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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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vespa90ss
Utente Super
Città: Firenze
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Inserito il - 08 marzo 2008 : 14:49:56
Nazione: Italia Regione: Sicilia Provincia: TP Comune: Trapani Localitŕ:Nubia
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Le Saline di Trapani e Paceco
Erano trascorsi quindici lunghissimi anni da quando venni l'ultima volta a Trapani a trovare i miei parenti. Poi questo incredibile periodo di ibernazione. Un congelamento dei ricordi dopo averli avvolti nella carta stagnola per momenti migliori. Una galera quasi necessaria da scontare per pagare un misterioso fio. E con l'avanzata maturità dei miei anni torno nella città di mio padre con occhi nuovi, con sguardo attento e severo. Col desiderio di cogliere quel qualcosa che avevo lasciato sfuggire tanti anni fa. Un qualcosa che avevo scartato preferendo altri sapori, altri colori, altre passioni della più giovane età. Sono tornato. E stavolta anche per cogliere il respiro profondo della mia terra: per farlo entrare finalmente nel mio cuore a spolverare anni d'attesa e ad accendere nuova luce. E così è stato. Una visita brevissima, tre giorni appena facendo il pendolare fra Trapani e l'Ospedale Civico di Palermo ma pur sempre sperando di trovare il tempo per creare l'occasione di questo incontro che da tanto desideravo: una visita alle Saline di Trapani.
Le Saline di Trapani e Paceco sono a pochissima distanza dal centro della città, tanto che ci si potrebbe arrivare tranquillamente in bicicletta da qualsiasi quartiere cittadino. Potrei dire che costituiscono l'onesta periferia di Trapani. Una vera e propria propaggine di essa strettamente funzionale alla sua sopravvivenza..
Trapani con le saline subito a sud della città:
Così come ogni brava città possiede i suoi campi adiacenti alle abitazioni più periferiche, questa singolarissima cittadina ha come proseguimento le Saline. La singolarità consiste nel fatto che esse rappresentano confine e limite invalicabile all'espansione urbana nel lato sud. Tutto ciò che si vede dall'alto di Google Maps immediatamente a sud della città non sono campi coltivati perfettamente squadrati bensì Saline.
il punto esatto delle saline che ho visitato
Trapani è un lembo di terra che si infila nel mare disegnando sulla sua superficie il contorno della lama di una falce: appunto drepanon che deriva dall’ellenico DREPANE (falce). E’ quindi una città che convive da sempre con il concetto dell’impossibilità di un’espansione, quindi di uno sviluppo anche economico, perché costretta dai confini del mare. Fino al 1700 Trapani era addirittura un’isola vera e propria protetta da alte mura fortificate, tagliata dalla terraferma per mezzo di un larghissimo canale e collegata ad essa solo attraverso un unico ponte. Successivamente, il canale che garantiva il passaggio delle navi venne interrato e le mura diroccate (esattamente come è accaduto a Portoferraio all’isola d’Elba) per consentire una timida espansione della città verso il monte Erice proprio a ridosso e verso le Saline che con la loro barriera garantivano lavoro e sostentamento. Gente abituata ad accontentarsi del giusto, i trapanesi, mai del di più. Gente che ha sempre dovuto lottare col problema della sete e con l’impegno del sale. Già, perché la siccità è vita e morte per Trapani. Piovono appena 440mm d’acqua all’anno, praticamente solo d’inverno. Qualsiasi casa di Trapani non ha tetti spioventi provvisti di tegole che comunemente si usano dappertutto. Esistono invece delle terrazze impermeabilizzate che raccolgono l’acqua piovana e la convogliano nel sottosuolo in grandissime cisterne di riserva idrica. Trapani, vista dall’alto, è identica a Tunisi proprio per questa particolarità dei tetti. Ma anche la geometria delle strette stradine del centro storico, incorciantesi in maniera bizzarra, è atta a spezzare i venti secondo una consuetudine araba. Il sole ed il vento sempre fortemente presenti sono il combustibile ed il motore per alimentare questa grande sete che attanaglia la nostra gente. Una condizione ideale per fare asciugare alla svelta qualsiasi traccia d’acqua. Per mettere in ginocchio la popolazione. Ma anche condizione essenziale per garantire quell’unica ricchezza: il formarsi del sale dalla rapida evaporazione dell’acqua marina. Le saline sembra siano nate ad opera dei Fenici che la colonizzarono tra il IX ed il VII secolo a.c (popolazione che non ha attualmente un’identità geografica ma che si potrebbe a grandi linee assimilare a quella costiera siro-palestino-libanese), i quali fondarono ad esempio Mozia (isolotto accanto a Marsala) e Cartagine in Tunisia. Quindi una presenza araba molto corposa, persistente nei secoli e radicata profondamente nella matrice culturale della zona fino al periodo delle guerre puniche con la decisiva Battaglia delle Egadi in cui i romani sconfissero i cartaginesi nel 241 a.c.
