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vespa90ss
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Inserito il - 31 marzo 2008 : 20:12:01
Nazione: Italia Regione: Toscana Provincia: GR Comune: Grosseto Localitŕ:Alberese
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Escursione al Parco dell’Uccellina - Torre di Collelungo (GR)
Finalmente, dopo tre settimane di maltempo, le previsioni per una parentesi di sole pieno mi convincono ad effettuare un’escursione al Parco dell’Uccellina (GR). Si sarebbe trattato di percorrere una quindicina di km a piedi dalla mattina alla sera, la quasi totalità sulla sabbia dove si affonda ed è particolarmente affaticante procedere, quindi avevo scelto per delle attrezzature poco pesanti ed indumenti il più leggeri possibili. Una decisione saggia perché è stata davvero una bella sgambata percorrere carico come un somaro e sotto il sole la spiaggia che inizia da Marina d’Alberese lunga 5 chilometri .
la spiaggia dell'Uccellina
In effetti, il vero problema delle escursioni a scopo di reportage fotografico è quello del mantenere la lucidità. Dopo alcune ore di cammino giunge la stanchezza. Il sole comincia a picchiare forte: viene la fame, la sete e non si hanno più le idee chiare sul lavoro che si desidera compiere. Se si mangia e beve è peggio: viene la sonnolenza e si suda molto. Col passare delle ore non si coordinano più alla perfezione le azioni ed hai difficoltà a collegarle alle conoscenze tecniche. Arrivati ad un certo punto perdi la volontà di verificare che tutto sia stato fotografato a regola d’arte ed eventualmente riprovare. Così, da un certo momento in poi tutto diventa approssimativo e abbastanza istintivo. Anche alcuni spunti fotografici vengono lasciati indietro: “li fotograferò al ritorno”, pensi fra te e te. Altri addirittura vengono proprio ignorati del tutto perché non hai più la voglia di cambiare ottica, montare il cavalletto o spogliarti dello zaino e del gilet con le tasche piene di obiettivi per stenderti sulla sabbia a fare una macro spinta. Non vedi l’ora di tornare in macchina, toglierti lo zaino dalla schiena, sfilarti le scarpe e berti un litro di thè fresco. Uno dei problemi principali per il reportage è il fatto di dover fotografare con un solo corpo macchina. Il cambio continuo delle ottiche è uno dei tormenti peggiori: passare dal 105 macro allo zoom grandangolo per le panoramiche è un vero supplizio, specie se compi l’operazione sulla sabbia col rischio di…farci cadere il tutto e buonanotte…. D'altronde sarebbe un tormento portarsi per chilometri due digitali reflex pronte all’uso. Come tenerle? Non certo appese al collo a decapitarti ed a sbatacchiare i display l’un l’altro. Nel sacco forse? A quel punto non cambierebbe nulla. L’alternativa sarebbe procedere in coppia e suddividersi i compiti ma capita raramente potersi coordinare con la persona giusta in un lavoro così perfetto.
Per effettuare questa escursione ho scelto il percorso più breve, cioè quello che parte da Marina d’Alberese e seguendo tutto il tratto sabbioso raggiunge la Torre di Collelungo per concludersi al termine della spiaggia lunga circa 5 km che è delimitata da uno sperone roccioso. Sarei poi tornato indietro per salire in cima al Collelungo dove svetta la prima Torre: da lì sarei ridisceso per procedere lungo il sentiero che costeggia il canale di bonifica ed effettuare una sommaria esplorazione in una zona mai visitata. Premetto che dividerò in due parti questo post in quanto la documentazione è ampia ed abbastanza dettagliata. Spero che gli amministratori non me ne vorranno per lo spazio che ruberò al forum.
Collelungo con la Torre ed il canale di bonifica alle spalle
Ero stato all’Uccellina una quindicina d’anni fa quando ancora era meno conosciuta e poco frequentata: avevo scoperto al termine della spiaggia un bellissimo cespo di palme nane e mi ero ripromesso di tornarci ma purtroppo non c’era stata più occasione per ripetere questa esperienza.
