|
|
|
Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
|
Nota! La determinazione degli insetti necessita quasi sempre di un'indicazione geografica e temporale precisa. Invitiamo quindi gli utenti ad inserire questi dati ogni volta che viene richiesta una determinazione o viene postata una foto di un insetto. I dati forniti dagli utenti ci consentiranno anche di attribuire un valore scientifico alle segnalazioni, contribuendo a migliorare e integrare le attuali conoscenze sulla distribuzione delle specie postate.
|
|
Autore |
Discussione |
|
Albisn
Utente Senior
Città: Seregno
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
4284 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 22 novembre 2008 : 14:46:01
|
Chi mi vuole correggere? Questo è il testo che vorrei mettere sul sito WWF Groane in una nuova parte dedicata alle libellule.
Fotografare le libellule
Per fotografare le libellule con una compatta digitale ci vuole pazienza, la funzione macro, una buona illuminazione, che di solito non manca, date le abitudini dell'insetto, e un po' di fortuna. Le libellule si fanno vedere solo con la bella stagione, nelle ore più calde, quando la luce appunto non manca. Alcune però sono capaci di volare per ore senza mai posarsi. Se sono posate ci si avvicina piano piano, conviene cominciare a fotografarle da una certa distanza e poi, se non sono già scappate, anche da vicino. A volte si riesce ad avvicinarsi a pochi centimetri. Le libellule hanno una vista acutissima e a trecentosessanta gradi, ma in certi momenti sono meno timorose. Sono spaventate più da movimenti bruschi che dalla presenza umana. Quando volano via, se si ha la pazienza di aspettarle immobili, a volte tornano esattamente allo stesso posto. Fotografare le libellule in volo è invece un bel problema, di messa a fuoco e di inquadratura. La messa a fuoco manuale, se la macchina lo consente, l'inquadratura a braccio, senza traguardare il mirino o il display, e scatti a raffica possono portare a qualche bella immagine, magari casuale. Con la messa a fuoco automatica delle compatte, di solito si preme il pulsante a metà e si blocca la messa a fuoco, poi quando è il momento si scatta. Puo essere utile osservare attentamente le loro traiettorie di volo. Alcune sono ripetitive e prevedono ricorrenti "soste in volo" in alcuni punti fissi. Attenderle in uno di questi punti può aiutare. Quando si riesce a riprenderele in volo è davvero una bella soddisfazione.
Perchè le foto siano utili per il riconoscimento spesso non ne basta una. Occorre riprendere qualche dettaglio. La venature delle ali, una vista laterale, il capo visto dal davanti, il terminale dell'addome (diciamo la coda), il colore delle zampe a volte rivelano particolari essenziali. Più foto si fanno e da angolature diverse e più si riescono a cogliere i dettagli necessari per una sicura identificazione.
Una volta scattata la foto digitale il file contiene data e ora esatta di scatto. Se si vuole che la foto abbia valore documentario occorre corredarla di data, ora e località di scatto.
