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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Autore |
Discussione  |
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fern
Utente Senior
   
Città: Vicenza
2359 Messaggi Flora e Fauna |
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fern
Utente Senior
   
Città: Vicenza
2359 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 25 ottobre 2014 : 15:34:54
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Riassumo i punti principali (del riassunto): La domesticazione riduce l’aggressività abbassando i livelli di testosterone e induce cambiamenti somatici (nell’uomo la riduzione delle arcate sopraciliari, faccia meno allungata, riduzione del volume cranico “particolarmente dopo l’invenzione dell’agricolutura” Questi tratti, dai livelli ormonali ai caratteri cranio-facciali, hanno un’origine comune nello sviluppo embrionale. Secondo una recente teoria si sviluppano tutti a partire dalla cresta neurale, da dove vanno poi a formare tessuti come i muscoli, denti, ossa e ghiandole dell’adrenalina. La domesticazione seleziona animali meno aggressivi e con uno sviluppo più lento (non gli animali da carne, oserei dire!) con importanti conseguenze sul comportamento come una maggiore capacità di apprendimento. Un’altra conseguenza è il mantenimento di tratti giovanili che conferisce agli animali addomesticati un aspetto “neotenico” (il cane somiglia ad un cucciolo di lupo e l’uomo somiglia ai giovani scimpanzè più che agli adulti ...).
fern |
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D21
Moderatore Tutor
    

Città: Cuneo
Regione: Piemonte
6702 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 25 ottobre 2014 : 17:58:11
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Mah... Mi viene in mente la teoria dell'autoaddomesticazione di Lorenz: lui parlava, ovviamente, non di tratti somatici ma di comportamenti appresi/istintivi. Per Lorenz l'animale addomesticato, sia pure l'uomo, perde le inibizioni che avevano i suoi antenati con il solo istinto e la vedeva sempre come una degenerazione. In particolare, per Lorenz l'aggressività aumentava, non diminuiva! Boh. Dite la vostra  |
Dario.  "Siamo noi, che sotto la notte ci muoviamo in silenzio, tra gli anfratti dei sogni che il giorno ci ispira, nei meandri di un tempo che cambia ogni volta, cercando qualcosa che non abbiamo mai perso." (1795 J.d.L.) |
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gomphus
Moderatore
    

Città: Milano
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
10487 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 25 ottobre 2014 : 18:45:41
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ciao ragazzi 
prima di intervenire (eh sì, questa volta ho deciso che lo faccio ) voglio leggermi attentamente l'articolo... non sono ancora riuscito a farlo, anche perché sto uscendo da un raffreddore + tosse + bronchite + influenza dei polli e non sono ancora esattamente al meglio delle mie condizioni 
per ora mi limito a dire che trovo l'argomento mooooolto interessante  |
maurizio
quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto, l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato, allora ci accorgeremo che il denaro non si può mangiare
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fern
Utente Senior
   
Città: Vicenza
2359 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 29 ottobre 2014 : 23:15:27
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Vi dirò che sono poco convinto dagli argomenti sopra esposti, anche se le mie sono solo sensazioni di un profano. Mi è subito venuto alla mente un possibile controesempio, uno dei reperti più straordinari di ominidi che io chiamerei “il vecchietto di Dmanisi”. E’ il cranio di “un individuo in età senile e privo di dentatura, infatti il tessuto osseo è completamente riassorbito e rimodellato” trovato a Dmanisi, in Georgia, insieme ad altri 4 crani “segno evidente che era sopravvissuto sino alla tarda età per la solidarietà del gruppo in cui viveva” (Quaderni Darwin 1/09). Riproduco la foto del “vecchietto” (Homo erectus) sperando di non violare troppo il copyright e faccio presente che ha un aspetto molto meno primitivo degli altri, probabilmente perché la perdita dei denti ha accorciato il volto e ridotto fortemente il prognatismo.
Il vecchietto di Dmanisi (1.8 Ma)
140,35 KB
Significa che forme di solidarietà sociale (o almeno famigliare) erano presenti in questi ominidi di 1,8 Ma fa, nonostante le forti arcate sopraciliari, il prognatismo e la ridotta capacità cranica (per uno di loro leggo 546 cm3) li qualifichino decisamente come “non addomesticati” secondo i criteri sopra esposti. Ciao,
fern |
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