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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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ATTENZIONE! A causa dello stato di grave minaccia nel quale si trovano attualmente gli anfibi, dovuta non solo all'alterazione degli habitat, ma anche alle patologie legate alla chitridiomicosi e alla possibilità che appassionati e studiosi di anfibi possano diventare vettori involontari del contagio durante le escursioni, invitiamo tutti gli utenti del forum ad avere particolare cura quando ricercano o fotografano questi animali. Considerata inoltre la delicatezza necessaria nel maneggiare gli anfibi, onde evitare emulazioni da parte di persone inesperte, che potrebbero causare danni agli animali, invitiamo gli utenti a non postare foto di esemplari tenuti in mano. Questo tipo di foto d'ora in poi saranno rimosse. Eventuali foto inerenti studi o indagini scientifiche possono essere postate previa autorizzazione da parte dei moderatori di sezione o degli amministratori. Grazie a tutti per la collaborazione
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Autore |
Discussione |
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Utente nuovo
Città: Arezzo
Prov.: Arezzo
Regione: Toscana
8 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 21 febbraio 2014 : 21:26:04
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Salve, mi sono registrato praticamente solo per questa ragione. Questa sera verso le 20 una mia amica ha visto un tritone attraversare la strada in una zona urbana (più precisamente ad Arezzo, vicino ai carabinieri, in piena zona cittadina e lontano da fonti d'acqua).
L'animale è stato investito di striscio, e ha la coda distrutta. La ferita è piuttosto grave e si estende fino alla schiena. La zampa posteriore sinistra è palesemente rotta. La coda è aperta e distrutta, ha sanguinato copiosamente ma ora sembra aver smesso. La regione cloacale sembra integra, presumo (spero) che i danni agli organi interni e all'apparato digerente siano minimi o nulli.
L'ho stabulata in un setup sterile, box di plastica con carta assorbente sul fondo bagnata con acqua di rubinetto biocondizionata, e una tana ricavata da una vaschetta nera (tana che l'animale ha apprezzato molto, ci s'è nascosto subito).
L'esemplare in questione sembra essere una femmina adulta di Triturus Carnifex, anche se non ne ho MAI visto uno dal vivo e la mia esperienza si ferma agli anfibi esotici, quindi posso basarmi solo sui riscontri fotografici.
Ho chiamato un centro veterinario specializzato in nostrani a Perugia, mi hanno detto di disinfettare con garza imbevuta di soluzione di betadine al 10% e nei prossimi giorni di somministrargli due iniezioni al giorno di marbocil da 0,02 ml ciascuna (il peso dell'animale è approssimativamente sui 6/8 grammi).
Chiedo aiuto a voi perchè questa specie è la mia preferita in assoluto, è la prima volta che ne vedo un esemplare dal vivo e non voglio ASSOLUTAMENTE permettere che mi muoia tra le mani, a qualsiasi costo.
Se qualcuno di voi fosse di Arezzo, o fosse presente in città domani per l'Esotika Expo che si terrà qui, mi contatti al 3477819191. Tutto l'aiuto disponibile è più che gradito.
P.S. Le foto dell'esemplare sono visibili al seguente link, attenzione, sono piuttosto esplicite e la ferita è brutta: Link
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Utente nuovo
Città: Arezzo
Prov.: Arezzo
Regione: Toscana
8 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 21 febbraio 2014 : 21:27:09
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Prima di disinfettare aspetto la vostra opinione, sono già andato in farmacia a comprare il necessario. |
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stefanovet1958
Utente Super
Città: Capocavallo di Corciano
Prov.: Perugia
Regione: Umbria
8074 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 22 febbraio 2014 : 19:42:05
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..La cosa migliore sarebbe stato lasciar fare a madre natura : probabilmente ha più probabilità di farcela che non con cure improvvisate, pur animate dalle migliori intenzioni. Stiamo parlando di anfibi, non di rettili o mammiferi : hanno un assorbimento cutaneo che gli altri vertebrati non hanno, tanto che la somministrazione di antibiotici viene eseguita appunto facendo si che la cute li assorba. Somministrazioni parenterali di farmaci non le fare, tanto più i chinolonici che possono essere istolesivi. Andrei piano anche con le sostanze iodate come il betadine ...il mio consiglio sarebbe quello di rilasciarla vicino all'acqua, è lì che stava andando......
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Link |
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Utente nuovo
Città: Arezzo
Prov.: Arezzo
Regione: Toscana
8 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 22 febbraio 2014 : 23:40:31
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Grazie del consiglio, ma rilasciarla in queste condizioni è fuori questione, non riesce neppure a camminare ed ha una ferita aperta, un predatore la becca prima che possa strisciare mezzo metro.
Oltretutto, la zona in cui stava andando è quasi in centro ad Arezzo, in piena città. I tritoni crestati in città non si sono mai visti prima d'ora, non ci sono fonti d'acqua naturali o piantumate, e quelle artificiali non sono mai state usate come sito riproduttivo. Come ci sia arrivata è un mistero, così come lo è il motivo.
