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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Autore |
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vespa90ss
Utente Super
Città: Firenze
Regione: Toscana
6434 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 27 febbraio 2008 : 11:57:45
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I piccoli trucchi del Birdwatcher
Vorrei condividere con tutti un po' dell'esperienza che ho maturato nel corso di questa estate trascorrendo molte ore all'interno dei capanni da Birdwatching della Diaccia Botrona. Non ho delle ricette precise ma tutta una serie di piccoli errori commessi che una volta eliminati mi hanno consentito di fare "carniere". Indubbiamente sono stato molto aiutato dall'esperienza maturata in tanti anni di caccia anche se non eseguivo questa specifica agli animali di palude: anche una buona praticaccia di fotografia che sicuramente aiuta moltissimo. La prima cosa da tenere ben presente è questa: la maggior parte degli animali che frequentano la zona del capanno, sono normalmente sempre gli stessi che tutti i giorni tornano sul luogo per le loro attività quotidiane. Il capanno è quindi diventato per loro parte integrante del paesaggio con la sua presenza, la sua forma, il suo silenzio, la sua assenza di odori. Il capanno diventa come un albero, un cespuglio dove essi giungono e si posano. Solo talvolta, molto raramente, qualche essere bipede lo frequenta e loro si allontanano. Bene, bisogna fare in maniera che il ricordo di una situazione tranquilla resti tale così come loro lo hanno memorizzato e recepito nel corso dei mesi. Non fare alcunchè che possa loro far risalire alla presenza di qualcuno all'interno del capanno. Ma vi domanderete come se ne può accorgere un animale anche a distanza di centinaia di metri che qualcuno è nel capanno? Facile. Dalla non presenza di certi altri animali, in prossimità del capanno, che fanno da campanello d'allarme. Ecco perchè sono molto utili dei posatoi a pochissimi metri di distanza, per favorire l'avvicinamento, ad esempio dei martin pescatori che sono piuttosto sospettosi. I livelli di diffidenza sono molto variabili da specie a specie. Ma se manca persino la presenza dei meno sospettosi significa che qualcosa di pericoloso sta accadendo in zona capanno quindi nessun altro si avvicina. Cosa significa tutto cio? Che anche se non vedete a distanza voli di fenicotteri o di aironi o di garzette o di null'altro, non è buon motivo per muoversi con scioltezza all'interno del capanno. I passi, anche se lenti ed attenti producono rumore e vibrazioni che fanno volare eventuali uccelli posatisi nel frattempo sul tetto. Questo involarsi rappresenta un segnale d'allarme che viene colto a distanza e memorizzato. Tutto questo discorso serve per ricordare che ogni nostra mossa all'interno del capanno deve essere misurata e calibrata, evitando gli spostamenti inutili. Le panchine vanno sistemate subito appena arrivati prestando grande attenzione a non fare rumore e sistemandole in maniera tale che non ballino mettendo sotto le zampe degli spessori adeguati. Una panchina che traballa può farti perdere splendide occasioni. Subito va preparata tutta la attrezzatura estendendo il cavalletto alla giusta altezza, tirando fuori tutti gli obiettivi necessari, le schede di memoria e le batterie di ricambio. Ogni pezzo posizionato su di una superficie ricoperta da un panno per non perdere e sporcare nulla, ma anche per contenere il rumore. In un capanno da birdwatching il pavimento è in legno e non poggia direttamente sul suolo ma spesso è sollevato: ciò presuppone che sia realizzato in assi che tendono a risuonare come tamburi alla minima sollecitazione. Evitare in assoluto di fumare: non mi sembra nemmeno il caso di spiegare il perchè. Anche qualsiasi altro odore forte, tipo naftalina o profumi e dopobarba producono i loro effetti perchè vengono ricollegati alla presenza umana. Un altro accorgimento davvero importantissimo è quello di ricoprire le finestrelle degli spioncini con dei teli di idonea colorazione per nascondere gli spostamenti all'interno del capanno, che se non ha le pareti scure ma chiare di cannucciola, lascia scorgere da grande distanza i movimenti delle nostre sagome all'interno: teli con delle aperture per far traguardare gli obiettivi e che vanno fissati per non svolazzare. I capanni, laddove possibile, dovrebbero essere costruiti o modificati con delle tettoie aggettanti sopra le feritoie delle finestrelle per ridurre la luce che illumina il nostro obiettivo che sporge, ma anche per eliminare i riflessi parassiti. Una tettoia sporgente anche 50 cm non guasterebbe. Tutti i capanni dei cacciatori "professionisti" di anatidi ne sono ampiamente provvisti, anche se ciò che si affaccia è una canna lunga circa 70 cm. Ciò nonostante, una lente frontale di un potente tele, specie se a specchio, è sicuramente più visibile di qualsiasi canna di fucile. L'ultimo accorgimento che mi viene in mente è quello di recarsi ai capanni lasciando la macchina a grande distanza ed avvicinandosi lentamente evitando rumori e movimenti inutili. Chiaramente, in meno si è e meglio è, anche se il silenzio della solitudine a volte diventa un grido disperato.