Saluti e grazie Alberto
|
Modificato da - Albisn in Data 22 novembre 2008 15:00:08
|
|
gomphus
Moderatore
Città: Milano
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
10487 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 22 novembre 2008 : 17:47:42
|
ciao alberto
ho fatto qualche ritocco al tuo testo, fammi sapere se ti va bene
Fotografare le libellule
Per fotografare le libellule con una compatta digitale ci vuole la funzione macro, una buona illuminazione, che di solito non manca, date le abitudini dell'insetto, tanta pazienza e un po' di fortuna. E' opportuno anche un abbigliamento appropriato: le libellule hanno vista molto acuta, e indossare colori troppo vivaci e vistosamente contrastanti con ciò che ci circonda può rivelarsi controproducente. Le libellule sono abbondanti soprattutto durante la buona stagione. Alcune però volano ancora in autunno inoltrato, talvolta fino all'inizio di dicembre, e altre, che passano l'inverno come adulti, compaiono già ai primissimi caldi della primavera. La maggioranza delle specie sono attive soprattutto durante la mattinata e nelle ore più calde, quando la luce appunto non manca. Altre però non amano la luce e il caldo troppo intensi, e nelle ore più calde tendono a rifugiarsi all'ombra delle siepi o entro la chioma delle piante. In ogni caso i momenti della giornata in cui non sono particolarmente attive sono spesso i migliori per tentare di avvicinarle, soprattutto se si ha a che fare con specie particolarmente diffidenti. Le libellule si nutrono di altri insetti che catturano in volo; alcune cacciano all'agguato da un posatoio al quale tornano regolarmente, ma altre sono capaci di volare per ore senza sosta o posandosi solo per brevi istanti. Inoltre molte di quelle che restano posate a lungo compiono l'ovideposizione esclusivamente in volo. Quando sono posate ci si avvicina lentamente e con grande cautela, facendo soprattutto attenzione a come si muovono i piedi; spesso potremo osservare come il momento in cui appoggiamo il piede a terra, con un piccolissimo sussulto di cui nemmeno ci accorgiamo, sia proprio quello in cui l'oggetto dei nostri desideri si invola. Le libellule hanno una vista acutissima e a trecentosessanta gradi, ma in linea generale vedono molto bene i movimenti anche piccoli ma bruschi, e relativamente male gli oggetti fermi o in movimento molto lento e graduale. Quando volano via spesso tornano esattamente allo stesso posto o quasi, e rimanendo immobili fino al loro ritorno per poi riprendere ad avvicinarci, a volte si riesce ad arrivare loro a pochi centimetri. In ogni caso non bisogna attendere a tutti i costi l'inquadratura ideale; appena giunti a una distanza accettabile dalla libellula conviene cominciare a fotografarla utilizzando lo zoom, una foto non eccelsa sarà comunque meglio di niente. Se la libellula non fugge, si fanno altre foto man mano che ci si avvicina; ricordiamo sempre che ognuna di quelle potrebbe essere l'ultima inquadratura che ci verrà concessa. Fotografare le libellule in volo è invece un bel problema, di messa a fuoco e di inquadratura. La messa a fuoco manuale, se la macchina lo consente, l'inquadratura a braccio, senza traguardare il mirino o il display, e scatti a raffica possono portare a qualche bella immagine, magari casuale. Con la messa a fuoco automatica delle compatte, di solito si preme il pulsante a metà e si blocca la messa a fuoco, poi quando è il momento si scatta. Puo essere utile osservare attentamente le loro traiettorie di volo. Alcune sono ripetitive e prevedono ricorrenti "soste in volo" in alcuni punti fissi. Attenderle in uno di questi punti può aiutare. Quando si riesce a riprenderele in volo è davvero una bella soddisfazione.
I caratteri utili per il riconoscimento delle singole specie possono variare a seconda dei casi; soprattutto se non abbiamo conoscenze specifiche, perché le foto siano utili per il riconoscimento sarà opportuno, ove possibile, effettuarle da differenti angolazioni, cercando di riprendere qualche dettaglio. Dovremo cercare di imparare a distinguere a occhio i maschi dalle femmine, cosa tutt'altro che difficile, perché i caratteri importanti possono essere differenti. La venature delle ali, una vista sia laterale che dorsale, e in particolare il capo visto obliquamente dal davanti, i lati del torace, il terminale dell'addome, cioè la "coda" (nei maschi soprattutto in visione dorsale, nelle femmine in quella laterale), il colore delle zampe a volte rivelano particolari essenziali. Negli zigotteri (le "damigelle") è spesso importante poter esaminare in dettaglio capo e torace dall'alto. Più foto si riescono a fare da angolature diverse e più si può sperare di cogliere i dettagli necessari per una sicura identificazione. Dato che spesso questo non sarà possibile, dovremo cercare di realizzare subito almeno qualche foto obliquamente dall'alto, approssimativamente di tre quarti, in modo che sia i caratteri dorsali che quelli laterali siano almeno parzialmente visibili. La libellula dovrà per quanto possibile trovarsi più o meno perpendicolare alla direzione di osservazione. Le foto prese molto obliquamente da davanti o da dietro possono essere esteticamente pregevoli, ma se sono le uniche disponibili risultano spesso insufficienti. Da ricordare soprattutto che in queste condizioni difficilmente la libellula apparirà tutta a fuoco, o l'estremità anteriore o la posteriore non lo saranno; di conseguenza si effettuino più scatti tenendo conto di questo.
