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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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ATTENZIONE! A causa dello stato di grave minaccia nel quale si trovano attualmente gli anfibi, dovuta non solo all'alterazione degli habitat, ma anche alle patologie legate alla chitridiomicosi e alla possibilità che appassionati e studiosi di anfibi possano diventare vettori involontari del contagio durante le escursioni, invitiamo tutti gli utenti del forum ad avere particolare cura quando ricercano o fotografano questi animali. Considerata inoltre la delicatezza necessaria nel maneggiare gli anfibi, onde evitare emulazioni da parte di persone inesperte, che potrebbero causare danni agli animali, invitiamo gli utenti a non postare foto di esemplari tenuti in mano. Questo tipo di foto d'ora in poi saranno rimosse. Eventuali foto inerenti studi o indagini scientifiche possono essere postate previa autorizzazione da parte dei moderatori di sezione o degli amministratori. Grazie a tutti per la collaborazione
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Autore |
Discussione |
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Frustone
Utente Senior
Città: Siena
Prov.: Siena
Regione: Toscana
1823 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 07 giugno 2011 : 12:46:37
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Scriverò senza ipocrisia, da giovane le ho mangiate anche io, e non mene vergogno affatto, poi qualcosa è successo; E' successo che come tutti sappiamo verso il finire degli anni '70 quel "pozzo di S.Patrizio" era già svuotato e un pochino tutti dalle mie parti si calmarono e rifletterono molto su quest'abitudine. Le cause? Diserbanti, malattie, prelievi, presenze alloctone? Chissà fatto è che quelle distese interminabili di ranocchie (noi le chiamiam così) che vedevamo in certe zone della mia provincia divennero un veloce, quanto amaro ricordo. I primi a gridare alla rarefazione furono i contadini che stagionalmente divenivano "granocchiai", e chi già allora sviluppava un certo senso ambientalista.
Ricordo con piacere e commozione certi colloqui in famiglia come i rimbrotti che il mì babbo faceva alla mì nonna che con cadenza regolare in certi periodi dell'anno gli diceva:
-:Renato,lei che và sempre a pesca perchè quest'anno ancora 'unnà portato le ranocchie ??sempre a ciondolà col sù figliolo pè boschi e fiumi almeno porti qualche rana!
il mì babbo in tutta calma gli rispondeva: [i]-:ma lei ha sempre nel capo il mangiare? se le procuri da se quelle povere bestie,dove stanno lo sa!
Naturalmente queste frasi erano gustosi esempi di vernacolo chiaramente intriso di quel sarcasmo (cattivo) tipicamente senese, mia nonna ovviamente era impossibilitata a procacciarsele, aveva avuto 3 infarti ed era a dir poco malferma...
Ma tantè tutti o quasi smettemmo di mangiarle. Parliamo di 30 anni fà, è bene specificarlo, ma noi Toscani siamo duri, duri e imperterriti e si inventò le sagre, nel 2011 è ancora compatibile quest'idea aggregativa? Non lo sò, lascio a Voi il commento, noi WWF siamo usciti con un documento, con un comunicato stampa, proprio alla vigilia di 3 sagre che stanno per iniziare nelle tre province protagoniste, ve lo posto a seguito, ciao!
6 giugno 2011 IL WWF CONTRO LA SAGRA DELLA RANA: UNA INIZIATIVA INSOSTENIBILE Si promuovono il maltrattamento degli animali nei luoghi di origine, lo sfruttamento di lavoro minorile, la commercializzazione di specie esotiche e contaminazioni ambientali.
