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 Cecilioides veneta (Strobel, 1855)
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kryp
Utente V.I.P.

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Regione: Germany


138 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 24 gennaio 2012 : 12:14:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Adoro questo foro perché posso sempre imparare tante cose nuove. È una fontana ricca per molti punti di vista diversi sulle cose.

Non sapeva prima che la Commissione aveva preso questa decisione in Op. 2080, e ringrazio altra volta a fern per aver messo il dito in esso. È questo che per mi allora cambia tutta la situazione.
Avemo questo Articolo:

80.6.1. A name entered in an Official List is an available name.

Credo che questo Articolo è superiore al Art. 12.1, perche la Commissione ha il diritto di mettere aparte (set aside) le regole del Codice.

Non so se vale la pena chiedere nuovamente alla Commissione. Folco Giusti un giorno m'aveva detto che queste domande sono sempre un rischio, e che ha fatto brutte esperienze. Non si sa mai cosa succede dopo. Ora lhe capisco meglio.

Il nome più antico sempre deve essere utilizzato, ma qui si parla di nome più antico che è stato fatto disponibile ai sensi delle regole del Codice.

Ho problema con il login. Sempre il programma perde sempre la informazione del login, e devo provare molte volte. Anche dopo di ricaricare una pagina mi trovo fuori. Non so che errore sto facendo.


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Fabiomax
Moderatore


Città: Cefalù
Prov.: Palermo

Regione: Sicilia


2229 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 24 gennaio 2012 : 12:17:27 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Caro Subpoto

12.1. Requirements. To be available, every new name published before 1931 must satisfy the provisions of Article 11 and must be accompanied by a description or a definition of the taxon that it denotes, or by an indication.

Io penso che il nostro caso è: "or by an indication"

quindi l'articolo 12.1. è soddisfatto

Altrimenti il codice sarbbe in contraddizione con se stesso.

Fabio


Sicilia: bellissima per natura
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kryp
Utente V.I.P.

Città: Göttingen

Regione: Germany


138 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 24 gennaio 2012 : 12:38:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Fabio per le spiegazione techniche. Sto ancora lottando con la tecnica

Indicazione nel senso del Codice sone ben definite.

12.2. Indications. For the purposes of this Article the word "indication" denotes only the following:

(per nome specifiche sono sole le siguiente:)


12.2.1. a bibliographic reference to a previously published description or definition even if the description or definition is contained in a work published before 1758, (...)

12.2.2. the inclusion of a name in an index to a work that is not consistently binominal, provided that the provisions of Article 11.4.3 are satisfied;

12.2.3. the proposal of a new replacement name (nomen novum) for an available name, whether or not required by any provision of the Code;

12.2.6. a combined description or definition of a new nominal genus and a single new nominal species, which then provides an indication for each name irrespective of whether the names are stated to be new;

12.2.7. the proposal of a new genus-group name or of a new species-group name in association with an illustration of the taxon being named, or with a bibliographic reference to such an illustration, even if the illustration is contained in a work published before 1758, or in one that is not consistently binominal, or in one that has been suppressed by the Commission (unless the Commission has ruled that the work is to be treated as not having been published [Art. 8.7])


Non vedo nessuna indicazione per il caso di veneta Strobel. Non c'è figura, non c'è riferimento bibliografico.

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Subpoto
Moderatore


Città: Roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


9027 Messaggi
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Inserito il - 24 gennaio 2012 : 16:19:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Francisco,

prova ad attivare la casella "salva" che appare vicino al login, questo dovrebbe consentirti di rimanere loggato ogni volta che ti colleghi, quando esci chiudi solamente la pagina, se fai il logout quando desideri rientrare è necessario effettuare nuovamente il login.
Se non funziona dipende dal tuo computer che cancella automaticamente i plugin, ma non credo che sia questo altrimenti il problema si verificherebbe anche per gli altri siti.

Tornando all'argomento principale mi sembra che ormai tutti i dubbi si siano chiariti.

Messaggio originario di kryp:
Strobel, P. 1855. Molluschi terrestri raccolti da Cristoforo Belloti nel 1853 in Dalmazia, con note ed agguinte. (Continuazione). - Giornale di Malacologia 2 (9) ("1854") : 136-141. Pavia.

Strobel daba soltanto le siguiente informazioni:

*3. aciculoides Jan ( auct. ), acicula Müll. de
Betta, veneta Charp in lit. - Lesina ( Bott. ).


