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Galleria Tassonomica
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Natura Mediterraneo
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 Nota! La determinazione degli insetti necessita quasi sempre di un'indicazione geografica e temporale precisa.
Invitiamo quindi gli utenti ad inserire questi dati ogni volta che viene richiesta una determinazione o viene postata una foto di un insetto. I dati forniti dagli utenti ci consentiranno anche di attribuire un valore scientifico alle segnalazioni, contribuendo a migliorare e integrare le attuali conoscenze sulla distribuzione delle specie postate.
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| Autore |
 Discussione  |
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robybar
Utente Senior
Città: Catanzaro
Prov.: Catanzaro
Regione: Italy
1267 Messaggi
Flora e Fauna |
 Inserito il - 02 ottobre 2016 : 12:09:03
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Stamattina mi ha dato il buongiorno lei:
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Una fantastica creatura, di nome Trogus lapidator (probabilmente la sottospecie nominale).
Ma andiamo con ordine.
Sono ormai anni che in estate allevo macaoni. Quest'anno, ne ignoro i motivi, ho trovato un numero decisamente maggiore di esemplari: ho portato a casa la bellezza di 12 bruchi e 2 uova, quasi tutti li ho visti involarsi in fase di imago.
Tuttavia, non avevo mai visto questo fantastico parassitoide, che sembra infestare molti papilionidi, ma ha una spiccata predilezione per il macaone.
Gli ultimi tre bruchi, trovati in luglio, si sono impupati correttamente. Due di essi sono poi sfarfallati, mentre una crisalide è rimasta chiusa fino a oggi. Pensavo fosse un esemplare ormai in letargo e in attesa del periodo primaverile per emergere, ma oggi ho trovato lei:
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Ecco la crisalide. Come si può notare, il taglio netto e chirurgico di forma tondeggiante e posto lateralmente, a livello dell'ala della pupa, è la tipica firma dell'insetto.
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Molti allevatori di macaoni, scoprendo il parassita, ci restano un po' male. Io invece sono molto felice, perché eè una specie che mai avevo osservato nemmeno in natura. Inoltre, trovo i parassitoidi molto interessanti (e in questo caso davvero belli).
Ho liberato la vespa dopo queste foto, sperando che in ottobre ci sia ancora la possibilità per lei di sopravvivere e riprodursi (sono ottimista, in fin dei conti qui a Catanzaro fa ancora caldo).
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Modificato da - vladim in Data 05 ottobre 2016 11:08:27
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Dukegraffio
Utente Senior
Città: Cesena
Prov.: Forlì-Cesena
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 Inserito il - 02 ottobre 2016 : 16:38:24
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 Bravo.
Ottimo contributo scientifico. |
“Nomina si nescis perit et cognitio rerum”
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Dukegraffio
Utente Senior
Città: Cesena
Prov.: Forlì-Cesena
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Inserito il - 02 ottobre 2016 : 16:45:24
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| Io sono nato in un piccolo paesino del Cosentino Silano, secondo me la Calabria rimane una delle poche regioni Italiane ancora da esplorare , chissà quante meraviglie nasconde. |
“Nomina si nescis perit et cognitio rerum”
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robybar
Utente Senior
Città: Catanzaro
Prov.: Catanzaro
Regione: Italy
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Flora e Fauna |
Inserito il - 04 ottobre 2016 : 15:23:41
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 Mi trovi d'accordo. La calabria è una regione ricchissima di biodiversità e al tempo stesso molto poco esplorata. Purtroppo mi trovo in una zona mediamente urbanizzata e un po lontana dalle grandi aree naturali, tuttavia anche nel mio quartiere mi basta salire su in collina e compiere osservazioni fantastiche.
