta, orobanche e la neottia nidus avis, una rara orchidea che si può incontrare nei prati prealpini), tutte obbligate ad assorbire linfa elaborata dai vasi di conduzione librosi. La diffusione del vischio è varia: ci sono zone, nel nord ovest della Francia, dove la presenza è tale da provocare gravi danni. Lo si può incontrare nell’alta Val Susa, in particolare sul Pinus silvestris. Anche i poeti ne sono rimasti colpiti. Pascoli gli ha dedicato dei versi in uno dei Primi Poemetti.

E’ sempreverde, di un indefinibile verde pastello, che con il freddo può assumere una leggera tonalità gialla. La si può vedere con facilità d’inverno, quando gli alberi sono spogli (tranne i pinus); si noteranno dei globi sferici, simili a grandi nidi di uccello, a volte avvolgenti, a volte appesi ai rami con esili fusti. Le foglie oblunghe-ottuse, con nervature poco evidenti, sono lunghe 6-8 centimetri e un po’ carnose. In Italia, e non solo, è considerata una pianta bene augurante e non può mancare nella notte di fine anno; guai a buttare i rametti dell’anno precedente! Dovranno essere bruciati.

Nella mitologia dei popoli nordici il vischio era una pianta magica, generata dai fulmini; poteva essere raccolto solo dai druidi, sacerdoti dei Celti, e in certi giorni dell’anno, rispettando un severo cerimoniale, usando un falcetto d’oro, e si raccoglieva esclusivamente dalle piante di quercia. In Valle d’Aosta il comune di Saint-Denis lo festeggia ogni anno, la tradizione vuole che nell’antichità proteggesse dalle epidemie che decimavano le popolazioni. Era usato in pozioni e infusi, e ancora oggi gli si attribuiscono qualità curative, ma è sempre più difficile trovarlo in erboristeria, sostituito da piante con effetti più sicuri. La famiglia delle lorantacee, oltre a una trentina di specie di vischio, comprende anche i numerosi loranthus, tutti tropicali, tranne il loranthus europaeus (vischio quercino), simile al vischio ma con foglie più piccole e caduche.


love and live
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ELAFO
Utente Senior


Città: Olbia
Prov.: Sassari

Regione: Sardegna


4216 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 27 dicembre 2008 : 06:36:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie carissima Gnoma per il tuo contributo.
Ciao!

Alessandro
"ELAFO"
___________________________

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Istrice
Amministratore


Città: Ostia
Prov.: Roma

Regione: Lazio


10849 Messaggi
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Inserito il - 15 gennaio 2009 : 19:40:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Attenzione a citare il testo preso da internet Gnoma!!! così ci metti nei guai!

L'autore ci scrive:

Renato Ronco
011 2730498 Torino

Penso di potermi rivolgere a voi con un: Cari colleghi di Natura Mediterraneo,

seguo da tempo il vostro interessante sito che ho anche linkato per i miei lettori di
Renato PhotoBlog
Link
e
Un Giardiniere Scrive
Link

...e mi spiace contattarvi per un motivo non inerente le amate piante.

Ho scoperto, non senza soddisfazione, nel vostro foro un mio testo dove parlo del vischio
Link
copiato interamente dalla sua fonte originale
Link
senza la dovuta citazione (...o link) della fonte originale.

Spero vorrete provvedere, citando la fonte del testo che tra l'altro è anche stato pubblicato sul quotidiano La Stampa.
Articolo in pdf de "LA STAMPA"
Link

cordialmente
Renato Ronco

Ci scusiamo per il disgido, cordiali saluti
Aldo
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



9799 Messaggi

Inserito il - 15 gennaio 2009 : 19:44:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Chiedo scusa come Moderatore di Sezione. Non me ne sono accorto altrimenti, sicuramente l'avrei fatto notare come in altre occasioni, ad esempio qui
Link

ed anche qui

Link

Alessandro PD


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gnoma
Utente V.I.P.


Città: Senigallia


132 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 16 gennaio 2009 : 13:28:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mi scuso anch'io con l'autore dell'articolo e con gli amministratori di "natura mediterraneo" per la dimenticanza.

love and live
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Flavia
Utente Senior

Città: Terni
Prov.: Terni

Regione: Umbria


565 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 17 gennaio 2009 : 21:39:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di jo:

Messaggio originario di Alessandro:

Si tratta di specie molto dannosa proprio perché parassita




Non conosco il vischio quercino (dalle mie parti - Appennino Piemontese - non lo trovo); pero' capita di trovare alberi ricoperti di edera: qualcuno sa dirmi se l'edera che "attacca" un albero in maniera massiccia puo' portarlo alla morte?



Mentre il vischio è una pianta epifita (il cui "apparato radicale" penetra all'interno dei rami e trae il proprio nutrimento dalla pianta parassitata)l'edera non è una pianta parassita ma soltanto una pianta rampicante che affonda le proprie radici nel terreno e sfrutta piante od altri supporti per arrampicarsi in modo da garantire al proprio fogliame una buona illuminazione. Quando l'edera si sviluppa troppo può effettivamente causare dei danni alla pianta attorno alla quale si è sviluppata, in quanto si instaura una competizione per la luce. Le foglie dell'edera possono ricoprire l'intera chioma della pianta impedendo così a quest'ultima di effettuare la fotosintesi. Ma di solito si instaura un equilibrio dato dal continuo accrescimento di entrambe le specie coinvolte che "giocano a rincorrersi".

Flavia
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jo
Utente Junior

Città: Torino
Prov.: Torino

Regione: Piemonte


28 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 18 gennaio 2009 : 14:14:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Flavia:

Messaggio originario di jo:

Messaggio originario di Alessandro:

Si tratta di specie molto dannosa proprio perché parassita




Non conosco il vischio quercino (dalle mie parti - Appennino Piemontese - non lo trovo); pero' capita di trovare alberi ricoperti di edera: qualcuno sa dirmi se l'edera che "attacca" un albero in maniera massiccia puo' portarlo alla morte?



Mentre il vischio è una pianta epifita (il cui "apparato radicale" penetra all'interno dei rami e trae il proprio nutrimento dalla pianta parassitata)l'edera non è una pianta parassita ma soltanto una pianta rampicante che affonda le proprie radici nel terreno e sfrutta piante od altri supporti per arrampicarsi in modo da garantire al proprio fogliame una buona illuminazione. Quando l'edera si sviluppa troppo può effettivamente causare dei danni alla pianta attorno alla quale si è sviluppata, in quanto si instaura una competizione per la luce. Le foglie dell'edera possono ricoprire l'intera chioma della pianta impedendo così a quest'ultima di effettuare la fotosintesi. Ma di solito si instaura un equilibrio dato dal continuo accrescimento di entrambe le specie coinvolte che "giocano a rincorrersi".

Flavia

Grazie mille Flavia per la tua risposta!
A presto,
Giovanni
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