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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Discussione |
fabri64
Utente Senior
Città: Vitinia
Prov.: Roma
Regione: Lazio
872 Messaggi Fotografia Naturalistica |
Inserito il - 06 ottobre 2008 : 20:16:06
Nazione: Italia Regione: Trentino - Alto Adige Provincia: TN Comune: Pinzolo Localitŕ:
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Quella da Malga Bedole 1584 mt. al rifugio Mandrone 2449 mt. è una delle salite più lunghe ma non presenta difficoltà.
Si inizia in un magnifico bosco di conifere ricco di larici e abeti rossi su un sentiero che conta ben 90 tornanti, ma all’uscita dalla vegetazione si entra in un ambiente che distoglie dalla fatica.
L’Adamello si svela in tutta la sua imponenza catturando lo sguardo in ogni direzione. Imponenti cascate precipitano tra salti e giochi d’acqua direttamente dall’immensa piattaforma che ospita il ghiacciaio del Mandrone terminando il loro salto in un lago sottostante color grigio-celeste a causa del limo glaciale presente nelle sue acque. Poco distante, quasi come a chiudere l’anfiteatro un’altra cascata, un altro rombo lontano ben distinto, diverso dall’altro, più cupo e tonante. E’ la cascata delle Lobbie alimentata dall’omonima vedretta. In tutto questo contesto, tre sentinelle vigilano su tutto, quasi con superbia. Sono le mitiche Tre Lobbie che completano una scenografia già di per sé affascinante e ricca di elementi. Il ritiro dei ghiacciai ha creato un numero imprecisato di incantevoli laghetti e pozze d’acqua che riflettono i colori delle rocce e del cielo.
Giungo al rifugio Città di Trento dopo 3 ore dalla partenza a causa delle numerose soste fotografiche. Breve sosta ristoratrice tra due curiose galline che razzolano nel prato antistante il rifugio. Riparto quasi subito, destinazione ghiacciaio. Voglio toccarlo direttamente con le mie mani questo ghiacciaio così famoso, méta di tanti escursionisti anche di questo forum.
Il sentiero scende una bellissima zona umida caratterizzata da torbiere e specchi d’acqua. L’erba giallo-oro contrasta magnificamente con il cielo e le rocce calcaree che emergono dagli acquitrini.
Terminata la zona umida, si inizia a salire di nuovo. Il sentiero scompare su un immenso deposito di blocchi rocciosi trascinati dall’antico ghiacciaio. La direzione giusta è evidenziata dai segnali rosso/bianchi. Per un attimo ci si avvicina alla cascata che precipita con un forte fragore. Mancano poche decine di metri allo scollinamento della morena…
Ed eccolo finalmente il grande bacino glaciale. Se si pensa che una volta era molto più esteso di così sembra quasi incredibile. A me pare già immenso così com’è. Imponente nella sua fronte tutta crepacciata, sconfinato nella piattaforma sovrastante… Starsene lassù, piccolo come un granello di polvere al centro di quella calotta bianca, sembra di essere fuori dalla realtà. Si annullano le distanze. Non so se il tempo scorre lentamente oppure vola via veloce. I passi emettono un rumore vetroso...
Veloci banchi di nebbia si rincorrono sul percorso del ritorno. E’ tempo di tornare. Un ultima sosta sul bordo dell’abisso dove risalgono i fumi della cascata. Ciò che provo va al di là di una semplice emozione. La forza della natura qui si esprime in una delle sue migliori forme. Due distinte cascate si uniscono qui, in questo magnifico anfiteatro con due voci diverse, in due spettacoli diversi. Le rocce bagnate brillano al sole e i loro riflessi si notano anche a grandi distanze. Osservo quelle rocce, quei tanti punti scintillanti e mi chiedo se per caso nella notte, migliaia di stelle siano precipitate dal cielo e rimaste laggiù a far parte anche loro di quel piccolo paradiso. E’ soltanto immaginazione, lo so ma… se fosse vero?
Il fantastico bosco di abeti e larici nella parte iniziale del percorso Immagine: 238,15 KB
------------ Socio WWF ------------ Saliremo sugli altopiani dove passan le nubi ad una ad una, lente, a fior di neve come velieri su di un lago pallido - dal libro "Le parole della montagna"
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fabri64
Utente Senior
Città: Vitinia
Prov.: Roma
Regione: Lazio
872 Messaggi Fotografia Naturalistica |
Inserito il - 06 ottobre 2008 : 20:20:40
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Il bosco di abeti e larici
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fabri64
Utente Senior
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Prov.: Roma
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872 Messaggi Fotografia Naturalistica |
Inserito il - 06 ottobre 2008 : 20:33:13
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Una curiosità. I larici che crescono sui pendii scoscesi si offono molto bene alla costruzione de celebri corni alpini, gli esclusivi strumenti tipici di queste zone. Il loro suono ha una portata di 6-7 km. e dove le vallate alpine lo consentono si ode da molto più lontano.
