|
|
|
Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
|
Nota! Per consultare il regolamento aggiuntivo di questo forum: clicca qui!
|
|
Autore |
Discussione |
|
elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
32995 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 22 maggio 2012 : 15:38:39
|
Oggi al telegiornale ho sentito una notizia che mi ha fatto suonare un campanellino nella testa. Si tratta della richiesta di rinvio a giudizio degli amministratori comunali di Ventotene per il crollo di una parete rocciosa che provocò la morte di una ragazza in gita.
Naturalmente, non metto assolutamente in dubbio la fondatezza delle accuse formulate dalla magistratura e le legittime aspettative della famiglia a che i responsabili paghino per le loro eventuali inadempienze.
A me preoccupa il concetto generale: cioè, fino a che punto la pubblica amministrazione si deve spingere per garantire la "sicurezza del territorio".
Ai due estremi delle casistiche possibili, metterei una piazza cittadina o un giardino pubblico e, rispettivamente, una parete rocciosa in montagna.
Mi sembra doveroso che un ambiente cittadino aperto al pubblico debba essere mantenuto in condizioni di sicurezza per i cittadini e che l'amministrazione effettui tutti i necessari controlli e intervenga, ove necessario, per mettere in sicurezza le situazioni a rischio, come muri o alberi sbandati, rami secchi pendenti, buche e pozzi scoperti, terrazzamenti senza ringhiere e simili.
Mi sembra altrettanto ovvio che una parete dove si cimentano gli scalatori non possa essere messa in sicurezza, perché le scalate non avrebbero più senso. Mi sembra anche inopportuno oltre che impraticabile ingabbiare con ringhiere tutti i sentieri di montagna per evitare che gli escursionisti possano cadere giù per scarpate e burroni.
Tra questi casi estremi c'è una vasta gamma di casistiche lasciate alla discrezione dei magistrati, e mi pare che la tendenza sia quella di ricercare sempre di più delle responsabilità penali a carico degli amministratori.
E' una tendenza che deriva dalla maggiore consapevolezza dei propri diritti da parte dei cittadini, ma anche dall'insistenza morbosa dei mezzi di informazione, dalla pressione degli avvocati in cerca di parcelle e, forse, anche da una certa tendenza al "paladinismo" di molti magistrati.
Un'evoluzione simile si è avuta nel settore della sanità, dove, per perseguire alcuni casi di effettiva colpa o dolo, si è creato un clima di terrore nell'ambiente medico e ospedaliero che ha fatto impennare i costi senza corrispondenti vantaggi per i cittadini. Tanto per fare un esempio, piccoli interventi che una volta si facevano in ambulatorio oggi si fanno in sala operatoria con tanto di anestesista e ricovero in day hospital.
Tornando al nostro caso, la mia preoccupazione è che si crei una specie di corsa alla messa in sicurezza anche di territori sostanzialmente selvaggi dove è ovvio che ognuno si avventura a proprio rischio e solo se se la sente di farlo.
Sto pensando alle tante spiagge sarde con massi di granito in bilico su supporti improbabili, alla riviera del Conero dove ogni anno frana un pezzo di parete argillosa ricoprendo una striscia di spiaggia larga pochi metri, ai boschi e parchi più belli dove basta un attimo di disattenzione per cadere in una buca o giù per una scarpata. E, non ultimo, sto pensando all'attività frenetica di potatura degli alberi per evitare che cadano i rami e allo sfalcio ossessivo dei prati (anche nei parchi!) per evitare il rischio di incendi e, a carattere generale, alla tendenza a trasformare i parchi in giardini curati e sempre meno ricchi di vita selvatica.
La mia preoccupazione deriva soprattutto dal fatto che dietro queste attività di messa in sicurezza si nascondono business non da poco e quando business e responsabilità penale si mescolano nasce una miscela molto pericolosa per l'ambiente.
Un ambiente visto ancora una volta come minaccia e al contempo oggetto di business piuttosto che come valore da tutelare.
luigi
|
|
Volvox
Utente Senior
Città: Pisa
Prov.: Pisa
Regione: Toscana
3685 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 22 maggio 2012 : 19:30:36
|
Le tue osservazioni sono estremamente pertinenti.
Ho sentito addirittura affermare che il terremoto dell'Emilia ha procurato danni al patrimonio artistico per mancanza di manutenzione dei castelli medievali! Per fortuna, non ci è morto nessuno, altrimenti i mungitori della Vacca pubblica, benché questa sia in punto di morte, sarebbero accorsi a frotte!
Tuttavia, è diverso il discorso ove un'obiettiva situazione di rischio dovrebbe essere conosciuta da chi è preposto alla vigilanza sul territorio e da quest'ultimo non è segnalata e resa pubblica in modo inequivocabile: in tal caso, la responsabilità è indiscutibile.
Per dire, nelle campagne pisane, sono presenti, facilmente raggiungibili da chiunque, vecchie costruzioni rurali abbandonate, a rischio crollo in qualunque momento e con pozzi aperti: per i bambini, ma anche per i drogati, il massimo del godimento! Se succede qualcosa, non si può dire che nessuno ne abba colpa.
Non è pensabile investire per mettere in sicurezza qualunque cosa, anche di nessun interesse pubblico; ma chi ha il controllo del territorio è tenuto a individuare (se individuabile), a segnalare e a circoscrivere in modo palese e ostativo le situazioni di rischio: per chi le ignora, sono affari suoi; ma anche per chi non le segnala.
Non ricordo i particolari della vicenda cui ti riferisci, ma è possibile che si versasse in queste contingenze. Tuttavia, per i Giudici come per i Giornalisti, è certamente più facile condannare quando il fatto è successo che non, per gli Amministratori, prevederlo: del senno di poi son piene le fosse!
Volvox
"In natura, il ruolo dell'infinitamente piccolo è infinitamente grande" (Louis Pasteur) |
Modificato da - Volvox in data 22 maggio 2012 19:34:00 |
|
|
elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
32995 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 23 maggio 2012 : 00:41:47
|
Io, per quanto riguarda i manufatti costruiti dall'uomo, non ho particolari preoccupazioni. Un casolare abbandonato o si consolida, o si demolisce, o si recinta e il problema è risolto senza danni per l'ambiente.
Quello che mi preoccupa è che si vogliano mettere in sicurezza gli stessi elementi della natura: rocce, alberi selvatici, prati, scarpate e simili.
Significherebbe antropizzare ulteriormente quel po' di territorio che finora è sfuggito alla cementificazione e allo sfruttamento.
luigi
|
|
|
Cmb
Moderatore
Città: Buers
Prov.: Estero
Regione: Austria
12844 Messaggi Flora e Fauna |
|
|
Discussione |
|
|
|
Natura Mediterraneo |
© 2003-2024 Natura Mediterraneo |
|
|
Leps.it | Herp.it | Lynkos.net
|