In merito al Trogus, aggiungo che a quanto ho trovato in rete circa il dimorfismo sessuale il mio dovrebbe essere un maschio della sottospecie nominale. |
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gomphus
Moderatore
Città: Milano
Prov.: Milano
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Inserito il - 04 ottobre 2016 : 21:58:20
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concordo  interessante contributo
solo un'osservazione  sulla foto in cui lo tieni per una zampa per fotografarlo meglio: ti è andata bene che era un maschio (confermo ), fallo con una femmina di certi icneumonidi e avrai la più grande sorpresa degli ultimi sei mesi 
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maurizio
quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto,
l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato,
allora ci accorgeremo che il denaro non si può mangiare
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Dukegraffio
Utente Senior
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Inserito il - 05 ottobre 2016 : 07:07:04
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| Ciao Maurizio, gli appassionati di Imenotteri sanno il pericolo che corrono, lo sapevi che il veleno del pungiglione combatte i reumatismi, scientificamente provato. |
“Nomina si nescis perit et cognitio rerum”
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gomphus
Moderatore
Città: Milano
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Inserito il - 05 ottobre 2016 : 10:47:08
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ciao duke 
| Messaggio originario di Dukegraffio:
Ciao Maurizio, gli appassionati di Imenotteri sanno il pericolo che corrono... |
mica tutti  io per un certo tempo sono stato convinto che gli icneumonidi, non essendo "aculeati", non pungessero  ... poi mi sono ricreduto
e da come roby ha maneggiato l'es., o sapeva già che era un maschio, o è (ancora) convinto a sua volta che gli icneumonidi non pungano
| | lo sapevi che il veleno del pungiglione combatte i reumatismi, scientificamente provato. |
lo sapevo, anche se mi risulta che la cosa sia stata sperimentata con le api mellifere, e non sono sicuro che valga per tutti gli altri imenotteri, che hanno una grande varietà di veleni
in ogni caso, forse è per quello che nonostante la mia non più verde età, non soffro di reumatismi... a questo punto sono riuscito a farmi pungere praticamente da tutto  |
maurizio
quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto,
l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato,
allora ci accorgeremo che il denaro non si può mangiare
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Dukegraffio
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Inserito il - 05 ottobre 2016 : 17:36:27
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| Hahahahahah sei un grande Maurizio |
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Dukegraffio
Utente Senior
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Inserito il - 05 ottobre 2016 : 17:41:35
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Che gli Imenotteri siano capaci di infliggere punture a volte dolorose è risaputo, ma qualcuno si sorprenderà nell’apprendere che anche i piccoli Mutillidi eleganti e agitati sanno, al momento buono, usare efficacemente il loro pungiglione. La sostanza irritante è poca, ma la sofferenza può risultare non lieve se, come spesso avviene, la puntura colpisce un dito nella parte vicina all’unghia, particolarmente sensibile. Chi raccoglie spesso insetti e ragni, del resto, si abitua ben presto a qualsiasi meraviglia o sorpresa: come Omero Castellani, insegnante fondatore nel 1945 dell’A.R.D.E. (Associazione Romana di Entomologia), e nel dopoguerra valente “entomologo dilettante di campagna”: una stirpe da cui avremmo tutti molto da imparare. Quando gli chiesi quale fosse l’effetto delle frequenti punture ricevute dagli Imenotteri, che maneggiava con la massima disinvoltura, rispose: “Nulla, sono abituato, in verità mi hanno anche difeso dai reumatismi, da cui altrimenti alla mia età sarei tormentato.” Lampante esempio di ottimismo nel rapporto con la natura, ma anche di attenzione a possibili effetti immunitari, che forse meriterebbero approfondimento.
Da Imenotteri d'Italia Pagliano e Rastelli. |
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gomphus
Moderatore
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Inserito il - 05 ottobre 2016 : 18:09:24
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| Messaggio originario di Dukegraffio:
... Quando gli chiesi quale fosse l’effetto delle frequenti punture ricevute dagli Imenotteri, che maneggiava con la massima disinvoltura, rispose: “Nulla, sono abituato, in verità mi hanno anche difeso dai reumatismi, da cui altrimenti alla mia età sarei tormentato.” |
aaaaahhh, allora avevo ragione 
quanto alle mutille, fabio invrea, nel volume della "fauna d'italia" su Mutillidae e Myrmosidae (questi ultimi sono oggi declassati a sottofamiglia, il che mi lascia mooooolto perplesso  ), scriveva "io ho sempre preso le femmine con le mani e non ho mai avuto inconvenienti apprezzabili"
ora, io non so quale fosse la sua capacità di... apprezzare un inconveniente, ma io a più riprese dalle mutille, grosse o anche medie, ho ricevuto beccate mostruose , c'è di buono che il dolore, anche quando è molto intenso, quasi sempre (finora, con un'eccezione  ) dura poco |
maurizio
quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto,
l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato,
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Dukegraffio
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Inserito il - 05 ottobre 2016 : 18:47:21
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Maurizio , vorrei un tuo parere su una discussione che riguarda i Syrphidae, mi piacerebbe sapere cosa ne pensi, la discussione riguarda un'attribuzione su Eristalinus megacephalus.
Vai a vedere poi mi farai sapere..... |
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robybar
Utente Senior
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Flora e Fauna |
Inserito il - 05 ottobre 2016 : 20:24:16
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Grazie gomphus
A dire il vero io non conoscevo il sesso dell'esemplare, ma comunque sia non l'ho tenuto da nessuna zampa, era solo poggiato sulle mie dita ci è rimasto giusto il tempo dello scatto.
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