Anche se il nome di Strobel non soddisfa le condizioni dell'Art 12.1 e non fornisce nessuna delle indicazini richieste dall'Art.12.2 e quindi dovrebbe essere considerato un nome non utilizzabile è stato reso disponibile dall'Opinione 2080 della Commissione che utilizzando i pieni poteri l'ha inserito in una Lista Ufficiale.

Messaggio originario di kryp:
80.6.1. A name entered in an Official List is an available name.


dunque il nome Cecilioides veneta (Strobel, 1855) è disponibile ed utilizzabile per questa specie essendo il nome più antico.

Per il nome è tutto chiaro mentre rimangono molti dubbi sulla validità del neotipo istituito da Bank et al.

Messaggio originario di kryp:
Allora avemo il prossimo problema che è sopra l'identità del nome veneta, se considerato disponibile basso il Art. 80.6.1. Il materiale citato da Strobel era dall'isola di Hvar, Croazia. Bank et al. 2000 hanno disegnato una conchiglia da Trento come lectotipo di veneta, senza considerare che questo non era materiale originale da Strobel, dalla collezione da Cristoforo Belloti da Hvar dal 1853. Quindi il nome veneta non ha fatto riferimento a una specie italiana. Penso che il lectotipo da Bank et al. non è valido.


Questo modo di designare neotipi deve portarci a delle considerazioni su quello che dovrebbe essere il "modus operandi" per le future designazioni di neotipi.
Le collezioni di Pellegrino Strobel dovrebbero essere conservate nel Museo di Scienze Naturali dell'Università di Parma ed è li che si dovrebbero cercare i sintipi, in assenza di questi esemplari i Neotipi dovrebbero essere designati su materiale topotipico dell'Isola di Lesina (Hvar).
Trento e l'Isola di Hvar appartengono a regioni faunistiche differenti ed anche le condizioni climatiche non sono affatto simili, considerando il frazionamento che stanno causanto le recenti investigazioni genetiche l'ipotesi che vi siano specie diverse morfologicamente simili in queste due località non è affatto da sottovalutare.

Cercando di approfondire il problema mi sono imbattuto in qualcosa di interessante, le illustrazioni di Cecilioides del 1852 di De Betta
ed il testo di De Betta e Martinati 1855 leggibile qui.

Nel lavoro del 1855 si parla di una differenza di vedute tra autori italiani ed autori tedeschi su quale sia l'esatta specie a cui attribuire la specie A.aciculoides di Jan, come si vede dall'illustazione del 1852 i nomi sono invetiti rispetto a quello che intendiamo oggi, ma alla fine nel 1855 dopo un discorso alquanto farragino sembra che gli autori accettino l'interpretazione di Charpentier e Pfeiffer e riferiscano il nuovo nome Achatina janii all'illustrazione II che nel 1852 compare come Ach. acicula.
Nella nota a pie di pagina viene citato il lavoro di P.Strobel in cui compaiono i nomi specifici di A.acicula ed A.aciculoides di cui A.veneta appare come sinonimo senza altre spiegazioni, probabilmente era un nome manoscritto in qualche collezione o edito su una pubblicazione precedente sconosciuta di cui non è citato neanche l'autore.
Ultima considerazione: se si voleva conservare il nome più antico era molto meglio convalidare il nome A.aciculoides di Jan del 1832.



La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo

Sandro
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fern
Utente Senior

Città: Vicenza


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Flora e Fauna

Inserito il - 24 gennaio 2012 : 17:27:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Pensavo di scrivere un messaggio molto lungo, ma Sandro mi ha anticipato mettendo tutti i riferimenti bibliografici (gia' presenti fra gli indirizzi utili). A questi ne aggiungo un'altro, cioe' la lunga disqusizione negli Atti Ist. Ven .Sc. Lett. Arti, 1864 che contiene un'altra illustrazione della specie.
Tornando al testo di Strobel, per quanto scarno, mi chiedo se un "riferimento", ai sensi del codice, non si possa individuare nelle parole di Strobel:
aciculoides Jan ( auct. ), acicula Müll. de Betta, veneta Charp in lit. - Lesina.
che provo ad interpretare:
1. la specie trovata dal sig. Belotti a Lesina e' ritenuta essere la stessa che De Betta aveva chiamato "Achatina acicula Müll.";
2. il riferimento non puo' che essere alla "Malacologia della valle di Non, 1852" (link nel msg. precedente), in cui e' descritta e figurata la specie;
3. questa e' la stessa la specie che Charpentier, in qualche sua lettera, aveva chiamato "Achatina veneta"

Se questo riferimento e' valido, forse non ha tutti i torti Bank quando definisce un neotipo trentino, perche' proprio in Trentino, in Val di Non, erano stati trovati gli individui descritti inizialmente da De Betta (come A. acicula).

