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 Into the Wild (..si fà per dire)
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red backed shrike
Utente Senior


Città: Albareto
Prov.: Parma

Regione: Emilia Romagna


1276 Messaggi
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Inserito il - 26 novembre 2014 : 14:08:13 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Una sera di fine luglio,mentre chiude le imposte mia moglie bisbiglia :
Guarda chi c'è? Incuriosito accorro...
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un grosso ramo del vecchio Pruno si era rotto.per il peso dei frutti

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una femmina di capriolo era venuta a cenare...

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non c'era tempo per la reflex,qualche scatto veloce con la bridge


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la 1^ immagine con 25 mm.le altre 135-150 mm.di focale


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valori di diaframma tra 2,8 e 4,5- iso 125 (sic !)


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66,53 KB

questo è il risultato,un piccolo documento di vita naturale


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niente di più..immagini un pò mosse (a 1/15 di sec. è dura)..ai lati imposte sfuocate...tuttavia spero nel Vostro perdono


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49,96 KB

dopo un pò soddisfatta se ne và...

Maurizio


Il dolore è forse ciò che fa più fortemente esprimere gli artisti
-J.F.Millet-

clse
Utente V.I.P.

Città: como
Prov.: Como

Regione: Lombardia


382 Messaggi
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Inserito il - 26 novembre 2014 : 16:23:38 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
il manto estivo del capriolo è sconcertante!
quando lo noti, è una macchia arancione in mezzo ad un prato, e ti viene da pensare come la natura ha pensato un colore così vivace per un animale così timido.... poi, dopo pochi balzi, la macchia arancione scompare, bastano un poco di stoppie, o un cespuglio... invisibile!!

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pardus
Utente Senior

Città: solaro
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


1277 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 26 novembre 2014 : 16:49:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di clse:

il manto estivo del capriolo è sconcertante!
quando lo noti, è una macchia arancione in mezzo ad un prato, e ti viene da pensare come la natura ha pensato un colore così vivace per un animale così timido.... poi, dopo pochi balzi, la macchia arancione scompare, bastano un poco di stoppie, o un cespuglio... invisibile!!


ci penso sempre anch'io...in genere tutti gli ungulati hanno manti estivi color rossiccio e comunque ben visibili nei prati aperti dove si alimentano durante l'estate e quindi anche i predatori li notano facilmente, mentre durante l'inverno hanno manti piu' mimetici con l'ambiente.....

strana l'evoluzione....
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marcospada
Utente Senior


Città: roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


1390 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 27 novembre 2014 : 12:10:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
D'estate colori chiari per risaltare sul verde e d'inverno colori scuri per risaltare sulla neve, la salute di una specie di ungulati dipende anche dalla capacità di essere predati facilmente. In particolare il Capriolo ha popolazioni sane ed efficienti dove la predazione è più intensiva. In Svizzera, nel Giura dove c'è una alta concentrazione di Linci, predatore specifico del Capriolo, la popolazione di quest'ultima specie è tra le più sane.

Dati U.F.A.M.
Link

estratto:

.......Un capriolo alla settimana

Le linci si nutrono per oltre il 90 per cento di caprioli e camosci, ma occasionalmente cacciano anche volpi. Per saziarsi, una lince deve mangiare più o meno un artiodattilo alla settimana, ovvero circa 60 capi l'anno. Di questi, tre quarti sono costituiti da caprioli e un quarto da camosci. Il calcolo include anche il fabbisogno dei piccoli non ancora indipendenti.

I predatori carnivori non cacciano in branco: ciò non significa tuttavia che tra le popolazioni di predatori e di prede esista un equilibrio stabile. Il numero delle prede può variare localmente, così come quello del loro nemico naturale.

I meccanismi che regolano il rapporto tra predatore e preda sono di difficile comprensione. Il numero di caprioli presenti in una data regione può diminuire o aumentare indipendentemente dalla presenza o meno della lince. Anche il clima - per esempio un inverno più rigido del solito - può avere un ruolo importante. I fattori che intervengono a questo livello sono molti, e solo uno di questi è rappresentato dalla lince.