Ecco un esempio di larici che presentano la tipica curvatura per la creazione dei corni alpini. Immagine: 278,57 KB
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Questa è un immagine dimostrativa ripresa da un sito Immagine: 100,42 KB
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fabri64
Utente Senior
Città: Vitinia
Prov.: Roma
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872 Messaggi Fotografia Naturalistica |
Inserito il - 06 ottobre 2008 : 20:42:02
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Eccomi giunto al rifugio Mandrone. Il sito in cui si trova il rifugio è caratterizzato da un'eccezionale zona umida cosparsa di laghetti e torbiere.
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Una lunga e divertente passerella attraversa la torbiera e si collega al sentiero per salre in direzione del ghiacciaio. Immagine: 199,18 KB
I laghetti e le torbiere sono tappezzte di simpaticissimi pon pon bianchi... credo si tratti di eriofori se non vado errato.
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fabri64
Utente Senior
Città: Vitinia
Prov.: Roma
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872 Messaggi Fotografia Naturalistica |
Inserito il - 06 ottobre 2008 : 20:47:18
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Dopo una lunga sosta in questo piccolo paradiso umido, riprendo la salita per il ghiacciaio. I panorami iniziano ad essere severi. La cascata che proviene direttamente dal ghiacciaio copre ogni suono con il suo tuonare. Le Tre Lobbie dominano il paesaggio circostante.
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Modificato da - fabri64 in data 06 ottobre 2008 20:47:52 |
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fabri64
Utente Senior
Città: Vitinia
Prov.: Roma
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872 Messaggi Fotografia Naturalistica |
Inserito il - 06 ottobre 2008 : 20:54:02
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Fianlmente sul ghiacciaio!!!
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Autoscatto
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La Presanella tra le nubi Immagine: 63,86 KB
La cascata alimentata direttamente dalla vedretta del Mandrone in tutta la sua potenza
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fabri64
Utente Senior
Città: Vitinia
Prov.: Roma
Regione: Lazio
872 Messaggi Fotografia Naturalistica |
Inserito il - 06 ottobre 2008 : 20:58:15
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Nei pressi del rifugio, un piccolo cimitero di guerra ospita 14 giovani soldati caduti nella 1° guerra mondiale. E' un luogo che suscita una grande emozione racchiuso com'è, in un contesto naturale di grandiosa solennità. Il continuo rumoreggiare della cascata con il suo rombo lontano, dona una sacralità a tutto il contesto, meglio che in una cattedrale.
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fabri64
Utente Senior
Città: Vitinia
Prov.: Roma
Regione: Lazio
872 Messaggi Fotografia Naturalistica |
Inserito il - 06 ottobre 2008 : 20:59:45
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Concludo questo reportage con un paio di scatti ravvicnati e l'ultima immagine di una delle foreste alpine più belle che abbia mai visto. Questa è una delle escursioni che più mi resterà nel cuore.
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------------ Socio WWF ------------ Saliremo sugli altopiani dove passan le nubi ad una ad una, lente, a fior di neve come velieri su di un lago pallido - dal libro "Le parole della montagna" |
Modificato da - fabri64 in data 06 ottobre 2008 21:02:07 |
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Stekal
Moderatore
Città: CANTU'
Prov.: Como
Regione: Lombardia
4435 Messaggi Fotografia Naturalistica |
Inserito il - 06 ottobre 2008 : 21:45:52
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Complimenti, report fantastico.. stupende quelle della zona umida..
confermo Eriofiore, per la specie esatta non sono sicuro (io ho visto sempre e solo Eriophorum Scheuchzeri, i 'tuoi' mi sembranp gli stessi), al massimo puoi provare a metterli in 'piante da determinare'
Stefano |
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fabri64
Utente Senior
Città: Vitinia
Prov.: Roma
Regione: Lazio
872 Messaggi Fotografia Naturalistica |
Inserito il - 07 ottobre 2008 : 06:52:14
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| Messaggio originario di Stekal:
Complimenti, report fantastico.. stupende quelle della zona umida..
confermo Eriofiore, per la specie esatta non sono sicuro (io ho visto sempre e solo Eriophorum Scheuchzeri, i 'tuoi' mi sembranp gli stessi), al massimo puoi provare a metterli in 'piante da determinare'
Stefano
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Grazie Stefano. Si, provo a chiedere di là.