Beppe
A volte Madre Natura decide di lanciare una palla ad effetto. (Charles Bronson)
cliccami: codice di comportamento del Birdwatcher
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Modificato da - vespa90ss in Data 27 febbraio 2008 12:51:28
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Cleo
Utente Senior
Città: Milano
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
1439 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 27 febbraio 2008 : 12:26:54
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Saggi, interessanti e condivisibili consigli. Olivia |
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Greg
Utente V.I.P.
Città: Livorno
Regione: Toscana
215 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 27 febbraio 2008 : 14:44:23
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Ciao Beppe, hehehe, ora so chi ha messo il telino alla finestrella del capanno all'isola Clodia ! Condivido in buona misura le tue osservazioni, anche se le ritengo molto pertinenti per quanto riguarda un capanno fotografico per " single " , meno per capanni pubblici perchè in quel caso è inevitabile accettare una quota di " ragionevole " disturbo ( talvolta ci sono bambini, anche di età adulta ). L'aspetto odore per me ha un rilievo minore se si fotografa prevalentemente uccelli ( l'olfatto solitamente è molto meno efficiente che nei mammiferi ). Sulla tettoia spiovente ho dei dubbi perchè anche se utile può limitare la possibilità di foto al volo. Parlando specificamente dei capanni della Diaccia ( dove anch'io ho passato parecchio tempo ), il primo rilievo è che come in tanti altri luoghi NON sono pensati per la foto, sia per il posizionamento ( il capanno dell'isola Clodia è in controluce tutto il giorno ! ), che per il tipo di struttura ( almeno quello della casa Ximenes che spicca nel piattume come una cattedrale nel deserto, secondo i criteri spesso seguiti in altre oasi ). Anche a Bolgheri, che frequento da molti anni, i capanni sono molto "visibili"( essendo stati concepiti per il birdwatching ) e ciò a mio avviso è almeno uno dei fattori che tiene gli animali abbastanza lontani. Esiste anche una considerazione inversa : in alcuni luoghi ( particolarmente all'estero ) gli uccelli sono talmente abituati alla presenza umana che non la percepiscono come minaccia ( ah, quelle fantastiche foto di " birdscapes" fatte col grandangolare...). Ti ringrazio di avere aperto questo stimolante argomento. Giorgio |
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vespa90ss
Utente Super
Città: Firenze
Regione: Toscana
6434 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 27 febbraio 2008 : 15:07:13
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All'Isola Clodia c'è sempre il sole controluce tutto il giorno. E' vero. Ma si possono fare bellissime foto comunque, specie in estate quando il sole è molto alto. Link
Link
Purtroppo il poszionamento del capanno è infelice perchè sei sempre molto bene illuminato e qualsiasi spostamento dell'obiettivo viene rilevato dagli animali.
Concordo con te che quello della Casa Ximenes è messo in un posto demenziale: anch'io vorrei comprendere che senso ha un capanno posizionato in un luogo assolutamente inadatto. Spero che prima o poi possano essere realizzate delle postazioni più vicine alle aree interessate dai fenicotteri (dato che questi capanni sono distanti circa 400 mt.) con dei camminamenti riparati alla vista da cannucciole per non disturbare gli animali e non essere visti mentre ci si avvicina. Piaciuta, deh, la telina sulla finestrella? ma ci vorrebbe anche una porta laterale con telo perchè entra un monte di luce. Poi andrebbe verniciato internamente tutto di nero (i capanni dei cacciatori sembrano camere oscure). Se fai attenzione, al capanno dell'Isola Clodia, nel silenzio assoluto dell'attesa puoi udire il tarlo che rode il legno come il tic tac di un orologio a pendolo. Un caro saluto, Beppe
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Dany59
Utente V.I.P.