Tornando alle cure, fra i tanti ho chiamato anche due ambulatori di Arezzo specializzati in nostrani e la clinica veterinaria cortonese. In tutte mi hanno consigliato di tamponare una o due volte al giorno col betadine in soluzione al 10%, e stamattina all'Exotica diversi allevatori di anfibi hanno confermato la sicurezza del betadine, così l'ho fatto, e sembra che la ferita stia iniziando a rimarginarsi alla base della coda.
Da quel che mi è stato detto da un olandese che alleva carnifex da 8 anni e ne in passato ha avuti alcuni malconci a causa di un incidente simile, a giudicare dalle foto che ha visto la coda è sicuramente persa, se ricrescerà sarà solo parzialmente e renderà l'animale incapace di nuotare, mentre sempre a parer suo la zampa POTREBBE guarire del tutto ma non è detto, c'è una (non troppo) bassa probabilità che la rimargini ma rimanga incapace di muoverla...
Comunque, a meno che non dovessi vedere segni di infezione, sospenderò i tamponamenti col betadine e vedrò come procede. Sapere che può esserle nocivo mi sta preoccupando, anche se a prima vista sembra averle solo fatto bene...
L'unica cosa su cui tutti quelli a cui ho chiesto, dai veterinari agli espositori, sono d'accordo è che l'animale in questione non sarà più in grado di sopravvivere in natura a meno che non possieda le capacità rigenerative di un ambystoma mexicanum. |
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Modificato da - Pixel in data 22 febbraio 2014 23:43:02 |
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Riccardo Banchi
Utente Super
Città: PIOMBINO
Prov.: Livorno
Regione: Toscana
5312 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 26 febbraio 2014 : 15:26:18
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Sì, anch'io penso, da come dici, che in Natura sia spacciato. In cattività forse può farcela; ma trattasi di fauna selvatica, quindi...
Apprezzo le tue intenzioni. Ric |
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tolomea
Utente Senior
Città: San Donà di Piave (VE)
1503 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 26 febbraio 2014 : 21:12:12
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Ciao Pixel, come procedono le cure? Sta meglio?
Non ho né conoscenze né competenze in merito, ma so che se qualcuno è determinato a soccorrere e a far sopravvivere qualcun altro, umano o anfibio che sia, non c’è niente da fare e penso che l’empatia travalichi ogni frontiera. Mi pare che sei riuscito ad avere abbastanza informazioni relative a cure e possibilità di sopravvivenza, ed è chiaro che se ce la fa a sopravvivere, grazie al tuo intervento, molto probabilmente te ne dovresti occupare finché vive. La sua ovviamente sarebbe una vita diversa, da “disabile” e inserito in un contesto del tutto anomalo. Ma forse le potrebbe bastare.
Non so se nei Centro Soccorso Animali Selvatici o Centro Recupero Fauna Selvatica si occupino anche di anfibi, ma potresti anche consultare quelli della tua provincia e vedere se ti possono dare qualche utile consiglio, soprattutto visto che i selvatici non si potrebbero tenere in cattività, ma consegnati alle loro cure salvo casi eccezionali.
Spero che voi due ce la facciate.
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tolomea |
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Utente nuovo
Città: Arezzo
Prov.: Arezzo
Regione: Toscana
8 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 27 febbraio 2014 : 12:23:25
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Mi dispiace informarvi che è deceduta due giorni fa di mattina presto. La ferita non era infetta, ma ho provato ad eseguire un'autopsia artigianale e anche se esternamente non aveva danni in quella zona, gli organi interni erano schiacciati.
So di andare contro il regolamento del forum ma sto seriamente pensando di cercare nella zona dove è stata trovata altri esemplari sani, con l'intento di farli riprodurre in cattività per ripopolare un po' la zona stessa.
Fortunatamente, non tutte le regioni italiane applicano la convenzione di berna e mi pare di capire che in toscana quello che penso di fare non sia illegale, quindi...
Una femmina di carnifex morta significa (se non ricordo male il numero delle uova deposte) 200 nuove larve in meno in natura. In cattività, con l'esperienza che ho maturato sin dalle elementari, avrei la possibilità di portare all'età adulta circa il 70/90% dei nuovi nati, in base al tasso di mortalità infantile, quindi mi sembra una buona idea.
Chiaramente so di dover rispettare la genetica delle popolazioni e di dover reintrodurre i nuovi nati solo nella zona dove sono stati prelevati gli adulti, e sono consapevole dei rischi di contagio tra domestici e selvatici quindi presterei una certa attenzione anche all'igiene e alla sterilità degli alloggi.
