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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



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Inserito il - 06 dicembre 2008 : 20:13:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di cedrone:

Messaggio originario di Paolo Martinelli:

Sci, pelli e tanta neve fresca: wow! Anche se faticoso è fantastico solo essere lì da soli in quel paradiso silenzioso. Con gli animali è ancora più bello. Complimenti.
Paolo.


Divaghiamo un attimo da quello che era inizialmente il post!!!
pensi che alla fauna selvatica nel periodo invernale possa far bene doversi muovere per l'arrivo di un gruppo di sci alpinisti ? o quelli che vanno con le ciaspole? o altra qualsiasi attivita svolta nel bosco nel periodo in cui gli animali selvatici avrebbero solo bisogno di stare tranquilli per non sprecare energie ?
Non e una critica nei tuoi confroni e solo per sentire alcuni pareri
NB
io nel bosco ci vado anche l'inverno anche con un metro di neve ma con le dovute conoscenze e cautele...........

saluti

cedrone


Stefano hai toccato un argomento importantissimo. Certo che lo sci alpinismo, la ciaspolata, lo sci di fondo, ecc. sono un elemento di disturbo nell'ambiente. Sono consapevole anche che uno sci alpinista può provocare anche delle valanghe che possono portare a morte degli animali e distruggere ecosistemi (boschi). In inverno la Natura è molto più fragile.
Comunque tutto sommato, l'impatto ambientale è sempre limitato. Ci sono attività molto più impattanti. Bisogna seguire delle regole per non disturbare gli animali, come ad esempio non avvicinarsi troppo, non frequentare i siti di svernamento, ecc.

Alessandro PD


Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori
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leonella55edo47
Utente Super



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Inserito il - 06 dicembre 2008 : 20:50:58 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sul languido cielo s'incidono,
Sardegna, i tuoi monti di ferro.
Cielo velato, come da un polline malsano,
che a guardarlo ci si strugge.
Malinconica Circe,
è con questo richiamo
che trattieni il partente,
presso il Limbara nostalgico.
Ed è così che il sardo
mai tradirà la sua terra fedele.

V. Cardarelli

Messaggio originario di limbarae:

Boh boh! Questo sì che è amore.

nam mioho renge chio



No, è solo poesia! Come questo bellissimo frammento.

Paola

P.s. Cosa significa il tuo nuovo motto?
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limbarae
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Città: Berchidda
Prov.: Olbia - Tempio

Regione: Sardegna


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Flora e Fauna

Inserito il - 06 dicembre 2008 : 21:02:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Tutto.


nam mioho renge chio
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leonella55edo47
Utente Super



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Inserito il - 06 dicembre 2008 : 21:12:11 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Giacomo sei un villanzone!
(mi vuoi proprio far litigare?)
Edoardo

Vorrei rispondere un attimo alle preoccupazioni di Cedrone. Io sarò poco esperto di animali, ma gli unici che sono riuscito a fotografare nella neve è stato o perchè non mostravano la minima paura, come i camosci, che sono invece curiosissimi, o perchè loro erano scesi vicino alle case od alle strade, evidentemente per confidenza con l'uomo (nottetempo questo avviene continuamente). Anche le tracce fotografate durante la mia gita lo dimostrano abbondantemente.
Gli abitanti delle zone vicine ai parchi li vedono normalmente vicino alle case.

I cervi d'inverno si imboscano, e non si vedono più. Gli stambecchi stanno dove è quasi impossibile raggiungerli.
Permetteteci di andarcene in montagna, almeno qualche volta.
Anche l'uomo è un animale, vivaddio.

Paola & Edoardo

Modificato da - leonella55edo47 in data 06 dicembre 2008 21:12:57
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limbarae
Moderatore


Città: Berchidda
Prov.: Olbia - Tempio

Regione: Sardegna


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Flora e Fauna

Inserito il - 06 dicembre 2008 : 21:24:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Quoto quasi tutto, tranne che non sono un villanzone e che voglio litigare.