Una volta scattata la foto digitale il file contiene data e ora esatta di scatto. Se si vuole che la foto abbia valore documentario occorre aggiungere a questi dati anche la località dove è stata effettuata la foto, in modo di poterla corredare dei dati completi. E' soprattutto importante che la località di ciascuna foto o gruppo di foto venga annotata immediatamente. Documentazioni prive di queste indicazioni, in particolare la località, sono praticamente inutili, o peggio che inutili se gli scherzi della memoria conducono in seguito a riportare informazioni errate.
maurizio
quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto, l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato, allora ci accorgeremo che i soldi non si possono mangiare
|
|
|
Albisn
Utente Senior
Città: Seregno
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
4284 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 22 novembre 2008 : 21:59:15
|
Ottimo, lo metto sul sito con la tua firma... se me lo consenti.
L'unica cosa è che purtroppo la mia compatta, come suppongo tutte, non permette l'uso della macro con lo zoom, ma solo alla distanza focale minima. La minima distanza di messa a fuocco poi aumenta quando inserisci lo zoom, dicamo in modo tele, ma non si sa mai qual è. Anche questo è un problema che si risolve... fotografando a caso. Se la va la va. Ma questo non lo metto sul sito.
Ci sono altri pareri?
Ciao e grazie mille Alberto
|
Modificato da - Albisn in data 22 novembre 2008 22:01:10 |
|
|
gomphus
Moderatore
Città: Milano
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
10487 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 22 novembre 2008 : 22:10:30
|
ciao alberto
per consentirtelo te lo consento, se proprio vuoi... ma mi sembrerebbe più appropriato che lo mettessi con la tua firma ed evt mi ringrazi per i suggerimenti
con la compatta che uso io, mettendo lo zoom a metà della capacità massima si ottiene l'inquadratura forse migliore dopo quella che puoi ottenere senza zoom... ammesso che quest'ultima riesci ad ottenerla perché la libellula te l'ha lasciata fare
in pratica io metto lo zoom a metà, e poi mi avvicino sempre più continuando a scattare finché non compare la luce rossa di "impossibile mettere a fuoco", a quel punto se la libellula c'è ancora tolgo lo zoom e mi avvicino il più possibile
maurizio
quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto, l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato, allora ci accorgeremo che i soldi non si possono mangiare
|
|
|
Albisn
Utente Senior
Città: Seregno
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
4284 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 22 novembre 2008 : 23:43:29
|
Il testo è già sul sito dove dico che Maurizio P. ecc ha "rifatto" il testo, che è la verità. Ma a parte il sito penso che il testo sia molto più utile qui.
Immagino che molti che inviano foto qui usino reflex e obiettivi macro. Io però non andrei mai in giro con chili di attrezzature. Penso che con le compatte, (la mia ha molti megapixel e zoom 6 x) si possano ottenere buone foto, più di quanto basta per l'uso che ne faccio. Penso che questo possa valere per molti appassionati di natura di FNM.
La tua osservazione mi ha spinto a leggere meglio le istruzioni delle mia m.f. In effetti esiste una spia lampeggiante che avverte di problemi di messa a fuoco. Non so se fidarmi, ma c'è. Proverò a seguire il tuo consiglio. Mi sembra che, secondo la spia, anche con lo zoom e senza macro, si metta a fuoco a distanze piuttosto ravvicinate (meno di un metro). Strano. Proverò all'aperto.
Mi occupo di libellule da pochi mesi e da pochi mesi uso una macchina fotografica che conosco ancora poco. Di foto me ne occupo da una vita, ma non a livello professionale. Insomma i miei consigli valgono pochino. I tuoi decisamente di più.
Vediamo se altri collaborano.