Per arrivare alla spiaggia bisogna uscire dalla superstrada seguendo le indicazioni per Marina d’Alberese (poco dopo Grosseto se si giunge da nord). Percorso qualche chilometro della provinciale che conduce al paese di Alberese (da dove partono gli itinerari di trekking classico che scavalcando le colline portano al mare)si incontra un bivio a destra che porta a Marina d’Alberese dove, seguendo la costa, si giunge parimenti alla Torre di Collelungo. Facendo quindi riferimento alle indicazioni per Marina dopo aver percorso circa un paio di km si incontra sulla sinistra un’enorme cascina (diventerà un grandissimo agriturismo). Al suo fianco c'è una strada laterale con due alte colonnine in mattoni che conduce al mare. Pochi chilometri ancora e si raggiunge la costa dove in pineta si trova un parcheggio custodito a pagamento. Questo link offre indicazioni sugli itinerari ed i servizi:
Link
Inizio il mio percorso alle otto nel silenzio più assoluto interrotto solo da una stanca risacca senza che ci fosse ancora un’anima viva. Dopo poche centinaia di metri mi accorgo di aver dimenticato il cappello in macchina: non solo, ma appena scattate alcune foto muore la prima batteria……Ohi!!! Eppure ero certo che fosse a ¾ di carica… La sostituisco e reimposto nuovi parametri per risparmiare energia: tolgo la funzione dello scatto a specchio sollevato, lo scuoti sensore che si attiva con un energico scrollone ad ogni riavvio per la sostituzione obiettivo, riduco i tempi di lettura sul display a 1 sec. e ne abbasso la luminosità. Non dovrò usare il flash nei controluce sparati. Questi accorgimenti dovrebbero bastarmi se la carica fosse totale. Già ‘sta cosa del cappello e della batteria mi innervosisce non poco. Ma decido di proseguire lo stesso. Può essere bello andare alla ventura anche con qualche imprevisto che crea suspence.
Il primo tratto costiero è ostruito da tronchi di pino abbattuti dalle mareggiate per cui diventa un po’ complicato procedere specie se si rischia di bagnarsi le scarpe, cosa da evitare in assoluto quando si deve camminare sulla sabbia tutto il giorno. Uno scenario triste ma suggestivo questo dell’erosione costiera: ma il fortissimo controluce e la necessità di risparmiare scatti mi suggeriscono di rimandare al pomeriggio questa serie di foto.
Immagine 1
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vespa90ss
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Inserito il - 31 marzo 2008 : 20:13:08
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Decido quindi per comodità di percorrere il primo tratto all’interno del boschetto retrodunale che per una profondità di poche decine di metri non è recintato ed offre la possibilità di procedere al suo interno. Ci sono fili spinati ovunque e diversi fuoristrada della polizia che sconsigliano di accedere in luoghi vietati: non riesco a rendermi conto del perchè. Dedico qualche scatto alla flora: mi colpisce un lichene che cresce in mezzo a del muschio su humus frammisto a sabbia. Poi dei bellissimi piccoli fiori disposti in racemi
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Ma non posso dedicarmi eccessivamente a questo tipo di fotografia che richiede tempo e numerosi scatti, cose che non potevo assolutamente permettermi, vista la situazione ed il programma nutrito da svolgere. Semmai, se avessi avuto ancora batteria sufficiente ci avrei pensato al ritorno. Dopo circa trecento metri mi riaffaccio sul retroduna dove si cammina con minor fatica in quanto la sabbia è più compatta e non si affonda eccessivamente.
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vespa90ss
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Inserito il - 31 marzo 2008 : 20:13:42
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Noto che mancano moltissime delle specie vegetali che invece popolano la parte a nord della foce dell’Ombrone (siamo a circa cinque chilometri in un ambiente del tutto simile): manca il Pancratium maritimum,l’Echinophora spinosa, Medicago marina, l’Eryngium maritimum queste le prime che mi saltano all’occhio e tante altre, mentre è praticamente onnipresente Juniperus oxicedrus ed Euphorbia paralias. Per effettuare un confronto puoi vedere questo mio lavoro precedente:
Link
Anche di questo fatto non riesco a rendermi ben conto del perché: eppure la tipologia della costa è apparentemente identica .
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vespa90ss
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Inserito il - 31 marzo 2008 : 20:14:21
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Scendendo invece sulla battigia è molto facile rinvenire i gusci vuoti di ricci a cuore (spatangidi ) i quali vivono normalmente nel mare sotto la sabbia. Quando ci sono forti mareggiate vengono dissepolti e trascinati a riva dalle onde dove in breve tempo essiccano.
Immagine 8
Incontro un notevole quantitativo di Calomera littoralis nemoralis che considerato il periodo dell’anno mi sembrano abbastanza precoci. Per eseguire un decina di scatti a queste cicindele mi va via una ventina di minuti ma alla fine riesco a strappare qualche bella immagine a distanza ravvicinatissima con la sola luce del sole.