E' che mi viene un po' difficile dire con parole semplici il significato di questo concetto.
Tra le sue tante sfaccettature è anche un messaggio di pace. Ma è molto, molto di più. E' ognuno di noi...

nam mioho renge chio
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Paolo Martinelli
Utente Senior

Città: San Giovanni in Persiceto
Prov.: Bologna

Regione: Emilia Romagna


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Inserito il - 06 dicembre 2008 : 22:19:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Dici bene Cedrone: con le dovute maniere, questo è il discrimine per avere un comportamento rispettoso. Questo a livello teorico: se però non ci si intende su quali sono le dovute maniere si rimane solo sul generico.
Io personalmente non sono molto esigente: per me l'importante è non disturbare volutamente l'animale in maniera attiva facendogli paura per esempio corrergli dietro, cacciarlo (da trattare a parte però la caccia di selezione seria a fini di gestione della fauna), tirargli sassi (purtroppo capita) ecc. Se si presta attenzione il più delle volte si può capire qual'è la distanza critica a cui un animale si sente minacciato che varia da specie a specie ma anche da periodo a periodo o anche da individuo a individuo (animali abituati diventano più confidenti). Se uno ama la natura e gli animali non ha interesse a vederli scappare ma è contento se li vede nel loro atteggiamento più naturale. Questo vale anche per chi ha principalmente interessi fotografici credo. In tutti i modi la cosa fondamentale è non minacciarli, il fatto di entrare in contatto con loro non lo vedo come una minaccia ma una premessa perchè col tempo imparino ad avere meno paura dell'uomo. Come esempio cito l'esperienza dei grandi parchi nazionali dove gli animali non venendo mai cacciati sono più facilmente avvicinabili che nelle altre zone. Ritengo che la grande paura che hanno gli animali in Italia sia dovuta al fatto che sono stati spietatamente cacciati (anche per motivi validi come la fame che nel dopoguerra era reale). Da questo punto di vista non vedo una grande differenza tra il vederli in inverno o in estate, l'importante è l'atteggiamento che si ha. Vorrei evitare gli eccessi di non andare in escursione per paura di disturbare gli animali o all'opposto andare a disturbarli senza criterio (ampia gamma di comportamenti che va dal deprecabile volerli uccidere per puro divertimento fino ad un meno grave eccesso di intrusività che però mi sembra più pericolosa in estate quando c'è il grosso del turismo in giro o in primavera quando si concentrano i periodi riproduttivi per molte specie che non in inverno).
Scusate la lunghezza della spiegazione ma l'argomento mi sembra articolato. Se si vuole si può proseguire anche in un altro spazio per non andare fuori tema.
Paolo.

Modificato da - Paolo Martinelli in data 06 dicembre 2008 22:22:28
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leonella55edo47
Utente Super



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Inserito il - 07 dicembre 2008 : 14:33:31 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Giacomo,
credo capissi che stavo scherzando, e comunque non era con te che mi facevi litigare.
Sei la persona più simpatica che conosciamo nel Limbarese, vuoi che ti trattiamo male?
Non posso perdere il nostro unico lettore, per così poco...

Edo

Modificato da - leonella55edo47 in data 07 dicembre 2008 14:35:30
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cedrone
Utente Senior

Città: territori della magnifica comunità di fiemme
Prov.: Trento

Regione: Trentino - Alto Adige


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Flora e Fauna

Inserito il - 07 dicembre 2008 : 14:40:57 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Paolo Martinelli:

Dici bene Cedrone: con le dovute maniere, questo è il discrimine per avere un comportamento rispettoso. Questo a livello teorico: se però non ci si intende su quali sono le dovute maniere si rimane solo sul generico.
Io personalmente non sono molto esigente: per me l'importante è non disturbare volutamente l'animale in maniera attiva facendogli paura per esempio corrergli dietro, cacciarlo (da trattare a parte però la caccia di selezione seria a fini di gestione della fauna), tirargli sassi (purtroppo capita) ecc. Se si presta attenzione il più delle volte si può capire qual'è la distanza critica a cui un animale si sente minacciato che varia da specie a specie ma anche da periodo a periodo o anche da individuo a individuo (animali abituati diventano più confidenti). Se uno ama la natura e gli animali non ha interesse a vederli scappare ma è contento se li vede nel loro atteggiamento più naturale. Questo vale anche per chi ha principalmente interessi fotografici credo. In tutti i modi la cosa fondamentale è non minacciarli, il fatto di entrare in contatto con loro non lo vedo come una minaccia ma una premessa perchè col tempo imparino ad avere meno paura dell'uomo. Come esempio cito l'esperienza dei grandi parchi nazionali dove gli animali non venendo mai cacciati sono più facilmente avvicinabili che nelle altre zone. Ritengo che la grande paura che hanno gli animali in Italia sia dovuta al fatto che sono stati spietatamente cacciati (anche per motivi validi come la fame che nel dopoguerra era reale). Da questo punto di vista non vedo una grande differenza tra il vederli in inverno o in estate, l'importante è l'atteggiamento che si ha. Vorrei evitare gli eccessi di non andare in escursione per paura di disturbare gli animali o all'opposto andare a disturbarli senza criterio (ampia gamma di comportamenti che va dal deprecabile volerli uccidere per puro divertimento fino ad un meno grave eccesso di intrusività che però mi sembra più pericolosa in estate quando c'è il grosso del turismo in giro o in primavera quando si concentrano i periodi riproduttivi per molte specie che non in inverno).
Scusate la lunghezza della spiegazione ma l'argomento mi sembra articolato. Se si vuole si può proseguire anche in un altro spazio per non andare fuori tema.
Paolo.


