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Nota! La determinazione degli insetti necessita quasi sempre di un'indicazione geografica e temporale precisa.
Invitiamo quindi gli utenti ad inserire questi dati ogni volta che viene richiesta una determinazione o viene postata una foto di un insetto. I dati forniti dagli utenti ci consentiranno anche di attribuire un valore scientifico alle segnalazioni, contribuendo a migliorare e integrare le attuali conoscenze sulla distribuzione delle specie postate.


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 Omophlus sp. (Tenebrionidae)
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paolofon
Utente Super

Città: Reggio nell'Emilia
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Inserito il - 05 febbraio 2016 : 22:01:30 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia  Latitudine e Longitudine 44.454134,10.463518 clicca per visualizzare la mappa Google dal Satellite

Questo forse lo so: Omophlus lepturoides?

Grazie

2 esemplari.

A) Felina, montagna reggiana, 664 m slm, 02-06-14.

Foto A1:
Omophlus sp.  (Tenebrionidae)
109,7 KB

Foto A2:
Omophlus sp.  (Tenebrionidae)
86,24 KB



Modificato da - vladim in Data 10 febbraio 2016 10:34:04

paolofon
Utente Super

Città: Reggio nell'Emilia
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Inserito il - 05 febbraio 2016 : 22:05:08 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

B) Lago Pranda (RE); nel PN dell'Appennino Tosco-Emiliano, 1273 m slm, 04-06-14.

Foto B:
Omophlus sp.  (Tenebrionidae)
102,66 KB






PaoloFon
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Chalybion
Moderatore

Città: Bagnacavallo
Prov.: Ravenna

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Inserito il - 08 febbraio 2016 : 20:57:13 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Gli Omophlus sono molto complicati anche in mano: le femmine quasi indeterminabili se non in copula. Inoltre vi sono altri generi (Megischia, Megischina) molto simili in foto. I caratteri stanno sotto. Mi spiace ma io non vado oltre.

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vladim
Moderatore trasversale


Città: Milano
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


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Inserito il - 09 febbraio 2016 : 10:23:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Chalybion:

Gli Omophlus sono molto complicati anche in mano: le femmine quasi indeterminabili se non in copula. Inoltre vi sono altri generi (Megischia, Megischina) molto simili in foto. I caratteri stanno sotto. Mi spiace ma io non vado oltre.




Allora gli otto (!) Omophlus lepturoides, di cui 6 senza neppure il cfr., presenti in Galleria sono un azzardo bell'e buono?!

Modificato da - vladim in data 09 febbraio 2016 10:24:25
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Chalybion
Moderatore

Città: Bagnacavallo
Prov.: Ravenna

Regione: Emilia Romagna


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Inserito il - 10 febbraio 2016 : 10:25:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Visto che alcuni hanno determinatori di chiara fama mi limito a dire che la mia esperienza induce me a forte prudenza nell'ID in foto. Ciò detto, il lepturoides è tra i più comuni anche dalle mie parti ma le foto in galleria riguardano, a mio modesto avviso, più di una specie, almeno guardando la forma del torace. Utilissime poi sarebbero le dimensioni precise che in alcuni casi consentono di eliminare alcune possibilità. Le chiavi utilizzano caratteri come le unghie dei maschi, le epipleure, lo sternite anale, colore antenne, punteggiature e pubescenze, caratteri poco apprezzabili in foto.
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paolofon
Utente Super

Città: Reggio nell'Emilia
Prov.: Reggio Emilia

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Inserito il - 14 febbraio 2016 : 16:39:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Ho provato a cercare nei vari Forum (Forums, Fora, Fori??? ) affidabili (il nostro, il FEI, Les Mondes des Insectes) e tutti danno ragione a Chalybion: la determinazione delle specie dei generi affini Omophlus, Megischina e Megischia è difficilissima ed un cfr sarebbe quasi sempre obbligatorio.

Qua e là tuttavia ho trovato notizie interessanti, che vorrei riportare per chi come me ne sa poco o niente; sperando che gli esperti mi completino e correggano.

