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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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ATTENZIONE! A causa dello stato di grave minaccia nel quale si trovano attualmente gli anfibi, dovuta non solo all'alterazione degli habitat, ma anche alle patologie legate alla chitridiomicosi e alla possibilità che appassionati e studiosi di anfibi possano diventare vettori involontari del contagio durante le escursioni, invitiamo tutti gli utenti del forum ad avere particolare cura quando ricercano o fotografano questi animali. Considerata inoltre la delicatezza necessaria nel maneggiare gli anfibi, onde evitare emulazioni da parte di persone inesperte, che potrebbero causare danni agli animali, invitiamo gli utenti a non postare foto di esemplari tenuti in mano. Questo tipo di foto d'ora in poi saranno rimosse. Eventuali foto inerenti studi o indagini scientifiche possono essere postate previa autorizzazione da parte dei moderatori di sezione o degli amministratori. Grazie a tutti per la collaborazione
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Autore |
Discussione |
Riccardo Banchi
Utente Super
Città: PIOMBINO
Prov.: Livorno
Regione: Toscana
5312 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 13 giugno 2008 : 09:03:09
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Le esportazioni di animali a mio avviso sono una questione delicata, e non mi riferisco in questo momento a questioni morali, ma al semplice fatto che solo dopo aver compiuto una importazione/esportazione si potrà capire se si è causato qualche danno. Mi vengono in mente le trasmissioni di patologie trasmesse da animali alloctoni... Io intendevo la commerciabilità di specie all'interno del territorio dove queste vivono. E la mia domanda posta non significa che la condivida in pieno. D'altro canto la supertutela assoltua e indiscrimata colpisce in teoria anche gente che spesso si impegna a salvare popolazioni ad esempio di anfibi tramite detenzioni provvisorie delle larve; e questo diventa un controsenso. Ric |
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u / c
Utente Cancellato
Città: .
0 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 13 giugno 2008 : 09:37:45
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Comunque l'allevamento di una specie nell'areale in cui è autoctona e in cui sono presenti esemplari selvatici presenta i sui seri rischi, spesso l'uomo inconsapevolmente infetta gli esemplari allevati con varie patologie, questi esemplari in allevamento possono diventare delle bombe patogene.
Nel caso delle tartarughe molti allevano specie nostrane con esotiche o nord africane, per questo motivo si sta diffondendo l'herpes, che spesso è mortale in percentuali altissime. Anche la vicinanza con altri animali da compagnia o da cortile, cani, gatti, anatra, oche galline ecc può far fare salti di specie o comunque trasmissione di patogeni difficilmente contraibili nel selvatico. Inolte in Natura un esemplare malato viene rapidamente eliminato da predatori, impossibilità di procurarsi il cibo o mancanze di cure, evitando così di infettare lungamente i suoi simili.
copio incollo una relazione di conferenza al 'Tartabeach'' del dott. Mosconi: Purtroppo esistono tartarughe che benchè infette non sviluppano anticorpi, si tratta di portatori asintomatici, ma critici , veri portatori e serbatoi di virus. Questi ultimi rappresentano il più grave problema per la reintroduzione di tartarughe in ambienti che si desiderano ripopolare. Le reintroduzioni spontanee di tartarughe, ad opera di privati, in ambienti naturali ritenuti idonei, hanno causato danni enormi alle popolazioni di tartarughe indigene poiché sono stati introdotti soggetti che avendo vissuto per molto tempo in ambienti domestici, hanno acquisito una serie di contatti e sviluppato difese immunitarie che gli animali selvatici non conoscono e non possiedono.
| Quanto riportato nei miei post ha solo fine di scambio informazioni ed è espressione di opinioni e conoscenze soggettive prive di valore assoluto. |
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Modificato da - u / c in data 13 giugno 2008 09:55:23 |
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bernardo borri
Utente Senior
Città: Firenze
Prov.: Firenze
Regione: Toscana
3002 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 13 giugno 2008 : 09:53:39
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Beh, vedo che i miei interventi servono sempre meno! Davide88 ha praticamente ribadito come la penso io. L'introduzione scondiderata di specie alloctone non deve mai avvenire, e questo penso sia chiaro ormai. Si tratti di testuggini floridane o di tritoni italiani in altri paesi o di insetti italiani in america (per carità!....); il discorso non cambia. Penso che comunque, come dice Patrick, servano le giuste referenze per allevare specie protette; sicuramente non devono essere vendute al primo str..... e di questo bisogna esserne certi. So che in molti paesi italiani avvengono esportazioni CLAMOROSE di salamandre pezzate che partono a centinaia per altri paesi; soprattutto la Cina. Le salamandre se vendute (o catturate)da adulte per essere portate in altri paesi di sicuro non si riprodurranno e lo stesso vale per qualsiasi specie di Bufonidepresente nel mondo. Attualmente vi posso anche assicurare che si trovano su internet, in vendita nel Regno unito, ululoni provenienti da ceppi di Catanzaro. Quelli si riproducono benissimo anche se esportati da adulti, e poi sono da considerarsi estinti, quindi meglio se qualcuno gli alleva (senza introdurli in Inghilterra ovviamente!). Come al solito occorre analizzare i casi singolarmente. Complimenti per il post Ricca! bell'argomentaccio, lo sapete che mi piace litigare
Bernardo Borri |
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Riccardo Banchi
Utente Super
Città: PIOMBINO
Prov.: Livorno
Regione: Toscana
5312 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 13 giugno 2008 : 10:09:06
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Dunque la cosa è ancora più delicata! Posso però affermare che nel caso di animali alloctoni, il problema possa essere ancora più evidente, senza minimamente togliere nulla a ciò che è stato detto, con cognizione di causa e riferimenti precisi, da Tartagnan. Ric |
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