Si con le dovute maniere che possono essere le mie o le tue...e ricomincia la storia di chi puo avere torto o ragione se quello che va nel bosco con gli sci d'alpinismo o quello che non ci va... credo che la base di questo modo di pensare sia gradito fino a che non vengono "lesi" gli intersessi di quello che scia o di quello che va in biclicletta ecc ecc NB io sono tra i peccatori ma la mia domanda era ..sintetizzando, siamo sicura che agli animali faccia piacere che noi si vada a rompergli le scatole in momenti delicati della loro esistenza? tutto qui
ciao Stefano

cedrone
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leonella55edo47
Utente Super



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Inserito il - 07 dicembre 2008 : 14:54:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sempre a proposito del disturbo che possiamo dare agli animali.
A parte comportamenti demenziali, di cui parla Paolo, non è così facile disturbarli.
Noi conosciamo abbastanza bene solo cervi, camosci e stambecchi.
Questi ultimi non hanno alcuna paura dell'uomo, e sono difficili da avvicinare perchè sono sempre o quasi in luoghi inaccessibili.
I camosci sono animali curiosissimi, e, molte volte, se non tenti di andargli vicino tu, ti seguono per ore, tenendosi a media distanza.
Solo i cervi non gradiscono la vicinanza, ma in cinque minuti ti danno un'ora di distacco, e non li riesci a disturbare neanche se vuoi.
Inoltre, non esistono luoghi dove gli animali se ne stanno fermi in attesa che sverni. Essi sono sempre in movimento: di notte scendono a valle e di prima mattina risalgono in quota o si nascondono nel bosco.
Li puoi vedere soprattutto di mattina o di sera, durante questi spostamenti.
Nei parchi, come in Val Grande di Vezza, la presenza dei turisti o degli ecursionisti (che sono comunque pochissimi, in confronto ai primi che restano a fondo valle) non ha impedito la crescita del numero degli animali in un modo che può apparire addirittura esagerato.
Ci sembra perciò una preoccupazione un tantino non giustificata.


Paola ed Edoardo
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



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Inserito il - 07 dicembre 2008 : 20:30:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mi autocito, con riferimento all'impatto ambientale dell'attività escursionistica, scialpinistica

Comunque tutto sommato, l'impatto ambientale è sempre limitato.


ed ancora

Ci sono attività molto più impattanti.


Nella mia attività (facendo ricerca nella gestione dell'ambiente e del territorio) sono sempre abituato anche per una chiarezza intellettuale mettere nel piatto della bilancia aspetti positivi ed aspetti negativi di ogni attività antropica. Le due autocitazioni esprimono il mio pensiero su questo aspetto.

Importante, credo per ogni escursionista sia sempre entrare nel mondo della Natura in punta dei piedi, comportandosi come fosse a casa propria









Alessandro PD


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cedrone
Utente Senior

Città: territori della magnifica comunità di fiemme
Prov.: Trento

Regione: Trentino - Alto Adige


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Inserito il - 07 dicembre 2008 : 21:00:09 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Alessandro:

Mi autocito, con riferimento all'impatto ambientale dell'attività escursionistica, scialpinistica

Comunque tutto sommato, l'impatto ambientale è sempre limitato.


ed ancora

[quote]Ci sono attività molto più impattanti.


