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 di Natura Mediterraneo
 


Nota! La determinazione degli insetti necessita quasi sempre di un'indicazione geografica e temporale precisa.
Invitiamo quindi gli utenti ad inserire questi dati ogni volta che viene richiesta una determinazione o viene postata una foto di un insetto. I dati forniti dagli utenti ci consentiranno anche di attribuire un valore scientifico alle segnalazioni, contribuendo a migliorare e integrare le attuali conoscenze sulla distribuzione delle specie postate.


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 Sceliphron madraspatanum tubifex (Sphecidae)
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vespa90ss
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Inserito il - 25 novembre 2008 : 09:31:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Durante tutta l'estate non ho notato altri imenotteri frequentare il capanno. Oltretutto loro lo facevano con un'insistenza tale da non lasciare altri dubbi su quel tipo di interesse particolare: costruirsi un nido.
C'erano solo questi Sceliphron a farmi compagnia quasi tutte le mattine.
Ma ero tanto concentrato nell'avvistamento degli uccelli che non potevo uscire all'esterno del capanno per vedere cosa facessero. Li sentivo ronzare fuori ma non li vedevo. Probabilmente erano invece dietro il mio capo a lavorare sul tetto e pensavo che il rumore provenisse dall'esterno.
Mai uno ne ho visto entrare dentro attraverso le finestrelle. Di sicuro usavano un altro ingresso meno pericoloso.

Ti domandi se potrebbero essere altri imenotteri? Tutto è possibile, Maurizio. La certezza matematica non si può avere: o meglio...si potrebbe ma non mi va di farlo.

Cercherò al contrario di prestarci maggiore attenzione nel corso della prossima buona stagione ed appena sentirò ronzare saprò dove andare a cercare il nido .
In verità è piuttosto poco visibile perchè seminascosto da una traversa in legno di castagno che sorregge il tetto: anche la macchina fotografica (con la testa dietro per guardare nel mirino) non ha spazio sufficiente per entrare e mettere a fuoco. Se mi posizionavo a contatto con il trave il flash rimaneva coperto o mi costringeva ad angolarmi troppo verso il basso non vedendo più bene i fori. Insomma una tragedia. Ho quindi dovuto fotografare ribaltando di 180° la macchina in modo da appoggiarne la base al travetto ed illuminare dal basso .

Il rumore che producono è verosimilmente generato dalla vibrazione delle ali che accompagna con il soffio d'aria l'inglobamento delle goccioline d'acqua all'interno del fango, facilitandone l'impasto. Credo che così facendo riescano a distendere con uniformità la goccia a mo' di velo per poi masticarla più agevolmente.
In seguito, giunte in volo al nido nel minor tempo possibile per non far asciugare la pallina di fango, ripetono l'operazione di umidificazione (almeno credo, ma è da verificare) emettendo un'ulteriore gocciolina di liquido per rinfrescare l'impasto.
Mentre modellano il "vaso" credo anche che provvedano a ventilare abbondantemente per favorire una più rapida essiccazione e quindi un solido posizionamento in loco.
Se posso mi adopererò per filmarla con la videocamera (dove sarà finita?) utilizzando come illuminazione un gioco di specchi su cavalletto.


Intanto ho ripescato questo mio vecchio lavoro (scusatemi...ero iscritto da due o tre mesi )



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Beppe (oggi a casa malato)
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gomphus
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Inserito il - 25 novembre 2008 : 12:02:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di vespa90ss:

Ti domandi se potrebbero essere altri imenotteri? Tutto è possibile, Maurizio. La certezza matematica non si può avere: o meglio...si potrebbe ma non mi va di farlo...

ciao beppe

per lo Stilbum, con un po' di fortuna , certo che si può... e non come stai pensando

se ti capita, è uno spettacolo da non perdere

la femmina di Stilbum ricerca i nidi di Sceliphron già completati e chiusi, e trapana con l'ovopositore dentato la parete della celletta, inumidendola a tratti con una gocciolina d'acqua rigurgitata (quando l'ha terminata, si allontana per farne provvista e torna al lavoro); una volta aperto il foro, può volerci anche più di un'ora, introduce l'ovopositore nella cella, depone l'uovo e richiude accuratamente il tutto, altrimenti l'intero contenuto della cella verrebbe distrutto da muffe o altri microrganismi

maurizio

quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto,
l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato,
allora ci accorgeremo che i soldi non si possono mangiare

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vespa90ss
Utente Super


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Inserito il - 25 novembre 2008 : 12:07:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
circa un'ora e mezza fa avevo postato una lunga risposta con altre foto dei forellini ma il server mi ha cancellato tutto dandomi timeout. Più tardi riprovo. Le foto sono interessanti
Beppe


Credo che moralità significhi trovare il coraggio di fare una scelta
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elleelle
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Regione: Lazio


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Flora e Fauna

Inserito il - 25 novembre 2008 : 12:43:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
L'origine del "pigolio" durante il prelevamento e la stesura del fango, è possibile che sia quella indicata da Beppe, ma mi resta qualche dubbio.

