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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Nota! La determinazione degli insetti necessita quasi sempre di un'indicazione geografica e temporale precisa. Invitiamo quindi gli utenti ad inserire questi dati ogni volta che viene richiesta una determinazione o viene postata una foto di un insetto. I dati forniti dagli utenti ci consentiranno anche di attribuire un valore scientifico alle segnalazioni, contribuendo a migliorare e integrare le attuali conoscenze sulla distribuzione delle specie postate.
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Autore |
Discussione |
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sixsix
Utente V.I.P.
Città: como
Prov.: Como
Regione: Lombardia
215 Messaggi Tutti i Forum |
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Carlmor
Moderatore Trasversale
Città: Varese
Prov.: Varese
Regione: Lombardia
8940 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 16 maggio 2011 : 18:03:42
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Ormai sembra ampiamente diffuso purtroppo. Qui trovi un pdf informativo della regione toscana e qui qualche altra informazione
Carlo
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Stregatto
Utente Senior
Città: Arezzo
2251 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 16 maggio 2011 : 23:00:32
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Ciao, si tratta di un imenottero che provoca la formazione di galle alla pianta attaccata. E' originario della Cina e, a partire dal 2002, è stato segnalato in provincia di Cuneo. Attacca prevalentemente castagni e si teme la sua propagazione in Europa.
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La sua storia mi ricorda il caso della cocciniglia cotonosa (Icerya purchasi), che dall'Australia si diffuse in California, mettendone a rischio gli agrumeti: speriamo bene!! Tienici informati.
a presto! Stregatto
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sixsix
Utente V.I.P.
Città: como
Prov.: Como
Regione: Lombardia
215 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 17 maggio 2011 : 09:12:38
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Leggendo qua e la, ho trovato più volte menzionata l' ipotesi dell' introduzione di un insetto (non autoctono) antagonista per contenere la diffusione Mi pongo una domanda....non aggiungiamo in questo modo danno al danno visto che non possiamo prevedere come si comporterà questo nuovo "ospite"...
Questo il link di un quotidiano locale che parla della diffusione nelle zone pedemontane
Link
Simona |
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Stregatto
Utente Senior
Città: Arezzo
2251 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 17 maggio 2011 : 10:54:02
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| Messaggio originario di sixsix:
Leggendo qua e la, ho trovato più volte menzionata l' ipotesi dell' introduzione di un insetto (non autoctono) antagonista per contenere la diffusione Mi pongo una domanda....non aggiungiamo in questo modo danno al danno visto che non possiamo prevedere come si comporterà questo nuovo "ospite"...
Questo il link di un quotidiano locale che parla della diffusione nelle zone pedemontane
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Simona
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Ciao,
mi riferivo proprio a questo quando citavo la cocciniglia cotonosa. Originaria dell'Australia, approdò in California, dove divenne ben presto una "piaga" per gli agrumeti (e per gli agrumicoltori!). Ma per fortuna, dopo numerosi studi si comprese che la sua invadenza era dovuta alla totale assenza di predatori in California. In Australia viveva tranquillamente, e non costituiva affatto un flagello: nella sua terra d'origine aveva infatti i suoi bravi nemici e predatori! Bisognava solo capire chi fossero e importarli in California. E così, dopo un'avventurosa "spedizione scientifica", fu trovato il "fatidico predone": si chiamava Rodolia cardinalis ed era una coccinella agguerrita e vorace... La sua introduzione negli agrumeti californiani si rivelò un successone e salvò numerosi raccolti, e attualmente la bella coccinella è impiegata ovunque come prezioso alleato. Ma soprattutto, segnò la nascita della lotta biologica, di cui l'entomologo Charles Riley viene considerato il padre... Link
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a presto! Stregatto |
Modificato da - Stregatto in data 17 maggio 2011 11:01:46 |
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sixsix
Utente V.I.P.
Città: como
Prov.: Como
Regione: Lombardia
215 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 05 giugno 2011 : 20:32:18
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Questo è lo stadio ormai molto avanzato dell' infestazione... Sui documenti che mi sono stati segnalati è riportato più volte che c'è una sorta di "obbligo" di occuparsi della propagazione di questo imenottero ma nella mia zona nessuno sembra occuparsene...e tra un paio d'anni forse moriranno la maggiorparte dei castagni che costituiscono un buon 70% dei nostri boschi prealpini... Che fare?
Simona
Immagine: 207,52 KB |
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