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Ulver
Utente Junior
Città: Pisa
63 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 08 giugno 2009 : 20:52:56
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Complimenti per le foto, davvero magnifiche! Anche io ho fatto quell'escursione l'estate scorsa, ed è stata davvero meravigliosa...in realtà mi son fermato al rifugio Mandron e non sono andato sul ghiacciaio, ma prima o poi dovrò ripetere l'esperienza, aggiungendo la "passeggiata" sul ghiacciaio. Posso postare qualche foto in questo topic o ne apro un altro? |
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Stekal
Moderatore
Città: CANTU'
Prov.: Como
Regione: Lombardia
4435 Messaggi Fotografia Naturalistica |
Inserito il - 08 giugno 2009 : 23:12:26
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Ciao, benvenuto in questa sezione! per me puoi anche continuare qui.. probabilmente però avrebbe più visuale in un topic nuovo, sentiamo Fabrizio
Stefano |
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fabri64
Utente Senior
Città: Vitinia
Prov.: Roma
Regione: Lazio
872 Messaggi Fotografia Naturalistica |
Inserito il - 09 giugno 2009 : 11:40:50
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Ciao Ulver, se vuoi posso ospitarti volentieri nel mio topic.
Di solito molti utenti di questo forum aggiungono immagini dello stesso argomento su topic già esistenti. In questo modo si arricchisce un documento già aperto da un altro utente con altri particolari, immagini e descrizioni senza che queste si disperdano in altri topic.
E' anche vero quello che ha detto Stefano. Un nuovo topic sarebbe più notato, ma lascio decidere a te. Aggiungo, se hai una mole di foto e informazioni piuttosto elevata, allora ti converrebbe aprire una nuova discussione ma anche in questo caso puoi farlo qui.
Un saluto e un benvenuto anche da parte mia.
------------ Socio WWF ------------ |
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Roberto Cobianchi
Utente Senior
Città: Bologna
Prov.: Bologna
Regione: Emilia Romagna
4227 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 09 giugno 2009 : 12:25:45
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ho visto adesso e apprezzato tantissimo queste splendide immagini e ti faccio i complimenti.
Ciao Roberto Link |
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Ulver
Utente Junior
Città: Pisa
63 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 09 giugno 2009 : 20:16:54
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Il tuo reportage è davvero completo, per cui penso sia più utile che io inserisca la mia piccola "integrazione" in questo topic. L'importante è che le nostre immagini possano invogliare altre persone a fare quest'escursione,a mio parere davvero unica.
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La Val di Genova è una valle glaciale, nel cuore del parco dell’Adamello Brenta, in Trentino. Nota come “valle delle cascate”, attira la nostra curiosità per i percorsi suggestivi, che, da quanto si dice, si snodano tra foreste di abeti, torrenti tortuosi, cascate e ghiacciai.Così cerchiamo di raggiungerla quanto prima, partendo di buon’ora. Raggiunto Carisolo, entriamo nella valle, situata ad Ovest, percorrendo in auto i 17 chilometri che costeggiano il torrente Sarca, lungo una strada stretta e ripida, aperta al traffico solo fino alle 10 di mattina, perché dopo quell’ ora il transito è concesso soltanto al bus navetta, che, nella sua continua alternanza di salite e discese, non deve in alcun caso trovarsi di fronte un’auto che cerca di salire. La strada regala bellissimi paesaggi, tanto spettacolari quanto rilassanti.
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Attraversiamo alcuni ponticelli, e continuiamo la nostra salita, lentamente, per assaporare ogni odore, ogni suono, ogni colore. Il nostro entusiasmo è amplificato dalla bellissima giornata, che ci regala un Sole meraviglioso e un’aria davvero limpida e fresca. Ai bordi della strada si snoda il “percorso delle cascate”, che risale il letto del Sarca, nel quale si gettano le acque di vari torrenti che scendono dai ghiacciai. Ad un certo punto si apre davanti a noi la bellissima immagine delle cascate Nardis. Un salto spettacolare di quasi 100 metri, che ci travolge letteralmente con i suoi freschi spruzzi.
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Ulver
Utente Junior
Città: Pisa
63 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 09 giugno 2009 : 20:29:32
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Raggiungiamo l’ultimo parcheggio su strada asfaltata, e ci prepariamo ad iniziare il nostro percorso.Davanti a noi si apre la bellissima visione della piana di Bedole: un pascolo enorme tagliato dalle curve del torrente, sul quale si ergono possenti le montagne. Ammiriamo in silenzio, assaporando l’infinita calma del luogo, e ci prepariamo per la lunga salita.
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Iniziamo così a percorrere il sentiero 212, che ci porterà fino al rifugio Mandron (2450 metri). Dopo una breve e ripida salita (circa 15 minuti) lungo una strada sterrata raggiungiamo il Rifugio Bedole (1640 metri). Giriamo intorno alla grande costruzione di legno, abbandonando la strada e inoltrandoci nel sentiero che attraversa il bosco.
Il sentiero è notevolmente ripido e tortuoso, caratterizzato da stretti tornanti. Il fitto bosco di abeti e larici mantiene nell’ombra la prima parte del nostro cammino, ma in alcuni frangenti si dirada a causa dei canali creati dai torrenti nella roccia.