Nella mia attività (facendo ricerca nella gestione dell'ambiente e del territorio) sono sempre abituato anche per una chiarezza intellettuale mettere nel piatto della bilancia aspetti positivi ed aspetti negativi di ogni attività antropica. Le due autocitazioni esprimono il mio pensiero su questo aspetto.

Importante, credo per ogni escursionista sia sempre entrare nel mondo della Natura in punta dei piedi, comportandosi come fosse a casa propria

Obiettivo centrato Alessandro li siamo noi gli ospiti e ci dovrebbero avere insegnato che a casa degli altri bisogna comportarsi bene!!!!
comunque non voglio "estremizzare" le cose ,e risaputo che l'umano porta comunque sempre disturbo , ora le nostre attività che lo fanno di piu o di meno ......le lasciamo stare, la cosa che mi lascia perplesso e che se questo discorso viene fatto ai scialpinisti loro dicono che non disturbano ai bichers nemmeno loro i cacciatori se non sparano non fanno danni nemmeno loro quelli che portano fido a passeggio che rincorre cervi e caprioli ecc ecc ma allora perche esiste comunque (ed e assodato) questo problema? e passa comunque come cosa di poco conto?
potrei azzardare un ipotesi? vari interessi umani???ma giustificati dai nostri ed intoccabili singoli status?











cedrone
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a p
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Inserito il - 07 dicembre 2008 : 21:32:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ma se respiriamo creiamo impatto ambientale, emettiamo anidride carbonica! Figuriamoci tutto il resto delle nostre attività. Ogni attività antropica produce impatto ambientale, consciamente od inconsciamente

Alessandro PD


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leonella55edo47
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Inserito il - 07 dicembre 2008 : 22:03:38 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Quelli che van coi cani nei parchi danno fastidio anche a noi.
Ma quelli che camminano, sudano, faticano, a piedi, con le ciaspole o con gli sci, fanno parte anche loro della Natura.
Allora cosa pensiamo dell'aquila, o del lupo? Non disturbano anche loro?
Anche l'Uomo, quando si immerge nella natura, torna a farne parte.
L'importante è utilizzare quello che la Natura ci ha dato: la Ragione, che ci insegna a rispettare le altre creature.
Poi, non esageriamo il disturbo che diamo agli animali. Se ci andate davvero, vi accorgete che siamo per loro più un diversivo che un disturbo.

p&e
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



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Inserito il - 07 dicembre 2008 : 22:13:27 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di leonella55edo47:

Se ci andate davvero, vi accorgete che siamo per loro più un diversivo che un disturbo.

p&e



Qui non sono d'accordo. Voglio raccontare un fatto accadutomi. Ero andato a funghi la scorsa estate (2007). Ad un certo punto rivolgo lo sguardo verso terra. Ai miei piedi (bastava un passo e l'avrei pestato) un giovane leprotto, intimorito e tremante che mi guardava . Aveva le orecchie abbassate, il pelo irto ed il cuore che batteva all'impazzata (si percepiva il movimento, l'itto). In quel momento ero un disturbo per lui (per me un bellissimo incontro, due posizioni antitetiche). Se non ci fossi stato sarebbe stato meglio, ma chi pensava che l'avrei incontrato? Avrei in tal caso modificato l'itinerario ... o forse no (fa piacere vedere la fauna selvatica) ma in quest'ultimo caso mi sarei tenuto a debita distanza


Alessandro PD


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leonella55edo47
Utente Super



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Inserito il - 09 dicembre 2008 : 10:28:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Alessandro, è sempre un piacere leggerti!
Quel leprotto sta ancora compiacendosi della sua fortuna di aver incontrato te e non la volpe!
Crediamo che lo stato naturale dei selvatici sia vivere nell'apprensione del predatore, che non è, per natura, soprattutto l'uomo, specialmente quello armato di macchina fotografica.
Le nostre immagini ci mostrano sempre animali che ci guardano senza paura, compresi i cervi. Non parliamo di camosci e stambecchi, il cui atteggiamento è chiaramente di curiosità.
Edoardo, che pratica lo scialpinismo da quarant'anni, anche in modo molto intenso, vorrebbe aggiungere che il primo selvatico che ha visto avendo gli sci ai piedi, a parte qualche lepre, è stato lo stambecco mostrato in questa discussione.
La montagna è il loro mondo, in cui si muovono a loro agio, diversamente da noi.
Sanno come muoversi, sanno dove andare, sanno come nascondersi in pochi istanti se lo reputano necessario.
Con simpatia.

