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Natura Mediterraneo
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 ATTENZIONE! Questo forum è un luogo di discussione su tradizioni, nomi, leggende, filastrocche, feste, raffigurazioni, musiche, rituali, calendari, miti, fonti letterarie e simili riguardanti la natura e NON un luogo di scambio di ricette o istruzioni su come "utilizzare" piante, funghi o animali a scopo medico, culinario o altro. Informazioni dettagliate in tal senso potranno essere rimosse dai moderatori. Il prelievo in natura di piante, funghi ed animali può causare gravi danni all'ambiente ed essere legalmente sanzionabile. Il loro utilizzo inappropriato, a maggior ragione se non correttamente identificati, può avere conseguenze anche estremamente gravi, talvolta letali.
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| Autore |
 Discussione  |
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Mauro Grano
Moderatore
Città: Roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
3855 Messaggi
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Barbaxx
Moderatore
Città: Bolzano
Prov.: Bolzano
Regione: Trentino - Alto Adige
5997 Messaggi
Flora e Fauna |
 Inserito il - 02 dicembre 2014 : 20:00:15
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Non so se è ciò che cerchi; ciò che sto per scrivere non riguarda i riti, ma tradizioni e metafore... quasi un'immedesimazione tra umano e volpe.
La tradizionale astuzia attribuita alla volpe dall'antichità classica in qua ha effetti paradigmatici non solo nella cultura colta (ad es. nel fatto che per Machiavelli il Principe deve assomigliare alla "golpe" ed al "lione", Il principe, XVIII), ma anche in quella popolare.
Innumerevoli, ad esempio, sono i proverbi al riguardo.
Negli studi giuridico-filosofici (ma anche etno-antropologici) di Antonio Pigliaru dedicati alla Barbagia la volpe, su mazzone, emerge come modello di comportamento per il pastore avveduto ed in grado di farsi rispettare (A. Pigliaru, Il codice barbaricino come ordinamento giuridico, 1959; nel cap. Il codice della vendetta barbaricina, nota "L" all'art. 12)
| | la volpe è quasi simbolo dell'uomo ideale, del «pastore ideale» |
In questo senso paradigmatico il filosofo del diritto recupera ed interpreta un componimento del poeta ottocentesco Diego Mele in difesa dei pastori impoveriti fattisi ladri di bestiame, raccolto e tradotto da Salvatore Cambosu in "Miele amaro", 1950:
| In Olzai no campat piùs su mazzone - ca nde li han leadu sa pastura, - sa zente, ingolumada a sa dolzura, - inventat saba da-e su olidone. - De nou 'ogadu hana cust'imbentu - pro sedare vementes appetitos: - leadu hana a mazzone s'alimentu - però l'hana a pianghere sos crapittos. - No li faghene a isse impedimentu - ne mancu de Dualche sos iscrittos, - de mazzone aumentan sos delittos - non codiat porcheddu ne anzone. - Si furat, in cuss'attu l'iscusade - ca sa famen lu privat de sa vista: - postu mazzone in sa nezessitade - de fagher sa figura brutta e trista - cun piena e cun totta libertade - de ue podet si faghet sa provvista, - e isfidat su primu rigorista - a li negare s'assoluzione.
(In Olzai non campa più la volpe perché le hanno tolto la pastura; la gente, fatta la gola dolce, inventa la mostarda dal corbezzolo. È ben questa l'ultima trovata che sedi i veementi appetiti: hanno tolto alla volpe l'alimento ma la sconteranno i capretti. Non gli possono impedire (le razzie) nemmeno gli esorcismi di Dualchi (Nuoro): della volpe aumentano i delitti, essa non si lascia né porcellino né agnello. Se ruba, scusatela in quell'atto ché la fame la priva della vista: messa la volpe nella necessità di fare una figura brutta e triste, con piena e con tutta libertà dove può attinge la provvista, e sfida il migliore dei rigoristi a negarle l'assoluzione) |
Cenni al retroscena storico-politico della poesia, peraltro robustamente fondata su dati di antropologia popolare, nella voce biografica del DBI su Diego Mele: Link |
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Mauro Grano
Moderatore
Città: Roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
3855 Messaggi
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 Inserito il - 02 dicembre 2014 : 20:23:48
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Grazie mille !