Se avete consigli in merito fatemi sapere, non è che io sia un fan della cattura dei nostrani, ma vista la situazione non mi sembra sia un'idea poi così pessima. |
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Modificato da - Pixel in data 27 febbraio 2014 12:28:42 |
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stefanovet1958
Utente Super
Città: Capocavallo di Corciano
Prov.: Perugia
Regione: Umbria
8074 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 27 febbraio 2014 : 13:15:57
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| So di andare contro il regolamento del forum ma sto seriamente pensando di cercare nella zona dove è stata trovata altri esemplari sani, con l'intento di farli riprodurre in cattività per ripopolare un po' la zona stessa |
Il tritone crestato, è una specie tutt'altro che rara, poco visibile, certamente, ma assolutamente non in pericolo, almeno nella tua provincia. quello che va tutelato sono gli ambienti dove la specie vive e convive, con altri anfibi: questi sono a volte posti inaspettati, come un fontanile o un fosso che scorre magari tra le case
| Fortunatamente, non tutte le regioni italiane applicano la convenzione di berna e mi pare di capire che in toscana quello che penso di fare non sia illegale, quindi |
La Toscana con la L.R. n. 56/2000 è una di quelle che prevede sanzioni, non solo per le specie presenti nella convenzione di Berna, ma anche per altre considerate sensibili a livelli regionale ( come molte specie di lepidotteri)
| Una femmina di carnifex morta significa (se non ricordo male il numero delle uova deposte) 200 nuove larve in meno in natura. In cattività, con l'esperienza che ho maturato sin dalle elementari, avrei la possibilità di portare all'età adulta circa il 70/90% dei nuovi nati, in base al tasso di mortalità infantile, quindi mi sembra una buona idea. |
non commento, ma la cosa non è legale : per far questo dovresti prelevare dei soggetti sani e che in questi giorni si stanno riproducendo : bisogna tutelare il sito non il singolo individuo. A conti fatti l'idea dell'allevamento, oltre che illecita, mi sembra dettata solo da un piacere personale
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mazzeip
Moderatore
Città: Rocca di Papa
Prov.: Roma
Regione: Lazio
13572 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 27 febbraio 2014 : 14:59:09
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| Oltretutto, la zona in cui stava andando è quasi in centro ad Arezzo, in piena città. I tritoni crestati in città non si sono mai visti prima d'ora, non ci sono fonti d'acqua naturali o piantumate, e quelle artificiali non sono mai state usate come sito riproduttivo. Come ci sia arrivata è un mistero, così come lo è il motivo. |
| So di andare contro il regolamento del forum ma sto seriamente pensando di cercare nella zona dove è stata trovata altri esemplari sani, con l'intento di farli riprodurre in cattività per ripopolare un po' la zona stessa. |
Mi sembra di capire che la zona in questione sia tutt'altro che ben conservata e pesantemente antropizzata, e allora a che pro "ripopolarla"?
E non mi sembra il caso di allevare e spostare individui altrove, primo perché è profondamente scorretto, secondo perché è vietato, terzo perché non serve a niente: il numero di individui di una specie in uno stagno in buone condizioni e stabile nel tempo, quindi in condizioni di equilibrio ecologico, tende a rimanere costante, e le variazioni numeriche, sia positive che negative, vengono assorbite ristabilendo in breve tempo la condizione di equilibrio...
Comunque l'Italia ha recepito la Direttiva Habitat, e la Toscana l'ha fatto con la legge regionale che ti citava Stefano, quindi i tritoni in cattività sono fuorilegge.
Capisco le ottime intenzioni e la passione, ma sarebbe più utile impegnare energie per conservare gli habitat e cercare di rimettere in comunicazione popolazioni contigue ma artificialmente isolate, piuttosto che pensare ad allevare in cattività per aumentare il numero di individui: la Svizzera, ed in particolare il karch (Centro di Coordinamento per la Protezione degli Anfibi e dei Rettili in Svizzera), ha avviato il progetto "1001 stagni" proprio in questa direzione... |
Paolo Mazzei presidente della Associazione Lepidotterologica Italiana - ALI leps.it: Moths and Butterflies of Europe and North Africa serifoswildlife.net: Serifos wildlife seychelleswildlife.info: Seychelles Wildlife |
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sirtalis
Utente Senior
Città: Napoli
Prov.: Napoli
Regione: Campania
1867 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 27 febbraio 2014 : 21:18:09
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fino ad ora non sono intervenuto per vedere come evolveva la discussione.
mi aggrego a quanto detto da mazzeip e stefanovet1958 riguardo l'inutilità di ripopolare in questo caso e su quello che invece andrebbe fatto se si vuole salvaguardare una popolazione, cioè curare gli habitat e i siti riproduttivi. Entrambe le cose comunque vanno fatte con cognizione di ciò che si fà, e non così per gioco e credendo di fare le cose per bene.
Ora non sono solito a fare ciò che sto per scrivere, ma...io sono assolutamente convinto che tu voglia allevarli per tuo piacere, come volevi fare anche con la femmina ferita, e si capiva.. Inoltre dalla tua pagina facebook si vede come diffondi foto e divulghi metodi di allevamento delle lucertole che allevi.
E per finire in bellezza, il post su un noto sito di terraristica dove, scusami, ma hai detto un sacco di inesattezze, a livello astronomici. Ed hai ammesso di aiutare i ragazzi che raccolgono anfibi in natura ad allevarli, motivando il comportamento con altri concetti sbagliati, quali l'importanza di non lasciar morire un singolo individuo a scapito di una popolazione. Ciò è sbagliato e ti è stato ribadito qui come nell' altra sede.
Ora magari non sono la persona adatta a farti la predica, ma almeno non incentivare l'allevamento di nostrani...
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"Man in his arrogance thinks himself a great work, worthy the interposition of a deity, more humble & I believe true to consider him created from animals."