Grazie

Comincio da una pagina molto interessante del Monde des Insectes: Les Cteniopodini de France Link . Il membro di questo Forum col nick name DG. riporta una chiave di identificazione dei Cteniopodini francesi con molte figure e spiegazioni. Trascrivo la chiave dicotomica:


1. L’épipleure se rétrécit brusquement approximativement au niveau des hanches postérieures. 2
- L’épipleure régulièrement aminci jusqu’à l’apex élytral. 3

2. Hanches antérieures incomplètement séparées par la saillie prosternale qui n’est pas en forme d’aileron. L'épipleure après le rétrécissement est réduit à une tranche jusqu’à l’apex élytral. Genre : Omophlus
- Hanches antérieures complètement séparées par la saillie prosternale qui est en forme de crête mince. L’épipleure après le rétrécissement est très étroit mais on peut suivre ses 2 bords presque jusqu’à l’apex. Genre : Megischia

3. Elytres et disque pronotal glabres. Genre : Megischina
- Elytres et pronotum pubescents. Genre : Cteniopus


II.1. Genre : Omophlus Dejean, 1834

Clé de détermination des espèces Françaises du genre Omophlus Dejean, 1834

1. Elytres glabres ou revêtus tout au plus de poils très clairsemés 2
- Elytres présentant une pubescence couchée assez densément et uniformément répartie 3

2. Pronotum transverse, de 2/3 plus large que long [fig. 1-1] et à rebord latéral étroit près des angles, puis graduellement élargi vers le milieu. Ongles internes des tarses antérieurs des mâles avec une dent à la base. Omophlus (Odontomophlus) lepturoides (Fabricius, 1787)
- Pronotum transverse, de 3/4 à 1 fois plus large que long et à rebord latéral de largeur presque uniforme. Ongles internes des tarses antérieurs des mâles sans dent à la base. Omophlus (Euomophlus) rugosicollis (Brullé, 1832)

3. Pronotum transverse, de 1/2 à 2/3; plus large que long, hérissé de cils noirs sur sa surface et sa périphérie 4
- Pronotum presque carré, de 1/4 au plus, plus large que long, hérissé de poils noirs uniquement sur sa périphérie. Omophlus (Paromophlus) picipes (Fabricius, 1792)

4. Stries des élytres uniformément apparentes, formées par des points plus gros que ceux des intervalles. Taille inférieure à 8 mm. Omophlus (Paromophlus) lividipes Mulsant, 1856
- Stries des élytres peu apparentes sur la moitié externe et à l’extrémité des élytres, formées par des points ne différant pas de ceux des intervalles. Taille supérieure à 8 mm. Omophlus (Paromophlus) pubescens (Linnaeus, 1767)


II.2. Genre : Megischia Solier, 1835

Une seule espèce : Megischia curvipes (Brullé, 1832)


II.3. Genre : Megischina Reitter, 1906

Une seule espèce : Megischina rosinae(Seidlitz, 1896)


II.4. Genre : Cteniopus Solier, 1835

Une seule espèce : Cteniopus (Cteniopus) sulphureus (Linnaeus, 1758)







PaoloFon

Modificato da - paolofon in data 14 febbraio 2016 16:56:33
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paolofon
Utente Super

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Inserito il - 14 febbraio 2016 : 16:52:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Emergono subito due difficoltà: in primo luogo i caratteri richiesti non sono sempre facilmente visibili da foto: vedi ad esempio la distinzione tra Omophlus e Megischia.
A questo proposito ci può venire in aiuto una osservazione di StagBeetle sul nostro Forum: Link

Li puoi agevolmente distinguere per la forma del protorace, molto più largo (rispetto alle elitre) nell'Omophlus e per le tibie medie arcuate nella Megischia...

Vi sono anche i link a fotografie che esplicano bene le differenze.

In secondo luogo, il sito francese non comprende circa metà delle specie che si trovano in Italia, anche tenendo presente che Omophlus pubescens è l’attuale Omophlus rufitarsis. Di alcune delle specie italiane non trovo notizie su internet, di alcune solo le foto.