specchio di mare dove avvenne la Battaglia delle Egadi: notare Favignana, Levanzo e l'isolotto di Mozia in basso
L’ingegnosità spesso geniale di questi popoli (come pure geniali le soluzioni di ingegneria ittica rappresentate dalle tonnare ascrivibili ai cartaginesi) ha consentito lo sviluppo sempre crescente delle opere idrauliche nelle saline tanto che si attribuisce a loro il riempimento e l’interramento delle zone salmastre sottraendole al mare, livellandole e collegandole fra loro secondo un sistema di vasche comunicanti che consentono il graduale formarsi delle diverse concentrazioni di salinità di vasca in vasca. Successivamente, nel corso dei secoli, vennero costruiti i tantissimi mulini a vento (essendo Trapani “infilata” nel mare è fortemente esposta a qualsiasi tipo di vento) che, oltre a macinare il sale, servivano a far girare una vite senza fine inserita dentro un cilindro che era in grado di sollevare l’acqua marina da una vasca all’altra superando i dislivelli sfruttando la forza del vento. Un’intuizione a dir poco geniale attribuita ad Archimede. Le saline nel corso degli anni hanno purtroppo perso parte del loro smalto ed una buona percentuale della vecchia superficie era stata abbandonata forse nella tacita speranza di potervi edificare. Fortunatamente un rapido quanto felice Decreto legge del 10/6/1991 ha istituito la Riserva Naturale Orientata “Saline di Trapani e Paceco” per un’estensione di 580 + 467 ettari. Questa mossa ha bloccato eventuali volontà superstiti di utilizzi impropri relativamente a quei terreni ed ha contemporaneamente riportato in auge lo sfruttamento del sale. Negli ultimissimi anni è ripresa la produzione con attività frenetica e molto redditizia per via del livello di altissima qualità riconosciuta in tutta Europa al sale di Trapani considerato come estremamente puro ed unico per le sue caratteristiche chimiche.
Ma torniamo a Beppe. Il tempo non mi è stato amico. Due giorni di pioggia continua che hanno messo a dura prova la mia Pentax ed il mio vestiario adatto ad altro genere di viaggio e di percorso. Da aggiungere a tutto ciò la K10D resami dal fotoriparatore la sera prima di partire che, solo “sul campo”, ho scoperto completamente resettata e tutta da risistemare. Quindi una macchina che non riconoscevo più e che scattava secondo i suoi gusti personali. Brevi risistemazioni sotto l’acqua e via a far foto. L’attrezzatura fotografica era ridotta al minimo indispensabile, anche perché la partenza è stata così improvvisa che non ho avuto tempo per riflettere su nulla: il 18/55 del kit ed un 70/210 dotato di duplicatore.
Giungo all’aereoporto di Trapani-Birgi con un volo Ryan Air da Pisa. La prima cosa che ho fatto è stata quella di contattare Gigi Barraco (Gigi58). Ci scambieremo diverse telefonate ma per due giorni gli orari non riusciranno mai a coincidere con i nostri impegni di famiglia e di lavoro. Sono le otto del mattino di mercoledì 5 marzo: decido di partire lo stesso sotto l’acqua battente che scroscia giù da un cielo plumbeo. Andrò da solo alla ventura. Esco da Trapani in direzione Marausa percorrendo Via Libica: fatti un paio di chilometri mi trovo ad attraversare le prime saline. Fermo la macchina sotto l’acqua, mi metto il cappuccio del piumino e mi infilo nella pioggia armato di buona volontà.
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vespa90ss
Utente Super
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Inserito il - 08 marzo 2008 : 14:51:03
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I monti di sale stranamente non sono coperti dalle tegole come sempre li ho visti. Piove e parte del sale si squaglierà. Fra me e me penso che tutta quest’acqua sarà una manna per la natura arida ma un danno per la salina. La concentrazione del sale nelle vasche diminuirà …..
