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Inutile dire che siamo completamente in linea con gli ideali di queste associazioni.

Per contribuire alle finalità di salvaguardia che il forum si propone chiediamo inoltre a tutti gli utenti di collaborare con noi affinchè si possa contribuire a diffondere un'etica di approccio all'osservazione della fauna che rechi il minor disturbo possibile agli animali.


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charadrius
Utente Senior

Città: san lorenzo in noceto
Prov.: Forlì-Cesena

Regione: Emilia Romagna


3909 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 31 marzo 2013 : 11:36:19 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Ciao a tutti,
ieri ho fatto una passeggiata vicino a casa mia, in campagna aperta, e in un campo incolto ho trovato due serie di impronte di istrice che si univano in vari punti in zone semicircolari dove la terra era smossa.
In quelle zone ho trovato parecchi aculei, circa una ventina in totale, ho pensato ad una lotta magari tra maschi per il territorio.....
E' questo il periodo giusto per le lotte territoriali?
Non ho pensato ad una predazione perchè poi le due serie di tracce continuavano in direzioni diverse

Mattia

Venivano soffi di lampi
da un nero di nubi laggiù;
veniva una voce dai campi:
chiù...
("assiuolo", Giovanni Pascoli)

Hystrixcristata
Utente Senior

Città: Viterbo
Prov.: Viterbo

Regione: Lazio


4026 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 31 marzo 2013 : 17:52:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao,
non c’è un “periodo giusto” per le lotte territoriali. Intanto non è stato dimostrato che questi animali lo siano. Sicuramente l’occupazione della tana comporta che alcuni individui siano dominanti su altri e possiamo parlare di un “territorio” (= tana) difeso e quindi di territorialità; ma all'esterno di essa al momento, che io sappia, non è stato condotto alcuno studio che evidenzi un comportamento territoriale anche se si suppone vi sia. Gli istrici sicuramente marcano olfattivamente determinate aree ma non se ne conosce la finalità.

Nei tanti anni che mi sono dedicato a quest’animale ho provato a cercare una correlazione tra periodo di accoppiamento e/o lotte intraspecifiche e rinvenimento di aculei in quantità, ma non sono approdato a conclusioni certe.

Sicuramente l’accoppiamento comporta perdita di aculei per il trambusto e le modalità con cui si svolge (vedi qualche filmato che ho postato anche qui nel forum). Sicuramente vi sono dei litigi tra conspecifici che comportano la perdita di aculei, ma non si può rapportare nulla ad un periodo ben definito. Tantopiù che le femmine di questa specie restano gravide una o anche due volte l’anno e il periodo estrale può esserci nell’arco dell’intero anno indipendentemente dalla stagione o mese preciso (si trovano femmine gravide durante l’intero periodo dell’anno). È pur vero che ho riscontrato maggiormente cuccioli in primavera e autunno ma, come ti dicevo sopra, non sono riuscito a correlarli a ritrovamenti di aculei in quantità.

Non da ultimo sembra si accoppino anche senza finalità riproduttive...

Quindi, per rispondere alla tua domanda, al momento non si può avere una correlazione certa tra perdita abbondante di aculei ed eventuali lotte territoriali e... riproduzione.

Spero di esserti stato di aiuto.

Ciao

ciao

Alessandro
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charadrius
Utente Senior

Città: san lorenzo in noceto
Prov.: Forlì-Cesena

Regione: Emilia Romagna


3909 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 31 marzo 2013 : 21:25:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie per la bella e dettagliata risposta

Mattia

Venivano soffi di lampi
da un nero di nubi laggiù;
veniva una voce dai campi:
chiù...
("assiuolo", Giovanni Pascoli)
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mauriziocaprarigeologo
Moderatore



3515 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 01 aprile 2013 : 09:07:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
sempre interessanti le puntualizzazioni di nhystrix;
e queste mi fanno venire in mente alcune domande: è possibile che la mancanza di una stagionalità riproduttiva sia dovuta alla provenienza da sud dell'animale? una domanda un po' più strana: l'animale cura in qualche modo la sua particolare "pelliccia"? io per esempio ho notato che "accumuli" di aculei ci sono anche in sentieri aperti dove apparentemente non c'è stato nessun incontro tumultuoso (la traccia si arresta e riprende normalmente)...quasi mi immaginavo che l'animale si scuptesse un po' come fanno gatti e cani per asciugarsi quando sono bagnati, possibile? c'è un periodo in cui gli aculei si rinnovano con maggior frequenza?

maurizio
____________________

“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu

“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)
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Hystrixcristata
Utente Senior

Città: Viterbo
Prov.: Viterbo

Regione: Lazio


4026 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 01 aprile 2013 : 20:50:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di mauriziocaprarigeologo:

sempre interessanti le puntualizzazioni di nhystrix;
e queste mi fanno venire in mente alcune domande: è possibile che la mancanza di una stagionalità riproduttiva sia dovuta alla provenienza da sud dell'animale?