Ottime notizie. |
Mauro |
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puckie
Utente Senior
Città: Borgosesia
Prov.: Vercelli
Regione: Piemonte
4795 Messaggi
Tutti i Forum |
Inserito il - 02 dicembre 2014 : 21:50:41
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Mio nonno mi raccontava due favole sulla volpe, in una competeva con un lupo, nell'altra con un corvo.. mi ci vorrà un pochino per ricordarle nella loro interezza, chiedendo anche alle mie zie... ma se conbino qualcosa di buono le scirverò nei prossimi giorni qua sul forum..
ps argomento molto interessante! |
Siamo adolescenti. Col bisogno di emanciparci dalla natura che è la nostra madre. Quando avremo la maturità per cominciare a occuparci di lei? |
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Mauro Grano
Moderatore
Città: Roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
3855 Messaggi
Tutti i Forum |
Inserito il - 02 dicembre 2014 : 22:42:51
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Grazie mille anche a te !
Mauro |
Mauro |
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Forest
Moderatore Tutor
Città: Sesto San Giovanni
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
10111 Messaggi
Tutti i Forum |
Inserito il - 02 dicembre 2014 : 23:00:49
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In Sardegna, la volpe non viene mai di solito nominata chiamandola con il suo vero nome. Come accade anche in altre parti del mondo anche per altri animali predatori pericolosi o dannosi (orso, donnola, ecc…) anche per lei si usano nomi cosiddetti "tabuistici". C'è cioè il tabù di pronunciare il suo nome, cosa che altrimenti si crede potrebbe evocarla e farla arrivare (lo stesso credevano gli antichi Germani e credono tuttora i Lapponi nei confronti dell'orso).
In tutta la Sardegna, viene quindi chiamata "gurpe" (dal latino "vulpes") soltanto in tre paesi. In tutto il resto dell'isola si usano invece nomi tabuistici sostitutive, come "Mariane" (Mariano), "Zoseppe Rubiu" (Giuseppe il Rosso), "compari Giommaria" (compare Giammaria), "animale", "cudda bestia" ("quella bestia"), "mazzoni" o "maccioni" (che significa "pennellona" o "spazzolona", riferito alla coda assai folta), "sa bona 'ucca" ("la buona bocca", dove viene usato "buona" invece di "mala" per scongiuro), "peiganu" (da "pei canu", piede grigio).
Ci sono anche moltissimi proverbi sulla volpe.
Uno che mi piace particolarmente è "Mazzone non faghet anzone" ("La volpe non genera agnelli") (Nule, Logudoro).
Ci sono molto credenze che la riguardano, in Sardegna.
Se guaisce di notte o è in amore, o accadrà una disgrazia (Bosa).
Per liberarsi dalle pulci si immergerebbe completamente nell'acqua, lasciando a contatto della riva la punta della coda, che fungerebbe da ponte attraverso cui fuggirebbero le pulci.
Queste sono solo alcune tradizioni sarde, poi c'è molto altro…
Vedi:
Franco Puddu, Maria Viarengo: Animali di Sardegna - I mammiferi, Carlo Delfino Editore, 1993, pagg. 155 - 175. |
Website: Link
Flickr: Link
500px: Link |
Modificato da - Forest in data 02 dicembre 2014 23:08:15 |
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Barbaxx
Moderatore
Città: Bolzano
Prov.: Bolzano
Regione: Trentino - Alto Adige
5997 Messaggi
Flora e Fauna |
Inserito il - 02 dicembre 2014 : 23:15:18
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Anche in quasi tutta la Francia "volpe" non si dice più, come un tempo, "goupil", ma "renard", cioè "Rinaldo"; il termine originario è rimasto solo in pochi luoghi. Il nome deriva dalla volpe protagonista del poema medievale "Roman de Renart", ed il fenomeno di sostituzione tabuistica (benché forse, in parte, dovuto anche ad antonomasia) potrebbe essere simile a quelli citati da Forest.
Cenni: Link |
 Barbaxx
Se abbassi gli occhi sullo stagno puoi cogliere il cielo. |
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D21
Moderatore Tutor
Città: Cuneo
Regione: Piemonte
6697 Messaggi
Tutti i Forum |
Inserito il - 03 dicembre 2014 : 01:55:31
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| Messaggio originario di Forest:
Per liberarsi dalle pulci si immergerebbe completamente nell'acqua, lasciando a contatto della riva la punta della coda, che fungerebbe da ponte attraverso cui fuggirebbero le pulci.
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Io la conoscevo diversa: prende in bocca erbe o muschio, si immerge all'indietro e quando è quasi sott'acqua lascia andare tutto, che galleggia con le pulci sopra (unico punto asciutto rimasto).
Ho trovato anche una fonte: Link
L'avevo letto anni fa su un libro illustrato, quindi è roba piuttosto diffusa. Non so però se è vera... potrebbe anche essere, ma se così fosse qualsiasi animale pulcioso avrebbe risolto da milioni di anni il problema  . Penso per esempio agli ippopotami, che stanno in acqua ben più delle volpi, ma mi pare che abbiano parassiti come gli altri animali. Se non sbaglio, il modo per liberarsene, invece, è il fango. Spero che qualcuno mi illumini  . Davvero, ci conto! |
Dario.