E' tutto molto contorto e per questo avrei preferito conservare C. janii, ma ormai la frittata e' fatta. Ciao,

fern

p.s. Ero partito con l'intenzione di difendere il vecchio nome ...

Modificato da - fern in data 24 gennaio 2012 17:29:50
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Subpoto
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Inserito il - 24 gennaio 2012 : 18:44:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Grande fern hai fatto centro!!!
L'immagine di riferimento è proprio la fig II della tavola del 1852 di De Betta denominata Achatina acicula Muller non essendo stato ancora pubblicato il lavoro del 1864.
Non sono molto d'accordo con la scelta dei neotipi, in caso risulti che la specie di Trento è diversa da quella dalmata a quale si dovrà attribuire il nome C.veneta?

Ho lincato il nuovo lavoro di De Betta negli indirizzi utili.



La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo

Sandro
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Fabiomax
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Flora e Fauna

Inserito il - 24 gennaio 2012 : 20:05:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao a tutti
Messaggio originario di fern:

aciculoides Jan ( auct. ), acicula Müll. de Betta, veneta Charp in lit. - Lesina.
che provo ad interpretare:
1. la specie trovata dal sig. Belotti a Lesina e' ritenuta essere la stessa che De Betta aveva chiamato "Achatina acicula Müll.";
2. il riferimento non puo' che essere alla "Malacologia della valle di Non, 1852" (link nel msg. precedente), in cui e' descritta e figurata la specie;
3. questa e' la stessa la specie che Charpentier, in qualche sua lettera, aveva chiamato "Achatina veneta"

Se questo riferimento e' valido, forse non ha tutti i torti Bank quando definisce un neotipo trentino, perche' proprio in Trentino, in Val di Non, erano stati trovati gli individui descritti inizialmente da De Betta (come A. acicula).

fern


Caro Fern hai completato bene la mia precendete risposta

veneta Strobel 1855 soddisfa l'articolo 11.6.1 e anche l'articolo 12.2.1



Messaggio originario di fern:

E' tutto molto contorto e per questo avrei preferito conservare C. janii, ma ormai la frittata e' fatta. Ciao,

fern


Caro Fern
il Codice cerca di conservare il nome più antico e non il nome descritto meglio, perchè è giustamente preferibile una tassonomia stabile piuttosto che una tassonimia descritta bene ma non stabile nel tempo.
Un taxon disponibile che sia stato utilizzato come valido da almeno un autore, non potrà mai più essere soppresso;
se tale taxon è quello più antico disponibile per una specie, il Codice ci impone di usare questo e non altri.

Un caso molto simile a questo è quello di Helix retirugis Rossmässler 1835
che è discusso a pag. 19 di:

COLOMBA, M. S., GREGORINI, A., LIBERTO, F., REITANO, A., GIGLIO S. & SPARACIO, I., 2011 - Monographic revision of the endemic Helix mazzullii De Cristofori & Jan, 1832 complex from Sicily and re-introduction of the genus Erctella Monterosato, 1894 (Pulmonata, Stylommatophora, Helicidae). Zootaxa, 3134: 1–42

Tuttavia in questo caso il taxon disponibile retirugis Rossmässler 1835 è ritenuto un sinonimo di Erctella mazzullii (De Cristofori & Jan, 1832)


Ciao Fabio Liberto




Sicilia: bellissima per natura
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Fabiomax
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Flora e Fauna

Inserito il - 24 gennaio 2012 : 20:12:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Subpoto:


.....
Non sono molto d'accordo con la scelta dei neotipi, in caso risulti che la specie di Trento è diversa da quella dalmata a quale si dovrà attribuire il nome C.veneta?



