In genere tutte le ranunculacee hanno gradi variabili di tossicità. Ma gli aconiti sono tra le piante più velenose in assoluto ed è consigliabile evitarne persino il contatto cutaneo. Bastano pochi milligrammi del principio attivo, l' aconitina, per provocare la morte sia nel bestiame al pascolo (che in genere evita accuratamente di cibarsene) che nell' uomo. E, per quanto possa sembrare incredibile, sono stati descritti dai Centri Antiveleno italiani alcuni casi di avvelenemento mortale (che avviene per arresto dei centri respiratori) da incauto uso alimentare di aconiti. Etimologicamente lycoctonum significa "veleno per lupi" ed il nome inglese della pianta è wolf's-bane, con identico significato. Cioè sostanzialmente la pianta probabilmente veniva usata per vari tentativi di uccidere (tramite avvelenamento) i lupi. E' stato anche decritto dagli storici romani che alcune popolazioni "barbare" utilizzassero il succo degli aconiti per avvelenare le frecce (tipo curaro, per intenderci).