Città: Prato
Prov.: Prato
Regione: Toscana
457 Messaggi Fotografia Naturalistica |
Inserito il - 27 febbraio 2008 : 16:11:52
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| Messaggio originario di vespa90ss:
Poi andrebbe verniciato internamente tutto di nero (i capanni dei cacciatori sembrano camere oscure). Se fai attenzione, al capanno dell'Isola Clodia, nel silenzio assoluto dell'attesa puoi udire il tarlo che rode il legno come il tic tac di un orologio a pendolo. Un caro saluto, Beppe
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Eh si, quante cose si può imparare dai vecchi cacciatori. Concordo il tutto con Beppe.
Ciao Daniele << Per aspera ad astra>> Link
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Greg
Utente V.I.P.
Città: Livorno
Regione: Toscana
215 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 02 marzo 2008 : 23:21:25
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Ciao Beppe, ho visto le foto che hai fatto dal capanno alla Clodia, complimenti sinceri, quella del primo piano del Cenerino col muggine è fantastica e anche altre mi sembrano molto buone. Ti consiglierei però di postarle con una dimensione un pò più grande ( almeno 600 pixel sul lato maggiore perchè siano ben apprezzabili ). Penso che stai ottenendo veramente molto dalla tua attrezzatura, sicuramente poco maneggevole in alcune situazioni, ma quando uno mette il cuore in quello che fa ( come te ) i risultati vengono comunque, anzi danno soddisfazione ancora maggiore quando sono così sudati. Sono consapevole che quel capanno , pur con i limiti che conosciamo , permette buone cose ( alcune delle mie migliori foto di rapaci in volo le ho scattate là ) , ma nello stesso tempo mi fa imbestialire l'idea che la Diaccia, il posto più ricco di uccelli della Toscana , sia gestito in questo modo assurdo ( ma molto italiano ) . Basterebbe poco per renderla fruibile con soddisfazione in modo responsabile , probabilmente con ritorni economici , ma si sta andando in tutt' altra direzione . Mi fa piacere sapere che , seppur in tempi diversi , abbiamo speso del buon tempo là . un salutone. Giorgio. |
Modificato da - Greg in data 02 marzo 2008 23:22:11 |
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vespa90ss
Utente Super
Città: Firenze
Regione: Toscana
6434 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 03 marzo 2008 : 09:03:06
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Grazie Greg per aver sottolineato questo problema della Diaccia Botrona. Nonostante al momento tutto possa apparire contrario alle aspettative sono certo che la Diaccia diventerà un punto di riferimento per la zona di Castiglione della Pescaia, particolarmente se orientato ad attirare un turismo qualificato. Rivolto quindi a soddisfare le necessità del naturalista esperto e non del visitatore della domenica. L'ingresso ai luoghi di osservazione andrebbe regimentato con l'obbligo di attenersi a certe regole scrupolose di rispetto dell'ambiente. Sarebbe auspicabile la presenza di una guardia che garantisse il rispetto dei divieti e spiegasse le modalità di accesso e di comportamento. Una guardia che controllasse ed impedisse il transito di personaggi che si introducessero nell' Oasi non a scopo di osservazione naturalistica e con attrezzature inadeguate al fruimento della riserva. Vietando quindi l'accesso a chi vi entra in mountain bike, a chi viene a farci jogging, a chi porta il cane a scorrazzare o al nonno che porta a spasso i nipotini a fare una scampagnata. Per tutti ci saranno spazi e percorsi adeguati: ma laddove sostano gli animali è bene consentire l'accesso solo a chi fosse interessato all'osservazione ed allo studio rimanendo ad adeguata distanza da questi luoghi e rimanendo all'interno di capanni da osservazione possibilmente ripensati e dislocati in posizioni più adeguate e protette. Una gestione illuminata della Diaccia Botrona è possibile e realizzabile anche in tempi brevissimi. Se pensiamo che nella Casa Ximenes è stato realizzato un centro d'osservazione telematico all'avanguardia, ritengo altresì che possa essere messo in piedi qualcosa di più specifico per l'osservazione diretta. Beppe
A volte Madre Natura decide di lanciare una palla ad effetto. (Charles Bronson)
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