Darwin |
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Utente nuovo
Città: Arezzo
Prov.: Arezzo
Regione: Toscana
8 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 01 marzo 2014 : 10:32:20
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Ho mai negato che allevarli mi farebbe piacere? No, c'è una discreta parte di egoismo nelle mie motivazioni e non sono così ipocrita da negarlo, anche se non è certo la ragione principale, altrimenti mi procurerei degli esemplari cb dall'estero, che per quanto siano illegali per via delle leggi almeno non sono dei catturoni.
Tutelare il sito è fuori questione, come avete già capito la zona è decisamente urbana ed è quindi impossibile fare qualcosa, a quanto ho visto negli ultimi giorni di cadaveri ce ne sono diversi lungo la strada, anche se così mal ridotti da non poterne identificare la specie. Aumentare il numero di individui reinserendo quelli nati in cattività servirebbe come minimo ad evitare la scomparsa della specie dal sito, il che non mi sembra poi tanto un male.
Spostare esemplari da un sito all'altro è fuori questione per tante ragioni che tutti sappiamo bene quindi non c'era bisogno di sottolinearlo, ma grazie dell'appunto.
Testo rimosso da moderatore
Sull'incentivare la cattura dei nostrani c'è poco da dire, ho già espresso il mio parere in merito in altri posti ma lo farò anche qui: credo che sia inutile condannare la cattura dei nostrani nel modo in cui fanno i gestori del suddetto sito (e non solo loro), la gente continuerà comunque a prelevare animali in natura, da parte mia credo sia più utile (almeno fino a quando non verranno davvero tutelati gli habitat) educare chi cattura nostrani spiegandogli come curarli decentemente, perchè ritengo sia davvero uno spreco lasciare che la gente catturi animali per poi farli morire. Se non lo facessero sarebbe meglio, ma finchè lo fanno tanto vale aiutarli a far sopravvivere gli esemplari.
Comunque ripeto, son punti di vista. Alla fine ciò che conta è limitare i danni. |
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Modificato da - Andrea Boscherini in data 01 marzo 2014 16:26:27 |
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Andrea Boscherini
Moderatore
Prov.: Forlì-Cesena
Regione: Emilia Romagna
5114 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 01 marzo 2014 : 16:05:43
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Ho tolto la parte defenita dall'autore stesso "off topic" perchè del tutto non inerente a questa discussione e forum, in particolare il discorso sull'allevamento privato.
| Sull'incentivare la cattura dei nostrani c'è poco da dire, ho già espresso il mio parere in merito in altri posti ma lo farò anche qui: credo che sia inutile condannare la cattura dei nostrani nel modo in cui fanno i gestori del suddetto sito (e non solo loro), la gente continuerà comunque a prelevare animali in natura, |
Perdonami, ma questa affermazione la ritengo del tutto inappropriata!!!! Partendo dal presupposto che scrivendo "tanto la gente continuerà a prelevare" è una scusante a mio modo di vedere non valida (così facendo bisognerebbe gettare la spunga contro ogni tipo di lotta contro l'illegalità, anche il bracconaggio per esempio...), cerco di spiegarti perchè non condivido minimamente ciò che dici:
Se non si hanno autorizzazioni da parte di enti competenti, è vietato prelevare animali in natura e detenerli in cattività! Inoltre chi da la certezza delle tue (o di altri privati) capacità di riuscire ad allevare questi animali in cattività? Servono persone con competenze affermate e riconosciute, ma sopratutto autorizzate!
Bisogna spiegare a chi compie questi gesti che servono le capacità professionali per poter fare certi interventi, visto che spesso è difficile per i professionisti stessi, figuriamoci poi per un discorso legato alle "cure mediche" dove occorrono anni ed anni di esperienza pratica...un privato non può da solo cercare con medicinali di curare un animale, ma lo deve portare ad un centro di recupero della fauna o, in assenza, a strutture o enti del settore...
Inoltre, tornado al discorso del prelievo, prelevando individui da siti a rischio, si rischia solamente di diminuire ancora di più la fitness della popolazione stessa! E se quindi il tutto non è seguito da un progetto serio, organizzato, studiato e ripeto autorizzato, l'iniziativa del privato può solo peggiorare la situazione! Anzi, il rischio è quello poi di rimettere in natura individui meno sani e magari con qualche infezione...o anche semplicemente di fargli saltare la stagione riproduttiva! Inoltre nessuno da la certezza che in una struttura artificiale di un privato ci sia più possibilità di accoppiamento e sopravvivenza della prole che in natura! anzi...come spesso capita, l'animale muore e si fa solo peggio...
Il compito di questo sito quindi non è quello di attaccare a spron battuto chi compie questi gesti, ma di fargli capire perchè è sbagliato farlo!