E’ da qualche decennio che in varie parti del centro-nord d’Italia con l’arrivo dell’estate si organizzano le famigerate “sagre delle rane”. Per la Toscana basta citare ad esempio le sagre di Staggia Senese (SI), di Paganico (GR), di Baccaiano (FI), per arrivare alla festa allestita dalla Misericordia e dal gruppo Frates di Brozzi (FI). Il WWF si chiede come sia possibile ancora oggi, alla luce del difficile problema della preservazione delle risorse naturali, continuare a proporre queste iniziative che contraddicono tutti i principi, ormai ampiamente condivisi, dello “slow food”, della “filiera corta” e del “km zero”, per i quali il cibo è quanto più buono e giusto tanto più è prodotto nel rispetto dell’ambiente e in prossimità dei luoghi del consumo. Bisogna ricordare infatti che ormai la realizzazione di queste sagre costringe gli organizzatori a rivolgersi a paesi asiatici o dell’Europa dell’est per l’importazione di esemplari di rane congelate, dopo che a partire dagli anni ’70 il patrimonio locale di anfibi si è drasticamente ridotto per vari fattori fra cui la graduale scomparsa di habitat naturali, l’inquinamento delle acque ed il progressivo riscaldamento globale. Mentre in Europa la normativa definisce precise direttive volte alla tutela di queste specie, oramai a rischio mondiale di estinzione (normativa recepita in Toscana con la legge regionale toscana 56/2000), con queste sagre si contribuisce a privare altri Paesi di queste risorse, promuovendo atteggiamenti e meccanismi a dir poco insostenibili. Si parla infatti di svariati quintali di anfibi a sagra, che ben poco hanno di tipico, e che contribuiscono ad un commercio che si porta dietro, tra l'altro, il maltrattamento degli animali nei luoghi di origine, lo sfruttamento di lavoro minorile nelle aree di raccolta, la commercializzazione di specie esotiche, dubbi sulla sicurezza alimentare e sulla possibilità di importare, insieme alle rane, anche parassiti e patologie potenzialmente dannose per gli anfibi di casa nostra, come già del resto accaduto. Perché allora non trasformare queste sagre in qualcosa di più accettabile e meno impattante per l’ambiente? Sagre come quella della rana dovrebbero essere saggiamente “riconvertite”, in favore di alimenti realmente tipici e biologici, che il nostro territorio sta già producendo, contribuendo positivamente a cambiare la consapevolezza delle persone verso il cibo e ciò che la sua produzione comporta, anche in termini ambientali. E magari adottando un approccio virtuoso per la riduzione intelligente delle tonnellate di rifiuti (fra cui piatti e bicchieri di plastica) che le sagre contribuiscono ogni volta a produrre.
Massimo
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Modificato da - Frustone in Data 07 giugno 2011 12:51:02
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Riccardo Banchi
Utente Super
Città: PIOMBINO
Prov.: Livorno
Regione: Toscana
5312 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 07 giugno 2011 : 13:31:26
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Ciao Massimo! L'analisi che hai fatto è corretta. Non si tratta di dire no alla povera ranocchia, ma all'insostenibilità della cosa. Molto probabilmente si tratta di bestie importate, poiché attualemente sfido chiunque a sfamare la gente con le poche rane che si trovano nnele residue paludi e stagni. La questione della plastica (piattini, bicchieri, ecc.) è inoltre molto importante, e non solo per questa sagra, ma per tutte le "feste" in generale.
Ric
P.S. Le rane le ho mangiate pure io, e non molto tempo fa. |
Modificato da - Riccardo Banchi in data 07 giugno 2011 13:31:58 |
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RockHoward
Utente Super
Città: Udine
Prov.: Udine
Regione: Friuli-Venezia Giulia
10294 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 07 giugno 2011 : 13:59:43
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anche in Friuli ci sono alcune sagre delle rane dove però si possono gustare altri prodotti tipici locali.
Una legge regionale ne vieta la cattura percui vengono importate già congelate dai paesi esteri con le inevitabili conseguenze che potrebbero avere sulla salute degli utenti se portatori di malattie.
Per la salvaguardia delle specie, della salute pubblica e per quanto detto da Massimo andrebbero sicuramente abolite senza tante remore.
Le amministrazioni locali (comuni) si dovrebbero adoperare per questo.
Ciao Nicola -- Un fiore schiacciato sotto ai piedi si vendica donando l'ultimo suo profumo. (Anonimo) |
Modificato da - RockHoward in data 07 giugno 2011 14:00:25 |
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bernardo borri
Utente Senior
Città: Firenze
Prov.: Firenze
Regione: Toscana
3002 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 07 giugno 2011 : 14:10:47
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Condivido in pieno tutto quello che hai scritto Massimo, tanto che non mi sento di aggiungere nulla (e questo è inusuale eh! ), tutto perfetto e impeccabile!
