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ATTENZIONE! Gli Amministratori ed i Moderatori di questa sezione del Forum di Natura Mediterraneo desiderano che l'argomento caccia sia evitato perchè ritengono che Associazioni come il WWF, Legambiente e Lipu, siano molto ben organizzate e coerentemente molto attive su questo argomento.
Inutile dire che siamo completamente in linea con gli ideali di queste associazioni.

Per contribuire alle finalità di salvaguardia che il forum si propone chiediamo inoltre a tutti gli utenti di collaborare con noi affinchè si possa contribuire a diffondere un'etica di approccio all'osservazione della fauna che rechi il minor disturbo possibile agli animali.


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 Discorrendo sull'orso (marsicano)
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Aureliano Cerreti
Utente V.I.P.

Città: Borgo Valsugana
Prov.: Trento


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Inserito il - 16 novembre 2012 : 19:52:23 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Riflettevo sulla questione dell'ampliamento dell'areale dell'orso marsicano oltre il PNALM (verso Majella, Simbruini - nella primissima cerchia d'areali raggiungibili) come condizione probabilmente prioritaria all'incremento della sua popolazione (come propugnato da varie fonti).
Una superficiale occhiata gia` ricorda frequenti rilevamenti di giovani maschi in dispersione in queste aree. Mentre le femmine, tipicamente, si mostrano molto meno propense a trasferirsi.
Ora: da nessuna parte ho letto anche solo d'ipotesi di trasferimento d'orse in eta` fertile sulla Majella o i Simbruini (exempli gratia) perche' consolidino la presenza della specie la` in nuceli riproduttivi e poi popolazioni stabili.
Perche' non ci si pensa?
Perche' le orse sono gia` scarse nello PNALM e non e` il caso di sottrarne alcune?
Perche' e` caro e nessuno ha soldi da metterci?
Perche' mostrerebbe il fianco a chi accusa gl'ambientalisti di diffondere i predatori?
Perche' la protezione offerta in questi altri territori (pure protetti...) non e` paragonabile a quella del PNALM e quindi l'orse traslocate rischierebbero d'esser perse e sprecate?
Che ne pensate?

marcospada
Utente Senior


Città: roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


1390 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 16 novembre 2012 : 21:01:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Da quello che mi risulta il numero di Orsi presenti nel PNALM e' talmente limitato, circa 40-max 50 individui, per cui non e' pensabile prelevare soprattutto femmine per portarle altrove, in aree meno protette e piu' vulnerabili.
Poi sempre da quello che mi risulta in alcune aree limitrofe al PNALM come la Maiella ed i monti Ernici, sono state osservate femmine con piccoli per cui si presume la presenza di piccoli nuclei vitali. Altrove sono stati individuiati solo maschi erratici, come sul Velino Sirente, sui Sibillini e sui Simbruini.
Il problema di molte aree adiacenti al PNALM e' che al di fuori e nei confini immediati e' aperta la caccia al Cinghiale con le braccate, attivita' letale per i giovani Orsi in dispersione territoriale.
Uno dei motivi per cui ogni anno nascono all'interno del PNALM una decina di piccoli Orsi, mentre il numero complessivo e' sempre lo stesso, e' dovuto molto probabilmente al fatto che i giovani Orsi, dopo un paio d'anni che stanno in compagnia della madre, se ne vanno in cerca di nuovi territori e fanno la fine che fanno e di cui ogni tanto sulla stampa appare qualche brutta notizia.

Marco
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Discorrendo sull''orso (marsicano)
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Aureliano Cerreti
Utente V.I.P.

Città: Borgo Valsugana
Prov.: Trento


275 Messaggi
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Inserito il - 17 novembre 2012 : 08:39:44 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Marco, tu dici che la popolazione del PNLAM e` eccessivamente limitata per poter sostenere prelievi - tanto piu` di femmine. D'altro canto, questa popolazione non riesce a crescere perche' (tra vari motivi) i giovani che produce vengono falciati quando cercano nuovi territori. Per cui, la popolazione del PNALM riesce solo a mantenersi, magari crescere di densita` e sporadicamente (e a grande costo) a esplorare aree esterne (di ieri l'l'incontro all riserva del Gizio e la notizia d'una femmina, pure). Giusto?

Ne farei conseguire, come e` per fortuna ripetuto da tante autorevoli fonti, che la misura della messa in sicurezza dei famosi corridoi ecologici sia un intervento primario.
Pero`, se nel frattempo la popolazione del PNALM ha crescita ridotta da una perdita abnorme di giovani e compressa da una densita` alta (magari perche' giovani che andrebbero altrove invece restano) - non sarebbe utile intervenire attivamente? Che so - da profano dico: prendere parte di questi giovani e trasferirli, in gruppo, nel cuore d'altre aree idonee vicine? Aiutandoli ad attraversare la strada ed evitare i cinghialari... Una volta che poi la comunicazione fosse possibile tra il PNALM e la loro nuova zona d'insediamento, le popolazioni madre e figlia ritornerebbero in contatto, a scambiarsi orsi.

E` un'idea senza senso?

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marcospada
Utente Senior


Città: roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


1390 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 17 novembre 2012 : 11:39:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Tante cose si potrebbero fare, leggi per esempio il piano del PATOM:
Link
Link

dove ci sono tante belle parole e tanti fatti disattesi;

vedi anche:
Link


Marco
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Discorrendo sull''orso (marsicano)
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Aureliano Cerreti
Utente V.I.P.