Per altre ancora si trovano interessanti notizie, soprattutto riguardo le differenza tra Omophlus lepturoides e Omophlus dispar:

- Link

Clickie
Omophlus lepturoides, femmine.
Statura maggiore (fino a 14 mm); pronoto e capo, se esemplari freschi, dotati di pubescenza evidente, lunghetta, bianco argentea; base del pronoto diritta, senza sinuatura davanti allo scutello; epipleure (ovviamente viste di profilo) molto larghe sotto gli omeri, poi ristrette rapidamente e molto bruscamente ridotte in larghezza fino a scomparire quasi all'altezza delle anche posteriori; inoltre concave nella parte più larga, non verticali rispetto alla sezione orizzontale del corpo, ma abbastanza inclinate, circa 45%. ; antennomeri tutti concolori, da bruno scuro a piceo, mai bicolori. Ultimo sternite visibile strettamente inciso all'apice, assolutamente privo di lobo centrale proteso all'indietro.

Omophlus dispar, femmine.
Statura minore (fino a 12 mm); pronoto e capo glabri, molto lucidi, punteggiatura rada e superficiale, irregolarmente spaziata; pronoto con una fovea centrale alla base, davanti allo scutello, margine basale del pronoto sinuato; epipleure relativamente strette sotto gli omeri, poi molto progressivamente ristrette fino a divenire sottilissime a partire dal livello delle anche posteriori; appiattite e non concave nella parte prossimale più larga, non verticali rispetto alla sezione orizzontale del corpo, ma molto inclinate, ben più di 45%; antennomeri 1-4 quasi sempre bicolori, base ferruginea o bruno chiaro, apice piceo. Ultimo sternite visibile lobato al centro, il lobo mediano nettamente proteso all'indietro, profondamente foveato.

Chalybion
Non v'è dubbio per me che la descrizione da te data per dispar femmina è confermata in pieno in tutti i punti. Oltre al resto, antennomeri 2/3 per metà un po' fulvi, 1° e 4° solo apicalmente per breve tratto.


- Link


Clickie
Omophlus dispar: le femmine si distinguono bene, per gli antennomeri due e tre rossastri ed il corpo superiormente quasi glabro. E' specie endemica italiana (almeno dall'Emilia alla Calabria, e mi par di ricordare anche una citazione per la Sicilia), prevalentemente submontana e montana, può essere abbondante. Personalmente l'ho raccolta su infiorescenze di leccio (Monte Cairo, presso Cassino) e su biancospini fioriti (qua e là sul Matese)


- Link

Clickie
Devi osservare le unghie dei tarsi anteriori, che nei maschi hanno un dente ricurvo alla base. Cerco di essere più chiaro: le unghie sono due, entrambe finemente dentate a pettine nella parte inferiore. In più, in Omophlus lepturoides (ed in tutti gli appartenenti al sottogenere Odontomophlus), l'unghia interna reca un dentino ricurvo, corto ma ben visibile. Le femmine, se ne hai raccolte, non hanno questo carattere, ma dalla taglia che descrivi dovrebbero essere anch'esse Omophlus lepturoides. Le altre specie presenti in Italia sono tutte di taglia inferiore. Spesso associato a Omophlus lepturoides nell'Appennino meridionale si incontra Omophlus (Odontomophlus) dispar, che riconosci facilmente dai primi due antennomeri gialli, protibie in parte anch'esse giallo-testacee ed articolo ungueale dilatato distalmente (nei maschi), oltre che per la statura minore ed il corpo superiormente quasi glabro (in entrambi i sessi).


Mi scuso per lo sproloquio e attendo i vostri commenti.

Grazie



PaoloFon
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Chalybion
Moderatore

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Regione: Emilia Romagna


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Inserito il - 15 febbraio 2016 : 11:59:52 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sulle chiavi sembra meno complicato di quello che è al tavolo ma l'esame di alcuni caratteri in Omophlus prevede una serie di condizioni non sempre soddisfatte negli esemplari di cui si dispone e cioè materiale abbondante (per la valutazione delle dimensioni), fresco (per valutare la pubescenza e colori), presenza di maschi (per le unghie ed altro), oltre che un'esperienza sulla corretta valutazione di alcuni caratteri che a me manca ancora. Se si dispone di materiale abbondante e ben determinato allora tutto si semplifica per confronto diretto al tavolo, ma da foto le cose si complicano maledettamente. Il dialogo tra me e clikie riferito a un topic su FEI lo dimostra bene poichè l'ID avviene previo comunicazione all'esperto di caratteri osservati al microscopio e "filtrati" da me che valuto un genere sul quale non ho una collaudata esperienza.
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