Anche io da piccolo ho consumato qualche granocchio fritto (diamine!) e qui a Firenze si sa, meglio ribadirlo, che i granocchi son pesci terragnoli.... Di recente ho anche provato il pitone e il coccodrillo.... Non sono quindi "razzista" o, per meglio dire, "specista" sul cibo, però è chiaro che necessitano certi criteri e certe restrizioni.
Che importa se le miniere si riempiono di apparecchi elettronici e scorie nucleari, il mio giardino è in ordine e pieno di fiori; che importa se le foreste diventano pellet da combustione, a me l'ossigeno non manca; che importa da dove viene ciò che mangio, basta che ci sia da mangiare; che mi importa di montagne che crollano a suon di martellate, quando la mia casa sta in piedi...
Se solo potessi rendermi conto che è il mondo la mia casa...
Bernardo
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Modificato da - bernardo borri in data 07 giugno 2011 14:11:16 |
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Frustone
Utente Senior
Città: Siena
Prov.: Siena
Regione: Toscana
1823 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 07 giugno 2011 : 14:39:08
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certo,certo, non quoto perchè dovrei quotarvi tutti. Il problema non è appunto di essere "talebani", ovvero ambientalisti col paraocchi, ma di dire ammettere la verità delle cose, ovvero comprensione verso chi lo riteneva un'ottimo alimento (lo sarebbe) ma al tempo stesso dover fare delle rinunce dettate dall'etica e dallo stato attuale delle cose.
A dir il vero proprio la "vecchia guardia" si è ribellata, tanto è vero che avevamo un'altra sagra in quel di Castelnuovo B.ga Scalo che è terminata in quanto la gente non voleva più mangiare i ranocchi, in quanto erano di altra provenienza.
Infatti con i nostri ranocchi non si metterebbe a sedere più di un pugno di persone, le rane provenivano (a quanto sò) prima dalla Cina, e ora dai paesi dell'Est..... Quelle cinesi erano "grosse" e "gialle", il fatto di vederle prima del momento di friggerle inorridì diversi avventori la gente diceva:- bada grosse sò quelle,a chiazze gialle, ma 'un saranno mica rospi?e così qualche sagretta è scomparsa... ma ora sono arrivate quelle dell'est Europa del tutto simili (in alcuni casi uguali) alle nostre....
Che dire? Io da bipede onnivoro ho smesso di mangiarle ben prima che norme (anche regionali) ne vietassero il prelievo, ma non ce l'ho affatto con chi le ricercherebbe, mentre vi scrivo ho appena letto la notizia riportata su un nostro quotidiano e chiaramente in pausa pranzo molti senesi erano in disaccordo al bar..
Ma il problema non sono i fiorentini i senesi o i grossetani o chicchessia, è che la gente della mia età ha la memoria corta o neppure sà che sono animali protetti doppiamente,in questo caso da leggi europee e regionali, basterebbe che i giornali locali ogni tanto parlassero dello stato delle cose e allora come ci ho rinunciato io ci rinuncerebbero anche altri.. Senza un babbo che ti portava per ambienti, io non avrei mai visto le popolazioni di un tempo e magari ora anche io sarei un poco titubante.. Gli anziani no, loro hanno già capito da trentanni che i ranocchi è bene lasciarli stare, che come dicono i vecchi :- sò condannati a fà un finaccia.. Bà, son opinioni, prendetele così..
Massimo |
Modificato da - Frustone in data 07 giugno 2011 14:43:18 |
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Barbaxx
Moderatore
Città: Bolzano
Prov.: Bolzano
Regione: Trentino - Alto Adige
6012 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 07 giugno 2011 : 17:22:31
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Sagre simili ci sono anche nella Bassa Padana, "naturalmente" anche lì con rane di provenienza vietnamita o bengalese.
Col risultato, tra l'altro, che nei paesi d'origine si moltiplicano le zanzare e la malaria.
Anche a me è capitato tanto tempo fa di assaggiarne, certo... e che volete vi dica? che - se proprio non si tratta di rane toro - in una rana c'è ben poco da mangiare... poca carne e tante ossa. Una certa delusione, insomma
Forse sarebbe meglio istituire la sagra del Procambarus clarki e - non me ne voglia qualcuno - del brodino di Trachemys. Così almeno riduciamo qualche danno...