Immagine 9
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Posso anche fotografare uno Xanthomus pallidus nascosto sotto un tronco poco dietro la linea di battigia, un tenebrionide alofilo di cui vanno ghiotte le Calomera che li scovano nella sabbia con gran facilità.
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vespa90ss
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Inserito il - 31 marzo 2008 : 20:14:53
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La spiaggia sembra non finire mai e vado procedendo un po’ sulla riva un po’ sul retroduna a seconda dei soggetti da riprendere: intravedo in lontananza lo sperone di Collelungo sormontato dalla torre. Incontro lungo il tragitto le stesse capannine fatte di tronchi spiaggiati per ripararsi dal sole, dal libeccio.... dagli sguardi indiscreti.
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Dopo circa due ore di cammino giungo alla base di questa punta rocciosa, imponente nella sua struttura massiccia e a perpendicolo sulla spiaggia.
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vespa90ss
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Inserito il - 31 marzo 2008 : 20:15:30
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Da lì, nel pomeriggio, mi sarei spostato nell’interno del parco alla volta del canalone di bonifica nonché sarei salito all’esplorazione del colle fino alla torre. Ma nel frattempo decido di proseguire verso il termine della spiaggia dove si trovano le palme nane e talvolta un gruppo di daini al pascolo. E’ una tappa prioritaria a cui non voglio assolutamente rinunciare non sapendo quanto mi sarebbe potuta durare la batteria. E mentre cammino lungo la spiaggia eccoti sbucare dalle dune una bellissima volpe che sembrava mi stesse aspettando.
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vespa90ss
Utente Super
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Inserito il - 31 marzo 2008 : 20:16:15
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Scoprirò in seguito che non sarà l’unica. Mentre la fotografo va subito ad infilare il muso nel mio zainetto perché ha sentito il profumo del panino al prosciutto. Un pezzetto alla volta se ne mangerà mezzo dalle mie mani, la signorina. Che tenera!
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vespa90ss
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Inserito il - 31 marzo 2008 : 20:17:01
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Abbiamo parlottato un buon quarto d'ora e mi è stata accanto ascoltando le mie frasi pacate con attenzione e curiosità. Dopo questa simpaticissima sosta che da sola ha ripagato tutte le fatiche sopportate riprendo il cammino e giungo dove la spiaggia termina ed è interrotta da uno sperone alto alcune decine di metri costituito in parte di roccia ed in parte di ghiaione alluvionale.
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Mi volto all'indietro e mi rendo conto di quanta spiaggia mi sono fatto a piedi... Appena scattate le foto alle palme nane avrei dovuto ripercorrerla tutta all'indietro...
Immagine 23
Su questo terreno abbastanza poco solido e soggetto a frane per via dell’erosione marina, cresce un bellissimo cespo di palme nane a circa quindici metri d’altezza, esposto a nordovest. Purtroppo è prevedibile che possa crollare da un momento all’altro vista la precaria dislocazione e la friabilità del supporto. Comunque, dopo 15 anni ancora regge e sinceramente non speravo di trovarlo sempre al suo posto.
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vespa90ss
Utente Super
Città: Firenze
Regione: Toscana
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Inserito il - 31 marzo 2008 : 20:17:43
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Mi arrampico sul costone a strapiombo fino a giungere quasi sotto alle palme: eseguo qualche scatto in un controluce che filtrava attraverso il fogliame. Non verrà fuori niente di buono e cercherò di recuperare una serie di foto sovraesposte scattate mentre ero in equilibrio precario su un appoggio estremamente friabile.
Immagine 26
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Lassù intravedo un’altra volpe che segue i miei movimenti fra la vegetazione.
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Scendo dallo sperone e comincio a gironzolare nel boschetto sulla destra sperando di incontrare i daini: trovo solo le tracce del loro passaggio e la sabbia smossa dai cinghiali fra piante di rosmarino e di ginepro.