Ciao Alberto
|
Modificato da - Albisn in data 22 novembre 2008 23:51:21 |
|
|
Martos
Utente Senior
Città: Poggio a Caiano
Prov.: Prato
Regione: Toscana
1397 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 23 novembre 2008 : 19:52:12
|
Alberto, io riesco ad ottenere risultati più che accettabili con la mia Fuji S8000 che pur non essendo propriamente una compatta, non è nemmeno una reflex.Ti allego la foto di un' Orthetrum cancellatum femmina, per farti un esempio.Considera che la predetta m.f. in posizione super macro, può mettere a fuoco fino ad un cm dal soggetto.ciao Carlo
Immagine: 240,69 KB |
Modificato da - Martos in data 23 novembre 2008 19:53:08 |
|
|
macromicro
Utente Super
Città: Piovene Rocchette
Prov.: Vicenza
Regione: Veneto
7113 Messaggi Macrofotografia |
Inserito il - 24 novembre 2008 : 09:06:13
|
Anche con le compatte/compattone si ottengono ottimi risultati vedasi altro post in proposito
Gianfranco |
|
|
clido
Moderatore
Città: Portici
Prov.: Napoli
Regione: Campania
8948 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 24 novembre 2008 : 09:12:00
|
| Messaggio originario di Martos: ...Ti allego la foto di un' Orthetrum cancellatum femmina, ...
|
Non concordo sul sesso, per me è un maschio immaturo
___________________________ Buona Vita!!! |
|
|
clido
Moderatore
Città: Portici
Prov.: Napoli
Regione: Campania
8948 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 24 novembre 2008 : 10:54:36
|
| Messaggio originario di clido:
... Non concordo sul sesso, per me è un maschio immaturo ...
|
Per completezza di informazione aggiungo la motivazione Osservando le appendici le trovo molto sviluppate rispetto a quelle femminili e in particolare le appendici inferiori che servono al maschio durante l'accoppiamento per tenere la femmina dalla testa.
___________________________ Buona Vita!!! |
Modificato da - clido in data 24 novembre 2008 10:55:03 |
|
|
Martos
Utente Senior
Città: Poggio a Caiano
Prov.: Prato
Regione: Toscana
1397 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 24 novembre 2008 : 11:10:52
|
A conferma della giusta determinazione di Claudio, allego una foto ingrandita delle appendici.Quindi maschio immaturo.Ciao Carlo.
Immagine: 129,46 KB |
|
|
gomphus
Moderatore
Città: Milano
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
10487 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 24 novembre 2008 : 11:14:14
|
concordo ovviamente con claudio a parte una piccola imprecisione , dopo il 10° segmento si vedono le appendici superiori e l'appendice inferiore (e non "le appendici inferiori", è un anisottero!) e nient'altro; invece in una femmina, fra le appendici superiori, di dimensioni ridotte, si vedrebbe sporgere ben visibile il rudimento dell'11° segmento (confronta una qualunque foto di femmina di odonato)
maurizio
quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto, l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato, allora ci accorgeremo che i soldi non si possono mangiare
|
|
|
Albisn
Utente Senior
Città: Seregno
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
4284 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 24 novembre 2008 : 23:38:31
|
| Messaggio originario di macromicro:
Anche con le compatte/compattone si ottengono ottimi risultati vedasi altro post in proposito
Gianfranco
|
Per quanto riguarda la discussione su come fotografare le libellule direi che, dal punto di vista del soggetto (le libellule), le osservazioni di Maurizio (Gomphus) sono definitive. Almeno io non saprei cosa aggiungere.
Per quanto riguarda invece l'uso delle compatte o delle compattone trasferirei la discussione su quella citata da Gianfranco (Macromicro) in Link A mio avviso qui però c'è ancora molto da dire...
La seconda foto di Carlo (Martos), non mi sembra un ingrandimento della prima, ma un'altra. Giusto? Credo che questa, ancor più che la prima, dimostri che senza reflex si può fare molto.
Saluti Alberto
|
Modificato da - Albisn in data 24 novembre 2008 23:50:50 |
|
|
Martos
Utente Senior
Città: Poggio a Caiano
Prov.: Prato
Regione: Toscana
1397 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 26 novembre 2008 : 15:07:00
|
Si Alberto, la foto del particolare delle appendici è il crop di un'altra foto sempre dello stesso soggetto,dove l'estremità della libellula è evidenziata in maniera più chiara.Saluti Carlo. |
|
|
sergio zaglio
Utente Junior
Città: Milano
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
39 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 02 gennaio 2009 : 15:45:22
|
| Messaggio originario di Albisn:
Chi mi vuole correggere? Questo è il testo che vorrei mettere sul sito WWF Groane in una nuova parte dedicata alle libellule.