Barbaxx |
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D21
Moderatore Tutor
Città: Cuneo
Regione: Piemonte
6702 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 07 giugno 2011 : 17:52:34
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Ho sentito parlare spesso della carne "fina e delicata" delle rane, così, quando nel '92 me ne servirono una in un fritto misto durante una gita universitaria, decisi di vedere che c'era di così straordinario... Erano due filetti di carne bianca gommosa che non sapeva di nulla Stabilii che uccidere una rana intera per mangiarsi due filini di gomma non valeva la pena.
Ma davvero le trovate tanto buone?
Al limite si potrebbero mangiare le ridibunde e kurtmuelleri, ma io passo.
Dario.
"Siamo noi, che sotto la notte ci muoviamo in silenzio, tra gli anfratti dei sogni che il giorno ci ispira, nei meandri di un tempo che cambia ogni volta, cercando qualcosa che non abbiamo mai perso." (1795 J.d.L.) |
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bernardo borri
Utente Senior
Città: Firenze
Prov.: Firenze
Regione: Toscana
3002 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 07 giugno 2011 : 17:53:46
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| Messaggio originario di Barbaxx:
Forse sarebbe meglio istituire la sagra del Procambarus clarki e - non me ne voglia qualcuno - del brodino di Trachemys. Così almeno riduciamo qualche danno...
Barbaxx
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quote, quote, quote
Che importa se le miniere si riempiono di apparecchi elettronici e scorie nucleari, il mio giardino è in ordine e pieno di fiori; che importa se le foreste diventano pellet da combustione, a me l'ossigeno non manca; che importa da dove viene ciò che mangio, basta che ci sia da mangiare; che mi importa di montagne che crollano a suon di martellate, quando la mia casa sta in piedi...
Se solo potessi rendermi conto che è il mondo la mia casa...
Bernardo
Link
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Frustone
Utente Senior
Città: Siena
Prov.: Siena
Regione: Toscana
1823 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 07 giugno 2011 : 19:01:12
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| Messaggio originario di D21:
Ma davvero le trovate tanto buone? |
Dario.
Ciao Dario, sai il discorso sul buone o meno io lo soprassederei,sai perchè? Prima cosa perchè in un alimento subentrano tante variabili, bravura nella preparazione e gusti personali in primis, per cui comprendi che è davvero difficile fare un affermazione dogmatica in un senso o nell'altro.
Io credo che oltre al gusto vi entravano altre cose, anche positive se vogliamo ovvero la ruralità di certe zone e il rapporto ancora vivo con i "prodotti" che fino a "ieri l'altro" proponevano e offrivano le nostre campagne, prima anche i contadini erano legati maggiormente ai territori ed erano i primi a conoscere e centellinare le risorse. Non credo francamente che l'abitante di una Colonica del Lago di Chiusi (per farti un esempio) abbia attivamente concorso con un prelievo all'anno alla rarefazione di oggi, semplicemente tanti fattori hanno portato alla situazione odierna e oggi anche un piccolo prelievo a scopo alimentare è intollerabile oltrechè illegale.
Capisco però e non "crocifiggo" i nonni che andavano a ranocchie, semplicemente oggi dobbiamo legarci ad altri prodotti culinari che ugualmente possano svolgere quel collante con la tradizione rurale e culturale delle nostre zone, ai senesi per dirti, consiglio di avvicinarsi al mondo della Cinta Senese, è affascinante per tanti aspetti, tu senz'altro nella tua zona avrai altre tipicità (allevabili) che possano fare altrettanto e.. così via, in modo da non perdere i valori culturali che vanno a passeggio con le nostre tadizioni, ma semplicemente (a mio avviso) dobbiamo fare i conti con l'ecosostenibilità.
Qualcuno ha tirato fuori ipotetiche sagre dedicate ad ospiti alloctoni, sapete che già esistono? In due località del nord penisola, una è un lago abbastanza conosciuto, viene fatta una manifestazione culinaria a base di pesce siluro, si di... glanis! Il pescione più indesiderato e al tempo stesso più amato da alcuni è allo stadio giovanile, se prelevato da buone acque, un validissimo alimento...
