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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Autore |
Discussione |
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elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
32995 Messaggi Flora e Fauna |
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frahome
Utente Senior
Città: Parma
Prov.: Parma
Regione: Emilia Romagna
1007 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 29 agosto 2019 : 18:15:59
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Già tanto che ci siano ricci ed oloturie e che non li abbiano mangiati! Puoi dare le coordinate precise della caletta? Non conosco le caratteristiche specifiche del sito ma i motivi possono essere molteplici dal danno puramente meccanico dei bagnanti o imbarcazioni se situato in zona facilmente accessibile, a situazioni di dissesto idrogeologico, campi agricoli, deforestazione che d'inverno a seguito di temporali portano allo sversamento di grosse quantità di sedimenti + contaminanti (non visibili d'estate), agli scarichi dei complessi turistici e seconde case che immagino siano aumentati di molto rispetto a 40 anni fa (e non so quanto siano regolamentati...), a variazioni nella circolazione dell'acqua che non apporta più reclutamento di nuovi individui allo stadio larvale, all'introduzione di specie invasive o alla sovrapesca di alcune specie o alla variazione di temperatura che menzioni che alterano gli equilibri tra le specie presenti, a un evento che ha generato, anche se per un periodo limitato, grosse quantità di sedimenti come la costruzione di un porticciolo o altra struttura. Non so perchè escludi l'inquinamento trofico data la presenza di mucillagini. Detto questo ci sono specie di tunicati e spugne che si adattano anche a siti soggetti a inquinamento trofico e ricchi di sedimenti (vedi quelle che si trovano nei porti) ma in generale inquinamento e sedimenti risultano avere un effetto negativo sulla biodiversità. |
Le food forest come opportunità per riconnettere l'uomo alla natura, alla sua bellezza ed al suo funzionamento: Link |
Modificato da - frahome in data 29 agosto 2019 18:17:12 |
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rpillon
Moderatore
Città: Oderzo
Prov.: Treviso
Regione: Veneto
3826 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 07 settembre 2019 : 19:51:06
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Conosco la spiaggia, ci sono stato una quindicina di anni fa, non era eccezionale ma era ancora abbastanza viva.
Personalmente giro moltissimo in tutto il Mediterraneo: moltissimo in Grecia, molto in Croazia, spesso in Sardegna, in Corsica, nelle Baleari e nell'Alto Adriatico italiano. La Grecia e la Croazia son preservate abbastanza bene, hanno tantissima costa in proporzione agli abitanti e c'è un'evidente desertificazione solo in zone limitate ad alto afflusso turistico o per specie ad alto valore commerciale. Nelle Baleari spicca solo Minorca che ha un'enorme e ben gestita riserva naturale. La Corsica di difende ancora benino.
Purtroppo la Sardegna e ancora peggio l'Alto Adriatico italiano hanno invece subito negli anni un decremento impressionante della vita marina che è seguita a uno sviluppo del business turistico che ha occupato ogni centimetro di costa senza apparentemente nessun freno.
Penso non ci sia la minima consapevolezza di quanto danno possano fare anche solo un'orda di bagnanti, ogn'uno che prende una conchiglia, qualcuno pesca, qualcuno raccoglie un po' di ricci, chi un po' di cozze, chi qualche vongola... Poi aggiungi un po' di cemento, qualche scarico dei motoscafi, un po' di ancoraggi sulla Posidonia, lo scarico delle acque di scarico dei residence turistici, un po' di pesca industriale a largo poi non si nega a nessuno... l'effetto è devastante. Ci sono isole della Grecia dove tornando negli anni ho visto fondali immacolati diventare "banali" in 3-4 anni dopo che hanno aperto nuovi collegamenti turistici o zone dell'Alto Adriatico incredibilmente vive diventare totalmente desertificate in 1-2 anni grazie all’attività umana...
Penso che negli stati con alta concentrazione di popolazione e turismo costiero come la Spagna, la Francia o l'Italia senza un'adeguata tutela dell'ambiente costiero non c'è futuro per la vita marina. |
Roberto Pillon
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