Perché dovrebbe ventilare anche quando preleva?
E, poi, mi sembra che le ali non si muovano; tutt'al più, vibrano soltanto (anche la prima foto di beppe, le mostra completamente ferme).
Ho la sensazione che ci sia dietro qualcosa di più specifico.

luigi





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vespa90ss
Utente Super


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Inserito il - 25 novembre 2008 : 12:58:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Tento di ricostruire.
La foto che mostra l'interno del capanno riproduce il lato ovest del capanno.
Alla sua sinistra c'è il lato frontale con tre grandi finestre esposte al mezzogiorno (appunto controsole....).
Potete notare quasi sopra la testa di Simone il nido degli Sceliphron. Come vedete frontalmente, a circa trenta cm. di distanza c'è un travetto di castagno che impedisce di posizionarsi allo stesso livello dei fori d'ingresso, tanto che bisogna mantenersi appoggiati ad esso come distanza ed altezza minima di intervento se si desidera traguardare nel mirino.
Io ho la buona abitudine di portarmi appresso dei teli di PILE scuri per chiudere le finestre e lasciare solo delle piccole fessure laterali: i timidissimi fenicotteri, ma più o meno tutti gli uccelli, riescono a percepire i movimenti all'interno del capanno e se ne vanno.
Con i teli posizionati il capanno si trasforma quasi in una camera oscura ed è molto più agevole muoversi ed organizzarsi. Purtroppo il buio non mi ha aiutato per quanto riguarda il nido.
Durante tutta l'estate infatti sentivo il tipico ronzio dell'imenottero ma supponevo che fosse all'esterno. Invece era di sicuro dietro di me a circa un metro di distanza, sul tetto al buio a costruirsi il nido di cui ignoravo l'esistenza.



Sceliphron madraspatanum tubifex (Sphecidae)


Avevo visto anch'io quel foro che dici tu Roberto, ma non volevo mettere troppa carne al fuoco per non suscitare troppi pruriti

A questo punto però, giocando il tutto e per tutto vorrei postare delle foto che evidenziano altri due minuscoli forellini forse sfuggiti ad un primo esame, relativi alla seconda foto nel gruppo di 5.
Ho prima eseguito un crop della parte destra della stessa per poi fare il crop del crop.


Immagine 1
Sceliphron madraspatanum tubifex (Sphecidae)




Immagine 2
Sceliphron madraspatanum tubifex (Sphecidae)



Immagine 3
Sceliphron madraspatanum tubifex (Sphecidae)


Che ne pensate?

Beppe



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gomphus
Moderatore


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Inserito il - 25 novembre 2008 : 13:33:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ciao beppe

il foro dell'immagine 3 sembra proprio quello di un minuscolo imenottero (chiaramente ben più piccolo di un Acroricnus) che si è aperto la via dall'interno della cella, sul lato dell'opercolo

invece quello dell'immagine 2 appare scavato dall'esterno... e ho proprio l'impressione che sia un foro praticato da uno Stilbum (vedi sopra), magari costretto a lasciare il lavoro a metà

maurizio

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vespa90ss
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Inserito il - 25 novembre 2008 : 13:57:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
hai qualche foto da postare di questi signorini?
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gomphus
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Inserito il - 25 novembre 2008 : 16:38:51 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ciao beppe

lo Stilbum cyanurum c'è in tassonomia, tieni conto che è grosso circa come una Vespula germanica

e l'Acroricnus seductor lo trovi qui, attento perché in volo, quando cerca i nidi, somiglia abbastanza a uno Sceliphron un po' più piccolo

l'autore del forellino potrebbe essere un sacco di cose... qualche settimana fa avevo visto un lavoro con elencati un po' di parassiti di Sceliphron (però caementarium), ma non avevo preso nota dei dati , se riesco a rintracciarlo magari c'è qualche indicazione utile, almeno come generi di parassitoidi

e speriamo che i tuoi Sceliphron abbiano vita lunga e prolifica ... perché qui dalle mie parti per loro si sta mettendo mooooolto male

maurizio

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gigi58
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Inserito il - 25 novembre 2008 : 17:02:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di gomphus:

ciao beppe

lo Stilbum cyanurum c'è in tassonomia, tieni conto che è grosso circa come una Vespula germanica

e l'Acroricnus seductor lo trovi qui, attento perché in volo, quando cerca i nidi, somiglia abbastanza a uno Sceliphron un po' più piccolo

l'autore del forellino potrebbe essere un sacco di cose... qualche settimana fa avevo visto un lavoro con elencati un po' di parassiti di Sceliphron (però caementarium), ma non avevo preso nota dei dati , se riesco a rintracciarlo magari c'è qualche indicazione utile, almeno come generi di parassitoidi