Sandro


In questo caso si dovrebbe applicare ICZN 1999 Art. 72.4.3

Ciao Fabio



Sicilia: bellissima per natura[/red][/i]
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fern
Utente Senior

Città: Vicenza


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Flora e Fauna

Inserito il - 24 gennaio 2012 : 20:35:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
è ... preferibile una tassonomia stabile piuttosto che una tassonimia descritta bene ma non stabile nel tempo.
è quello che desidero anch'io, il problema è che in questo caso abbiamo un nome (C.janii) usato quasi universalmente a partire dal 1855 e per la stabilità sarebbe stato preferibile conservarlo. Se si aggiunge che C.janii era descritta come si deve ... Bisogna ammettere che è il momento di Strobel: evidentemente i suoi scritti erano stati in gran parte ignorati. Un esempio è la segnalazione nel sito di H.Nordsieck: Charpentieria itala baldensis (Strobel 1851), non più Charpentier 1852. In questo caso la descrizione è buona, com'è possibile che sia stata ignorata per tanto tempo? (v. qui).

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Fabiomax
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Inserito il - 24 gennaio 2012 : 20:43:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Caro Fern

Capisco cosa vuoi dire

tuttavia e sufficente che un solo autore usi il nome disponibile
e di conseguenza il nome non potrà essere considerato un ‘virtually unused name’.

L'azione di un autore che descrive validamente un taxon seguita da quella di un'altro autore che accetta lo stesso taxon è vincolante per tutti e per sempre;
questa è la stabilità nella tassonomia.

P.S.
Ti confesso che mi fa male la testa, e preferisco discutere di Charpentieria itala baldensis (Strobel 1851), non più Charpentier 1852 in un altro post

Ciao Fabio


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kryp
Utente V.I.P.

Città: Göttingen

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Flora e Fauna

Inserito il - 24 gennaio 2012 : 22:02:37 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
fern
p.s. Ero partito con l'intenzione di difendere il vecchio nome ...

Anche io... e allora ci troviamo a difendere il nuovo nome...

Strobel 1855 parlava da una collezione da Belloti nel 1853 in Dalmazia "con note e aggiunte". Ho fatto un' errore nella interpretazione della citazione originale, in un punto iniziale da nostra discussione, prego mi scusate.
*3. aciculoides Jan ( auct. ), acicula Müll. de
Betta, veneta Charp in lit. - Lesina ( Bott. )

Questo indica chiaramente che Strobel aveva materiale da Lesina (Hvar) dal sign. Botter, non da Cristoforo Belloti, come diceva prima. Scusate.

Le nome degli autori (Jan, Müll., de Betta) ne eranno nome di autori, utilizzato in senso di autoritate delle nome, non eranno riferimenti bibliografiche nel senso dell'Art. 12.2.1. Quasi tutto nome di autor dopo un nome de specie può essere capito come un riferimento bibliografico alla pubblicazione originale, che è da ricercare, ma questo non è che vuole decire "riferimento bibliografico" nel Art. 12.2.1. Un riferimento bibliografico in questo senso è altra cosa, se deve fare riferimento al titolo della obra e normalmente se indicanno le pagine o le tavole. Strobel 1855 non l'aveva dato.

Ma penso che tutti concordamo che il nome veneta è disponibile basso l'Art. 80.6.1 (tutto nome posto nella Lista Uffiziale è disponibile per definizione).

Problemi con la identitad di veneta, lectotipo segnalato e non valido da Bank et al. 2000:

Giusti & Manganelli 2002 hanno indicato il stesso problema con il lectotipo da Bank et al. 2000, e hanno scritto che il materiale tipo da Strobel si trova in Parma:

Link

Ma non hanno spiegato che tra esta collezione c'è una serie tipo da Hvar. Supongo che sono perdite, ma non sa. Hanno scritto che Hvar deve essere la località tipo. Concordo assolutamente con questo.

72.4.3. The type series of a nominal species-group taxon of which the name was first published as a junior synonym, but was made available before 1961 under the provisions of Article 11.6, consists of the specimen (or specimens) cited with that name in the published synonymy, or, if none was cited there, denoted by that name when it was adopted as the name of a taxon.

Le specimen citate con quel nome eranno queste da Hvar, collezionato da Botter. Non vedo che aveva altre specimen citate. Strobel dava una chiara indicazione. Assolutamente in concordanza con il Codice le argomenti da Giusti e Manganelli 2002 neste punto.
Il fatto che ha utilizzato altre sinonime (come acicula Müll. de Betta) non indicava che citava le specimen de queste nome, per esempio alcune specimen de De Betta. Per spiegare è bene andare una linia più alta dove Strobel 1855: 137 ha citato

"2. acicula Müll., aciculoides Jan de Betta - Narenta, rara (San. et Kut.)"