Fotografare le libellule
Per fotografare le libellule con una compatta digitale ci vuole pazienza, la funzione macro, una buona illuminazione, che di solito non manca, date le abitudini dell'insetto, e un po' di fortuna. Le libellule si fanno vedere solo con la bella stagione, nelle ore più calde, quando la luce appunto non manca. Alcune però sono capaci di volare per ore senza mai posarsi. Se sono posate ci si avvicina piano piano, conviene cominciare a fotografarle da una certa distanza e poi, se non sono già scappate, anche da vicino. A volte si riesce ad avvicinarsi a pochi centimetri. Le libellule hanno una vista acutissima e a trecentosessanta gradi, ma in certi momenti sono meno timorose. Sono spaventate più da movimenti bruschi che dalla presenza umana. Quando volano via, se si ha la pazienza di aspettarle immobili, a volte tornano esattamente allo stesso posto. Fotografare le libellule in volo è invece un bel problema, di messa a fuoco e di inquadratura. La messa a fuoco manuale, se la macchina lo consente, l'inquadratura a braccio, senza traguardare il mirino o il display, e scatti a raffica possono portare a qualche bella immagine, magari casuale. Con la messa a fuoco automatica delle compatte, di solito si preme il pulsante a metà e si blocca la messa a fuoco, poi quando è il momento si scatta. Puo essere utile osservare attentamente le loro traiettorie di volo. Alcune sono ripetitive e prevedono ricorrenti "soste in volo" in alcuni punti fissi. Attenderle in uno di questi punti può aiutare. Quando si riesce a riprenderele in volo è davvero una bella soddisfazione.
Perchè le foto siano utili per il riconoscimento spesso non ne basta una. Occorre riprendere qualche dettaglio. La venature delle ali, una vista laterale, il capo visto dal davanti, il terminale dell'addome (diciamo la coda), il colore delle zampe a volte rivelano particolari essenziali. Più foto si fanno e da angolature diverse e più si riescono a cogliere i dettagli necessari per una sicura identificazione.
Una volta scattata la foto digitale il file contiene data e ora esatta di scatto. Se si vuole che la foto abbia valore documentario occorre corredarla di data, ora e località di scatto.
Saluti e grazie Alberto
|
Per vedere qualche scatto straordinario sulle libellule, suggerisco l'articolo apparso su "Chasseur d'Images", prestigiosa rivista francese a firma di Ghislain Simard. Non si parla di ripresa con fotocamere compatte, ma anzi dell'utilizzo di un supertele in modo insolito, ma a parte questo sono immagini eccezionali proprio su questo interessante soggetto.
Sergio Link |
|
|
Albisn
Utente Senior
Città: Seregno
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
4284 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 03 gennaio 2009 : 10:51:27
|
| Messaggio originario di sergio zaglio:
| Messaggio originario di Albisn:
Chi mi vuole correggere? Fotografare le libellule
omissis...
Saluti e grazie Alberto
|
Per vedere qualche scatto straordinario sulle libellule, suggerisco l'articolo apparso su "Chasseur d'Images", prestigiosa rivista francese a firma di Ghislain Simard.
|
Sono andato a cercare l'articolo in Internet. Ho trovato rivista e articolo, ma la definizione è bassa. Il testo non si legge e le immagini si vedono maluccio. Sbaglio qualcosa?
| Non si parla di ripresa con fotocamere compatte, ma anzi dell'utilizzo di un supertele in modo insolito, ma a parte questo sono immagini eccezionali proprio su questo interessante soggetto.
Sergio Link
|
I tele sono un Canon 400 F 2,8 che pesa 5 kg e costa oltre 5000 € e un Nikon della stessa categoria! Mi sembrano riservati a professionisti o... a masochisti. In ogni caso ringrazio per il suggerimento. La rivista mi sembra molto bella, anche se da Internet se ne ha solo una idea.