Città: Borgo Valsugana
Prov.: Trento


275 Messaggi
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Inserito il - 17 novembre 2012 : 12:14:50 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il PATOM lo lessi tempo fa, e lo riprendo di tanto in tanto in mano. Grazie per la segnalazione dell'intervista, che m'ha fornito molte informazioni nuove.

Indubbio che se s'attuassero tutte le misure del PATOM (si cominciassero ad attuare...) l'orso ne gioverebbe, e magari anche grandemente e rapidamente.

La mia era una proposta, per assurdo, "di minima" - per agire dentro le aree protette attuali, saltando le aree di rottura attualmente fuori controllo...

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orlandini
Utente V.I.P.

Città: Montesilvano
Prov.: Pescara

Regione: Abruzzo


181 Messaggi
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Inserito il - 17 novembre 2012 : 19:54:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
L'idea di Aureliano non e' affatto peregrina ed e' gia' stata sperimentata in Nord America su alcune popolazioni di grizzlies ma necessita di 2 fondamentali presupposti per poter essere contemplata da noi :

1)L'accertamento che la popolazione di orso marsicano nel PNALM e' diventata al di la' di ogni dubbio una popolazione cosiddetta "sorgente" (vale a dire che vi sia un saldo positivo tra nascite e morti.)
2)L'area del possibile trasferimento delle femmine sia sopra ogni ragionevole dubbio un'area dove la specie ha le migliori chances di sopravivvenza , quindi preclusa alla caccia,possibilmente in area istituzionalmente protetta (Parchi nazionali o Riserve regionali) e lontana da eventuali trappole ecologiche (aree teoricamente favorevoli ,per esempio per risorse trofiche , ma pericolose per l'orso per altre ragioni quali l'antropizzazione eccessiva o l'esercizio di una pastorizia intensiva foriera di conflitti che possono sfociare nel bracconaggio)

Vi posso assicurare che i massimi esperti scientifici di orso marsicano oggi in Italia vi hanno fatto un pensiero.....ma la responsabilita' di privare l'unica popolazione vitale oggi presente (nel PNALM) anche di una sola femmina e' una responsabilita' troppo grande che richiede delle sicurezze scientifiche che oggi non abbiamo.

Tra pochi giorni (la data non e' stata ancora fissata ) l'universita' di Roma dovrebbe presentare i dati relativi al censimento genetico non invasivo condotto nella primavera del 2011 in area PNALM e ZPE. I risultati di tale censimento saranno da comparare con il precedente condotto se non erro nel 2008.
Questi risultati ci dovrebbero dare un primo segnale riguardo al trend della popolazione. Ripeto...solo nel caso che la popolazione dovesse dare segnali scientificamente provati di essere sulla strada di diventare una popolazione "sorgente" allora si potrebbe iniziare a discutere di un eventuale trasferimento.

Stefano Orlandini
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Aureliano Cerreti
Utente V.I.P.

Città: Borgo Valsugana
Prov.: Trento


275 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 18 novembre 2012 : 18:37:13 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sono contento della conferma (in linea puramente teorica).

Immagino che poi il discorso si sposterebbe su due piani:
a) l'individuazione dell'area adatta (idoneita` ambientale, protezione e disturbo antropico, distanza idonea dall'area sorgente, futura facilita` d'interscambio tra le popolazioni, potenziale di futura espansione ulteriore verso nuove aree);
b) la considerazione che creare due distinte popolazioni (una volta siano entrambe sature) significa dover gestire dispersioni lungo perimetri molto piu` lunghi e su aree molto piu` vaste.

Quindi, non si sfugge comunque alla necessita` della "rete" (cfr. PATOM). Al limite, la si procrastina di qualche anno (sempre che sia un bene).

Sarebbe possibile / utile (magari da parte d'un'associazione...) promuovere dei "primi" incontri tra parchi e riserve dell'area PATOM e magari gl'uffici locali competenti e altri soggetti interessati? Magari cominciando con chi risponde all'invito, e poi puntando su un effetto valanga...

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orlandini
Utente V.I.P.

Città: Montesilvano
Prov.: Pescara

Regione: Abruzzo


181 Messaggi
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Inserito il - 19 novembre 2012 : 07:44:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

...almeno si inizia a prendere atto di un processo in essere e si discute su cosa fare a fronte di alcuni segnali di dispersione

Link

Un'estratto dell'articolo al link precedente.

Al momento il personale della riserva sta seguendo almeno tre esemplari distinti di orso marsicano che frequentano l’area protetta, tra i quali una femmina radiocollarata. Si tratta di una situazione di notevole importanza, vista la rarità con cui le femmine di orso marsicano abbandonano in dispersione la core area del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.

La notizia della frequentazione di questi esemplari, unitamente ai rilievi e alle segnalazioni storiche, confermano la Riserva Naturale Monte Genzana e Alto Gizio come area strategica per il collegamento tra il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e il Parco Nazionale della Majella. Proprio in quest’ottica si è avviata una positiva e fattiva collaborazione fra il personale tecnico-scientifico delle tre aree protette, e si stanno studiando interventi di mitigazione del rischio sulle infrastrutture stradali (SS 17, in particolare) che attraversano il territorio della riserva intersecando le direttrici di spostamento del plantigrado.

Stefano Orlandini
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