Non so risponderti anche perchè non ho capito bene cosa tu intenda dire.... Forse il fatto che "venga da sud" (e intendo da climi più aridi) può secondo te agevolare e scavalcare un estro legato ad un periodo stagionale determinato trovandosi in un clima più mite? (non so se ho bene interpretato la tua domanda...)

una domanda un po' più strana: l'animale cura in qualche modo la sua particolare "pelliccia"? io per esempio ho notato che "accumuli" di aculei ci sono anche in sentieri aperti dove apparentemente non c'è stato nessun incontro tumultuoso (la traccia si arresta e riprende normalmente)...quasi mi immaginavo che l'animale si scuotesse un po' come fanno gatti e cani per asciugarsi quando sono bagnati, possibile?


Che io sappia no, non ha particolari cure per gli aculei e le setole. Non nel senso che immagino tu intenda (come l'avere cura delle penne per un uccello ecc.). Non l'ho mai osservata sgrullarsi o scuotersi ma penso lo possa fare tranquillamente.

c'è un periodo in cui gli aculei si rinnovano con maggior frequenza?


Non credo. Non ci sono dati o studi al riguardo. Gli aculei sono persi un po' come noi perdiamo i capelli e ... come tali sono rimpiazzati.


ciao

Alessandro
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mauriziocaprarigeologo
Moderatore



3515 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 03 aprile 2013 : 21:31:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
sì, Alessandro, era quello che intendevo dire;
sul primo punto, più in generale mi chiedevo, da profano, se tra le caratteristiche di “plasticità” e adattabilità che una specie deve avere per espandersi così tanto nel senso latitudinale (come ha fatto l’istrice), ci sia anche quella di modificare i periodi di riproduzione, o meglio metterli in fase con le maggiori differenze stagionali dei climi più a nord;

grazie per le delucidazioni, buona serata

maurizio
____________________

“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu

“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)
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Hystrixcristata
Utente Senior

Città: Viterbo
Prov.: Viterbo

Regione: Lazio


4026 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 04 aprile 2013 : 16:56:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di mauriziocaprarigeologo:

sì, Alessandro, era quello che intendevo dire;
sul primo punto, più in generale mi chiedevo, da profano, se tra le caratteristiche di “plasticità” e adattabilità che una specie deve avere per espandersi così tanto nel senso latitudinale (come ha fatto l’istrice), ci sia anche quella di modificare i periodi di riproduzione, o meglio metterli in fase con le maggiori differenze stagionali dei climi più a nord;

grazie per le delucidazioni, buona serata



... ma sicuramente sì! Ogni animale si adatta alla nicchia ecologica che occupa. Ovviamente ciò non avviene in tempi rapidi ma seguendo un iter che è quello comune a tutti gli esseri viventi ossia la selezione naturale. Nel caso dell'istrice possiamo ipotizzare che passando da climi aridi a climi miti si sia avuto un duplice parto annuale svincolato dalla stagionalità.
Rimanendo nel concreto e non nell'astratto, per fare un esempio, abbiamo la specie cinghiale. Razze importate da paesi più a nord (Ungheria, Romania), si sono perfettamente adattate a migliori e più miti condizioni ambientali a "beneficio" di un tasso riproduttivo più alto e svincolato dal periodo stagionale. Questo ovviamente è un caso eclatante a cui ha contribuito anche l'uomo con spostamenti ed immissioni, però ti fa capire che le specie si adattano e sono selezionate a ciò che trovano.

ciao

Alessandro
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charadrius
Utente Senior

Città: san lorenzo in noceto
Prov.: Forlì-Cesena

Regione: Emilia Romagna


3909 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 04 aprile 2013 : 22:02:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ho seguito gli sviluppi con molto interesse.... ora faccio una domanda anche io però un po' più sempliciotta perchè conosco poco di questo animale
Di solito quanti cuccioli ci sono per nidiata?
E con questa sempre maggiiore cementificazione/ urbanizzazione di campagne e zone rurali, l'istrice riesce ad adattarsi senza problemi (es: il cinghiale) o ha difficoltà perchè necessita di qualcosa di specifico?

Mattia

Venivano soffi di lampi
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Hystrixcristata
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Flora e Fauna

Inserito il - 05 aprile 2013 : 11:44:11 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di charadrius:

Ho seguito gli sviluppi con molto interesse.... ora faccio una domanda anche io però un po' più sempliciotta perchè conosco poco di questo animale
Di solito quanti cuccioli ci sono per nidiata?


1 o 2 per parto anche se in alcune circostanze (molto molto rare) si sono avuti parti con 3 e 4 cuccioli

E con questa sempre maggiore cementificazione/ urbanizzazione di campagne e zone rurali, l'istrice riesce ad adattarsi senza problemi (es: il cinghiale) o ha difficoltà perchè necessita di qualcosa di specifico?


Non ha alcuna difficoltà ad insediare le proprie tane in ambiente antropizzato piuttosto che rurale. Considera che ci sono tane lungo il G.R.A (GRANDE RACCORDO ANULARE DI ROMA!!!!). Molte volte sfruttano anche i margini di terreno della ferrovia. Qui nella mia provincia conosco tane vicino l'Università e a ridosso della città stessa.
Il disturbo antropico indiretto (es. luci, rumore ecc.) non sembra li influenzi più di tanto. Ovviamente nelle vicinanze della tana ci sono sempre zone rurali dove poter reperire cibo.

ciao

ciao

Alessandro
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