Paola Edoardo


Modificato da - leonella55edo47 in data 09 dicembre 2008 10:29:35
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limbarae
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Inserito il - 09 dicembre 2008 : 11:57:33 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di leonella55edo47:

Ciao Alessandro, è sempre un piacere leggerti!
Quel leprotto sta ancora compiacendosi della sua fortuna di aver incontrato te e non la volpe!
Crediamo che lo stato naturale dei selvatici sia vivere nell'apprensione del predatore, che non è, per natura, soprattutto l'uomo, specialmente quello armato di macchina fotografica.
Le nostre immagini ci mostrano sempre animali che ci guardano senza paura, compresi i cervi. Non parliamo di camosci e stambecchi, il cui atteggiamento è chiaramente di curiosità.
Edoardo, che pratica lo scialpinismo da quarant'anni, anche in modo molto intenso, vorrebbe aggiungere che il primo selvatico che ha visto avendo gli sci ai piedi, a parte qualche lepre, è stato lo stambecco mostrato in questa discussione.
La montagna è il loro mondo, in cui si muovono a loro agio, diversamente da noi.
Sanno come muoversi, sanno dove andare, sanno come nascondersi in pochi istanti se lo reputano necessario.
Con simpatia.

Paola Edoardo




Mi trovo d'accordissimo con voi.

nam mioho renge chio
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Paolo Martinelli
Utente Senior

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Inserito il - 09 dicembre 2008 : 21:34:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mi pare che ad evitare gli estremi siamo d'accordo, sono sbagliati i comportamenti di minaccia verso gli animali ma anche esagerazioni nell'altro senso di iperprotezione della fauna quando non è necessario. Anzi, come dicevo, dove l'uomo non è minaccioso si arriva in un tempo più o meno lungo ad una situazione di maggior confidenza degli animali che hanno via via meno paura. A livello teorico uno può essere così estremo che può decidere di non andare in montagna per non disturbare nè animali nè piante (come fai a camminare senza pestare neanche una pianticella?) ma è esagerato. Io quando vado in un bosco non mi sento di andare in casa d'altri, il bosco è anche casa mia ma nel rispetto di tutti.
Tra i due estremi però c'è modo e modo di comportarsi. E non è detto che in buona fede non si possano fare dei danni (e come dice Cedrone uno pensa sempre di essere nel giusto e sono gli altri che disturbano o sbagliano). Per esempio un fotografo sprovveduto può rovinare una nidificazione, un escursionista che trova un cerbiattino appena nato può pensare di fargli una carezza o di portarlo al centro fauna selvatica pensando che sia abbandonato e così lo rovina e via dicendo. Per questo dico che prestando attenzione e con spirito di osservazione si possono evitare tanti comportamenti sbagliati ma un pò di informazione e formazione sono senz'altro utili per avere un comportamento più corretto. In questo senso questo forum di discussione ha un ruolo importante nell'educazione ambientale perchè ci si confronta su vari aspetti e ci sono persone competenti che possono dare informazioni e consigli.
Paolo.
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leonella55edo47
Utente Super



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Inserito il - 09 dicembre 2008 : 22:05:27 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Perfettamente d'accordo.

p&e
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012



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Inserito il - 09 dicembre 2008 : 22:54:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Riferendo del leprotto, le mie sono state impressioni e sentimenti che ho provato nella specifica situazione . Il mio pensiero è e resta questo, come detto poco sopra

Importante, credo per ogni escursionista sia sempre entrare nel mondo della Natura in punta dei piedi, comportandosi come fosse a casa propria


Qui mi sembra ci sia un'elevata convergenza

Alessandro PD


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brunetto
Utente Senior


Città: chiomonte
Prov.: Torino

Regione: Piemonte


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Inserito il - 10 dicembre 2008 : 17:14:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Alessandro:

Riferendo del leprotto, le mie sono state impressioni e sentimenti che ho provato nella specifica situazione . Il mio pensiero è e resta questo, come detto poco sopra

Importante, credo per ogni escursionista sia sempre entrare nel mondo della Natura in punta dei piedi, comportandosi come fosse a casa propria


Qui mi sembra ci sia un'elevata convergenza

Alessandro PD


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Concordo pienamente..."IN PUNTA DEI PIEDI"!

Ciao Brunetto!
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