Linci e caprioli, partner ecologici

I predatori e le prede non sono nemici, ma i due estremi di una relazione ecologica. In virtù della logica naturale che presiede a queste relazioni, sopravvivono e si riproducono i predatori più abili nel cacciare e le prede che sanno come sfuggire ai loro inseguitori.

Questo vale anche per la lince e il capriolo. Entrambe le specie occupano lo stesso habitat sin dalla fine dell'era glaciale. La distribuzione originaria della lince coincide pressocché perfettamente con quella del capriolo. È dunque nel corso di parecchi millenni d'evoluzione che le due specie hanno sviluppato i loro ruoli reciproci.

Il capriolo ha fatto della lince il suo cacciatore perfetto. Ma è vero anche il contrario? La lince non caccia di preferenza - come spesso si crede - animali deboli o malati. Non è, cioè, affatto un ufficiale sanitario della foresta. Le sue vittime sono dunque caprioli che si espongono alla caccia, o perché sono incauti o perché si trovano in luoghi sfavorevoli. E questo può succedere anche ad un maschio bello e sano, ma del tutto imprevidente.

Sotto l'influsso della lince, i caprioli sono diventati circospetti. Nella vita sociale e nei comportamenti sono preparati a vivere accanto al loro avversario naturale. Se questo non c'è, viene a mancare il loro principale fattore di selezione. Morale della storia? Per restare capriolo, il capriolo ha bisogno della lince.


Ufficio federale dell'ambiente UFAM
info@bafu.admin.ch

Marco
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Into the Wild (..si fà per dire)

Modificato da - marcospada in data 27 novembre 2014 12:16:16
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pardus
Utente Senior

Città: solaro
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


1277 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 27 novembre 2014 : 12:27:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
e' una delle teorie che circolano...ma io ho qualche dubbio...perché mai un esemplare si dovrebbe far trovare facilmente dal predatore ? e perché l'evoluzione allora ha via via migliorato i sensi sia di prede che di predatori per sopravvivere ?
se guardiamo ad esempio al camoscio e stambecco si sono rifugiati in zone poco accessibili ai predatori per sfuggire a loro ed ad esempio i cervi che vivono in alta montagna e quindi spazi aperti anche in inverno formano gruppi molti numerosi ( piu' occhi) mentre quelli che vivono nei boschi formano piccoli gruppi ed adirrittura rimangono da soli (singoli esemplari)....

secondo me il manto cosi' spumeggiante in estate sul verde si 'e evoluto quando gli ungulati vivono prevalentemente nei boschi e foreste immense.......i campi-prati aperti erano pochi rispetto ad oggi(consegenuza dell'opera dell'uomo )....all'interno del bosco il chiaro scuro rendeva mimetico il pelame rossiccio....un cervo fermo nel bosco e' difficile da vedere sia in inverno (manto bruno-grigiastro) che in esstate (manto rossiccio).
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puckie
Utente Senior


Città: Borgosesia
Prov.: Vercelli

Regione: Piemonte


4795 Messaggi
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Inserito il - 27 novembre 2014 : 17:31:11 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Bellissimo documento.
Complimenti Maurizio.
Ma davvero a 1/15 son venute così ferme??!?
Bravo, bravo.
Ciao.

ps sul mantello del capriolo non so dire..

Siamo adolescenti. Col bisogno di emanciparci dalla natura che è la nostra madre. Quando avremo la maturità per cominciare a occuparci di lei?
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red backed shrike
Utente Senior


Città: Albareto
Prov.: Parma

Regione: Emilia Romagna


1276 Messaggi
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Inserito il - 30 novembre 2014 : 14:26:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di puckie:

Bellissimo documento.
Complimenti Maurizio.
Ma davvero a 1/15 son venute così ferme??!?
Bravo, bravo.
Ciao.

ps sul mantello del capriolo non so dire..


Grazie mille,ho voluto condividere con gli utenti del Forum questo piccolo
episodio di vita naturale.
Con un pò di pratica ed ovviamente soggetti statici,ci puoi arrivare anche Tu.
Per quanto riguarda il mantello,la risposta la trovi nel post di clse

Maurizio

Il dolore è forse ciò che fa più fortemente esprimere gli artisti
-J.F.Millet-
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