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 di Natura Mediterraneo
 


Nota! La determinazione degli insetti necessita quasi sempre di un'indicazione geografica e temporale precisa.
Invitiamo quindi gli utenti ad inserire questi dati ogni volta che viene richiesta una determinazione o viene postata una foto di un insetto. I dati forniti dagli utenti ci consentiranno anche di attribuire un valore scientifico alle segnalazioni, contribuendo a migliorare e integrare le attuali conoscenze sulla distribuzione delle specie postate.


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 frequenza del battito in Macroglossum stellatarum
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fern
Utente Senior

Città: Vicenza


2349 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 16 luglio 2008 : 20:08:45 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Domenica scorsa alcune M.stellatarum mi svolazzavano intorno e ne ho approfittato per scattare qualche foto. I risultati che vi mostro sono scadenti, fotograficamente parlando, ma spero interessanti.

1. esposizione 1/200 s
Immagine:
frequenza del battito in Macroglossum stellatarum
93,56 KB

2. esposizione 1/2000 s
Immagine:
frequenza del battito in Macroglossum stellatarum
77,12 KB

3. esposizione 1/5000 s. Purtroppo era ormai sera e la luce del sole poco intensa: senza flash (che mi avrebbe limitato a 1/500 s) la foto è quasi buia. Ho dovuto usare la massim apertura, che mi ha fatto perdere in profondità focale.
Immagine:
frequenza del battito in Macroglossum stellatarum
66,58 KB

fern

Modificato da - fern in Data 16 luglio 2008 20:11:14

Acipenser
Utente Senior


Città: Francoforte sul Meno
Prov.: Estero

Regione: Germany


1668 Messaggi
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Inserito il - 17 luglio 2008 : 14:22:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il volo di M. stellatarum è davvero impressionante. Approfitto di questo spazio per chiedere delucidazioni sui possibili tipi di volo dei lepidotteri. Chi mi aiuta ?

Tautò tèni zon kài
tethnekós kai egregoròs
kai kathèudon kai nèon kai
gheraiòn tade gàr
metapésonta ekéina ésti
kakèina pàlin táuta.

Eraclito, Frammenti, 88; Di passaggio, Franco Battiato.
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orsobblu
Moderatore

Città: Camorino (Svizzera)


7289 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 17 luglio 2008 : 14:48:09 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
L'immagine non è granché (presa ieri l'altro in "caccia vagante"), ma forse riesce a dare un'idea del complesso movimento d'ala del Macroglossum stellatarum.

Ciao!
Immagine:
frequenza del battito in Macroglossum stellatarum
103,85 KB

"La découverte du monde commence dans ton jardin" (X. Moirandat)
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ossossino
Utente Senior


Città: Mondovì
Prov.: Cuneo

Regione: Piemonte


1388 Messaggi
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Inserito il - 17 luglio 2008 : 19:14:13 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non ho ben capito a cosa stai facendo riferimento Acipenser...
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Acipenser
Utente Senior


Città: Francoforte sul Meno
Prov.: Estero

Regione: Germany


1668 Messaggi
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Inserito il - 17 luglio 2008 : 20:13:57 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mi spiego meglio: ricordo di aver letto, anni fa, uno schema che separava lo stile di volo di Nymphalidae, Satyridae (ora accorpati ai Nymphalidae, lo sapete certamente meglio di me) e Pieridae. Mi sembra che il volo degli Sphingidae, librato (almeno in M. stellatarum, per quanto ne so), si discosti molto dalle tre famiglie citate. Esiste una classificazione delle modalità di volo migliore e più estesa? Conoscete qualche esempio in cui un particolare tipo di volo ha una funzione ben compresa? Ad esempio, il volo potente delle sfingi potrebbe servire per una loro rapida diffusione, il volo librato di M. stellatarum serve a mantenere la posizione in volo durante la suzione del nettare dai fiori, il volo dei Satyrinae potrebbe, dico forse, servire a disorientare predatori potenziali ecc..

Tautò tèni zon kài
tethnekós kai egregoròs
kai kathèudon kai nèon kai
gheraiòn tade gàr
metapésonta ekéina ésti
kakèina pàlin táuta.

Eraclito, Frammenti, 88; Di passaggio, Franco Battiato.
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fern
Utente Senior

Città: Vicenza


2349 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 17 luglio 2008 : 20:28:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
delucidazioni sui possibili tipi di volo dei lepidotteri.

C'e' un bel libro fotografico sul volo degli insetti, di cui non ricordo gli estremi. Esistono anche studi scientifici, ma non conosco casistiche sulle diverse farfalle; sospetto che la tecniche di volo si somiglino piu' di quanto sembri. Nella mia 3a foto si "vede" che ali anteriori e posteriori si muovono come un'unica superficie.