Ho visto le immagini dei parassitoidi, il primo è una favola, colori incredibili

Gigi
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vespa90ss
Utente Super


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Inserito il - 25 novembre 2008 : 18:42:04 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di gomphus:



e speriamo che i tuoi Sceliphron abbiano vita lunga e prolifica ... perché qui dalle mie parti per loro si sta mettendo mooooolto male

maurizio


non starai mica parlando del fatto che è una specie rara e che i collezionisti gli stanno dando la caccia?
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gomphus
Moderatore


Città: Milano
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Inserito il - 25 novembre 2008 : 22:13:13 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di vespa90ss:


non starai mica parlando del fatto che è una specie rara e che i collezionisti gli stanno dando la caccia?

ciao ragazzi

magari ... dopo tutto i collezionisti, quando esagerano, si può anche fermarli, e cmq in posti come un'oasi wwf o un parco la specie potrebbe stare tranquilla ... no, molto peggio, anche se ovviamente la colpa è nostra , come sempre

cominciamo dall'inizio, premetto che con "per loro si sta mettendo mooooolto male" non intendevo il madraspatanum tubifex in particolare, intendevo tutti gli Sceliphron , o meglio tutti tranne uno

intorno al 1990, lo Sceliphron caementarium americano ha fatto la sua comparsa "ufficiale" da noi; grande, colorato, bellissimo , cosa volete di più ? e ha pure cominciato a diffondersi

risultato: qui intorno a milano (parco delle cave, parco di monza, oasi wwf di vanzago) ormai trovare uno Sceliphron dei "nostri" è facile come vincere il superenalotto , al parco dello stirone (fidenza) in un paio di visite ho trovato solo lui , a inarzo (va) idem, ormai c'è praticamente solo lui, e dulcis in fundo

nel 1987, due entomologi hanno condotto e pubblicato uno studio sui parassitoidi & inquilini dei nidi di Sceliphron alla pineta di san vitale (ravenna), hanno raccolto e messo in allevamento alcune decine di nidi da cui sono schiusi prima gli Sceliphron (destillatorium), poi tutto il resto

nel 1995 (nel frattempo il "nostro" è arrivato da qualche anno) lo studio viene ripetuto, questa volta di nidi ce ne sono molti di più, se ne trovano oltre 600... solo che sono tutti di caementarium, in pochi anni il destillatorium è svanito senza lasciare traccia

cosa è successo?

per lo meno, questa volta l'introduzione non è stata deliberata: il caementarium fa i suoi nidi dove capita, casse da imballaggio, container, ecc., alla partenza nessuno ci ha fatto caso, e all'arrivo gli abitanti erano pronti a schiudere

S. caementarium sembra più aggressivo delle specie nostre (se prendete con le dita uno spirifex o un destillatorium non vi fanno niente , questo invece punge , e di brutto ), ed è possibile che si comporti come cleptoparassita, cioè scaccia gli altri dai nidi in fase più o meno avanzata di costruzione e ci si insedia lui; per lo meno, mi sembra la spiegazione più logica per una sostituzione così rapida e totale

non è tutto , il caementarium dove si insedia sembra possa diventare molto più abbondante di quello che erano gli Sceliphron preesistenti messi assieme ... presenza innocua? dato che si tratta di un predatore di ragni , e che questi ultimi non sono esattamente indifferenti come fattore di controllo di insetti dannosi, ne dubito...

a questo punto, cosa fare? NIENTE! semplicemente, quando vi capita uno spettacolo come quello che ci ha fatto conoscere il nostro beppe, godetevelo finché potete ... non è detto che durerà ancora per molto

p.s. sull'argomento, e sull'altra peste del momento, l'Harmonia axyridis, ho preparato un poster che presenterò dopodomani al convegno sulle specie alloctone in italia (vedi sezione "eventi" del forum), chi di voi sta a milano&dintorni è avvisato ...

maurizio

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vespa90ss
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Inserito il - 25 novembre 2008 : 22:51:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Per quel che mi riguarda ....promesso Maurizio...
farò di tutto per godermelo....
le ore sono lunghissime dentro il capanno quando capita una "mattina no".
Beppe
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gomphus
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Inserito il - 25 novembre 2008 : 23:00:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di vespa90ss:

... le ore sono lunghissime dentro il capanno quando capita una "mattina no"...

allora... cerca di farle fruttare, presentaci una sequenza di uno Stilbum cyanurum che fora una cella di Sceliphron , è una cosa che conosco solo dai libri e mi piacerebbe tanto vedere

maurizio

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vespa90ss
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Inserito il - 25 novembre 2008 : 23:56:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

per facilitare gli utenti e per offrire contemporaneamente uno spunto ad Albertotn1 ho agganciato questo suo post che ho riesumato.

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Beppe


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