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Continuiamo a salire rapidamente e non ci facciamo scoraggiare dalla notevole pendenza, che sembra non diminuire mai. I pochi escursionisti presenti non danneggiano un’atmosfera davvero magica, caratterizzata da silenzi infiniti alternati al meraviglioso rumore dei torrenti. Una famiglia di tedeschi, guidata da un padre entusiasta dell’ambiente circostante, ma anche da figli annoiati a morte da tanta fatica, ci supera mentre ci fermiamo ad ammirare gli scorci suggestivi che si spalancano di fronte ai nostri occhi. Ci fermiamo estasiati ad ogni piccolo scorcio del panorama, anche per riprendere un po’ di energia, bere e mangiare un po’ di cioccolata.
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Dopo una serie di tornanti il percorso esce dal bosco e ci ritroviamo in un bellissimo punto panoramico. Una spettacolare visione a 180°, che le immagini e le parole non possono certamente descrivere nella sua magnificenza:guardando verso Est ammiriamo la Val di Genova in tutta la sua forza e delicatezza.
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Volgendoci a Ovest, di fronte a noi, siamo abbagliati dai riflessi dei lontani ghiacciai dai quali nascono i rivoli d’acqua che daranno origine alle suggestive cascate della valle.Imponenti si ergono le cime dei monti circostanti, ove riposano i resti estivi della vedrette delle Lobbie.
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Ulver
Utente Junior
Città: Pisa
63 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 09 giugno 2009 : 20:37:24
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Il percorso, ora completamente esposto, si fa meno ripido. E rimaniamo soli. Non ci sono altri escursionisti nei dintorni. Camminiamo lungo il pendio, e assaporiamo tanto la maestosità del luogo, quanto la sua intimità.
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Il Sole estivo della tarda mattinata riscalda il nostro cammino – sempre più scoperto, fuori dal bosco di abeti e larici -, ma il leggero vento che soffia tra le montagne mantiene la temperatura piacevole. Il nostro cammino, rallentato dalle frequenti soste, sembra dilatarsi all’infinito, e in ritardo sulla tabella di marcia, raggiungiamo un incrocio tra vari percorsi. Abbiamo raggiunto quota 2250 metri. Ad ogni passo la visione che si apre davanti ai nostri occhi muta prospettiva e si arricchisce di nuovi particolari.
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Sotto di noi scorre la vita della valle, con il suo intreccio di torrenti e cascate.
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Ulver
Utente Junior
Città: Pisa
63 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 09 giugno 2009 : 20:44:18
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La pendenza poi diminuisce e ci ritroviamo in un bellissimo altopiano, che ci regala una affascinante vista a 360°: dietro di noi la Val di Genova, davanti i bellissimi ghiacciai che circondano il rifugio Mandrone, e i primi laghetti glaciali. La temperatura inizia a farsi più pungente.
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In quest’ansa meravigliosa, nella quale il tempo sembra essersi fermato, incontriamo i resti di un antico rifugio costruito nel 1879 – il Mandronhutte -, il quale è stato in parte ristrutturato e adibito a osservatorio e centro studi sui ghiacciai nel 1994 - Centro Studi Glaciologico Julius Payer.
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Ulver
Utente Junior
Città: Pisa
63 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 09 giugno 2009 : 20:48:10
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Proseguendo invece poco oltre il Centro Glaciologico, si trova l’indicazione per un piccolo e spoglio cimitero di guerra, traccia indelebile della dura e aspra esperienza della I^ G.M. combattuta sulle linee alpine. Una croce, poche lapidi e una bobina rugginosa di filo spinato ne sono l’imperituro e silenzioso ricordo: un monito per salvarla dall’oblio.
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Ulver
Utente Junior
Città: Pisa
63 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 09 giugno 2009 : 20:55:14
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Superato il cimitero, percorriamo gli ultimi metri che ci separano dal rifugio, incontrando la chiesetta in memoria dei caduti della I^ GM.
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Dopo pochi metri, ecco davanti a noi il Rifugio Mandrone, la nostra meta, davanti al quale si apre la bellissima visione del ghiacciaio e dei laghetti glaciali. Abbiamo raggiunto i 2450 metri, e la sensazione è quella di trovarsi in un altro universo.
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Alle nostre spalle il bellissimo panorama della valle, reso ancor più affascinante dai disegni delle nuvole.
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Ulver
Utente Junior
Città: Pisa
63 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 09 giugno 2009 : 20:57:56
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E’ l’ora di pranzo: la fame, unita ad un po’ di stanchezza, ci spinge ad entrare subito nel rifugio!
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Pronti per la discesa, usciamo dalla calda atmosfera del rifugio, ed una brezza pungente ci accoglie: ci soffermiamo ancora una volta ad ammirare la splendida visione intorno a noi…
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