Immagine 2:
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Mio cugino Totò mi assicurerà in seguito che solo una piccolissima parte del sale si squaglierà. Anche nelle vasche il danno sarà recuperabile … “Non ti preoccupare….appena arriva il caldo sanno loro come fare…" Mi spiega che le saline sono come un organismo vivente che d’inverno riposa e con l’inizio della buona stagione riprende a vivere. Continua a spiegarmi che quelle rarissime volte che in estate piove gli uomini delle saline utilizzano tutta una serie di accorgimenti per ristabilire in fretta la giusta concentrazione : “Ci mettono a mammacaura e u sali riacchiana” (la mamma calda è un impasto di sale e fango che fa risalire la concentrazione salina ed aiuta il processo di formazione facendo precipitare il sale disciolto nell’acqua). Totò mi spiegherà anche che d’estate, quando la salina è in piena attività, ci sono delle vasche con acqua calda e molto salata dove solo pochissimi organismi riescono a sopravvivere, gli alobatteri e l’Artemia salina di cui sono ghiotti i fenicotteri rosa.
Comincio a scattare le prime foto approfittando di brevi rallentamenti della pioggia ma riesco comunque ad imbrattarmi tutto di fango, di sale, zuppo fradicio “d’acqua di cielo e di mare”. Riesco a rubare queste foto che vorrete perdonarmi per il loro poco dettaglio e limpidezza ma credetemi ho fatto miracoli nelle condizioni in cui operavo.
Immagine 5:
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vespa90ss
Utente Super
Città: Firenze
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Inserito il - 08 marzo 2008 : 14:52:19
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La cosa che mi colpisce immediatamente è la presenza di un raro endemismo: il cosiddetto fungo di Malta Cynomorium coccineum, la Halocnemum strobilaceum (Salicornia strobilacea ) e la Calendula maritima dotata sull’epidermide di peli adibiti all’espulsione del sale. Ma moltissime altre sono le specie elencate appartenenti a questi ambienti alofili estremi: Arthrocnemum, Halopeplis, Suaeda, Salsola, Atriplex, Halimione, Beta
Cynomorium coccineum o fungo di Malta
Cynomorium coccineum
Immagine 6:
Halocnemum strobilaceum (Salicornia strobilacea )
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vespa90ss
Utente Super
Città: Firenze
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Inserito il - 08 marzo 2008 : 14:53:27
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Proseguo la mia breve esplorazione attraversando Via Libica ed entrando direttamente nella Riserva alla ricerca di qualche uccello acquatico: al suo interno sono state censite ben 208 specie diverse tra cui anche il Fenicottero Rosa che intravedo in lontananza sullo sfondo dei cantieri navali. Mi avvicino sotto la pioggia e riesco a rubare qualche scatto che chiaramente risulterà mediocre per la pochissima luminosità che mi consentirà di utilizzare solo tempi troppo lunghi per le focali adottate.
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La pioggia cessa per pochi minuti e mi diverto a fotografare scolopacidi che si involano rapidissimi al mio arrivo e qualche particolare architettonico e paesaggistico.
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vespa90ss
Utente Super
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Inserito il - 08 marzo 2008 : 14:54:15
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vespa90ss
Utente Super
Città: Firenze
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Inserito il - 08 marzo 2008 : 14:55:07
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Purtroppo la sosta dura solo pochissimi secondi e sono costretto a rientrare rapidamente alla macchina sotto uno scroscio violento d’acqua. La K10D ha retto ancora una volta egregiamente alla “prova bagnato” (successe anche a San Rossore). Sono molto soddisfatto del mio acquisto. Purtroppo però sono i 57 anni di Beppe che non se la sentono più di sciogliersi sotto al diluvio, quindi me ne torno a casa fradicio.