La mia sorpresa in queste foto e' che con un tempo di esposizione di 1/2000 s le ali appaiono chiaramente mosse! Con 1/5000 s si vedono immobili, ma la foto e' da sopra, dove il moto si apprezza meno. Facendo un "conto della serva", mi vien da dire che l'ala percorre circa 1/4 della battuta (in un verso) in 1/2000 s equivalente a 250 battute d'ali complete (andata e ritorno) al secondo. E' ragionevole?
Sono il primo a pensare che trarre una similie conclusione da cosi' poco e' come minimo azzardato, pero' ... Ciao,

fern
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Acipenser
Utente Senior


Città: Francoforte sul Meno
Prov.: Estero

Regione: Germany


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Inserito il - 18 luglio 2008 : 02:44:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Può anche essere ragionevole secondo me, ovviamente se abbiamo poche pretese per quanto riguarda l'esattezza del dato numerico, come sempre accade nelle stime. Continuando con un approccio "spannometrico" si potrebbe anche notare come nella prima foto sembra essersi verificato grossomodo un giro completo delle ali, in accordo con la tua stima. Sarebbe interessante a questo punto avere il dato ufficiale della frequenza di battito.

Tautò tèni zon kài
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Eraclito, Frammenti, 88; Di passaggio, Franco Battiato.
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ossossino
Utente Senior


Città: Mondovì
Prov.: Cuneo

Regione: Piemonte


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Inserito il - 18 luglio 2008 : 20:32:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Beh...da quel che so io esistono varie tipologie di volo nei lepidotteri, ad esempio i Satiridi non volano in linea retta, ma svolazzano tra l'alto e basso con andamento "zig-zagante", i Ninfalidi hanno un volo più basso disegnando ampi semicerchi per aria raggiungendo una buona velocità di crociera e senza particolari irregolarità, i Pieridi volano in genere bassi e rasenti il suolo in modo "zig-zagante", alcune poi volano seguendo il sole in ogni caso velocemente...altre come il citato Macroglossum stellatarum muovono velocemente le ali a mò di colibrì per mantenere la posizione in aria mentre suggono il nettare con la loro lunga spiritromba dai fiori...
In generale (così come per molti altri esapodi volatori, anche se non tutti), i lepidotteri non sbattono semplicemente le ali dall'alto in basso, ma disegnano delle sorta di 8 in aria che diano loro maggiore stabilità in volo...
Spero di aver contribuito in qualche modo...
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Acipenser
Utente Senior


Città: Francoforte sul Meno
Prov.: Estero

Regione: Germany


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Inserito il - 19 luglio 2008 : 03:42:45 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ossossino, certo che è utile il tuo contributo !
Per quanto riguarda Macroglossa stellatarum, credo anch'io che essa descriva una sorta di otto col moto delle ali; in fondo il suo obiettivo primario è di spostare verso il basso quanta più aria possibile. Ma possiamo estendere questo discorso per le specie a volo più lento, e con elevata superficie alare? Per esempio, come volerà il gigantesco ed esotico Attacus atlas?
Inoltre, una delle cose che mi dà da pensare sul volo dei lepidotteri, e degli artropodi in generale, è il fatto che essi abbiano una sezione dell'ala che può essere considerata piana (o almeno così mi sembra): ora, anche se nelle fonti suggeritemi in questo thread (Link) si dice che in fin dei conti le ali a sezione piatta hanno le loro buone qualità aereodinamiche, mi verrebbe da pensare che i lepidotteri modifichino istante per istante la curvatura delle ali con movimenti opportuni, che potrebbero essere alla base della particolarità del loro moto; che ne dite?



Tautò tèni zon kài
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orsobblu
Moderatore

Città: Camorino (Svizzera)


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Flora e Fauna

Inserito il - 19 luglio 2008 : 11:35:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non so se si possa considerare piano il profilo alare di un lepidottero. Credo che le nervature gli diano una forma vicina al profilo concavo - convesso. La buona portanza, in certi lepidotteri come Iphiclides podalirius e Aporia cratagei che ho visto planare per lunghi tratti dovrebbe essere ottenuta accentuando il diedro delle ali stesse (sono tenute a "V" e non piatte). Sono solo ipotesi, ma il tema dell'aerodinamica nei lepidotteri, e in tutti gli animali in grado di volare, è certamente interessante anche se, come ebbe a dire qualcuno, "lo scarafaggio viola tutte le leggi dell'aerodinamica, ma lui se ne infischia e vola lo stesso".

ciao!