Questo no voleva decire che Strobel aveva materiale da Dinamarca da Müller (località tipo da acicula), ma che Strobel aveva solamente materiale (specimen) da Narenta (= Neretva, Dalmazia).

Se non ho trascurato un punto importante (e non hanno fatto Giusti e Manganelli 2002), poi basso il Art. 72.4.3 solo Hvar possa essere la località tipo.

Allora Hvar.
Ho altra volta consultato le mie ricerce sul genere Cecilioides in Grecia, Albania e Turquia, nelle quale ho studiato anche alcune collezione da Italia e Croazia.
In Grecia e Albania c'è tre specie (o forme conchigliologiche o morfe), che correspondanno a C. acicula, C. tumulorum e C. janii. Questa situazione trovasi anche in Montenegro e Croazia fino almeno alla regione tra Split e Zadar. Più al norte mi sembra che c'è solo due, acicula e janii. Questa situazione, presenza di tre entità nella zona di Hvar, pone di nuovo un problema alla identità di veneta.

In fatto Strobel 1855: 137 aveva indicato due specie da Lesina, aciculoides e un'altra che chiamava hohenwarti e citava di questo modo:

*4. Hohenwarti Rm. - Lesina (Bott.)

Anche questo senza descrizione. Ora cosa sappiamo?
C'è due specie in Hvar? Eranno correttamente determinate? Perché non acicula che vive ovunque? O è possibile che Strobel classificava specimen giovane come un'altra specie, come l'aveva fatto anche Bourguignat 1856? Con un minimo di descrizione sapremmo molto di più. Il gioco è da nuovo aperto...

hvarkryp


In Italia - per parlare un pò di malacologia... - ho visto la forma che chiamo tumulorum Bouguignat 1856 (località tipo in Grecia) da Sicilia fino alla regione di Pescara. Più al norte, ho visto solo janii e acicula. In Sicilia c'è una grande varietà di forme, igualmente in Creta, che non è stato compreso ancora. Le "specie nuovi" da Beckmann & Falkner 2003 e 2008 non vedo che sono giustificate. Sarebbe necessario di studiare la variabilità, non è sufficiente di analisare alcune specimen isolate come hanno fatto.

Mi piacerebbe studiare più materiale da Italia. Cecilioides è un genere molto interessante.

italiakryp

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Modificato da - kryp in data 24 gennaio 2012 22:47:22
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Fabiomax
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Flora e Fauna

Inserito il - 25 gennaio 2012 : 06:19:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di kryp:

Quasi tutto nome di autor dopo un nome de specie può essere capito come un riferimento bibliografico alla pubblicazione originale, che è da ricercare, ma questo non è che vuole decire "riferimento bibliografico" nel Art. 12.2.1. Un riferimento bibliografico in questo senso è altra cosa, se deve fare riferimento al titolo della obra e normalmente se indicanno le pagine o le tavole. Strobel 1855 non l'aveva dato.


*3. aciculoides Jan ( auct. ), acicula Müll. de
Betta,
veneta Charp in lit. - Lesina ( Bott. )


aciculoides...è stata descritta da....Jan
acicula........è stata descrictta da...Müller
quale specie è stata descritta da Da Betta ?

E' chiaro e inequivocabile che Strobel ha citato la pubblicazione:
De Betta 1852 - Malacologia della valle di Non.
Nel 1855 questa è l'unica pubblicazione di De Betta in cui e' descritta e figurata la specie aciculoides Jan, acicula Müll.

Nel mettà del 1800 molto spesso le pubblicazioni erano citate sinteticamente.


Ciao Fabio


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kryp
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Flora e Fauna

Inserito il - 25 gennaio 2012 : 12:40:45 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non penso che è così.

Codice, Glossario:
reference, bibliographic, n. A published citation referring to a publication.

