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 Hygromia cinctella
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fabrizio2
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Inserito il - 02 gennaio 2007 : 02:09:15 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Classe: Gastropoda Famiglia: Hygromiidae Genere: Hygromia Specie:Hygromia cinctella
Trovata nel muschio, sentierino ombroso, località Monte Mario, roma, stesso sito di Trochoidea elegans, postata in precedenza; ricorda il gen Helicigona, ma la località di rinvenimento mi porterebbe ad escluderlo, così la sottopongo agli esperti
Ciao e Buon Anno,
fabrizio

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Hygromia cinctella
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Modificato da - Subpoto in Data 03 aprile 2009 01:52:55

fabrizio2
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Inserito il - 02 gennaio 2007 : 02:25:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia


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Hygromia cinctella
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fabrizio2
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Inserito il - 02 gennaio 2007 : 02:28:04 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia


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Hygromia cinctella
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Inserito il - 02 gennaio 2007 : 13:09:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Hai trovato un esemplare giovanile di Hygromia cinctella (Draparnaud,1801)

Strano che era con Trochoidea elegans che è una specie che richiede un habitat più secco. Gli esemplari di T.elegans erano vivi?

Hai un dente solo? Sorridi almeno con quello! (proverbio malgascio)

subpoto
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fabrizio2
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Inserito il - 02 gennaio 2007 : 16:37:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Sandro per l'identificazione! Quanto a Trochoidea elegans, non siamo neppure del tutto sicuri che sia proprio quella; la ho postata in precedenza, pochi giorni fa, puoi controllarla; comunque, ne ho trovato un solo esemplare vivo in quel sito umido-ombroso, più forse altri due juv, ma ancora non identificati con certezza (potrebbero essere giovani della stessa specie). C'erano abbondanti Cochlicella ssp, vive.
Scavando superficialmente nel terreno, nelle adiacenze del sito, ho trovato, assieme a moltissime Cochlicella viventi, poche Rumina, 2-3 Cantareus apertus, una decina di nicchi vuoti della ???Trochoidea elegans, assieme ad otto nicchi vuoti di ???Pomatias (o Cyclostomum), uno operculato, e tre esemplari viventi di quest'ultima specie; in non meno di 90 minuti di ricerca!

La relativa rarità di quest'ultima specie, è forse in relazione al fatto di appartenere ai Prosobranchi, forse meno adattati dei Polmonati all'ambiente emerso (e comunque più "primitivi"), oppure all'essere legata a una nicchia alimentare più ristretta?? A proposito, sapresti indicarmi di cosa si nutrono? Vorrei fare delle osservazioni, e magari tentare di riprodurli, ma temo che possano morire di fame; sembrano comunque molto più "pigri" di qualunque Polmonato, posto nelle stesse condizioni.
In Rete, non riesco a trovare praticamente nulla sulla loro biologia, ecologia ecc, e magari sulla paleontologia e relazioni filetiche del gruppo, che considero molto interessante.
Mi scuso per non aver più postato le immagini, di queste ???Pomatias ???Cyclostomum, ma purtroppo si è rotta la macchinetta fotografica, così sto postando alcune delle foto già scattate in precedenza; spero di poterla riparare al più presto
Ciao e Buon Anno,
fabrizio
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Inserito il - 02 gennaio 2007 : 17:31:39 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Trochoidea elegans è inconfondibile ed è sicuramente la specie che hai trovato a meno che qualche revisione dimostri che in un nicchio uguale possono convivere piu specie.
Non ho visto l'immagine ma esiste in Italia continentale una sola specie di Pomatias : Pomatias elegans.
L'altra specie del genere è Pomatias sulcatus presente in Sicilia e Sardegna.
P.elegans e molto comune nei boschi pietrosi ed in ambienti ruderali.

Ti sconsiglio di cercare di allevarli,in genere i molluschi sono piuttosto esigenti in fatto di habitat e anche riuscendo a farli sopravvivere stentatamente li tortureresti senza una valida ragione.Pui comunque tenerli in muschio umido,non bagnato in un contenitore areato.
Molto più interessante sarebbe osservarne i comportamenti in natura, ma in questo periodo quasi tutti i molluschi sono in ibernazione o hanno un'atttività molto limitata.
ciao
Sandro



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fabrizio2
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Inserito il - 02 gennaio 2007 : 20:56:11 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Sandro per le precisazioni, è possibile che Trochoidea elegans si trovasse in una posizione più "riparata", e più umida del solito, per svernare?

Quanto a Pomatias elegans, se ho ben capito questa è l'attuale nomenclatura di Cyclostoma elegans, che trovai in un vecchio testo. Sto offrendo loro vario cibo vegetale, se non ne consumeranno entro due-tre giorni, li riporterò senz'altro al sito. Sono sempre "chiusi", al mattino li ho ritrovati in ubicazioni diverse, ma di nuovo chiusi; anche le rare volte che li ho osservati in habitat, ricordo di averli trovati sempre in "riposo", anche se altri gasteropodi (Polmonati) nello stesso luogo erano normalmente attivi. Hanno forse un metabolismo più lento? Purtroppo non ci sono in Rete articoli di pubblico accesso, a riguardo. L'unica volta che ho potuto osservare un esemplare in locomozione, ho notato il piede relativamente piccolo, in confronto alla "norma" dei Polmonati, e un'andatura decisamente più "incerta", traballante, con facilità a capovolgersi, come se la conchiglia fosse troppo pesante; sembrerebbe in effetti un rapporto "piede-nicchio" più adatto ad un Gasteropode acquatico, dove la spinta idrostatica compenserebbe lo squilibrio; come se l'adattamento alla vita emersa di questo Prosobranco, non ne avesse toccato questo tratto somatico. Sarebbe interessante scoprire quali modificazioni questa specie (e le affini) ha subito, rispetto agli antenati Prosobranchi marini, sai per caso se esiste qualche studio (accessibile) a proposito?
ciao,
fabrizio
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Inserito il - 02 gennaio 2007 : 21:23:39 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Hai una grande fantasia,
non credo che nessuno abbia studiato il problema che ti poni, ma se la specie era malmessa come la vedi tu non sarebbe sopravvissuta per milioni di anni e non avrebbe colonizzato un territorio vastissimo.
Non credo che il gruppo abbia stretti rapporti con i parenti marini,credo che la posizione sistematica si dovrebbe trovare sulla Check list della fauna italiana prosobranchia,ma non so se è disponibile online.
Forse li trovi addormentati perchè hanno attività notturna,forse all'alba di un giorno piovoso saranno in attività.
ciao
Sandro

