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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Autore |
Discussione |
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andreavezzoli
Utente nuovo
Città: corte franca
Prov.: Brescia
Regione: Lombardia
16 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 26 ottobre 2016 : 08:51:10
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quest'estate è stata abbastanza intensa per quanto riguardo le escursioni, rispetto a gli altri anni:
sono salito diverse volte al monte bronzone a 1300mt in provincia di BG, a fine inverno ero salito al monte Guglielmo in provincia di BS, ma la parte più interessante sono state le escursioni in valle camonica:
1) Val Grande: da Vezza d'Oglio al bivacco Occhi 2)dal passo Gavia ai piedi della vedretta della Sforzellina (a cavallo tra valle camonica e valtellina 3) Val Salarno: dal rifugio Fabrezza al lago Salarno. 4) Valle Adamè: dalla malga Lincino alla vedretta di Adamè quasi fino al passo Salarno.
5) da Temù 1100MT al passo Venerocolo 3136MT passando per la Val d'Avio
é quest'ultima escursione che vorrei raccontarvi, in quanto è stata la mia prima volta oltre i 3000MT, ed è stata anche la mia prima volta a pochi cm da un ghiacciaio quello del Pisgana.
Parto alle 6.00 circa da casa mia con l'auto, circa 1 ora e 30 di strada per raggiungere l'inizio del Val d'Avio a Temù, la giornata è splendida a valle. Il mio obbiettivo era quella di raggiungere il lago Venerocolo dove si trova il rifugio Garibaldi a 2500MT.
Prima semi tappa: da Temù fino al lago d'Avio passando per malga Caldea, quasi tutto asfaltato o comunque in terra batttuta comoda
La strada entra nel bosco e sale piuttosto regolare, è l'ideale per prendere il ritmo e scaldare i "motori" supero alcune persone che stanno salendo scambiando qualche parola come spesso accade in montagna. Arrivo in circa 1 ora al lago d'Avio (bacino artificiale) e poi al lago Benedetto, prendo sulla destra il sentiero con indicazioni per il rifugio, qui il percorso si fa leggermente più difficile per via dei sassi e di alcuni tratti abbastanza in pendenza, attraverso una cascata e guardando verso est scorgo la neve sotto la parete nord dell'Adamello, dopo aver superato un piana acquitrinosa sotto il pantano d'Avio, il percorso cambia direzione e diventa più impegnativo ma mai proibitivo, tengo sempre un buon ritmo e pian piano nasce in me l'idea di andare oltre il rifugio. Prima del rifugio incontro delle simpatiche vacche che pascolano ai margini del sentiero, arrivo al rifugio e mi rifocillo con quello che avevo messo nello zaino e facendo scorta di acqua al rifugio, dove chiedo informazioni sul famigerato sentiero 42 che porta al passo Salarno, il rifugista mi assicura che è fattibile e che ho tutto il tempo per farlo in tranquillità. La decisione è presa! salgo per la prima volta oltra i 300MT
prima di passare alla seconda semitappa lascio spazio alla descrizione del paesaggio, la foto qui sotto mostra ciò che si vede appena raggiunto il lago Venerocolo, la maestosa parete nord dell'Adamello, con il piccolo ghiacciaio sotto. Si prova emozione ad essere in questi luoghi, senso di libertà ma anche di rispetto verso la montagna, si sente l'aria pulita, il vento... la luce è diversa, i colori unici.
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Modificato da - andreavezzoli in Data 26 ottobre 2016 09:00:07
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andreavezzoli
Utente nuovo
Città: corte franca
Prov.: Brescia
Regione: Lombardia
16 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 26 ottobre 2016 : 09:24:02
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Seconda semitappa: dal rifugio al passo Venerocolo:
tutto cambia, il sentiero per il passo lo si prende un poco prima del rifugio, girando verso nord est, il sentiero inizia quasi normale ma poi gradulamente si entra sulle roccette, il segna via bianco e rosso è da tenere sempre come riferimento, talvolta devo fermarmi per decidere da che parte passare Immagine: 242,72 KB
(le foto sono tutte scattate il giorno dell'escursione)
incontro anche dei Camosci appena avanti a me, non riesco purtroppo a fotografarli. Lentamente ma inesorabilmente si sale, guardandomi alle spalle vedo un ampio panorama che permette di vedere diverse vette. Incontro 2 signore che ridiscendono dal passo, e mi dicono che manca poco. Ecco all'improvviso lo spettacolo!! dal passo ci trova a pochi cm dal ghiacciaio del Pisgana, rimango a bocca a aperta, dopo circa 5 ore da quando sono partito sosta compresa,
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Modificato da - andreavezzoli in data 26 ottobre 2016 09:30:13 |
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