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Chalybion
Moderatore

Città: Bagnacavallo
Prov.: Ravenna

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Inserito il - 27 novembre 2017 : 00:45:04 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Mi è stato proposto, anzi sono stato sollecitato ad illustrare le diversità più significative tra le principali categorie sistematiche sottospecifiche. Riconosco che non sono affatto la persona più adatta per farlo e quindi farò il possibile per raggiungere l'obbiettivo richiesto sperando che altri possano integrare/modificare direttamente il testo che segue o (per chi non può farlo) proponendo le integrazioni necessarie. Lo scopo inoltre resta solo quello di dare una mera succinta "definizione", (necessariamente incompleta) di tali termini ad uso dei neofiti. Citerò le principali e a complemento, alcuni altri termini non riferibili a singoli individui ma a "popolazioni" nel loro insieme di caratteri. Queste si applicano frequentemente in zoologia (altre sono usate in botanica, micologia, ecc.) ed in entomologia in particolare.

Le prime categorie, come per la "specie", sono "codificate" con individui "tipo" (typus, holotypus, ecc.) descritti dagli Autori e depositati in collezioni museali, talora private e riportate nelle pubblicazioni e testi con l'abbreviazione della categoria ed un epiteto seguito dal nome abbreviato o non dell'autore e talora dalla data della pubblicazione stessa che le illustra (vedi in calce alla prima voce).

- sottospecie (latino: subspecies): popolazione che differisce (quasi sempre anche geneticamente) per sostanziali caratteri morfologici costanti rispetto alla sottospecie nominale, dovuti ad un certo isolamento riproduttivo; trattasi quindi di popolazione che non ha (o dovrebbe non avere) contatti con le altre sottospecie se non nelle eventuali zone di confine. Segnala una differenziazione in atto all'interno dell'areale della specie originaria, di una o più popolazioni che potranno in futuro costituire vere specie separate anche riproduttivamente su base genetica.
Abbreviazioni: subsp. o ssp. (plurale subspp. o sspp.). Esempio: Agapanthia sicula ssp. malmerendii Sama, 1981 (la sottospecie propria dell'Italia peninsulare e sarda, rispetto alla A. sicula sicula Ganglbauer, 1884, di Sicilia.

Le seguenti non hanno sempre riconoscimento sistematico ufficiale quindi si applicano in maniera più o meno arbitraria in base a "devianze" morfologiche o di aspetto cromatico, morfologico, ecc., dagli individui tipici della specie come descritta in origine (tipo o olotipo). Anche l'uso di uno dei termini piuttosto che un altro è talora arbitrario, secondo l'importanza data ai caratteri diversificanti, anche se si possono delineare delle "proposte" diversificanti per esse, interpretabili, non sempre come segue, dai vari Autori.

- varietà (latino: varietas): si applica per lo più a individui diversificantisi morfologicamente per taglia, per accentuazione o riduzione di appendici o propaggini del corpo, per la scultura dell'esoscheletro, ecc., caratteri selezionati in base ad altitudine, ambiente od altro parametro significativo, ma non in modo tale da impedire contatti con individui tipici della specie e con essi perfettamente in grado di originare progenie fertile. Per lo più quindi tali individui si trovano spesso in ambienti ristretti sparsi entro l'areale specifico con caratteristiche ecologiche diverse come sopra citato. In alcune categorie tassonomiche sostituisce talora il concetto o la categoria "sottospecie", rendendo però alternativo quanto appena detto.
Abbreviazioni: var. o v. (plurale: varr. o vv.).

- forma (latino: forma, morpha): individui che differenziano dal tipo per lo più per colorazione, taglia, habitus generale, od altre caratteristiche modeste, in esemplari reperibili tra le forme tipiche. Caratteri non sempre o non solo dovuti a fattori ambientali, talora anche su basi geniche (secondo l'interpretazione dell'autore), ma che in tali casi non impediscono l'interfecondità tra tali individui e quelli tipici della specie.
Abbreviazioni: f. o fo. (plurale: ff.).

- aberrazione (latino: aberratio): spesso usata coi presupposti citati per forma ma altresì per individui chimerici, ginandromorfi, mostruosi o dotati di caratteri particolari assolutamente casuali e imprevedibili.
Abbreviazioni: a. o ab. (plurale aa. o abb.).

- natio: in italiano assimilabile a "luogo d'origine", indica forme con caratteri diversi molto labili ma riconoscibili, reperibili in aree ristrette i cui toponimi spesso sono usati nel termine; poco usato oggi.
Abbreviazione: n. (plurale nn.)

I termini seguenti non sempre si basano sulla descrizione identificativa di un individuo estrapolato (typus o holotypus) rappresentativo della categoria tassonomica sottospecifica e quindi l'epiteto può non avere un binomio di lemmi e date (salvo la prima) come per quelle sopra ma esprimono popolazioni in toto, talora con individui anche non uniformi per aspetto.

- semispecie (latino: semispecies): popolazioni "genotipiche" di individui con pool genico ancora poco differenziato, quindi ancora intrafeconde tra loro, ma sottoposte a diversa pressione selettiva per diversi parametri geo-climatici o di altra natura ambientale o non (ad es. l'allevamento) che possono aver già definito minime o vistose variazioni negli individui di essa: all'interno di una semispecie sono favoriti gli scambi genici e meno con individui di altre semispecie; se la pressione selettiva si interrompe le semispecie possono "estiguersi" (si riforma una sola popolazione), viceversa esse evolvono verso specie vere.