Per quanto la tua iniziativa possa essere "di buon cuore", non puoi pensare di farla da solo e senza uno studio dietro! |
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Utente nuovo
Città: Arezzo
Prov.: Arezzo
Regione: Toscana
8 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 03 marzo 2014 : 02:02:29
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| Se non si hanno autorizzazioni da parte di enti competenti, è vietato prelevare animali in natura e detenerli in cattività |
Dipende dalla regione, e questo già lo sapevo. Oggi però mi sono informato meglio e ho scoperto che in toscana non è vietato catturare TUTTE le specie di anfibi selvatiche, ma solo alcune, ovvero le seguenti:
Bombina pachypus (Ululone dal ventre giallo appenninico) Bufo bufo (Rospo comune) Hyla intermedia (Raganella comune) Rana temporaria (Rana temporaria) Salamandra salamandra (Salamandra pezzata) Salamandrina terdigitata (Salamandrina dagli occhiali) Speleomantes italicus (Geotritone italiano) Triturus alpestris apuanus (Tritone alpestre delle Apuane) Triturus vulgaris meridionalis (Tritone comune)
Il carnifex non rientra nell'elenco, insolitamente, così come non vi rientrano molte altre specie presenti sul territorio (rana verde, rana dalmatina e così via). Anche le lucertole (podarcis muralis e p. sicula/siculus, non ricordo mai) non sono protette e quindi sono liberamente catturabili.
| Inoltre chi da la certezza delle tue (o di altri privati) capacità di riuscire ad allevare questi animali in cattività? Servono persone con competenze affermate e riconosciute, ma sopratutto autorizzate! |
A costo di rischiare il linciaggio, esprimerò la mia opinione su questo punto. L'esperienza mi ha insegnato che avere un foglio di carta stampata non equivale sempre ad avere le relative competenze. Se credessi nel valore pratico dei titoli di studio e degli attestati, la consapevolezza di non aver potuto neppure arrivare al diploma mi creerebbe non pochi problemi. Nel corso degli anni infatti ho avuto modo di verificare che, ad eccezione di quelle discipline che richiedono enormi quantità di esperienza e pratica, non è necessaria una qualifica cartacea per farsi una cultura.
Io allevo animali di ogni genere da quando ero alle elementari, e studio tutto ciò che riguarda l'allevamento (specialmente degli anfibi) sin dalle elementari. Se spesso chiedo informazioni, consigli o quant'altro non è certo perchè mi manchi l'esperienza ma perchè ritengo FONDAMENTALE il confronto con le esperienze altrui, a prescindere dalle conoscenze che ho accumulato, specialmente in situazioni come quella del tritone ferito, ovvero situazioni con le quali non ho mai fatto pratica "sul campo". In fondo non si finisce mai di imparare, e il confronto è il modo migliore no?
Detto questo, diversi siti internet riportano informazioni sull'allevamento degli anfibi nostrani in cattività. Se si vuole imparare quel poco di teoria necessario per sapere come allevare un tritone o una rana ripescati da un fosso bastano dieci minuti su google, ma per essere certi di avere la capacità di farlo l'unico modo è mettere in pratica ciò che si ha letto. Io allevo anfibi dalle elementari, quindi teoricamente si può dire che un po' di pratica l'abbia fatta, ma non con tutte le specie, di conseguenza spesso preferisco confrontarmi "dal vivo" con chi ne sa più di me, anche se teoricamente non sarebbe necessario in presenza di tanto materiale online.
| Bisogna spiegare a chi compie questi gesti che servono le capacità professionali per poter fare certi interventi |
Detta così sembra che serva una laurea anche per allevare cynops orientalis comprati in negozio...
| pesso è difficile per i professionisti stessi, figuriamoci poi per un discorso legato alle "cure mediche" dove occorrono anni ed anni di esperienza pratica.. |
Appunto, e proprio perchè in certi casi serve molta più esperienza di quella che una persona comune può fare da casa, in questo caso mi sono rivolto a diversi veterinari ricercando in primo luogo quelli esperti nella cura e nel recupero degli anfibi nostrani.
| un privato non può da solo cercare con medicinali di curare un animale, ma lo deve portare ad un centro di recupero della fauna o, in assenza, a strutture o enti del settore...
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Da quello che ho visto, portare anfibi con ferite così gravi a un centro di recupero significa condannarli a morte sicura. Se anche non fosse così, ad Arezzo non ci sono centri simili (o almeno io non ne ho trovati, è la prima cosa che ho chiesto a diversi veterinari e che ho cercato su google), e dato che non ho la macchina non avevo alternative che curarla in casa o lasciarla morire. Io almeno ci ho provato, non ritengo di dovermene pentire, anzi, penso che se mi ricapitasse non esiterei a rifarlo (magari evitando l'uso del betadine).
| prelevando individui da siti a rischio, si rischia solamente di diminuire ancora di più la fitness della popolazione stessa! |
Sarò ignorante in merito alla terminologia, ma questa frase mi ha fatto venire in mente solo l'immagine di un gruppo di tritoni con polsini e fascia alla fronte che fanno aerobica in palestra sui tappetini colorati.
| se quindi il tutto non è seguito da un progetto serio, organizzato, studiato e ripeto autorizzato, l'iniziativa del privato può solo peggiorare la situazione! |
Non sempre. A Torrevecchia Pia (in provincia di Pavia, ora mi son ricordato il nome del comune) anni fa uno stagno per il ripopolamento dei Bufo Viridis è stato piazzato proprio al centro della rotatoria all'uscita della valtidone, una strada molto trafficata dove le macchine spesso passavano in mezzo alla rotatoria anzichè attorno.