"La découverte du monde commence dans ton jardin" (X. Moirandat)
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Acipenser
Utente Senior


Città: Francoforte sul Meno
Prov.: Estero

Regione: Germany


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Inserito il - 23 luglio 2008 : 18:17:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di orsobblu:

Non so se si possa considerare piano il profilo alare di un lepidottero. Credo che le nervature gli diano una forma vicina al profilo concavo - convesso. La buona portanza, in certi lepidotteri come Iphiclides podalirius e Aporia cratagei che ho visto planare per lunghi tratti dovrebbe essere ottenuta accentuando il diedro delle ali stesse (sono tenute a "V" e non piatte). Sono solo ipotesi, ma il tema dell'aerodinamica nei lepidotteri, e in tutti gli animali in grado di volare, è certamente interessante anche se, come ebbe a dire qualcuno, "lo scarafaggio viola tutte le leggi dell'aerodinamica, ma lui se ne infischia e vola lo stesso".

ciao!

"La découverte du monde commence dans ton jardin" (X. Moirandat)


Ciao, scusa la risposta a scoppio ritardato, sono stato impegnato. Secondo me hai fatto bene a sottolineare il ruolo delle nervature alari per la definizione del profilo alare; quello che mi sembra interessante però è che nei lepidotteri, a differenza degli uccelli, si ha giocoforza un profilo nel lato dorsale dell'ala che è opposto al lato ventrale, a causa dell'esiguo spessore dell'ala stessa: quindi le farfalle hanno il problema di dover generare due superfici aerodinamicamente convenienti ma che siano anche complementari. Per questo supponevo la struttura piana di base. Certo è possibile che la curvatura ottimale sia raggiunta in volo; questo mi sembra plausibile in particolar modo in specie come Phalera bucefala.
Per quanto riguarda la curvatura verso il basso della parte posteriore delle ali concordo, in quel modo si dovrebbero incrementare portanza e resistenza.
Ancora di più concordo sulla faccenda dello scarafaggio: ci seppellirà tutti !

Tautò tèni zon kài
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fern
Utente Senior

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2349 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 24 luglio 2008 : 13:15:11 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Da qualche giorno non guardavo questo forum e noto con piacere che la discussione e' continuata. Per quanto riguarda il volo degli insetti, il bel libro fotografico di cui parlavo e': John Brackenbury, Insetti in volo, Edagricole.
Contiene immagini stupende che dicono piu' di molte parole.
Le ali anteriori e posteriori, in volo, si saldano e funzionano come un'unica superficie flessibile che ha un moto ondeggiante. Un'idea si puo' avere nella mia terza foto che ritrae le ali nella fase di sollevamento. Non e' chiarissimo, ma il bordo anteriore si solleva seguito man mano dal resto dall'ala in modo da offrire la minor resistenza all'aria.
Mi e' parso di capire che, nonostante le differenze indubbie nello stile di volo di molte farfalle, la fase di battuta, per lo meno quando e' richiesta la massima spinta come alla partenza, e' simile in tutte. Ciao,

fern
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Acipenser
Utente Senior


Città: Francoforte sul Meno
Prov.: Estero

Regione: Germany


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Inserito il - 24 luglio 2008 : 13:51:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di fern:

Da qualche giorno non guardavo questo forum e noto con piacere che la discussione e' continuata. Per quanto riguarda il volo degli insetti, il bel libro fotografico di cui parlavo e': John Brackenbury, Insetti in volo, Edagricole.
Contiene immagini stupende che dicono piu' di molte parole.
Le ali anteriori e posteriori, in volo, si saldano e funzionano come un'unica superficie flessibile che ha un moto ondeggiante. Un'idea si puo' avere nella mia terza foto che ritrae le ali nella fase di sollevamento. Non e' chiarissimo, ma il bordo anteriore si solleva seguito man mano dal resto dall'ala in modo da offrire la minor resistenza all'aria.
Mi e' parso di capire che, nonostante le differenze indubbie nello stile di volo di molte farfalle, la fase di battuta, per lo meno quando e' richiesta la massima spinta come alla partenza, e' simile in tutte. Ciao,

fern



Anche a me, ad intuito, verrebbe da dire che nella fase di partenza le variazioni tra i vari stili di volo siano minime; ciò potrebbe essere dovuto al fatto che tutti i lepidotteri, ovviamente, sono animali molto leggeri.
Il libro che hai indicato deve essere molto interessante; ho visto che non ci dovrebbero essere problemi per il suo reperimento, anche on-line. Credo proprio che sarà il mio prossimo acquisto .

Tautò tèni zon kài
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