Ciao Alberto |
|
|
micro
Utente Senior
Città: Carpi
Prov.: Modena
Regione: Emilia Romagna
1495 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 03 gennaio 2009 : 15:39:45
|
aggiungo a quanto a quanto già scritto,solo un particolare da tenere ben presente prima di iniziare l'avvicinamento,la posizione del sole,e relativa conformazione del terreno,arbusti canneti ecc.per evitare che nell'avvicinarci alla libellula,la conformazione del terreno ci porti a coprire l'insetto con la nostra ombra con evidente fuga di quest'ultimo,mi è capitato diverse volte di essere costretto a tornare sui miei passi,e ricominciare l'avvicinamento da altra posizione, con alte probabilità che il soggetto in questione fugga
Ciao Fabio
Link |
Modificato da - micro in data 03 gennaio 2009 15:40:45 |
|
|
Akis bacarozzo
Utente V.I.P.
Città: Bologna
Prov.: Bologna
Regione: Emilia Romagna
424 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 03 gennaio 2009 : 16:07:31
|
Per le specie che amano controllare i dintorni dall'alto di un posatoio, può essere utile fornirne uno... quello è il mio dito.
Immagine: 148,61 KB
Anche per me le reflex sono troppo ingombranti. Ne faranno mai in miniatura? (Immagino sia impossibile per problemi di ottica).
Silvia |
|
|
Albisn
Utente Senior
Città: Seregno
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
4284 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 03 gennaio 2009 : 17:54:27
|
| Messaggio originario di Akis bacarozzo: [omissis] Anche per me le reflex sono troppo ingombranti. Ne faranno mai in miniatura? (Immagino sia impossibile per problemi di ottica).
Silvia
|
Direi che l'ingombro delle reflex è dato dalle ottiche e dagli svariati accessori che inevitabilmente uno si porta dietro. La dimensione delle ottiche dipende grosso modo dalla dimensione del sensore, che nelle reflex è più grande (lo stesso succedeva per le pellicole), dalla distanza focale e dalla luminosità. La qualità della foto è condizionata, in linea di massima, dalla dimensione del sensore come lo era una volte dalla dimensione della pellicola. Per far entrare più luce ci vuole una lente più grande (diametro maggiore). Altro fattore è la distanza focale: i tele sono di norma più lunghi e quindi più pesanti. Gli zoom peggio ancora. Alcune compatte hanno il sensore più grande della altre, ma sempre più piccolo delle reflex. Il peso sale. Per contro è uscita da poco una reflex con il sensore più piccolo. Il peso è diminuito. Io con una compatta devo poi ridimensionare le foto per il web di moltissime volte. Tengo la macchina in tasca (lo zoom è 6 x) e già due coppie di pile di riserva mi danno fastidio. Con una scheda di memoria, che pesa come un fancobollo, posso fare 2000 foto: non ne faccio mai più di duecento. Perchè dovrei cercare di più? Ho una marea di opzioni che conto di imparare in qualche anno. Certo un mirino migliore, certo la qualità... Vedo in questo forum foto splendide. Forse un giorno... Il problema delle reflex non è tanto il peso di un singolo obiettivo, ma il fatto che di solito ci si riduce ad andare in giro con un mare di attrezzature, tutte delicate e costosissime, che in mezzo ai fossi, agli sterpi e al fango gridano vendetta e rendono la vita dura.
Saluti Alberto |
Modificato da - Albisn in data 03 gennaio 2009 18:23:49 |
|
|
stefanofaggioli
Utente Senior
Città: Scandicci
Prov.: Firenze
Regione: Toscana
558 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 03 gennaio 2009 : 21:19:53
|
Se tutti i fotografi professionisti o giù di lì utilizzano solo reflex ci sarà un motivo... Anzi, più d'uno; la qualità, per prima cosa, poi la flessibilità del sistema (uno degli aspetti più importanti) che le accompagna, e le maggiori possibilità di personalizzazione della ripresa. Poi anche la possibilità di scattare in raw, offerta solo da una parte delle compatte. Certo di sono dei prezzi da pagare...economici, sicuramente, ma anche come già è stato detto, pesi e ingombri notevoli... |
|
|
|
Discussione |
|
|
|
Natura Mediterraneo |
© 2003-2024 Natura Mediterraneo |
|
|
Leps.it | Herp.it | Lynkos.net
|