Sarei dovuto partire il giorno dopo col volo delle 12,45 e chissà se avrei potuto fare qualche altro scatto. Provo ancora a contattare Gigi Barraco: “Gigi ….ce la fai a liberarti un paio d’ore domattina presto?” Risposta affermativa. “Allora ci vediamo alle 8 in fondo a Via Virgilio”. Finalmente avrei potuto conoscere l’altro trapanese del forum: tre giorni in città senza potersi incontrare mi sembrava una cosa assurda… Avremmo fatto una brevissima escursione di due ore sempre alle Saline e poi al Monte Erice a cercare le orchidee. Alle 10 dovevo ritornare tassativamente perché c’era in programma la visita a Villa Pepoli per vedere la mostra del Caravaggio. Poi rifare il pieno alla macchina a noleggio ed infine andare all’aereoporto per imbarcarsi. Un vero tour de force. Durante la notte “acqua di cielo” (è la pioggia in trapanese) senza tregua. Mi sveglio alle sei e scopro che tutto è rimasto coperto ed il cielo è sempre plumbeo. Piove in continuazione. Non c’è un filo di vento mentre a Firenze sta sradicando gli alberi secolari dal suolo con raffiche di 120kmh. E purtroppo senza vento niente cambierà per diverse ore ancora. Le otto. Prendo l’ombrello e vado all’appuntamento. Dopo poco arriva Gigi con un sorrisone che ne sarebbe bastato solo la metà per essere sufficiente! Un abbraccio e partiamo conversando fittamente. Destinazione…..le saline nella zona di Nubia, quelle del giorno prima. Due trapanesi che si incontrano sono il massimo della sincerità e della trasparenza. In pochi minuti ci raccontiamo una vita. Ma non dimentichiamo di parlare anche delle nostre Pentax K10D perfettamente identiche. Mi porta dentro la salina entrando dentro una strada che il giorno prima non avevo assolutamente notato, quindi riusciamo ad accedere in profondità sotto la pioggia battente. Stiamo violando la regola dell’oasi che vieta l’ingresso a qualsiasi autoveicolo ma la catena è sciolta: speriamo che nessuno se ne accorga e ci lasci compiere questa piccola esplorazione restando al riparo, chiusi in macchina. Qualche scatto dall’abitacolo ai fenicotteri rosa con lo sfondo dei cantieri nautici e poi ….piano piano quasi d’incanto…la pioggia cessa, il cielo si fessura e ci apre uno splendido spicchio di sole.
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Perfetto …ecco l’occasione per un autoscatto da regalare al forum.
da sin: Gigi Barraco e Beppe Miceli:
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vespa90ss
Utente Super
Città: Firenze
Regione: Toscana
6434 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 08 marzo 2008 : 14:55:55
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Ci scapperà anche il tempo per salire a Martogna sul Monte Erice e lungo il tragitto raccontarmi del Rhynchophorus ferugineus che gli sta divorando le Phoenix canariensis del suo giardino. Giunti sulla costa del monte troveremo le Ophrys tenthredinifera ed una grandissima quantità di Chamaerops humilis (palme nane) che adoro come piante perchè sono il simbolo della mia terra.
Ophrys tenthredinifera
Teucrium fruticans:
Chamaerops humilis (palme nane)
ed uno spettacolare panorama semplicemente mozzafiato: Trapani che si infila nel mare, sulla sinistra le saline, sullo sfondo Favignana, Levanzo e Marettimo. Le tre isole Egadi.
le Saline a sud di Trapani
Trapani e sullo sfondo da sin Favignana, Levanzo e Marettimo nascosta dietro
Purtroppo le due ore volano via troppo velocemente come sempre accade in questi casi. La promessa è di ritornare magari a Pasqua in occasione della processione dei “Misteri”. Non molto dopo decollerò con mia figlia alla volta di Pisa lasciando sotto di noi un incredibile paradiso lavato dalla pioggia e colorato da un’aria limpidissima.
Il sole ormai ha vinto la sua lotta con le nubi. Smetterà definitivamente di piovere lasciando per l’ennesima volta i trapanesi nel dubbio se pregare ed aspettare “ l’acqua ri cielo” che debella la siccità o…. aspettare che il sole ed il vento facciano asciugare “l’acqua ri mari” che se non diluita dalla pioggia porta la ricchezza del sale. Forse è stato questo istinto innato dell’attesa contenuto nel mio sangue trapanese a consentirmi di saper aspettare tanti anni.
Beppe Miceli (che oltre a salutare e ringraziare Gigi Barraco lo invita ad integrare il post nelle sue lacune ed improprietà).