Non fosse stato per i miei interventi, probabilmente in quella zona non ci sarebbero più stati smeraldini da molto tempo. In seguito lo stagno è stato trasformato in una fontana ornamentale, e lì c'è stato poco da fare.
Non penso che evitare la morte per investimento di centinaia di rospetti sia una cosa negativa, a meno che lo sterminio dei suddetti con un treno di gomme Michelin non faccia parte della selezione naturale.
| il rischio è quello poi di rimettere in natura individui meno sani e magari con qualche infezione...o anche semplicemente di fargli saltare la stagione riproduttiva! |
Per evitare questi inconvenienti è sufficiente saper leggere, esistono decine e decine di guide e siti internet che spiegano come evitare la trasmissione di malattie. Io seguo le linee guida della Società Erpetologica Italiana per quanto riguarda la sterilizzazione degli strumenti per il prelievo e l'allevamento, e consiglio a tutti quelli che mi chiedono informazioni di fare altrettanto (spiegando in modo semplificato il procedimento). Per quanto riguarda la stagione riproduttiva, è difficile fargliela saltare una volta imparato come allevarli correttamente...Ma se si tratta di animali debilitati o feriti a parer mio è meglio fargli saltare una riproduzione e reintrodurli sani e nutriti piuttosto che lasciarli morire impedendogli anche tutte le riproduzioni successive.
| Inoltre nessuno da la certezza che in una struttura artificiale di un privato ci sia più possibilità di accoppiamento e sopravvivenza della prole che in natura! |
Veramente la certezza c'è, e dipende tutta dalll'esperienza di chi alleva. Se l'allevatore rispetta le necessità degli esemplari, avrà ricreato un habitat idoneo alla riproduzione ma privo di molti potenziali fattori di rischio, aumentando di fatto le possibilità di sopravvivenza dei riproduttori e della prole. I girini di rospo in natura vanno incontro a numerosi pericoli: predazione, malattie, agenti atmosferici e tanto altro. In cattività molti di questi rischi possono essere limitati o notevolmente contenuti, basta impegnarsi.
| Il compito di questo sito quindi non è quello di attaccare a spron battuto chi compie questi gesti, ma di fargli capire perchè è sbagliato farlo!
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Intento nobile e più che giusto, per certi punti di vista. Io ho un'opinione diversa in merito, ma non penso assolutamente che il vostro modus operandi sia controproducente, pur preferendo un altro tipo di approccio. |
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Modificato da - Pixel in data 03 marzo 2014 02:08:54 |
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stefanovet1958
Utente Super
Città: Capocavallo di Corciano
Prov.: Perugia
Regione: Umbria
8074 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 03 marzo 2014 : 13:39:51
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| Se non si hanno autorizzazioni da parte di enti competenti, è vietato prelevare animali in natura e detenerli in cattività
Dipende dalla regione, e questo già lo sapevo. Oggi però mi sono informato meglio e ho scoperto che in toscana non è vietato catturare TUTTE le specie di anfibi selvatiche, ma solo alcune, ovvero le seguenti:
Bombina pachypus (Ululone dal ventre giallo appenninico) Bufo bufo (Rospo comune) Hyla intermedia (Raganella comune) Rana temporaria (Rana temporaria) Salamandra salamandra (Salamandra pezzata) Salamandrina terdigitata (Salamandrina dagli occhiali) Speleomantes italicus (Geotritone italiano) Triturus alpestris apuanus (Tritone alpestre delle Apuane) Triturus vulgaris meridionalis (Tritone comune)
Il carnifex non rientra nell'elenco, insolitamente, così come non vi rientrano molte altre specie presenti sul territorio (rana verde, rana dalmatina e così via). Anche le lucertole (podarcis muralis e p. sicula/siculus, non ricordo mai) non sono protette e quindi sono liberamente catturabili. |
.. A volte si legge ciò che interessa, e si omette il resto .Leggi a a pag.45 .. Link tra gli urodeli c'è anche il crestato. Tu prendi in considerazione solo l'allegato B , ma dimentichi,l'elenco iniziale, questo per quanto riguarda la legge, ma, ci hai gia fatto capire quali sono le tue intenzioni a riguardo, che , ripeto, in termini conservazionistici sono inutili, ma servono solo a soddisfare una smania terraristica ( molto diffusa ) |
Link |
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Andrea Boscherini
Moderatore
Prov.: Forlì-Cesena
Regione: Emilia Romagna
5114 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 03 marzo 2014 : 13:57:20
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Non si sta parlando di possedere una laurea, ma di competenze ed autorizzazione accertate, non da se stessi, ma da un ente o un'associazione... cosa ben diversa, che va al di là del titolo di studio... per quanto tu possa dire di avere esperienza, se non puoi confermarlo concretamente, perdonami, può essere tutta aria fritta...
Non si parla di togliere i rospi dalla strada (visto che lo facciamo praticamente tutti qui, però liberandoli subito dopo), ma di non prelevare e detenere individui in cattività...
Ed anche il discorso sul successo della cattività non è riferito a tutti i casi naturalmente (basta vedere i terracquari di Riccardo) ma appunto ai casi non autorizzati o seguiti dei quali nessuno può dare la certezza che l'allevatore sia capace di farlo!