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Inserito il - 02 gennaio 2007 : 21:58:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ti invio un linck alla Check list PROSOBRANCHIA:

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fabrizio2
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Inserito il - 03 gennaio 2007 : 23:36:31 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Sandro per il link, ho trovato il testo, dal quale ho potuto avere finalmente un'idea della posizione tassonomica dei Pomatiasidae, posti nel Sottordine Discopoda, che forse è, non a caso, il più ricco e diversificato, quanto a numero di Famiglie e radiazione adattativa; in particolare, i Pomatiasidae risulterebbero "vicini" ai Littorinidae; e se questi ultimi hanno cavità palleale vascolarizzata, capace di fungere da rudimentale polmone (sempre che sia corretta questa informazione, che lessi non ricordo dove), si comprenderebbe la possibile transizione alla vita totalmente emersa, da parte di qualche comune progenitore; oltretutto, anche i Littorinidae sono caratterizzati, per quanto ne so, da prolungati periodi "letargici", proprio come notavo per le Pomatias; anche se le ragioni adattative sono di sicuro differenti, può darsi che quest'attitudine sia persistita nel corso dell'evoluzione di Pomatiasidae, come elemento utile nella loro strategia di sopravvivenza.
Certamente è vero come tu dici, se questa Famiglia fosse davvero tanto mal adattata, non sarebbe sopravvissuta per milioni di anni, diffondendosi così come ha fatto, e probabilmente c'è un bel po' di "antropomorfismo", in quella mia impressione occasionale; però è notevole il fatto, che fra i Gasteropodi terragnoli, i Prosobranchi rappresentino una netta minoranza, rispetto ai Polmonati propriamente detti; le altre due Famiglie italiane, Cochlostomidae e Aciculidae, sembrano rappresentate da specie localizzate e probabilmente in popolazioni poco abbondanti, almeno a giudicare dalla sistematica, che, come leggo nel documento, sarebbe ancora non molto chiara, e basata principalmente su dati conchiologici; sembrerebbe da questo, che il reperimento di esemplari viventi sia un evento relativamente raro...
Anche nell'ambito dei Polmonati ci sono senz'altro enormi differenze, nel grado (apparente) di "successo" evolutivo, e parecchie specie sono caratterizzate da popolazioni ridottissime; tuttavia, le uniche, e numerose, specie di sicuro grande successo, ubiquitarie, non di rado "infestanti" o "dannose" per la loro prolificità, la velocità di accrescimento e l'adattabilità, si trovano, almeno mi sembra, solo fra i Polmonati.

Forse, il "torpore" che osservo in Pomatias (e che possibilmente caratterizza anche altri generi di Prosobranchi terrestri, che purtroppo non ho mai avuto modo di osservare), fa parte di una precisa "strategia" adattativa, come accennavo in principio; forse, non potendo competere coi Polmonati sinecii riguardo all'efficienza metabolica, hanno potuto sopravvivere adottando un'"opzione" opposta, e tutti i loro ritmi sono più lenti; può darsi che siano meno prolifici dei Polmonati coi quali condividono l'habitat, e forse l'accrescimento è più lento, ma magari sono più longevi; forse depongono (relativamente) poche uova, ma queste potrebbero avere ereditato la struttura a "capsula" degli antenati marini, rendendole così meno vulnerabili ai fattori ambientali, di quelle dei Polmonati (salvo eccezioni, come le uova di Acathina che hanno un resistente "guscio" calcareo).
Chissà se qualcuno ha mai studiato a fondo, la dinamica di qualche popolazione di Pomatias od altro Prosobranco terragnolo, la struttura delle uova, le percentuali di sopravvivenza ecc...

Mi rendo conto che si tratta di materia complessa, forse in parte ancora non esplorata, e così non è possibile trovare tutte le informazioni che si vorrebbe; ti ringrazio comunque per l'interessante testo a cui mi hai indirizzato, ricco anche di tante altre informazioni utili (a proposito, vedo Cerithiopsis acuminata, Hallgass 1985, immagino che sia una specie da te personalmente determinata! Quando fu "scoperta", in Natura, per la prima volta?)
Ciao,
fabrizio




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Inserito il - 04 gennaio 2007 : 16:29:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
In quel periodo mi occupavo di conchiglie marine, sono poi passato alle terrestri perchè potendo studiare gli animali credevo di poter avere maggiori certezze.Le cose non sono molto migliorate, i dubbi sulle determinazioni anzi sono aumentati.
Infatti oggi senza lo studio del DNA non si puo essere certi di nessuna determinazione.

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