Massimo |
Modificato da - Frustone in data 07 giugno 2011 19:03:17 |
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Luciano54
Moderatore
Città: Forlì
Prov.: Forlì-Cesena
Regione: Emilia Romagna
4965 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 07 giugno 2011 : 22:19:49
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Un chiarimento: non ho capito bene se si propone di eliminare le sagre che riguardano specie protette o minacciate (ma se sono importate ... forse non è così) ... oppure di eliminare tutte le sagre che riguardano animali selvatici. in questo secondo caso potrei essere d'accordo, .. (oggi molte usanze di cibarsi di specie "particolari" ... non hanno più molto senso). Mi viene in mente ad esempio una sagra della lumaca che si svolge dalle mie parti ... e i ricordi mi portano a quando (da ragazzo) .. ci si cibava di lumache ... quasi per necessità. Che dire inoltre delle varie sagre del cinghiale o di altre specie. Non voglio divagare troppo e ripongo quindi la domanda: cercare di eliminare tutte le sagre che riguardano specie selvatiche, ... o solo quelle che riguardano specie a rischio; ... se si segue la prima via ... perchè auspicare sagre che riguardano specie "infestanti"? ... Non si pecca di presunzione?
Ciaoo.
P.s. non ho mai mangiato rane .... (mi farebbe un "certo effetto" ) ... sto solo cercano di farmi un'idea un po' più precisa ... col vostro aiuto. |
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Frustone
Utente Senior
Città: Siena
Prov.: Siena
Regione: Toscana
1823 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 07 giugno 2011 : 22:42:42
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| Messaggio originario di Luciano54:
Un chiarimento: non ho capito bene se si propone di eliminare le sagre che riguardano specie protette o minacciate (ma se sono importate ... forse non è così) ... oppure di eliminare tutte le sagre che riguardano animali selvatici. in questo secondo caso potrei essere d'accordo, .. (oggi molte usanze di cibarsi di specie "particolari" ... non hanno più molto senso). Mi viene in mente ad esempio una sagra della lumaca che si svolge dalle mie parti ... e i ricordi mi portano a quando (da ragazzo) .. ci si cibava di lumache ... quasi per necessità. Che dire inoltre delle varie sagre del cinghiale o di altre specie. Non voglio divagare troppo e ripongo quindi la domanda: cercare di eliminare tutte le sagre che riguardano specie selvatiche, ... o solo quelle che riguardano specie a rischio; ... se si segue la prima via ... perchè auspicare sagre che riguardano specie "infestanti"? ... Non si pecca di presunzione?
Ciaoo.
P.s. non ho mai mangiato rane .... (mi farebbe un "certo effetto" ) ... sto solo cercano di farmi un'idea un po' più precisa ... col vostro aiuto.
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Domandona,non facile la risposta il mio punto di vista non te lo nego; Chiaramente il comunicato riguarda gli anfibi e in particolare le rane e quindi la scelta della sezione è obbligata. Lo spunto che ho preso è una notizia stampa che riguarda questa specie,casomai entrando nel merito della tua domanda direi che la rana è una specie protetta integralmente da ben due leggi almeno in Toscana, di cui una europea e una regionale, e questo aspetto è senza dubbio d'importanza prioritaria rispetto ad esempio del cinghiale che tu citi.
Secondariamente Luciano si potrebbe dire che quelle rane usate non sono italiane ma.. estere, ma in termini di ecosistebilità non è affatto bello "saccheggiare" lo scellerato paese che le vende..
Pur tuttavia hai ragione però nell'estendere il "ventaglio" della criticità di tutte le sagre che usano il selvatico, certamente apri un tema di discussione che però permettimi era già in parte presente in quel comunicato stampa che ho postato, indubbiamente in un futuro prossimo saranno sempre meno ecosostenibili sotto tutti i punti di vista;
un punto è senza dubbio l'eticità di esse, se a questo ti riferivi ne sono pienamente concorde,per tutti i motivi di cui abbiamo già trattato.
Spero però tu non abbia frainteso il mio discorso con le tipicità alimentari rurali e culturali,come l'esempio fatto sul maiale di cinta, per me educazione è anche mantenere certi legami con il territorio studiando le tipicità storiche legate agli animali di allevamento, al loro recupero alla loro storia e alle loro peculiarità che ne hanno decretato un nuovo successo e al tempo stesso un tempo la loro quasi scomparsa.
Il mondo del selvatico non ha più bisogno di sagre secondo me.