"Siamo noi, che sotto la notte ci muoviamo in silenzio, tra gli anfratti dei sogni che il giorno ci ispira,
nei meandri di un tempo che cambia ogni volta, cercando qualcosa che non abbiamo mai perso." (1795 J.d.L.) |
Modificato da - D21 in data 03 dicembre 2014 13:27:19 |
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Mauro Grano
Moderatore
Città: Roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
3855 Messaggi
Tutti i Forum |
Inserito il - 03 dicembre 2014 : 07:57:34
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Grazie veramente di cuore a tutti, avete trovato molte cose e tutte molto interessanti !
Sapete anche di eventuali uccisioni di massa o di volpi sacrificate per riti ? |
Mauro |
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Barbaxx
Moderatore
Città: Bolzano
Prov.: Bolzano
Regione: Trentino - Alto Adige
5997 Messaggi
Flora e Fauna |
Inserito il - 03 dicembre 2014 : 15:23:45
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Certamente. Fino al 2005 le uccisioni di massa di volpi nel corso di un vero e proprio rito (comprendente anche versamento del sangue delle vittime sul capo dei novizi, e cose simili) erano legali in un paese chiamato Inghilterra...
Immagine:
92,24 KB Foto R.W. De Salis, Link Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported license |
Barbaxx
Se abbassi gli occhi sullo stagno puoi cogliere il cielo. |
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Forest
Moderatore Tutor
Città: Sesto San Giovanni
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
10111 Messaggi
Tutti i Forum |
Inserito il - 03 dicembre 2014 : 15:49:45
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Ti ho trovato un'altra cosa. Noi abbiamo in mente lo stereotipo della volpe come animale furbo. Bene, questo pare derivare in realtà (almeno in parte) anche da una figura universale, presente nella mitologia e nelle fiabe di tutto il mondo, che i folkloristi chiamano trickster. Il "trickster", nello studio dei miti e delle fiabe, è in genere una divinità minore (a volte con l'aspetto di animale) o un animale (antropomorfo e a volte con caratteristiche di divinità o magiche) dal carattere molto astuto e segretamente ribelle, che tende sempre a rivoltarsi contro l'ordine costituito (dagli uomini o dalla divinità principale) sovvertendo leggi morali, comportandosi al di fuori dalla norma convenzionale e giocando brutti tiri a tutti.
Spesso il "trickster" viene raffigurato nei miti e nelle leggende di tutto il mondo come un animale predatore ma non di grande forza fisica (coyote, volpe, sciacallo, cane, lepre, corvo, ecc…, ma mai orso o tigre o leone, ad esempio), intendendo così rappresentare un personaggio che vince tramite l'astuzia ed i trucchi nascosti, più che tramite il dominio incontrastato.
Per una mappa mondiale sulla distribuzione della volpe (e di altri animali) come "trickster" nei miti, fiabe e leggende di tutto il mondo, vedi questo interessante link a cura di Yuri Berezkin:
Link
Sul trickster, vedi anche qui:
Link
La figura del trickster è stata molto studiata in antropologia culturale e dagli studiosi di mitologia e folklore (Lévi-Strauss, Eliade, Berezkin e molti altri). |
Modificato da - Forest in data 03 dicembre 2014 15:56:19 |
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Mauro Grano
Moderatore
Città: Roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
3855 Messaggi
Tutti i Forum |
Inserito il - 03 dicembre 2014 : 17:43:31
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| Veramente grazie di cuore !! |
Mauro |
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salvob
Utente Senior
Città: Trabia
Prov.: Palermo
Regione: Sicilia
1569 Messaggi
Tutti i Forum |
Inserito il - 04 dicembre 2014 : 22:09:55
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Per aumentare la sfilza di appellativi "tabuistici" anche in Sicilia, sopratutto nel messinese, la volpe viene chiamata a 'za Giuanna (la zia Giovanna) oppure Giuannedda (Giovannella)
Ahimè talvolta, venivano uccise e crocifisse negli orti o ai margini delle strade, ben in vista affinchè fossero da monito agli esemplari della propria specie. E' una cosa che si usava fare anche coi corvidi e che per fortuna oggi sta scomparendo.
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<<Gli uomini? Ne esistono credo, sei o sette. Li ho visti molti anni fà. Ma non si sa mai dove trovarli. Il vento li spinge qua e là. Non hanno radici e questo li imbarazza molto>> - Il piccolo principe |
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Mauro Grano
Moderatore
Città: Roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
3855 Messaggi
Tutti i Forum |
Inserito il - 05 dicembre 2014 : 08:10:02
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| Grazie !! |
Mauro |
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