- cline: indica una popolazione genotipicamente affine a quella di altro cline ma "fenotipicamente" diversificantesi con gradiente continuo e propria di areali contigui spazialmente individuabili entro l'areale della specie; all'aspetto, gli individui hanno generalmente diverso aspetto morfo-cromatico rispetto al fenotipo originale.

- razza : categoria fenotipica che comprende individui con caratteristiche comuni stabilizzate diverse dal fenotipo originario ma geneticamente del tutto compatibili tra loro; tali caratteristiche, come avviene anche per la specie umana, non sono strettamente legate solo a caratteristiche ambientali ma semplicemente geografiche o di altro tipo; negli Insetti spesso è usata in alternativa a "natio".

Giorgio.


Modificato da - gomphus in Data 01 gennaio 2018 22:36:27

Dukegraffio
Utente Senior

Città: Cesena
Prov.: Forlì-Cesena

Regione: Emilia Romagna


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Inserito il - 27 novembre 2017 : 10:08:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Conciso, essenziale come sempre.

“Nomina si nescis perit et cognitio rerum”
Lavori scaricabili Link


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vladim
Moderatore trasversale


Città: Milano
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


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Inserito il - 27 novembre 2017 : 10:39:58 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie, Giorgio!


Modificato da - vladim in data 27 novembre 2017 14:00:05
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Giancarlo Medici
Moderatore

Città: Sassuolo


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Inserito il - 27 novembre 2017 : 13:00:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Bravo Giorgio! Ottimo lavoro


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Chalybion
Moderatore

Città: Bagnacavallo
Prov.: Ravenna

Regione: Emilia Romagna


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Inserito il - 27 novembre 2017 : 21:51:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie a voi!
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hutia
Utente Senior

Città: piazze
Prov.: Siena

Regione: Toscana


1083 Messaggi

Inserito il - 07 dicembre 2017 : 14:25:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
aggiungerei che per forma si usa anche morphe, morfo etc.

e che in alcuni casi nel Codice anche se c'e scritto in una descrizione var. si puo ritenerla (per vari motivi) di categoria sottospecifica e quindi valida

ma questo è un altro discorso

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Chalybion
Moderatore

Città: Bagnacavallo
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Inserito il - 28 dicembre 2017 : 20:01:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
hutia ha ragione ed ho modificato il testo recependo i concetti. Come detto restano non citati altri termini (come già preavvisato), ma ne ho aggiunto alcuni altri.
Giorgio.
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gomphus
Moderatore


Città: Milano
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


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Inserito il - 28 dicembre 2017 : 22:39:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
in attesa di qualche piccola aggiunta/modifica a quanto sopra, per chi volesse approfondire l'argomento dei taxa subspecifici senza fermarsi alle relative definizioni formali, segnalo questa discussione, vecchiotta ma secondo me ancora valida


maurizio

quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto,
l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato,
allora ci accorgeremo che il denaro non si può mangiare

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Chalybion
Moderatore

Città: Bagnacavallo
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Regione: Emilia Romagna


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Inserito il - 30 dicembre 2017 : 23:02:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
La discussione linkata da Maurizio dà l'opportunità a chi l'apre di rendersi conto della complessità e serietà dell'argomento "categorie sottospecifiche e loro significato/opportunità", argomento che credo modestamente, non troverà mai l'unanime consenso circa l'estensione del significato attribuibile ai vari taxa ed il loro corretto impiego. Del resto, come avviene per le specie che passano in sinonimia per qualche tempo poi vengono rispolverate da altri come bona specie e da altri relegate a nuovi sinonimi o ignorate, lo stesso accade anche per le varie e spesso intuitivamente troppo numerose sottospecie create, soprattutto in certi ordini. D'altra parte, come avviene nei Lepidotteri "ropaloceri" ad esempio del genere Heliconius le infinite forme di alcune specie come H. erato o H. melpomene sanno mettere a dura prova ogni tassonomo esperto nel separare le forme da vere e proprie specie, tenendo anche conto che forme del tutto identiche in apparenza possono appartenere a dichiarate e provate specie diverse (vedere i vari affidabili siti museali che li illustrano nel web).
Correzioni o integrazioni sono comprensibili vista la estrema sintesi o mediazione che ho dovuto operare per illustrare in qualche modo le categorie esposte, credo non tenendo in alcun conto le mie modestissime opinioni in merito all'argomento (che lascio volentieri ad altri ben più attrezzati allo scopo); in ciò ribadisco il carattere più che divulgativo che ho inteso dare al topic.
Giorgio.
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gomphus
Moderatore


Città: Milano
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Inserito il - 31 dicembre 2017 : 12:00:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
in attesa di aggiungere qualche commento, come mi ripromettevo di fare (a questo punto ne riparliamo l'anno prossimo ), secondo me questa discussione andrebbe spostata in "argomenti di entomologia generale", dato che l'argomento non riguarda solo i coleotteri (e neanche gli strepsitteri ); lascio decidere a chi l'ha iniziata

segnalo inoltre che sul nostro forum partner proprio in questi giorni è in corso una discussione sullo stesso argomento

maurizio

quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto,
l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato,
allora ci accorgeremo che il denaro non si può mangiare

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Chalybion
Moderatore

Città: Bagnacavallo
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Inserito il - 01 gennaio 2018 : 22:03:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Io non ho niente in contrario a spostarlo.
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