De Betta scritto solo senza nessun'altra indicazione non era una citazione. Era dato come nome da autorità da un nome sensu. Oggi scriveremmo C. acicula sensu De Betta, normalmente senza aggiuntare Müller. Si potrà anche scrivere C. acicula sensu De Betta, 1852 - questo rimane un nome da autorità, non una citazione bibliografica.
Anche nelle pubblicazione da questa era possiamo sempre distinguere bene tra una autorità di nome ed un riferimento bibliografico. Altrimenti questa espressione non sarebbero utilizzato nel Codice.
Il fatto che De Betta aveva pubblicato solo una obra neste tempo è da ricercare, per ottenere questa informazione studie secondarie sono necessarie.
Può anche riferirsi a altra fonte, come per esempio a un nome che Strobel ha visto sopra un label nella collezione de De Betta. Non ha scritto da dove esattamente sapeva queste nome.

Gli autori nesta era spesso hanno dato Parreyss e Ziegler come autorità di nome, senza egli avevanno pubblicato qualcosa.

Quando scrivemmo C. acicula Müller, 1774 questo "Müller 1774" no trasformasi in una citazione bibliografica per il fatto che oggi sappiamo che Müller aveva pubblicato una sola pubblicazione dove parlava sopra questo taxon acicula.


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Fabiomax
Moderatore


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Flora e Fauna

Inserito il - 25 gennaio 2012 : 23:30:52 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Io non credo che è così

Messaggio originario di kryp:


Codice, Glossario:
reference, bibliographic, n. A published citation referring to a publication.


1) Il Codice non richiede esperessamente la citazione dell'anno, del titolo, delle pagine,
e nel 1800 le citazioni erano spesso sintetiche.

Messaggio originario di kryp:


De Betta scritto solo senza nessun'altra indicazione non era una citazione. Era dato come nome da autorità da un nome sensu. Oggi scriveremmo C. acicula sensu De Betta, normalmente senza aggiuntare Müller. Si potrà anche scrivere C. acicula sensu De Betta, 1852 - questo rimane un nome da autorità, non una citazione bibliografica.
Anche nelle pubblicazione da questa era possiamo sempre distinguere bene tra una autorità di nome ed un riferimento bibliografico. Altrimenti questa espressione non sarebbero utilizzato nel Codice.
Il fatto che De Betta aveva pubblicato solo una obra neste tempo è da ricercare, per ottenere questa informazione studie secondarie sono necessarie.


Chi legge l'opera di Strobel dove deve cercare il "sensu De Betta" ?
Io credo che può cercare sono nella pubblicazione di De Betta !
Chi legge non può cercare una lettera o un cartellino/label,


Messaggio originario di kryp:

Può anche riferirsi a altra fonte, come per esempio a un nome che Strobel ha visto sopra un label nella collezione de De Betta. Non ha scritto da dove esattamente sapeva queste nome.


Strobel scrive
"aciculoides Jan (auct.)" - che significa sensu dell'autore Jan
"acicula Mull De Betta" - senza le parentesi !
"veneta Charp in lit."

perchè con De Betta non ha messo le parentesi e non ha specificato "in lit" ?
Perchè "De Betta" è una citazione bibliografica nota a tutti!

"veneta Charp" è nota solo a Strobel per questo motivo lui specifia "in lit."


Messaggio originario di kryp:


Gli autori nesta era spesso hanno dato Parreyss e Ziegler come autorità di nome, senza egli avevanno pubblicato qualcosa.

Quando scrivemmo C. acicula Müller, 1774 questo "Müller 1774" no trasformasi in una citazione bibliografica per il fatto che oggi sappiamo che Müller aveva pubblicato una sola pubblicazione dove parlava sopra questo taxon acicula.


Müller, 1774 è autore di C. acicula
De Betta non è autore di specie, lui è autore di una pubblicazione
quindi noi leggiamo una citazione bibliografica

Fabio


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Ermanno
Moderatore


Città: Longare
Prov.: Vicenza

Regione: Veneto


6436 Messaggi
Biologia Marina

Inserito il - 26 gennaio 2012 : 12:08:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
WOWWW ragazzi !!!! più avvincente di un buon romanzo giallo !!!!

I miei più sinceri complimenti!

Ermanno



PS. scusate il mio intervento che abbassa il peso di questa discussione, ma ...
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kryp
Utente V.I.P.

Città: Göttingen

Regione: Germany


138 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 26 gennaio 2012 : 12:56:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non può essere abassata di più, Ermanno

Non vedo nessuna citazione bibliografica in tutto questo articolo da Strobel 1855 pp. 136-141. Utilizza solo nome delle persone, ed in vari sensi, vedo anche cose come "var. illyrica Rm. San. et Kut." o "var luteus Ziegl. nec Pfr.", "turritus Meg. (Villa)"...