Massimo |
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Luciano54
Moderatore
Città: Forlì
Prov.: Forlì-Cesena
Regione: Emilia Romagna
4965 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 07 giugno 2011 : 22:51:16
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| Messaggio originario di Frustone: .... Il mondo del selvatico non ha più bisogno di sagre secondo me. |
Il mondo del selvatico non ne ha mai avuto bisogno .... l'uomo non ne ha più bisogno! Ciaoo |
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perfect
Utente Senior
Città: Roma
1790 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 07 giugno 2011 : 23:12:26
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| Messaggio originario di Luciano54:
Non voglio divagare troppo e ripongo quindi la domanda: cercare di eliminare tutte le sagre che riguardano specie selvatiche, ... o solo quelle che riguardano specie a rischio; ... se si segue la prima via ... perchè auspicare sagre che riguardano specie "infestanti"? ... Non si pecca di presunzione?
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Perché si parte dall'assunto che eliminare un numero consistente di individui della specie alloctona x o y comporti un qualche beneficio all'ambiente alterato.
Parlando a larga scala personalmente ritengo che tentare di risolvere il problema delle specie alloctone introdotte a scopo venatorio/alimentare con la caccia e la padella non faccia altro che incentivare la loro presenza con una sorta di effetto a feed back positivo: insomma tentiamo di risolvere un problema con la stessa causa che l'ha generato? Questo per rispondere a modo mio alla tua domanda che ho trovato molto pertinente...
Per quanto riguarda nello specifico il tema del topic, io penso che mangiare rane non abbia di per sè nulla di male, od almeno non più di mangiare un pollo, un vitello o un coniglio, un cinghiale cacciato o una beccaccia, non è questo il problema, il problema è semmai come già ribadito da molti prima di me che questo è oggi insostenibile nel nostro Paese fatto con rane autoctone catturate in natura ed è scandaloso farlo con rane importate da Paesi esteri.
Un esempio concreto di questo discorso è una sagra che si svolge in un paese vicino Perugia "la sagra della granocchia" per l'appunto, dove leggendo la descrizione dell'evento in soldoni si capisce che:
"esisteva una palude oggi bonificata nei pressi della località dove la gente catturava le rane per la sagra"
oggi tutto questo non c'è più ma la sagra è rimasta con le rane balcaniche o del sud est asiatico...che senso ha tutto ciò? Io credo nessuno.
Ragion per cui personalmente le sagre basate su cacciagione in generale mi lasciano perplesso, nel senso che oggi hanno perso significato o per l'appunto non sono più sostenibili...
Ad esempio guardate le svariate sagre del cinghiale che si svolgono nei dintorni di Roma dove se andate a ben vedere sono tutte 16°, 15° o anche addirittura 5° o 6° edizioni semplicemente perché sono sorte appresso appresso all'ampliamento dell'areale del cinghiale che si è osservato negli ultimi 20 - 30 anni (sperando di non dire frottole).
Dario |
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trout
Utente V.I.P.
Prov.: Siena
186 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 08 giugno 2011 : 09:44:17
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Proprio domenica scorsa, ero in quel di Castelnuovo B.ga Scalo e anche li ai voglia a rane... Parlando con uno del posto, mi ha detto che molte delle rane fritte, sono d'importazione ma ce ne sono anche diverse nostrane, prese qua e la, sul territorio...mah! Pero' dobbiamo dirlo, senza essere ipocriti ma quanto sono buone, eh? |
Modificato da - trout in data 08 giugno 2011 09:49:43 |
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ugandensis
Utente Senior
Città: Firenze
Prov.: Firenze
Regione: Toscana
1263 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 08 giugno 2011 : 10:18:14
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Daccordissimo sullo "spirito" generale che anima questa discussione, soprattutto in relazione al fatto che si tratta di manifestazioni anacronistiche e, di fatto, ormai falsificate. Aggiungerei che gli anfibi sono la classe decisamente più a richio in tutto il pianeta, mica solo da noi, per cui andare a guardare solo il proprio orticello ("è roba esotica") è un approccio piuttosto limitato e direi egoistico. E aggiungerei pure che le tradizione non determina la qualità gastronomica di qualcosa, perbacco. Ci sono alimenti buoni e altri meno buoni, indipendentemente dalle tradizioni che li accompagnano.... svincolandosi da tutto il contesto etno-antropologico che "colora" questo o quell'alimento e dalle inevitabili implicazioni etiche che ne conseguono, potrei dire sulla base di quello che ho mangiato che
- La scimmia è buona - Il topo è buono - Il ratto è buono - La nutria è buona - Il facocero è buono - La rana non sa di niente - Il Clarkii non sa di niente - Il caimano non sa di niente - Il brodo di tartaruga non sa di niente
Per dire che non ha senso tenere in piedi questi baracconi per tener vive le tradizioni relative ad un alimento senza particolari pregi. Mo' organizzo una sagra del ratto, metto tutti daccordo e faccio il pienone.