Ma comunque non mi metto a rispondere punto a punto a tutto come hai fatto tu stesso, perchè vedo che continui a portare avanti a spron battuto le tue ragioni e non voglio continuare oltre, quel che dovevo dire te l'ho detto...
ma come ha fatto notare Stefano però, il tuo voler elencare le specie protette sembra evidenziare un intento di voler ricercare quale siano le specie "potenzialmente" prelevabili per metterle in allevamento...mentre il nostro discorso è riferito a tutte le specie di anfibi, non solo quelle da proteggere e quindi non prelevabili...
P.s. comunque il termine fitness indica lo stato di salute di una popolazione...) |
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Malpolon
Utente V.I.P.
Città: Cologno Monzese
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
290 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 03 marzo 2014 : 16:50:00
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| Il carnifex non rientra nell'elenco, insolitamente, così come non vi rientrano molte altre specie presenti sul territorio (rana verde, rana dalmatina e così via). Anche le lucertole (podarcis muralis e p. sicula/siculus, non ricordo mai) non sono protette e quindi sono liberamente catturabili. |
Ah davvero? Non credo proprio.
Ti sei perso che esiste una piccola legge europea, la 92/43/CEE chiamata "Direttiva Habitat", recepita anche dall'Italia (GU L 206 del 22.7.1992) che si compone di diversi allegati e prevede differenti livelli di tutela e protezione.
Giusto per citare le specie che dici tu, sono tutte presenti in allegato due o allegato quattro, quindi PROTETTE (tra le rane verdi c'è la lessonae). Per tradurre, senza prima richiedere il permesso ministeriale, quel tritone non lo potevi nemmeno toccare, figuriamoci portarterlo a casa. Stessa cosa per le lucertole da te citate.
D'altronde uno che non sa cosa sia la fitness in senso ecologico e parla di interventi sulle popolazioni si commenta da solo.
Io non commento oltre perchè poi Andrea dovrebbe censurarmi, ma sono d'accordo con quanto detto da Stefano
| ci hai gia fatto capire quali sono le tue intenzioni a riguardo, che , ripeto, in termini conservazionistici sono inutili, ma servono solo a soddisfare una smania terraristica ( molto diffusa ) |
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Marco |
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Pixel
Utente nuovo
Città: Arezzo
Prov.: Arezzo
Regione: Toscana
8 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 04 marzo 2014 : 00:29:39
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Ok, ho già capito dove volete andare a parare. Il prelievo di anfibi in natura è brutto e cattivo, si può fare solo se autorizzato da dio in persona e catturare anfibi selvatici significa ucciderli.
Peccato che qui contino i fatti, e non le parole: dite che le mie intenzioni non contano in termini conservazionistici, ma se io avessi lasciato quell'animale in natura sarebbe certamente morto. In cattività è morto comunque, ma almeno un tentativo di salvarlo è stato fatto.
Stesso discorso per il laghetto a Torrevecchia: non fosse stato per il mio intervento "privo di competenze", centinaia di rospetti morti poco dopo la metamorfosi in un modo del tutto innaturale. Faccio presente inoltre che finora ho sempre solo prelevato esemplari in zone fortemente antropizzate.
Quando poi ho allevato i suddetti in cattività, non ho avuto tanti decessi: su una media di 200/300 girini o rospetti prelevati ogni anno, ne venivano reintrodotti circa il 95%. Il problema più grosso che abbia mai avuto sono stati diversi casi di cannibalismo tra minirospi la prima volta che li ho allevati, ma anche lì di morti ne ho avuti pochi, un numero incredibilmente inferiore rispetto a quelli che sarebbero morti sotto le auto.
Quando, negli ultimi tre anni, ho prelevato un numero simile di girini di bufo bufo da un laghetto artificiale nel quale i rospi depongono sempre le uova (e che si prosciuga spesso molto prima che i girini completino la metamorfosi) indovinate quanti sono stati i decessi?
Quando preleverò le larve di carnifex dal fosso in centro ad Arezzo dove (apparentemente) si riproducono, stessa cosa: pochissimi decessi e tantissimi superstiti salvati dallo sfrittellamento sull'asfalto. Rischi per la popolazione non ce ne sono, e ancora non ne avete evidenziato nessuno.
Se, come dite voi, le mie azioni non cambiassero le cose, non vedo perchè prendersela tanto: in fondo tutto è rimasto invariato, danni oggettivi non ve ne sono, benefici neppure. Non ha senso condannare il mio comportamento.
Peccato però che non sia così: le mie azioni sono, al pari di quelle di chi costruisce tunnel sotto le strade per consentire l'attraversamento sicuro dei rospi in migrazione, di chi gestisce centri di recupero per la fauna selvatica o di chi attua campagne di ripopolamento autorizzate dalle amministrazioni. Le mie azioni sono più utili che restarsene con le mani in mano ad aspettare di contare i cadaveri, cosa che probabilmente voi preferireste fare in mancanza di un foglio di carta controfirmato da comune, provincia, regione, stato, unione europea, vaticano e paradiso.
Tornando all'argomento principale per cui ho aperto il topic, mi sono iscritto perchè credevo di poter contare sui consigli di persone competenti ed interessate ad aiutarmi nella cura di un esemplare OGGETTIVAMENTE bisognoso di questo genere di aiuto, ma a quanto vedo quasi nessuno fra i tanti che hanno commentato rientra nella definizione.