Ma è possibile che ha dato informazione bibliografiche in un'altra parte di questa obra, perché questa parte è indicata di essere una continuazione, vuole decire che c'è una parte prima. Ma non so dove.

kryp

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fern
Utente Senior

Città: Vicenza


2349 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 26 gennaio 2012 : 13:47:39 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mi si consenta un'osservazione: per quanto mi risulta "auct." = auctorum e significa "come inteso da vari autori" (che non sto a citare). In genere lo si usa per indicare l'interpretazione corrente. Nel caso specifico sappiamo da De Betta che "aciculoides", cosi' come intesa da Jan, era in realta' la "acicula Mueller", mentre altri autori avrebbero chiamato "aciculoides" quella che ora si chiama janii o veneta. Se Jan avesse inteso con "aciculoides" questa specie oggi dovremmo chiamarla "Ceciliodes aciculoides, Jan 1832".

Per il resto, siamo arenati davanti a due interpretazioni del codice: che cosa si deve intendere come citazione "sensu codice ICZN"?
Adottando l'interpretazione piu' restrittiva che propone Francisco questo e altri problemi non si sarebbero mai posti, ma il modo in cui lo si interpreta di questi tempi mi sembra quello spiegato da Fabio.

fern
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Fabiomax
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Inserito il - 26 gennaio 2012 : 23:33:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di fern:

.....

Per il resto, siamo arenati davanti a due interpretazioni del codice: che cosa si deve intendere come citazione "sensu codice ICZN"?
Adottando l'interpretazione piu' restrittiva che propone Francisco questo e altri problemi non si sarebbero mai posti, ma il modo in cui lo si interpreta di questi tempi mi sembra quello spiegato da Fabio.

fern


Bravissimo Fern !
Il codice cerca di essere il più possibile rispettoso della volontà di coloro che hanno pubblicato prima del 1931 (quando il codice non esisteva).

Quando l'interpretazione non è chiara (come in questo caso) l'International Commission on Zoological Nomenclature sceglie l'interpretazione che permette di salvare il taxon più antico, che sia stato accettato da almeno un altro autore.

Purtroppo molti non hanno capito questo,
e di conseguenza non capisco o non condividono le giuste scelte dell'I.C.Z.N.
come ad esempio la scelta di accettare papillifera bidens (Linnaeus, 1758) invece di papillifera papillaris (Müller, 1774)

Eppure è molto semplice e logico !

Fabio






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Fabiomax
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Inserito il - 26 gennaio 2012 : 23:47:45 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di kryp:

Non può essere abassata di più, Ermanno

kryp

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Io ho spiegato la mia opinione
e ho il massimo rispetto per la tua opinione diversa.

Io non penso che questa discussione sia di basso livello,
e ringrazio tutti gli amici che hanno partecipato.

Cordialmente
Fabio


Sicilia: bellissima per natura
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kryp
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Inserito il - 27 gennaio 2012 : 00:06:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ragazzi, questo non è finito ancora

Se accettiamo che De Betta era una citazione bibliografica, quindi il nome di veneta era introdotto correttamente basso il Art. 11.6.1. Questo vuole decire, località tipo = definitivamente isola di Hvar (Lesina) in Croazia, o in altre parole, identità dubbia. Può essere sinonimo di acicula, di tumulorum o di janii.

Se non accettiamo questa citazione, quindi il nome era un nomen nudum fatto disponibile basso il Art. 80.6.1, che vuole decire, senza località tipo, perché non c'è regole per un caso di questa altissima qualità (nomen nudum fatto disponibile per la Commissione senza chiarificare quale sarà il tipo) - stessa cosa, identità dubbia.

In un commentario il sign. Ng della Commissione (nella Opinione in 2004, citata più in alto) aveva detto che Bank et al. 2000 avevanno chiarificato la tassonomia - se accettiamo che questo voleva decire che la Commissione accettava il lectotipo (che non è tassonomia ma nomenclatura... ignoriamo questo) da Bank et al. 2000, quindi località tipo = in Trentino. Identità chiarificata, non dubbia.
Ma questo solo va se non accettiamo che De Betta era una citazione bibliografica...

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