"...ho visto nina volare/ fra le corde dell'altalena/ un giorno la prenderò/ come fa il vento alla schiena.." |
Modificato da - ugandensis in data 08 giugno 2011 10:20:14 |
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Frustone
Utente Senior
Città: Siena
Prov.: Siena
Regione: Toscana
1823 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 08 giugno 2011 : 10:26:18
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| Messaggio originario di trout:
Proprio domenica scorsa, ero in quel di Castelnuovo B.ga Scalo e anche li ai voglia a rane... Parlando con uno del posto, mi ha detto che molte delle rane fritte, sono d'importazione ma ce ne sono anche diverse nostrane, prese qua e la, sul territorio...mah!
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hii, ma non avevano smesso a Castelnuovo??
Cmq, circola da tempo la voce che insieme alle "estere" si tengano anche un poche di nostrane, ad uso di riguardo, come fanno certi ristoratori con svariati alimenti (anche legali diamini) per i clienti a cui si tiene... maggior riguardo...
Spesso son voci di fanfaroni senza alcun fondamento ma spesso non lo sono, cmq è un bel problema. Queste sagre poi hanno un altro aspetto che spesso le pone al riparo da tante cose: la raccolta fondi.
Spesso nascono per raccogliere fondi per i più svariati scopi (a volte giusti per l'amor del cielo) ma spesso son un bel paravento per far botteghino, e per esser protette a sua volta dagli attacchi dei "soliti" ambientalisti....
Bene, male, a quanto mi risultava almeno Castelnuovo aveva smesso di farla... invece no...
sul discorso alloctono (mi accorgo ora che ieri non risposi su questo tema a Luciano) mi allineo, non ha senso invocare sagre anche su quello, io ho solo preso spunto da altri interventi per segnalare a titolo di curiosità che già esistono anche sul siluro e sicuramente vista la bontà ne nasceranno anche sul Lousiano, che dirti, forse si fa prima a chiederci su cosa non vengono fatte le sagre..
Massimo |
Modificato da - Frustone in data 08 giugno 2011 10:27:28 |
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trout
Utente V.I.P.
Prov.: Siena
186 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 08 giugno 2011 : 10:32:18
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Non hanno smesso...anzi... Anch'io, in passato, qualche frittino di rane me lo sono fatto ma ora, se proprio ne voglio assaggiare una, preferisco farmelo fare... |
Modificato da - trout in data 08 giugno 2011 10:34:01 |
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bernardo borri
Utente Senior
Città: Firenze
Prov.: Firenze
Regione: Toscana
3002 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 08 giugno 2011 : 13:34:01
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Era ovvio che venissero fuori certi temi ricorrenti.... Quanto è giusta eticamente una qualsiasi sagra, anche quando essa sia riguardante una specie alloctona invasiva? Mah, non saprei, e certo provare a dirlo sarebbe, come giustamente ha fatto notare Luciano, una presunzione bella e buona.... Ma allora a quel punto quanto sono giusti i casermoni dove allevano il bestiame che il 90% del mondo consuma....? Arrivati a dire questo dovremmo diventare tutti vegetariani..... E arrivati ad essere tutti vegetariani allora ci chiederemmo forse: ma chi ha detto che le piante soffrono meno degli animali solo perché noi non ce ne accorgiamo? Ma soprattutto: basterà la superficie del nostro pianeta a coltivare abbastanza da portare avanti la vita vegetariana di 10.000.000.000 di persone, le quali tra poco corrisponderanno alla realtà? No. Non senza abbattere le foreste pluviali che ci danno ossigeno, e allora moriremmo noi.... Insomma, che dobbiamo fare?! Personalmente sono portato a credere che quando non saremo più sostenibili nei confronti del pianeta allora il pianeta in qualche modo ci farà fuori..... Sarà una guerra tra di noi? Un chitridio dell'uomo? O il "batterio killer" scatenatosi in Germania? Vedremo...!