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Questa è la visione della spiaggia proprio sulla verticale del punto dove è possibile scorgere le palme nane ritratta da Google maps (che vi suggerisco di utilizzare sempre per programmare le vostre escursioni).
parte terminale della spiaggia dell'Uccellina dove crescono le palme nane (Chamaerops humilis)
fine prima parte
Beppe Miceli
A volte Madre Natura decide di lanciare una palla ad effetto. (Charles Bronson)
cliccami: codice di comportamento del Birdwatcher |
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Aphyllo
Moderatore
Città: firenze
Prov.: Firenze
Regione: Toscana
9108 Messaggi Micologia |
Inserito il - 31 marzo 2008 : 23:46:15
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Beppe complimenti! Tecnicamente fai invidia a chi fa queste cose di professione, e in più nei tuoi reportage ci sai mettere il cuore e per questo sai coinvolgere, nel bene e nel male: un professionista non sarebbe partito con una batteria scarica!! |
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lynkos
Con altri occhi
Città: Sant'Eufemia a Maiella
Prov.: Pescara
Regione: Abruzzo
17647 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 01 aprile 2008 : 05:30:03
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Reportage esemplare, quell'intreccio di testa e cuore che riconoscerei dovunque! A quando parte due ?
Sarah
..."Mi rendo conto anche che non possiamo vincere questa battaglia per salvare specie e ambienti senza creare un legame emozionale tra noi e la natura, poiché non lotteremo per salvare ciò che non amiamo, ma che apprezziamo solo in qualche senso astratto. Dobbiamo fare spazio alla natura nel nostro cuore" (Stephen Jay Gould). |
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BIBIUS
Utente V.I.P.
Città: Scandicci
Prov.: Firenze
Regione: Toscana
251 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 01 aprile 2008 : 10:08:02
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E' veramente dura camminare sulla spiaggia per ore..Quando ero a Creta camminavamo sulla spiaggia dall'alba fino alle una sotto il sole cocente, alla ricerca di tracce, ma questa è un'altra storia. Certo che l'incontro con la volpe deve essere stato appagante.. Mamma che bello!Ti ha seguito poi? Io sono stata all'uccellina qualche anno fa, un weekend. Oltre al percorso delle torri, che si snoda nell'entroterra, ho fatto il percorso a cavallo quello che ti permette di entrare in riserva. Pare che essendo a cavallo gli animali non si spaventino della presenza umana in effetti ebbi modo di vedere daini, cinghiali e tant'altro. Bellissimo, da rifare senz'altro. Marina d'Alberese poi ha un fascino tutto suo. Certo che alle 8 di mattina di una giornata di Marzo è tutta un'altra cosa. E si incontrano le volpi! |
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vespa90ss
Utente Super
Città: Firenze
Regione: Toscana
6434 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 01 aprile 2008 : 10:22:05
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| Messaggio originario di Aphyllo:
Beppe complimenti! Tecnicamente fai invidia a chi fa queste cose di professione, e in più nei tuoi reportage ci sai mettere il cuore e per questo sai coinvolgere, nel bene e nel male: un professionista non sarebbe partito con una batteria scarica!!
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eheheh, Marco è un po' il mio modo di prendere la vita. Anche se cerco di programmare tutto con meticolosità nelle cose che amo, lascio sempre la possibilità al mio spirito zingaro di poter trovare uno spiraglio per esprimersi. Una batteria che muore lasciandomi di sasso offre il senso di queste opportunità che lascio sempre aperte. Forse nel mio inconscio c'era il desiderio di mandare al diavolo tutto e di gustarmi la natura in piena contemplazione senza pensare ad altro. Ti ringrazio per gli apprezzamenti: so che gradisci il mio modo di lavorare. Beppe
A volte Madre Natura decide di lanciare una palla ad effetto. (Charles Bronson)
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maxthewildcat
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Inserito il - 01 aprile 2008 : 11:07:48
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incredibile, sono stato nello stesso posto una settimana prima di te, a Pasqua, con condizioni metereologiche completamente diverse....
nei tre giorni del week end pasquale ho fatto numerosi percorsi , alle torri di Castel Marino e collelungo, all'abbazia , a Cala di forno e anche alla Foce dell'Ombrone....
spero gradiate le foto....
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maxthewildcat
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Inserito il - 01 aprile 2008 : 11:08:40
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Inserito il - 01 aprile 2008 : 11:09:19
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Inserito il - 01 aprile 2008 : 11:09:59
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maxthewildcat
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Inserito il - 01 aprile 2008 : 11:10:41
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maxthewildcat
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Inserito il - 01 aprile 2008 : 11:11:36
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012
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Inserito il - 01 aprile 2008 : 11:11:38
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Beppe, gli animali percepiscono di chi fidarsi!
Alessandro PD
Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori |
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maxthewildcat
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Inserito il - 01 aprile 2008 : 11:12:21
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