Ho sempre avuto perplessità sul meccanismo che è alla base dell'efficacia dell'aposematismo, e del conseguente mimetismo batesiano. Dato che gli animali inferiori non si trasmettono le informazioni di genitore in figlio, come fanno a imparare? Se un animale è velenoso e mortale il predatore muore e nessuno impara. Se non muore ma ha una brutta esperienza impara solo lui. A meno che non sia una specie sociale che caccia in gruppo, nel qual caso i compagni imparano.
Provo a buttare là una teoria a diversa.
I predatori in genere diffidano delle esibizioni. Una possibile preda che si esibisca sfacciatamente produce una diffidenza che non ha bisogno di esperienza.
Il predatore ragiona probabilmente così: "Possibile che questo animaletto apparentemente indifeso sia così stupido da esibirsi invece di nascondersi? La spiegazione più plausibile è che abbia un'arma segreta, e che quindi non sia prudente predarlo." Oppure: "Strano che un animaletto così visibile e addirittura vistoso non sia stato già predato da qualcun altro. La cosa puzza ..."
Con questo meccanismo si eviterebbero tutte le obiezioni che si fanno normalmente sulla possibilità o meno di fare esperienza.
Modificato da - elleelle in Data 10 giugno 2025 10:59:44