Sono certamente d'accordo che è inutile voler fare gli "old school" quando le bestiuole ci arrivano da oltremare e approdano in una palude divenuta cemento...... Su questo non penso ci sia dubbio.... Ed è vero anche quello che dice perfect, cioè che insegnando alla gente a mangiare alloctoni sicuramente potrebbero aumentare gli alloctoni...... Le soluzioni concepite dall'uomo per il mondo forse non hanno niente a che fare con ciò che il mondo vuole.....
Che importa se le miniere si riempiono di apparecchi elettronici e scorie nucleari, il mio giardino è in ordine e pieno di fiori; che importa se le foreste diventano pellet da combustione, a me l'ossigeno non manca; che importa da dove viene ciò che mangio, basta che ci sia da mangiare; che mi importa di montagne che crollano a suon di martellate, quando la mia casa sta in piedi...
Se solo potessi rendermi conto che è il mondo la mia casa...
Bernardo
Link
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Modificato da - bernardo borri in data 08 giugno 2011 13:35:43 |
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Frustone
Utente Senior
Città: Siena
Prov.: Siena
Regione: Toscana
1823 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 08 giugno 2011 : 16:18:29
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Ma intanto si potrebbe provare a immaginare un qualcosa di diverso, senza ipocrisie ma anche vedendo cosa allo stato attuale delle cose si potrebbe fare..
Indubbiamente anche l'aspetto dei rifiuti è importante, quei chili di piattini, bicchierini e posate sono in MIT che è una plastica non riciclabile, perchè non usare il vetro e porcellana? Fà fatica lavarli? Strano, si trovano volontari per le cucine e non 2 persone che caricano due lavastoviglie??
Salvare quelle sagre che oramai siano davvero radicate come tradizionali e culturali (ne resterebbero poche) cercando magari di "smussare" o "indirizzare" certi comportamenti e certe gestioni di queste sagre..
Ma purtroppo finchè chi le critica verrà bollato unicamente come un mero ambientalista... si andrà da poche parti (secondo me), altrettanto però sempre chi le critica deve esser capace di dialogare e di non condannare... Insomma sarebbe facile (o meglio sembra facile), parrebbe quindi solo una questione di mero buonsenso..
Hum,buonsenso.. forse è proprio lì il problema...
Massimo |
Modificato da - Frustone in data 08 giugno 2011 16:20:23 |
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Barbaxx
Moderatore
Città: Bolzano
Prov.: Bolzano
Regione: Trentino - Alto Adige
6012 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 08 giugno 2011 : 22:14:34
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| Messaggio originario di Frustone:
anche l'aspetto dei rifiuti è importante, quei chili di piattini, bicchierini e posate sono in MIT che è una plastica non riciclabile, perchè non usare il vetro e porcellana? Fà fatica lavarli? Strano, si trovano volontari per le cucine e non 2 persone che caricano due lavastoviglie??
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ti straquoto e dico anche: qui in provincia di Bolzano da anni esistono dei set di stoviglie pubblici che sono prestati alle varie sagre. La plastica è in nettissimo declino ed alle sagre abbondano i lavapiatti volontari. Venite a vedere per credere.
Detto questo vi racconto un episodio assurdo che però ben vale a mostrare quanto le cose siano complicate.
Anni fa arriva il set di stoviglie pubbliche alla tradizionale festa campestre di ***, frazione a sud di Bolzano vicina a un noto, delicatissimo biotopo (chi vuole capire dove, non faticherà molto a scoprirlo).
Solerti volontari provvedono a lavare tutte le stoviglie sul posto (bisogna farlo, perché non è che ci sia un piatto di ceramica per ogni consumazione)... E SCARICANO TUTTO IL DETERSIVO NEL (PEN)ULTIMO TORRENTE della provincia ABITATO DAL GAMBERO NOSTRANO.
Morale: devastata una popolazione di Austropotamobius. Migliaia di euro spesi, negli anni successivi, nel tentativo di ripristino.
Tutto vero, cito a memoria da fonti di stampa.
Barbaxx |
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