A volte Madre Natura decide di lanciare una palla ad effetto. (Charles Bronson)
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Fitz
Utente Senior
Città: Carbonia
Prov.: Carbonia Iglesias
Regione: Sardegna
1489 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 08 marzo 2008 : 16:30:08
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Una bella cronistoria dei tuoi pochi giorni in terra sicula.
Le saline sono davvero un ambiente particolare dove si possono fare incontri inaspettati od inusuali...a volte anche amici del forum! Scherzi a parte...è sempre una gioia vedere che la frequentazione virtuale nel forum si concretizzi con incontri reali.
Concordo con te sulla palma nana...una pianta meravigliosa che io adoro!
Due parole sul Cynomorium coccineum: è sì una pianta rara e che (purtroppo) sta correndo qualche pericolo a causa dell'alteramento del suo habitat, però credo sia giusto specificare che non è un endemismo siciliano (lo so...tu non l'hai detto) ma del Mediterraneo occidentale, in Italia si trova in Sicilia, Sardegna e Basilicata.
A si biri da Fitz
Gli alberi sono le colonne del mondo, quando tutti gli alberi saranno tagliati il cielo cadrà sopra di noi (proverbio indio) |
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marz
Utente Super
Città: Bergamo
Regione: Lombardia
8788 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 08 marzo 2008 : 22:45:12
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Davvero un bel reportage. Complimenti.
marz |
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vespa90ss
Utente Super
Città: Firenze
Regione: Toscana
6434 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 08 marzo 2008 : 23:47:06
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Grazie Fitz e Marz per il vostro apprezzamento: è stato un vero peccato non avere avuto il tempo materiale nè le condizioni meteo adatte per poter operare come avrei voluto. Purtroppo ero in Sicilia per ben altri motivi che non fotografare. Vi sarà apparsa una realtà falsata che è solo estremamente occasionale: infatti quella è una delle zone più aride d'Italia ed è davvero raro imbattersi in giornate piovose. L'ideale sarebbe poterci tornare a cavallo tra aprile e maggio nel pieno della fioritura e dello sfarfallamento degli insetti. Tra l'ambiente delle Saline ed il Monte Erice c'è da divertirsi. Ora era il momento buono per gli acquatici...ma bisognava che fossi attrezzato allo scopo ed avessi avuto tanto tempo a disposizione. Sarà per un'altra volta... Beppe
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vespa90ss
Utente Super
Città: Firenze
Regione: Toscana
6434 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 11 marzo 2008 : 21:26:26
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Sembrava tutto troppo bello per essere vero.... eppure, come in tutte le radiose favole,.... come in tutte le casette in Canadà... c'è sempre un PincoPanco che per dispetto attizza gli incendi:
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mi auguro che si possa trovare un'alternativa ragionevole alla sottrazione di spazio alle Saline cercando altrove luoghi e risorse per portare avanti certi piani....di sviluppo che si limiterebbero ad uno sfruttamento intensivo solo per un pugno di giorni all'anno. Oggi c'è la scusa del porto: immediatamente a ruota ci sarà quella della cementificazione.
Beppe
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franci
Utente Senior
Città: Morbegno
Prov.: Sondrio
Regione: Lombardia
1364 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 12 marzo 2008 : 08:40:16
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Caro Beppe, anch'io ho parenti a Trapani! La mia ultima visita risale a circa 20-25 anni fa e ancora me la ricordo: le saline, Erice... ma anche il pranzo con menu nordafricano... Sogno da tempo di tornare laggiù e il tuo poeticissimo reportage ha fatto aumentare questo desiderio! Grazie per le bellissime foto.
Franci Morbegno (SO) Link |
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vespa90ss
Utente Super
Città: Firenze
Regione: Toscana
6434 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 12 marzo 2008 : 09:02:56
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Ciao Franci... il consiglio che ti dà Beppe è quello di forzare la mano del destino. Non aspettare che sia lui a chiamarti, come è successo a me. Trova "il coraggio di essere".
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Una radiosa giornata Beppe
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vespa90ss
Utente Super
Città: Firenze
Regione: Toscana
6434 Messaggi Tutti i Forum |
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gigi58
Moderatore Trasversale
Città: Trapani
Prov.: Trapani
Regione: Sicilia
17657 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 15 maggio 2010 : 20:20:36
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Io ci sarò
Gigi |
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vespa90ss
Utente Super
Città: Firenze
Regione: Toscana
6434 Messaggi Tutti i Forum |
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