Ciò che vedo invece è che qui, proprio come in molti altri siti, siete generalmente più interessati a far prevalere la vostra opinione che a contribuire in un modo realmente costruttivo. Avete dimostrato di essere il genere di persone da cui non ci si può aspettare un aiuto concreto ma solo critiche, peraltro del tutto (o quasi) infondate e insensate.
Se ipoteticamente il tritone in questione non avesse avuto lesioni interne tanto gravi, avreste potuto contribuire a garantirne la sopravvivenza facendo qualcosa di più concreto che ricordarmi che è una specie protetta, che non posso allevarlo e tutto il resto. A cure ultimate, se non fosse rimasta invalida, l'avrei liberata nuovamente e voi avreste potuto averne parte del merito.
Da quello che vedo però vi interessa più la burocrazia che le reali necessità di questi animali, il che probabilmente è una delle cause che hanno portato molte specie alla scomparsa da tante zone riproduttive: in presenza di un foglio di carta che autorizza lavori in grado di compromettere un sito riproduttivo è obbligatorio farsi da parte, perchè non si può andare contro una legge o una normativa.
Bene, qui direi che posso anche staccare. Non c'è motivo per cui io continui a perdere il mio tempo scambiando opinioni su determinati forum, è evidente che, almeno in italia, la maggior parte dei siti dedicati all'erpetologia si basano su una mentalità sbagliata e inutile.
Statemi bene, e salutatemi tutti quegli esemplari a cui avete salvato la vita o aumentato il livello di benessere senza muovere un dito perchè "la legge dice così". |
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Riccardo Banchi
Utente Super
Città: PIOMBINO
Prov.: Livorno
Regione: Toscana
5312 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 04 marzo 2014 : 09:15:12
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Intervengo brevemente per cercare di stricare la matassa creatasi e so già di non riuscirci.
In questo Forum ci sono amministartori e respondabili che devono assicurarsi il rispetto dell norme vigenti. Pertanto quanto detto dai vari amici del forum non va preso come un rimprovero. Pixel, le tue buone intenzioni le comprendiamo tutti, ma è formalmente corretto risponderti nel modo fatto finora. Ma nel contempo sono sicuro che nessuno degli interlocutpori con cui hai scambiato opinioni abbia poca stima di te. Io presonalmente apprezzo il tuo impegno. Posso solo consigliarti di agire nel rispetto delle leggi relative alla fauna selvatica, ma da parte mia non arriverà nessuna condanna. Cerca però di apprezzare i consigli dati da tutti noi, che tutto vogliono fare fuorché screditare il tuo operare. Devi capire - cosa non trascurabile - che questi scambi di opinione li possono leggere tutti e non devono trasmettersi messaggi formalmente sbagliati.
Un cordaile saluto, Ric |
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Andrea Boscherini
Moderatore
Prov.: Forlì-Cesena
Regione: Emilia Romagna
5114 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 04 marzo 2014 : 15:03:17
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Quello che dice Ric è giusto, e fidati (almeno parlo per me)che i miei interventi sono fatti per cercare di spiegare i motivi per cui non sono d'accordo con il tuo operato, non a "condannarti"...
ripeto, nessuno è contrario ad interventi di privati immediati per la salvaguardia degli anfibi (vedi togliere dalla strada i rospi evitando uno sterminio, etc etc...li abbiamo fatti e li facciamo tutti, non sei solo ), mentre è diverso prelevare un individuo per poi, dopo tempo tenuto il cattività, rilasciarlo...
Per quanto con buone intentizioni il rischio c'è sempre... ti cito uno su tutti: il trasporto di malattie....
c'è il rischio di prelevare un individuo sano...e liberarlo infetto! non è infatti da escludere la trasmissione di funghi o malattie da terracquari o addirittura da altri animali esotici o nostrani detenuti che magari hanno riscontrato qualche malattia... e c'è anche il rischio di prelevare un individuo infetto e, magari pensando di fargli un "bene", liberarlo in un altro sito sano rischiando di causare un bel danno...
Capisci che solo per questo, visto che ormai funghi e batteri sono ovunque in Italia, sopratutto nelle zone antropizzate, occorre avere un' attenzione elevatissima!
Solo per questo occorrerebbe fare verifiche che, da privato, dubito tu abbia i mezzi per poterlo fare (test sull'acqua, tampone sull'animale, etc...)
E questo è solo un centesimo di tutte le dinamiche che girano attorno ad in individuo ed alla sua popolazione...
Per questo occorrono studi, autorizzazioni...NON è una cosa per nulla banale...
Cosa ben diversa, risottolineo, è spostare un individuo dalla strada e metterlo pochi metri più in la...costruire,dopo attenza valutazione, dove possibile e consentito dalla legge strutture idonee, costruire nuovi habitat (fra pochi giorni faremo un volontariato proprio per questo a Pisa )...insomma, parliamo di due cose diverse
Comunque, al di là di tutto, il mio invito è quello di continuare a leggere sul forum, magari un giorno ci si vede di persona ed a 4 occhi è tutto più facile
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